giovedì 3 ottobre 2019

IL MINISTRO DI TRUMP HA INCONTRATO I VERTICI DEI SERVIZI ITALIANI IN DUE OCCASIONI, AD AGOSTO E LA SETTIMANA SCORSA, E HA CHIESTO CONTO DELLE FONTI ''ROMANE'' DEL RUSSIAGATE, SUL MISTERIOSO MIFSUD E I LEGAMI CON L'UNIVERSITÀ LINK DI SCOTTI: CHI GLI HA DATO ''RIFUGIO''?

ORA IL COPASIR CHIEDERÀ CONTO A GENNARO VECCHIONE, IL CAPO DEL DIS, PERCHE' HA RITENUTO OPPORTUNO ASSECONDARE LA RICHIESTA DI BARR
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera

donald trumpDONALD TRUMP
Ci sono stati almeno due incontri tra il ministro della giustizia statunitense William Barr e i capi dei servizi segreti italiani. Riunioni segrete che avevano come obiettivo la raccolta di informazioni sull' origine del Russiagate e in particolare sul destino di Joseph Mifsud, il professore dell' università Link Campus di Roma che nel 2016 avrebbe informato George Papadopoulos - all' epoca consigliere della campagna elettorale di Donald Trump - dell' esistenza di «migliaia di mail imbarazzanti su Hillary Clinton», in possesso dei russi.

william barrWILLIAM BARR
Per oltre un anno il procuratore Robert Mueller ha indagato su un possibile complotto ordito contro la Clinton dal comitato elettorale di Trump e il Cremlino. Al termine dell' inchiesta Mueller ha dichiarato di non aver raccolto prove sufficienti a dimostrarlo, ma ha comunque raccontato le trame e lo scambio di documentazione.
Ed è proprio questo a preoccupare la Casa Bianca, anche per le possibili nuove rivelazioni sul ruolo degli uomini più vicini al Presidente. Barr sta dunque cercando elementi per screditare il lavoro di Mueller e proprio in questa attività si inquadrano i suoi recenti viaggi in Italia.

Adesso sarà il Comitato di controllo sui Servizi a dover indagare sulla «legittimità» dei contatti autorizzati da Palazzo Chigi. Barr è infatti un esponente politico dell' amministrazione statunitense e bisognerà accertare come mai Gennaro Vecchione, il capo del Dis, abbia ritenuto opportuno assecondare la richiesta.

Anche perché prima che New York Times e Washington Post rivelassero le «missioni» di Barr nella capitale - accompagnato dal procuratore John Durham incaricato proprio da lui di «rileggere» l' inchiesta sul Russiagate - nessuno aveva mai ritenuto di dover rendere noto che l' Italia aveva avuto un ruolo attivo nella vicenda. E questo nonostante l' attenzione fosse rivolta anche alla Link, ritenuta molto «vicina» al Movimento 5Stelle.
generale luciano cartaGENERALE LUCIANO CARTA

Si torna dunque allo scorso agosto quando Barr arriva a Roma. Secondo il sito Politico alloggia al Marriott Grand Flora Hotel, in via Veneto, a due passi dall' ambasciata americana, ed è accompagnato da alcuni collaboratori. Il ministro Usa, si scopre adesso, ha contatti con il premier Giuseppe Conte - titolare della delega ai servizi segreti - che fornisce il via libera alla collaborazione.

