mercoledì 21 dicembre 2016

Fmi, colpevole Christine Lagarde «Fu negligente nel caso Tapie» Il Fondo monetario: «Piena fiducia»

Respinta la richiesta del procuratore di assolvere il numero uno del Fondo monetario internazionale: quando era ministro dell’Economia favorì l’uomo d’affari marsigliese nell’arbitrato con Adidas. Lo Stato francese ci rimise 400 milioni di euro

Christine Lagarde in una udienza davanti alla Corte di Giustizia della Repubblica (Afp)

La Corte di giustizia della Repubblica francese a sorpresa ha dichiarato la direttrice generale del Fmi, Christine Lagarde, colpevole di negligenza. Nel 2008 l’allora ministra delle Finanze non fece ricorso contro la decisione del tribunale arbitrale che attribuiva 400 milioni di soldi pubblici all’affarista Bernard Tapie. Lagarde rischiava un anno di prigione con la condizionale e 15 mila euro di ammenda. Pur riconoscendo la sua colpevolezza la Corte ha preferito dispensarla da qualsiasi pena, valutando «la personalità», la «reputazione» e il fatto «che all’epoca Lagarde era occupata a lottare contro la crisi finanziaria internazionale».

A Lagarde("visto i danni economici che ha combinato alle casse pubbliche francesi"), 60 anni, nella notte è arrivata la «piena fiducia» del board del Fondo monetario internazionale. Il board si è detto convinto della capacità di Lagarde «di continuare a portare avanti con efficacia» l’incarico. Un analogo pronunciamento è giunto dalla rappresentanza statunitense, ossia dal primo azionista dell’istituzione che rappresenta 189 stati nel mondo. 
La completa fiducia
Dopo la pessima esperienza con il predecessore francese Dominique Strauss-Kahn il Fmi ha sempre ribadito in questi anni la completa fiducia in Lagarde, rinnovando a febbraio l’incarico per un secondo mandato quinquennale. E il governo socialista francese, anche se di segno opposto rispetto a quello di cui faceva parte Lagarde, ieri non le ha fatto mancare il sostegno. «Christine Lagarde esercita il suo mandato al Fmi con successo e il governo mantiene la fiducia nella sua capacità di esercitare le sue responsabilità», ha dichiarato il ministro delle Finanze Michel Sapin. La diretta interessata si è detta delusa della sentenza ma ha annunciato che non presenterà appello: «C’è un punto in cui bisogna fermarsi, voltare pagina e andare avanti». A fine 2007 Lagarde, allora ministro sotto la presidenza Sarkozy decise di ricorrere a un arbitrato privato per chiudere in fretta il contenzioso tra Bernard Tapie e Crédit Lyonnais per la cessione di Adidas. Nel luglio del 2008 il tribunale arbitrale stabilì che il «Consortium de réalisation», ovvero la struttura pubblica incaricata di liquidare il passivo del Crédit Lyonnais (in sostanza lo Stato francese) avrebbe dovuto risarcire Tapie con la cifra record di 403 milioni.

Lagarde preferì non fare ricorso(e fare un danno economico allo Stato Francese!), ed è per questo che è stata dichiarata «colpevole di negligenza».
 
La politica francese
Durante il dibattimento la presidente della Corte, Martine Ract Madoux, ha incalzato la politica francese dicendo che «quella decisione del tribunale arbitrale è stata un pugno nello stomaco, avrebbe dovuto farla reagire!». E Bruno Bézard, che all’epoca dirigeva l’Agenzia delle partecipazioni statali, ha aggiunto che «davanti a una decisione così scandalosa, anche se avessimo avuto solo un’occasione su 1000 di vincere, bisognava ricorrere in appello». In questi anni Lagarde è stata sospettata di avere voluto favorire consapevolmente Bernard Tapie, uomo d’affari ed ex ministro nel governo socialista all’epoca di Mitterrand, poi entrato nelle grazie del presidente Nicolas Sarkozy. 
Ma quella complicità non è stata dimostrata.  

Fonte: qui

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