domenica 11 agosto 2019

I gilet gialli continuano a manifestare.

Un poliziotto strangola un uomo  steso a terra, inoffensivo, anziano.  E’  avvenuto a Nantes, dove  anche sabato 3 agosto ha avuto luogo la protesta dei Gilet Gialli, stroncata dalla polizia di  Macron  con una brutalità sempre più estrema.  Nel silenzio totale dei media europei, eurocratici  ed europeisti, i quali invece hanno dedicato servizi interi a “Mosca, 600 arresti fra i  manifestanti”.

Quando la foto è stata diffusa,  c’è  chi ha voluto  dubitare della sua autenticità. “Non sono sicuro che sia a Nantes, piuttosto Mosca”.  Non si  riconosceva la foto dell’agente…
infatti sul casco ha scritto “Police”, e non in caratteri cirillici ma latini. Fatta salva la  buonafede, bisogna registrare la capacità allucinatoria che producono i  media mainstreram sulle  persone altrettanto  mainstream:  riescono a vedere gli OMON nei ferocissimi agenti di Macron.
Sì,  è avvenuto a Nantes  –  i tg non ve l’hanno  detto –  durante l’ATTO TRENTOTTESIMO: sono  38 sabati che le manifestazioni contro Macron e  il suo regime burocratico proseguono, nonostante le randellate, i gas, gli arresti,  le mutilazioni e  le morti:  ovviamente La 7  non  ve l’ha detto.
Sì le morti:  i manifestanti del popolo a Nantes  erano arrabbiati per l’uccisione di un loro giovane, Steve Maia Caniço,  24  anni. Scomparso nella notte del 21-22  giugno durante una carica egli agenti per far cessare un  concertino  non autorizzato durante la Festa della Musica (autorizzata ) in corso quella sera, la sua sparizione  ha  suscitato a Nantes un’ondata di emozione. La domanda: “Dov’è Steve?”   è  fiorita sopra tutti i muri della città. Da polizia e  ministero dell’Interno, nessuna risposta.
Steve  –  un giovane precario “animatore periscolare” –  è stato  ritrovato cinque settimane dopo. Affogato.  Il suo corpo è riemerso dalla Loira, a  un chilometro da luogo dove la  carica della polizia, e i gas, lo aveva spinto  nel fiume. Non era stato il solo a finire nella Loira,  ma altri sono tornati a riva. Lui  no.
La polizia dice che non vede alcun rapporto fra la sua carica e la morte  di  Steve.
Quindi  l’inquietudine della città  si è trasformata in collera.  La manifestazione di  sabato 3 agosto, a  Nantes, è stata dedicata a   «pour Steve et contre les violences policières», ed ha assunto rapidamente il livello dello scontro. Ovviamente la “celere” di Macron (IGPN)  non si è fatta superare in violenza.  L’uomo che  si vede a terra con un agente che lo strangola, aveva cercato di attrarre  l’attenzione degli agenti su un altro manifestante  che stava  male a causa della saturazione di gas lacrimogeni.
Qualcuno  infatti agonizzava o quasi.
I  telegiornali non  ve l’hanno detto. Vi hanno mostrato ampi reportage su Mosca e i suoi manifestanti  per la democrazia, fotografatisismi.  In Francia no, perché la democrazia, come tutti sanno, c’è, e la popolazione è contenta.
Per cui ve lo diciamo noi, coi nostri  poveri mezzi: no, in Francia la gente non è contenta.  Il popolo francese lotta ancora.
La rivolta contro il regime Macron, e la miseria imposta dalla UE, continua e da 38 settimane.  Con morti e feriti. Fonte: qui


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