Poi incontra il capo del Dis Gennaro Vecchione. L' obiettivo di Barr è chiaro: scoprire se il nostro Paese abbia avuto un ruolo nel Russiagate, se abbia ottenuto documenti riservati e se gli 007 abbiano effettivamente aiutato Mifsud - sparito dall' ottobre 2017 - a trovare un rifugio sicuro. In quei giorni è ancora in carica il governo gialloverde: Conte ha informato i suoi ministri dei contatti con Barr? Dopo quel primo appuntamento Vecchione chiede notizie ai capi delle due agenzie - l' Aisi per la sicurezza interna e l' Aise per quella esterna - e mantiene aperto il canale con Washington.

giuseppe conte gennaro vecchioneGIUSEPPE CONTE GENNARO VECCHIONE
La scorsa settimana - al governo c' è la coalizione M5S-Pd - l' impegno preso da Vecchione si concretizza con una riunione «allargata». Barr torna a Roma e incontra nella sede del Dis di piazza Dante lo stesso direttore, il capo dell' Aise Luciano Carta e quello dell' Aisi Mario Parente. Con loro c' è anche il procuratore Dhuram. Viene rinnovata la richiesta - già rivolta a Gran Bretagna e Australia - di mettere a disposizione eventuale documentazione raccolta in questi anni.

L' attenzione si concentra su Mifsud, visto il ruolo chiave che gli ha assegnato Papodopoulos. Agli atti ci sono diversi incontri tra i due, alcuni anche in compagnia di Olga Polonskaya, ex manager di una società russa che si sarebbe presentata come amica dell' ambasciatore russo a Londra. Barr insiste più volte sulla necessità di scoprire che fine abbia fatto.

GEORGE PAPADOPOULOSGEORGE PAPADOPOULOS
Nonostante risultasse irreperibile dal 2017, il professore avrebbe alloggiato infatti a Roma, in un appartamento intestato a una società collegata con la Link Campus, fino a maggio 2018. Barr chiede notizie sull' Università e sui collegamenti con M5s. Al termine dell' incontro Vecchione informa Conte.

Chi altri è a conoscenza della riunione? Il 30 settembre una nota di palazzo Chigi rende noto che il presidente del Consiglio ha incontrato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e quello degli Esteri Luigi Di Maio, ma senza specificare il motivo. Sarà il Copasir a dover accertare se si sia parlato anche delle missioni di Barr e Dhuram. Fonte: qui

vincenzo scotti luigi di maioVINCENZO SCOTTI LUIGI DI MAIO

IL CAPO SUPREMO DELLE SPIE, VECCHIONE, STA TRASCINANDO L’INTELLIGENCE ITALICA IN UNA VICENDA NELLA QUALE ORMAI LE OPZIONI SONO DUE: PERDERE O PERDERE 

I RAPPORTI CON LA LINK UNIVERSITY DI SCOTTI, PRESUNTO LUOGO DEL RUSSIA-GATE, INZEPPATA DI AGENTI SEGRETI ITALIANI, IMPEGNATI A CONDURRE CORSI DI INTELLIGENCE E A FARE CONFERENZE (SIC!), DOVE IL 19 MARZO SCORSO VECCHIONE HA TENUTO UNA LECTIO MAGISTRALIS... 

giuseppe conte gennaro vecchioneGIUSEPPE CONTE GENNARO VECCHIONE
Come avevamo anticipato il 14 marzo (vedi articolo a seguire), è definitivamente esplosa la bomba Link University-Servizi Segreti. Nonostante gli avvertimenti della stampa di mezzo mondo, il capo supremo delle spie de’ noantri, Gennaro Vecchione, ha trascinato l’Intelligence italica in una vicenda nella quale ormai le opzioni sono due: perdere o perdere.

gennaro vecchione annalisa chirico foto di baccoGENNARO VECCHIONE ANNALISA CHIRICO FOTO DI BACCO

L’uomo che Conte ha messo a capo del Dis, avrebbe dovuto far riflettere meglio il premier sulla inopportunità di ricevere e attovagliare nella nuova sede dei Servizi di piazza Dante il ministro della Giustizia Usa, Raymond Barr, atterrato (per la seconda volta in poche settimane) in Italia per dimostrare la tesi del complotto ai danni del suo presidente Trump, già minacciato senza successo da impeachment per il Russia-gate.
vincenzo scotti foto di bacco (1)VINCENZO SCOTTI FOTO DI BACCO

