domenica 24 novembre 2019

IL LEADER DEI GLOBALISTI EUROPEI È EMMANUEL MACRON!


“IL MIO OBIETTIVO È FAR USCIRE CHI NON HA NIENTE DA FARE QUI”
ORA TIRA FUORI IL PUGNO DI FERRO CONTRO I CLANDESTINI. CHE IN REALTA' HA SEMPRE USATO, MA LA ''NARRAZIONE'' CI DICEVA IL CONTRARIO 

SI È PURE MESSO DI TRAVERSO SULL'ADESIONE DELLA MACEDONIA E DELL'ALBANIA


MACRON ADESSO PROMETTE LINEA DURA SULL'IMMIGRAZIONE
Mauro Indelicato per https://it.insideover.com
“Il mio obiettivo è quello di far uscire tutte le persone che non hanno niente da fare qui”: questa frase è stata pronunciata da un’importante personalità politica francese al settimanale Valeurs Actuelles, foglio noto per le sue posizioni di destra. Sembrerebbe dunque un’intervista fatta ad un dirigente di Rassemblement National o alla stessa Marine Le Pen. E invece quella frase è nientemeno che del presidente francese Emmanuel Macron. Proprio colui che per mesi ha bacchettato l’Italia a guida gialloverde per le posizioni sull’immigrazione, adesso ha iniziato a vestire i panni di chi vuol usare il pugno di ferro contro gli immigrati irregolari.
Il nuovo piano di Macron
MACRON LE PENMACRON LE PENmigranti mentone 2MIGRANTI MENTONE 
Nell’intervista citata il presidente francese ha voluto illustrare quanto previsto dalla nuova legge relativa alla gestione dei flussi migratori. Si torna a parlare, come negli anni di Valéry Giscard d’Estaing, di quote. Ossia, si fanno entrare solo quei gruppi di migranti che realmente servono per mandare avanti l’economia francese. Un metodo, hanno spiegato negli ultimi giorni diversi quotidiani transalpini, già usato in passato con gli italiani oppure con i migranti provenienti dall’est Europa.
MIGRANTI VENTIMIGLIAMIGRANTI VENTIMIGLIA
Quando diventava evidente la mancanza di manodopera o di francesi che volevano o potevano fare i lavori più usuranti, allora tra gli anni Settanta e la parte finale degli anni Ottanta si accettavano quote di italiani che arrivavano dal Belgio o direttamente dal nostro Paese, oppure di polacchi e bulgari che riuscivano ad attraversare la cortina di ferro.
MACRON PHILIPPEMACRON PHILIPPE
Il primo ministro Édouard Philippe è apparso più moderato nei giorni scorsi nel descrivere la riforma. Per il capo del governo francese, la legge servirà “solo” a disciplinare meglio l’immigrazione ed a gestire soprattutto quella dei cosiddetti migranti economici. Ossia, chi verrà da Paesi in guerra o dimostra di avere esigenze umanitarie particolari, verrà fatto entrare. Tutti gli altri invece verranno fatti entrare a seconda delle necessità. Interverranno cioè i meccanismi delle quote: sentite le parti sociali e gli enti locali, in base alle esigenze di un determinato territorio il governo, di anno in anno, stabilirà quanti migranti potranno entrare in territorio francese.

migranti al confine ventimigliaMIGRANTI AL CONFINE VENTIMIGLIA
Macron, che ha tutto l’interesse a non mostrarsi troppo debole sul fronte migratorio, specie adesso che gilet gialli e scioperi hanno ripreso ad imperversare, sta presentando il giro per il Paese questa riforma come vittoria dello Stato di diritto, del rispetto delle regole e del principio secondo cui può arrivare in Francia solo chi può rendersi utile. Discorsi che, a ben vedere quanto dichiarato durante la campagna elettorale del 2017 che lo vedeva contrapposto a Marine Le Pen, oggi appaiono all’opposto del suo pensiero originario.

Linea dura (e non è la prima volta)
POLIZIA FRANCESEPOLIZIA FRANCESE
Sull’immigrazione pare che Macron abbia iniziato a sparigliare le carte. Lo scorso mese, alla vigilia della sua visita presidenziale presso il dipartimento d’oltremare di Mayotte, l’inquilino dell’Eliseo aveva promesso un grande giro di vite contro i migranti irregolari. Nell’arcipelago dell’oceano indiano, che ogni anno deve fronteggiare l’arrivo di migranti dalle vicine Comore e da altri paesi africani, il tema dell’immigrazione è molto sentito. Prima di mettere piede nel dipartimento d’oltremare, Macron ha promesso un piano per espellere almeno 25mila migranti irregolari.

