martedì 12 novembre 2019

ARCELOR-MITTAL HA DEPOSITATO L’ATTO DI RECESSO DEL CONTRATTO DI AFFITTO DELL’IMPIANTO DI TARANTO DOVE NEL FRATTEMPO STAMANI C’È STATO L’ENNESIMO INCENDIO

CONTE HA RIUNITO DI MAIO, PATUANELLI E I PARLAMENTARI PUGLIESI DEL M5S SUL DOSSIER, MA IN MOLTI SULLA POSSIBILE REINTRODUZIONE DELLO SCUDO PENALE SI SONO INCAZZATI E SI ATTACCANO ALL'EUROPA
Ex Ilva, sindacati: Incendio nell'acciaieria due

incendio all'ilva di taranto 3INCENDIO ALL'ILVA DI TARANTO
(LaPresse) - "Ancora una volta un incidente gravissimo nell'acciaieria due" dell'ex Ilva di Taranto, "una siviera appena uscita dal Convertitore 1 si è bucata svestendo acciaio in fossa, procurando fiamme altissime che raggiungevano le tubazioni gas. Solo l'intervento tempestivo dei vigili del fuoco evitato il peggio". E' quanto denunciano in una nota Fim, Fiom e Uilm.

Ex Ilva, sindacati: Incendio nell'acciaieria due-2
giuseppe conte luigi di maioGIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
(LaPresse) - "Oltre il gravo episodio, nell'intervento emerge una mancanza inaudita, la completa assenza della distribuzione d'acqua della linea di emergenza che doveva essere utile al reintegro delle cisterne e di supporto a tutta l'acciaieria in caso di incendio", aggiungono i sindacati. "Ancora una volta le scriventi hanno assistito a iniziative e manovre per gestire l'emergenza del tutto improvvisate e non proceduralizzate dai singoli preposti e soprattutto gli stessi che devono dare l'esempio intervenivano sprovvisti dei dispositivi di sicurezza previsti". I sindacati ritengono "intollerabile l'intero accaduto, a dimostrazione che l'acciaieria due e tutti gli altri impianti necessitano di interventi immediati, e di una seria manutenzione ordinaria e straordinaria sino a oggi annunciata senza nessuno effettivo intervento".

Ilva, ArcelorMittal deposita l'atto di recesso
incendio all'ilva di taranto 2INCENDIO ALL'ILVA DI TARANTO 

Ex Ilva, i legali di ArcelorMittal hanno depositato all'iscrizione a ruolo in Tribunale a Milano l'atto di citazione per il recesso del contratto di affitto, preliminare all'acquisto, dello stabilmento di Taranto e delle altre sedi del gruppo. Ora il procedimento passerà al presidente del Tribunale Roberto Bichi che provvederà ad assegnarlo ad una delle due sezioni specializzate in materia di imprese.
giuseppe conte contratto ilvaGIUSEPPE CONTE CONTRATTO ILVA

I legali di Arcelor Mittal hanno depositato all'iscrizione a ruolo in Tribunale a Milano l'atto di citazione per il recesso del contratto di affitto, preliminare all'acquisto, dell'ex Ilva. Ora il procedimento passerà al presidente del Tribunale Roberto Bichi che provvederà ad assegnarlo ad una delle due sezioni specializzate in materia di imprese. 

Intanto oggi si è svolta di primo mattino una riunione del premier Giuseppe Conte con i parlamentari pugliesi del M5S sul dossier dell'ex Ilva. All'incontro hanno preso parte i ministri Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli e Federico D'Incà. I toni si sarebbero accesi sulla questione della possibile reintroduzione di uno scudo per Arcelor Mittal, tema su cui molti parlamentari M5S fanno muro.
arcelor mittalARCELOR MITTAL

M5S
«Germania e Polonia vogliono un fondo europeo per la transizione ecologica e la decarbonizzazione? Bene, questo fondo deve riguardare anche l'ex Ilva. Il Just Transition Fund, che la nuova Commissione europea ha inserito fra le sue priorità, non deve riguardare solo il carbone ma anche l'acciaio».

