domenica 20 novembre 2016

Con il ritiro delle banconote, l’India in ginocchio rischia la rivolta

L’opposizione ha lanciato al governo un ultimatum di tre giorni per risolvere la situazione. In tutto il Paese ci sono già stati 50 morti.

Non ci sono soldi per i matrimoni, mentre un magnate del Bjp ha speso 69 milioni di euro per far sposare la figlia. La Banca centrale ha annullato i debiti di 63 grandi imprenditori amici del premier, pari a oltre 690 miliardi di euro.
 Cambio giornaliero da 4500 a 2000 rupie.
Mentre le condizioni dei poveri sono sempre più drammatiche, in tutto il Paese si è sollevata una profonda ondata di sdegno per il “matrimonio della figlia di un magnate ed ex membro del Bjp (Bharatiya Janata Party, il partito al governo), costato 5 miliardi di rupie (circa 69 milioni di euro). Qui la gente comune non ha i soldi per mangiare e i matrimoni sono sospesi, mentre il politico si è potuto permette di spendere quella cifra enorme”.
Tutte le opposizioni stanno facendo quadrato contro Modi e “lamentano il fatto che non sono state stampate banconote di tagli più bassi sufficienti a soddisfare la domanda”. Ma l’indignazione più grande, oltre al fatto che si è scoperto che i membri del Bjp già sapevano in precedenza che sarebbe stata attuata la riforma e hanno avuto il tempo per cambiare il proprio denaro, “è che la Reserve Bank of India [la Banca centrale indiana], ha deciso che 63 grandi imprenditori non dovranno più restituire i crediti avuti in prestito dalle banche. I debiti ammontano a 50mila miliardi di rupie (oltre 690 miliardi di euro)(Nota: non siamo riusciti a trovare la conferma a questa notizia.)”.

Come è possibile tutto questo – si domanda – quando i poveri contadini vengono gettati sul lastrico se non restituiscono debiti da 2.500 rupie? È una logica incomprensibile: i grandi debitori continuano a vivere nel lusso e a viaggiare all’estero, al contrario del popolo”.
I contadini sono quelli più svantaggiati, anche perché alle banche di credito cooperativo – molto diffuse a livello rurale – è stato imposto di non cambiare denaro. Il governo teme che la maggior parte del denaro riciclato passi da queste banche, perché i ricchi affiderebbero ai poveri ingenti somme da scambiare al loro posto”.
Modi in passato, conclude, “era un venditore di thè. Ora tutti sostengono che egli stia facendo bere alla popolazione un ‘thè senza zucchero’, cioè un thè amaro. Si è dimenticato degli indiani comuni”.

Per altre info: Lotta alla contraffazione: ritirate le banconote da 500 e 1000 rupie 

Fonte: qui

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