Due report per lanciare un nuovo forte allarme sui livelli raggiunti dal debito globale. Il Fondo monetario internazionale ha avvertito questa settimana che l'economia mondiale non ha mai registrato un debito di famiglie e imprese così elevato, triplicato dal 1950. Mentre il Wall Street Journal rilancia un'analisi della banca d'affari Citigroup, su dati dell'Institute of International Finance, secondo cui sommando indebitamento pubblico e privato si raggiunge ormai a livello mondiale un totale di quasi 250 mila miliardi di dollari.
Mentre WSJ: il debito globale è arrivato a quota 250 mila miliardi
“Il mondo non ha mai avuto un debito tanto elevato quanto quello attuale", scrive sul quotidiano finanziario americano Aaron Kuriloff, segnalando che si tratta di una cifra tripla rispetto ad appena vent'anni fa e che il grosso del debito resta concentrato principalmente nelle regioni più industrializzate: Stati Uniti, Cina, eurozona e Giappone pesano infatti per "oltre due terzi del debito delle famiglie mondiale, tre quarti del debito delle imprese, e quasi l'80% del debito sovrano.”.
Il debito sale a 184 mila miliardi
Invece secondo le stime del FMI, che ha comunicato due giorni fa un aggiornamento del suo database statistico, il fardello dato dalla somma di debito pubblico e privato ha raggiunto alla fine del 2017 (ultimo anno disponibile) la cifra monstre di 184mila miliardi di dollari, ossia l'equivalente del 225% del prodotto interno lordo dei quasi 200 paesi monitorati: il debito pro-capite ha superato così nell'anno preso in considerazione gli 86mila dollari, ossia più di due volte e mezzo il reddito medio per abitante.
Cresce il debito privato
Anche l'istituto di Washington sottolinea il fatto che le economie più indebitate al mondo sono anche le più ricche, evidenziando in particolare che i tre principali debitori mondiali - Usa, Cina e Giappone - rappresentano da soli più della metà del debito globale, ossia "una quota in eccesso rispetto al loro contributo alla creazione di ricchezza").
Scende il debito pubblico delle economie avanzate
Viene inoltre ricordato il motore principale dell'aumento del debito mondiale è stata la crescita del debito privato, in cui dalla crisi finanziaria globale hanno svolto un ruolo di primo piano i mercati emergenti e in particolare la Cina. Un segnale incoraggiante arriva invece dalle economie avanzate: a fronte di un marginale aumento del debito di famiglie e imprese, il debito pubblico ha registrato in queste aree un "salutare" declino di quasi il 2,5% del Pil, un livello di riduzione che non si registrava da dieci anni.
Il rischio banche centrali
Più in generale, il FMI segnala in conclusione che le prospettive di un miglioramento dei livelli di debito sono rese incerte dal restringimento delle politiche monetarie delle banche centrali, testimoniato dalla risalita dei tassi di interesse negli Stati Uniti. "I livelli elevati di debito delle imprese e dei governi, accumulato nel corso di numerosi anni di condizioni finanziarie mondiali accomodanti, continuano a incombere", allerta FMI.
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