incendio all'ilva di taranto 5INCENDIO ALL'ILVA DI TARANTO
Così in una nota l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Rosa D'Amato. «La Commissione europea non può voltarsi dall'altra parte dinanzi alla scelta di ArcelorMittal di ritirarsi da Taranto. Quello dall'ex Ilva è un caso emblematico su cui, come Movimento 5 Stelle, misureremo il reale rispetto della nuova Commissione Von der Leyen delle sue promesse in tema ambientale. Il Green New Deal annunciato da Bruxelles non può non affrontare il tema dell'acciaio, settore che rappresenta il 24% delle emissioni globali», aggiunge D'Amato.

incendio all'ilva di taranto 4INCENDIO ALL'ILVA DI TARANTO 
«La Commissione europea deve sostenere il Governo italiano in un progetto che preveda la chiusura dell'area a caldo e il consolidamento delle lavorazioni a freddo. A Taranto - conclude - si gioca una partita centrale per il futuro dell'Europa, una partita in cui dobbiamo dimostrare che una nuova economia, pulita e sostenibile sotto tutti i punti di vista, è possibile. Ecco perché Bruxelles non può voltarsi dall'altra parte». Fonte: qui

IL GOVERNO DOVREBBE ACCETTARE LA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE A 4 MILIONI DI TONNELLATE (DAI 4,5 ATTUALI) ED IL MANTENIMENTO IN FUNZIONE DI APPENA DUE ALTIFORNI 
ARCELOR MITTAL POTREBBE LIMITARSI A CHIEDERE LA MESSA IN CASSA INTEGRAZIONE DI 3 MILA OPERAI (E NON 5 MILA) 
DECISIVO PER L’INTESA, L’INGRESSO DELLO STATO ATTRAVERSO CDP CON UNA QUOTA DEL 20-30% NEL CAPITALE DI ARCELOR MITTAL ITALIA…
Paolo Baroni per “la Stampa”

giuseppe conte roberto gualtieri 9GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI 
«Nulla di calendarizzato»: le notizie che rimbalzano dal quartier generale di Londra dicono non sarà oggi il giorno in cui i Mittal torneranno a Roma per vedere di nuovo Conte e sciogliere il nodo-Ilva. Prima, infatti, occorre che la politica faccia chiarezza su cosa vuol fare, si fa notare, e questo vale sia per la maggioranza nel suo insieme che, soprattutto, per i 5 Stelle. Però, dopo il faccia a faccia molto duro della scorsa settimana a palazzo Chigi, sbollita la rabbia sembra che negli ultimi giorni si sia aperta «una fase di riflessione» da parte dei Mittal che potrebbe preludere ad un avvicinamento tra le parti. Sotto traccia, infatti, si tratta.

arcelor mittalARCELOR MITTAL
Sul piatto c'è sempre la minaccia di recesso dal contratto di acquisto dell'ex Ilva perchè l'investimento di 4,2 miliardi previsto a suo tempo è diventato insostenibile a causa della grave crisi del mercato dell' acciaio. Ma il problema, viene riconosciuto da più parti, oggi non è tanto il ripristino delle tutele legali, quanto i 5 mila esuberi annunciati.

Arcelor potrebbe ammorbidire un poco le sue richieste, ma il governo dovrebbe accettare la riduzione della produzione a 4 milioni di tonnellate (dai 4,5 attuali) ed il mantenimento in funzione di appena due altiforni. A sua volta il gruppo franco-indiano, riparametrando meglio produzione e numero di occupati, potrebbe limitarsi a chiedere la messa in cassa integrazione di «appena» 3 mila operai, più i 1.700 già in cig da mesi.

