venerdì 10 febbraio 2017

UNICREDIT SULLA CESSIONE DELLE SOFFERENZE – POTEVA RECUPERARE 8 MILIARDI, NE INCASSERA’ SOLO 2,5 DAGLI AMERICANI FORTRESS

E CHI, IN ASSEMBLEA, CHIEDE SPIEGAZIONI, OTTIENE COME RISPOSTA: “LE CONDIZIONI SONO RISERVATE”

Giorgio Meletti per il Fatto Quotidiano - ESTRATTO

sportelli bancariSPORTELLI BANCARI
Una mente semplice fatica a capire il noioso garbuglio dei crediti deteriorati, in gergo Npl. E pur bisogna andare, perché sono 356 miliardi di euro. Le banche italiane li hanno prestati e non sanno se li rivedranno mai indietro. Una specie di setticemia che si diffonde nel sistema circolatorio dell' economia e potrebbe anche ucciderla. La partita è gestita dalle menti raffinatissime dei banchieri ma i soldi sono delle menti semplici…

....Unicredit detiene ben un quarto delle sofferenze lorde del sistema bancario italiano. I crediti deteriorati sono quelli sul cui recupero ci sono dubbi…Nel bilancio Unicredit al 30 giugno scorso le sofferenze lorde sono 51 miliardi, quelle nette 20. Mustier ha scritto nel bilancio che spera di recuperare 20 miliardi dei 51 che ha prestato agli insolventi. Quindi le sofferenze di Unicredit valgono il 38 per cento…
JEAN PIERRE MUSTIERJEAN PIERRE MUSTIER

Mentre chiedeva al mercato 13 miliardi di denaro fresco per l' aumento di capitale con cui tappare i buchi scavati nei conti dalle sofferenze, Mustier ha annunciato la vendita di 17,7 miliardi di sofferenze lorde (circa un terzo del totale) a due grandi gruppi americani, Fortress e Pimco. Il prezzo è pari al 14 per cento, quindi 2,5 miliardi che Unicredit incassa subito. I compratori ottengono crediti per 17,7 miliardi nominali, che Unicredit ha in bilancio al 38 per cento, quindi 6,8 miliardi.

Nella cessione a 2,5 miliardi Mustier perde seccamente 4,3 miliardi. La valutazione del bilancio era ottimistica? Forse. Il manager francese, presentando la cura da cavallo, ha detto: "Stiamo attuando misure incisive per affrontare problemi ereditati dal passato". Da qui si entra nel mistero. All' assemblea del 12 gennaio scorso un azionista ha chiesto lumi e ha ottenuto questa risposta: "Le condizioni commerciali degli accordi quadro conclusi con Fortress e Pimco sono riservate". E più non dimandare.
PIMCOPIMCO

Se tutte le banche italiane prezzassero le sofferenze al 14 per cento anziché al 44 che risulta dai loro bilanci, si aprirebbe una voragine da 60 miliardi... Il 28 gennaio scorso, parlando a Modena, Ignazio Visco ha detto: "Gran parte delle sofferenze fa capo a banche in buone condizioni finanziarie, che non hanno, quindi, necessità di cederle immediatamente sul mercato".

LOGO FORTRESSLOGO FORTRESS
Negli ultimi due anni considerati, 2014-2015, il valore si è abbassato al 35 per cento perché è aumentato il ricorso alle vendite in blocco a operatori specializzati, ciò che sta facendo Unicredit, "per le quali nel decennio considerato il tasso medio di recupero è stato del 23 per cento". Nota lo stesso Visco che chi fa il recupero crediti in proprio realizza il 47 per cento. Siccome il 47 per cento di 17,7 miliardi è 8,3, Fortress e Pimco potrebbero recuperare almeno 8 miliardi da crediti che hanno pagato 2,5 miliardi.

NPLNPL
Un guadagno del 220 per cento, niente male, e per Unicredit 6 miliardi buttati. A questo punto gli interrogativi si affastellano numerosi. Che cosa farà Unicredit con gli altri 33 miliardi di sofferenze lorde? Questo lo sappiamo. Infatti nel novembre 2015, quando ancora regnava Federico Ghizzoni, quello che diceva che andava tutto bene e non c' era bisogno di aumenti di capitale, Unicredit ha venduto a Fortress una sua piccola banca controllata, chiamata Uccmb, con soli 600 dipendenti.
GHIZZONI PALENZONAGHIZZONI PALENZONA

Uccmb di mestiere fa il recupero crediti. Fortress l' ha pagata 300 milioni e nel pacchetto c' è anche un contratto con Unicredit per la gestione delle sue sofferenze per dieci anni. Quella vendita, secondo autorevoli indiscrezioni, fu molto contrastata all' interno del consiglio d' amministrazione. Certo qualche dubbio viene.

GIANNI CASTELLANETAGIANNI CASTELLANETA
Dentro Uccmb - che adesso ha cambiato nome in doBank, ed è presieduta da Gianni Castellaneta, passato agilmente dal ruolo di ambasciatore italiano a Washington a quello di ambasciatore di Fortress a Roma - ci sono 619 mila posizioni debitorie da lavorare attraverso una rete di 3400 professionisti esterni… Quindi Mustier non poteva fare altro che svendere le sofferenze a Fortress, dopo che le è stata consegnata la macchina per il recupero crediti.

Le menti semplici si chiedono perché vendere per 300 milioni un' azienda che avrebbe consentito di recuperare dalle sofferenze 8 miliardi anziché 2,5. Le menti complesse tacciono perché queste notizie sono "riservate".

Fonte: qui

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