venerdì 25 novembre 2016

MURARO E IL COSI' FAN TUTTI!


NELL'INCHIESTA SULL’ASSESSORE PAOLA MURARO CI SONO ANCHE LE RICOSTRUZIONI DI MARCELLO MINENNA SECONDO CUI ALCUNI VERBALI SEGRETI SULL’AMA SAREBBERO STATI TRASMESSI “IN TEMPO REALE” AI REFERENTI DI CERRONI NELL'AZIENDA IN MODO DA EVITARE CONSEGUENZE NEGATIVE PER LE SUE IMPRESE


Fiorenza Sarzanini per “il Corriere della Sera”

muraroMURARO
Ci sono anche alcuni atti firmati della sindaca Virginia Raggi nell'inchiesta della Procura di Roma sull'operato dell'assessore all' Ambiente Paola Muraro. Decisioni prese quando in Campidoglio c'erano l'assessore al Bilancio Marcello Minenna e il capo di gabinetto Carla Raineri, entrambi dimissionari agli inizi di settembre, nemmeno tre mesi dopo il loro insediamento. Sono stati proprio loro - ma anche l'ex ad di Ama Alessandro Solidoro e il direttore generale Stefano Bina - a ricostruire davanti ai magistrati quanto accaduto sulle nomine dello staff, ma anche i rapporti con le municipalizzate.

Evidenziando come alcuni verbali riservati della Giunta siano stati trasmessi in tempo reale a funzionari Ama. «Obiettivo - questo è il sospetto - prendere le contromisure adeguate in modo da favorire le aziende di Manlio Cerroni», il ras dei rifiuti anche lui indagato. Nel fascicolo giudiziario sono così finiti relazioni ufficiali e appunti personali che adesso vengono approfonditi proprio per valutare se siano stati commessi abusi d'ufficio o altri reati.
paola muraro giovanni fisconPAOLA MURARO GIOVANNI FISCON

IL RUOLO DI ROMEO
Tra i documenti consegnati c'è il parere richiesto dal Campidoglio all'avvocato Aristide Police sul ruolo e lo stipendio di Salvatore Romeo il dipendente comunale nominato capo della segreteria e passato da una retribuzione di 39 mila euro a 120 mila euro, poi ridotti a 97 mila quando anche l'Anac di Cantone fece rilievi alla delibera. In realtà il 19 agosto il professionista l'aveva giudicata «illegittima» evidenziando che non c' è «alcuna ragione che possa giustificare il mutamento del rapporto di servizio di un proprio dipendente o meglio, la duplicazione di tale rapporto».

Ma Raggi aveva evidentemente deciso di ignorare i suggerimenti dell' esperto di diritto amministrativo da lei stessa interpellato. E dunque bisognerà valutare i motivi della scelta, visto che poi - di fronte a un giudizio analogo dell' Anticorruzione - decise di modificare l'entità dello stipendio ma lasciare immutato il ruolo.

I VERBALI ALL'AMA
MINENNAMINENNA
Minenna e Alessandro Solidoro - entrambi già interrogati dal pubblico ministero Alberto Galanti - hanno ricostruito che cosa è accaduto quando sono state prese decisioni relative all'Ama, la municipalizzata di cui Muraro è stata consulente per 12 anni prima di arrivare in Campidoglio.

Dimostrando che alcuni verbali segreti sarebbero stati trasmessi «in tempo reale» a chi era in qualche modo referente di Cerroni nell' azienda pubblica in modo da poter evitare conseguenze negative per le sue imprese. L' indagine dei pubblici ministeri della Capitale nasce proprio per verificare la natura del rapporto tra Muraro e Cerroni ben prima della nomina ad assessore e sfocia nella contestazione di illeciti ambientali per la gestione da parte della donna degli impianti privati e pubblici.

MANLIO CERRONIMANLIO CERRONI
In particolare è accusata di aver favorito Cerroni facendo lavorare a basso regime i macchinari Ama. E per questo le verifiche si sono allargate anche ai poteri a lei assegnati prima da Franco Panzironi e poi da Giovanni Fiscon, entrambi al vertice e poi travolti dall'inchiesta Mafia Capitale.

IL MONITO DI MARRA
Tra gli episodi raccontati ai magistrati c'è la lite tra Marra e la responsabile del Personale Laura Benente che gli aveva negato l'autorizzazione per una missione a Bruxelles spiegando che in precedenza gli aveva già consentito di partecipare a un master a Salerno a spese del Campidoglio.

Secondo quanto raccontato ai magistrati Marra avrebbe reagito minacciando la dirigente: «Mi farò dare gli atti da lei firmati da quando è qui e troverò qualcosa per denunciarla». In realtà non c'è stato bisogno perché pochi giorni dopo Raggi ha deciso di sospendere il «distacco» di Benente e l'ha mandata nuovamente a Torino. E poche settimane dopo ha messo al suo posto proprio Marra. I magistrati dovranno ora valutare se questa procedura sia stata regolare.

Fonte: qui

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