Tremila persone a cui destinare ammortizzatori di lunga durata in modo tale da superare l'attuale fase di crisi del mercato e da consentire senza intoppi il completamento della messa a norma di tutti gli impianti. «Un eventuale mantenimento della presenza di ArcelorMittal a Taranto, nel presupposto che la cosa si dimostri fattibile, non potrebbe prescindere da una riconsiderazione della presenza stessa» fanno sapere fonti vicine al dossier. Terzo punto di una possibile intesa, il ruolo dello Stato.
cassa depositi e prestiti 3CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Esclusa una nazionalizzazione dell' Ilva («una pericolosa illusione» l'ha definita ieri Gualtieri), l' opzione più percorribile è quella che prevede l' ingresso dello Stato attraverso Cdp con una quota del 20-30% nel capitale di ArcelorMittal Italia. Soluzione che offrirebbe a Mittal la possibilità di alleggerire quel «rischio Italia» su cui le agenzie di rating l'hanno già messa nel mirino, e di contro darebbe al governo poteri di controllo più forti visto che potrebbe nominare nel cda alcuni suoi rappresentanti.

Lo stesso Gualtieri ha ammesso che l'opzione Cdp «ovviamente esiste», spiegando la Cassa «è uno strumento che non va escluso dalla cassetta degli attrezzi di cui disponiamo» per affrontare il caso-Ilva. Nell' attesa che una soluzione maturi il gruppo procede con le operazioni che porteranno alla «progressiva ed ordinata fermata degli impianti» decisa nei giorni scorsi. Ieri si è così appreso che da alcuni giorni a Taranto è stato sospeso lo scarico delle materie prime e anche dal porto di Brindisi hanno fatto sapere che i rifornimenti dell' ex Ilva sono sospesi.
arcelor mittalARCELOR MITTAL

Su un binario parallelo procede anche la battaglia legale: oggi gli avvocati di Arcelor depositano in Tribunale a Milano l' atto con cui il gruppo chiede il recesso dal contratto per l' ex Ilva già notificato ai commissari. Che a loro volta annunciano un ricorso urgente, in cui sostengono che il venir meno dello scudo penale non è una condizione che consente ad Arcelor di sfilarsi, e partono al contrattacco. Anche con la benedizione di Conte . 

Fonte: qui

SE DAVVERO SALTASSE IL BANCO CON ARCELORMITTAL, L’ILVA RISCHIA DI ESSERE COMPRATA DAI CINESI? 
TUTTO IL SETTORE SIDERURGICO EUROPEO È IN CRISI. LA VIA DELLA SETA RISCHIA DI DIVENTARE LA NUOVA VIA DELL’ACCIAIO 
TRA DUMPING E ACQUISIZIONI (IERI QUELLA DELLA BRITISH STEEL) I CINESI SI PRENDONO TUTTO…
Teodoro Chiarelli per “la Stampa”

acciaio fonderia altofornoACCIAIO FONDERIA ALTOFORNO
Taranto, ma non solo. La crisi dell' ex Ilva è solo un tassello della più vasta crisi dell' industria siderurgica europea, che da anni soccombe sotto i colpi di maglio di produttori come Russia, Turchia e, soprattutto, Cina. E proprio alla Cina, paradossalmente, c' è chi guarda ora nel caso saltasse il banco con ArcelorMittal sullo stabilimento pugliese. Il mercato dell' acciaio è per sua natura ciclico.
luigi di maio xi jinpingLUIGI DI MAIO XI JINPING

Essendo un comparto tra i più energivori, soffre in maniera marcata le oscillazioni dei prezzi dei combustibili necessari a far marciare gli impianti. Ma il suo andamento è legato in maniera strettissima anche ad alcuni settori specifici del manifatturiero, in particolare l' industria automobilistica.
 
E il dopo Dieselgate e le nuove sensibilità ambientaliste non si può dire che stiano facendo vivere un buon periodo all' industria delle quattroruote. Il problema ormai strutturale della siderurgia europea è la difficoltà nel competere con l' acciaio a basso prezzo proveniente dalla Cina, che smaltisce sotto costo sui mercati esteri la produzione in eccesso. Il dumping di Pechino è tra i fattori che nel 2018 hanno portato le importazioni di acciaio in Europa a crescere del 12% a fronte di un mercato che saliva di appena il 3,3%.