MERKEL MACRON TUSK SANCHEZMERKEL MACRON TUSK SANCHEZ
Un’affermazione che, se pronunciata nella Francia continentale, avrebbe fatto urlare allo scandalo. Oggi la strategia della linea dura, abbinata a quella delle quote inserite nella legge sull’immigrazione, sembra essere definitivamente entrata nel gergo politico del presidente francese.
IL PIANO DI MACRON PER BLOCCARE L'ALLARGAMENTO DELL'UNIONE
Beda Romano per ''Il Sole 24 Ore''
A qualche giorno ormai dall' entrata in carica della nuova Commissione europea, i Ventisette stanno discutendo animatamente del futuro dell' allargamento comunitario, dopo che la Francia ha bloccato in ottobre l' inizio dei negoziati di adesione della Macedonia del Nord e dell' Albania. Il governo francese vorrebbe che da qui a maggio i Ventisette si dotassero di una nuova strategia di avvicinamento dei paesi candidati che sia più graduale. Non tutti i Ventisette sono d' accordo.
merkel e macron firmano il trattato di aquisgrana 5MERKEL E MACRON FIRMANO IL TRATTATO DI AQUISGRANA 
Parlando prima di una riunione ministeriale qui a Bruxelles, la sottosegretaria francese agli affari europei Amélie de Montchalin ha spiegato che la Francia vuole che il processo di allargamento sia «riformato», che l' accesso alle politiche europee sia «graduale», che l' iter sia «più rigoroso, con una convergenza che non sia solo giuridica ma anche politica, economica e sociale», e soprattutto che il processo sia «reversibile» nel caso i paesi in questione dovessero rallentare il cammino sulla strada dell' acquis communautaire.
Il governo francese ha trasmesso ai suoi partner una proposta nella quale riassume il suo pensiero. La Francia ha bloccato in ottobre l' inizio delle trattative di adesione della Macedonia del Nord e dell' Albania (si veda Il Sole 24 Ore del 19 ottobre). Il tema dell' allargamento è spesso utilizzato a fini elettorali dal Rassemblement National di Marine Le Pen. A ridosso di nuove elezioni, il presidente francese Emmanuel Macron ha quindi preferito mettere il veto a Skopje e Tirana.
Al netto di queste considerazioni di politica interna, Parigi non ha torto quando esprime dubbi sul processo di allargamento. L' ultimo rapporto presentato dalla Commissione europea e relativo proprio alla Macedonia del Nord e all' Albania si è rivelato ricco di ambiguità. Bruxelles ha chiesto il benestare dei governi alle trattative, pur notando numerosi ritardi qua e là. Dietro alla Francia si sono più o meno allineati altri paesi, a cominciare dalla Danimarca e dall' Olanda.
La Francia vorrebbe trovare un accordo tra i Ventisette su una nuova metodologia entro il vertice europeo dedicato alla regione dei Balcani occidentali previsto il 6-7 maggio a Zagabria. Sul fronte opposto, c' è in particolare l' Italia che ritiene invece l' allargamento un fattore importante di stabilizzazione politica della regione. Dello stesso avviso sono molti paesi dell' Est, e in particolare l' Ungheria che attraverso un allargamento dell' Unione vuole arginare eventuali nuovi flussi migratori. 
Sei paesi, tra cui l' Austria e l' Italia, hanno scritto una lettera alla Commissione europea dicendosi pronti a discutere del metodo, anche se nel frattempo vogliono che venga aperto il negoziato su Macedonia del Nord e Albania. Ieri la presidenza di turno dell' Unione, per bocca della ministra finlandese per gli affari europei Tytti Tuppurainen, ha accolto con interesse la proposta francese, ma ha spiegato che una discussione formale potrà avvenire solo quando la nuova Commissione presieduta da Ursula von der Leyen si sarà insediata (data d' inizio probabile il 1 dicembre).

merkel e macron firmano il trattato di aquisgrana 1MERKEL E MACRON FIRMANO IL TRATTATO DI AQUISGRANA 
Dietro al dibattito di questi giorni si nascondono dubbi sull' opportunità e la tempistica dell' allargamento del 2004. Proprio ieri la Corte europea di Giustizia si è nuovamente espressa sulla controversa riforma della giustizia adottata in questi anni da Varsavia. Questa volta i giudici hanno chiesto alla Corte suprema polacca di esprimersi su una nuova istituzione che deve giudicare da un punto di vista disciplinare i magistrati. La magistratura comunitaria ha spiegato di avere dubbi sull' indipendenza politica del nuovo organismo. Fonte: qui

Nessun commento:

Posta un commento