acciaio fonderia altofornoACCIAIO FONDERIA ALTOFORNO
La produzione complessiva di Pechino ha raggiunto i massimi storici, con un aumento del 2,2% nei primi nove mesi del 2019: nello stesso periodo ArcelorMittal - il gigante anglo-indiano che ora vorrebbe abbandonare l' ex Ilva - ha perso il 18% del suo valore in Borsa e ha tagliato la produzione in tutta Europa. La fusione tra la tedesca Thyssenkrupp e l' indiana Tata è fallita per l' opposizione della Commissione europea. Nel Regno Unito il terzo produttore nazionale, la British Steel, ha dichiarato bancarotta.
british steel acciaioBRITISH STEEL ACCIAIO

Un mix di rallentamento del ciclo economico e dell' imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti verso la Cina ha comportato l' afflusso di prodotti cinesi a basso costo verso l' Europa che non si è protetta dalla concorrenza asiatica. Su una produzione mondiale di 1 miliardo e 808 milioni di tonnellate l' anno, 168 milioni sono prodotte in Europa, contro 928 milioni realizzate in Cina (il 50% della produzione mondiale), mentre gli Stati Uniti producono solo 75-80 milioni di tonnellate l' anno.
sciopero all'ilva 2SCIOPERO ALL'ILVA 

ArcelorMittal è il colosso più grande del pianeta, con 96,4 tonnellate prodotte ogni anno, ma ai primi posti si piazzano comunque i cinesi: al secondo (Baowu Steel, con 67,4 milioni di tonnellate), quarto, sesto, settimo, nono, decimo posto della classifica mondiale ritroviamo infatti tutte aziende del Dragone. Però è stata avviata una maxifusione tra Baowu Steel e Magang Steel: un' unione tra società statali, nata con l' intento di «rafforzare la competitività internazionale».

Probabilmente già oggi supera il colosso franco indiano. La Via della Seta rischia di diventare la nuova Via dell' Acciaio. I piani di espansione cinesi procedono spediti e mirati. Con un investimento di 46 milioni di euro, Hebei Iron and Steel (Hbis), secondo player cinese, ha rilevato in Serbia l' acciaieria Smederevo, la più grande del Paese, con la firma maturata durante la visita a Belgrado nel giugno 2016 del presidente Xi Jinping. La stessa Hbis ha acquisito dalla famiglia italiana Bolfo nel 2014 la Duferco Trading, primo trader europeo dell' acciaio basato in Svizzera.

hebei acciaio 1HEBEI ACCIAIO british steelBRITISH STEEL
Nel Regno Unito il terzo produttore nazionale, la British Steel, ha dichiarato bancarotta. E ieri il gruppo cinese Jingye ha raggiunto un accordo per acquisire il produttore siderurgico britannico. Secondo la Bbc, l' importo dell' acquisto sarebbe di 70 milioni di sterline (81,2 milioni di euro) e il governo britannico dovrebbe contribuire al salvataggio attraverso garanzie sui prestiti e altri finanziamenti.

di maio ilvaDI MAIO ILVA
Dalla Cina un pericolo o anche un' opportunità? «Se le aziende cinesi, indiane o russe che siano, vengono e rispettano le regole e il mercato non ci sono problemi - commenta con pragmatismo Alessandro Banzato, presidente di Federacciai - La siderurgia ha una natura fortemente globalizzata ed è fisiologico che chi annovera 6 fra i primi 10 produttori al mondo stia incominciando a realizzare una crescita fuori dai propri confini e quindi anche in Europa».

ilva taranto 2ILVA TARANTO 
Ecco quindi che nell' ipotesi di un abbandono definitivo da parte di ArcelorMittal, un possibile intervento cinese sull' ex Ilva diventa qualcosa di più di una suggestione. Mercoledì il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, parlando a Shanghai, ha riferito che «c' è anche un grande interesse su Taranto, che ci è stato manifestato, e che porterà ad alcune iniziative sugli investimenti». Il passaggio chiave potrebbe essere una soluzione integrata che includa anche il nodo infrastrutturale dell' aerea ionica. 

Fonte: qui

Nessun commento:

Posta un commento