La storia vuole che le spie, da sempre, parlino solo con altre spie, giammai con leader politici di altri paesi. E un motivo ci sarà: queste vicende, vere o presunte, vanno chiarite solo tra addetti ai lavori. Ora che la frittata-Link è fatta e ne parlano i media del mondo, ci si domanda cosa avrebbe comunicato il nostro capo delle spie al ministro americano. Vecchione potrebbe aver ammesso che la sua Intelligence nulla sapeva di quello che era accaduto nelle segrete stanze della Link University di Enzo Scotti - benché sia inzeppata di agenti segreti italiani, impegnati a condurre corsi di intelligence e a fare conferenze (sic!).
vincenzo scotti luigi di maioVINCENZO SCOTTI LUIGI DI MAIOGennaro VecchioneGENNARO VECCHIONE

Oppure: avrebbe fatto capire agli americani che la nostra Intelligence aveva avuto un qualche ruolo o sentore nella vicenda del Russia-Gate (all’epoca c’era il governo Gentiloni), alle spalle di Trump, candidato americano alla presidenza. 
In entrambi i casi la nostra Intelligence fa una brutta figura (eufemismo).

Gennaro Vecchione ltGENNARO VECCHIONE 
Ovviamente la terza via, quella più saggia, non è stata seguita da Vecchione né suggerita al premier con la pochette. Vale a dire: dopo aver fatto tutti i dovuti accertamenti in casa,  lasciare che la questione fosse affrontata dal ministro della Giustizia americano unicamente con gli esponenti del governo italiano, quindi lasciare la questione a un livello meramente politico.
william bill barrWILLIAM BILL BARR
Evidentemente Gennaro Vecchione, pur di non deludere il suo mentore Conte, si è infilato in un cul de sac, dal quale non sarà semplice né possibile uscire senza lividi e brividi. Non proprio il massimo per una Intelligence già provata da incessanti tensioni interne.

PS. Il Presidente della Repubblica, se c’è, batta un colpo prima che sia troppo tardi…

DAGONEWS del 14 marzo 2019

Al Link Campus di Vincenzo Scotti, luogo di incontri tra i protagonisti del Russiagate, non poteva mancare il 19 marzo la lectio magistralis del prefetto Gennaro Vecchione, neo capo Dipartimento Intelligence, con parterre spionistico al gran completo.

Incredulità tra gli addetti ai lavori dopo le notizie pubblicate dal ‘’Il Foglio’’ (articolo a seguire), che vedono la Link, al centro di incontri del RussiaGate dopo le rivelazioni pubbliche di alcuni protagonisti dello scandalo americano. E’ l’ateneo dove il Capo del Dipartimento delle Spie, terrà, con tempismo perfetto e magari alla presenza del suo “Capo” Conte e di tutti i più alti vertici della intelligence italiana, la sua lectio magistralis, al master di specializzazione.
DI MAIO LINK UNIVERSITADI MAIO LINK UNIVERSITA'

La Link è la nota fucina della classe dirigente pentastellata, nonché, a leggere non solo l’elenco dei docenti del master, ateneo di riferimento di conferenzieri-spia, alcuni famosi per la poca passione per i rischi del mestiere e molta per i titoli accademici, le relazioni politiche e i salotti.

L’evento, oltre ad accreditare  definitivamente l’idea che la pentastellatissima Link University sia la unica incubatrice delle spie italiane (in provetta), pone un interrogativo allarmante: nella poderosa macchina del Dipartimento nessuno, tra spie, conferenzieri/spia e papà spie di lungo corso, ha mai avuto sentore delle vicende pubblicate dal ‘’Foglio’’ sussurrandole al Prefetto Vecchione? La risposta, qualunque risposta, metterà alla prova la nota suscettibilità del Direttore Generale perché in ogni caso sarebbe imbarazzante.

E se Conte è ansioso di ascoltare il suo pupillo conferenziere alla pentastellata Link di Tarzan Scotti, Salvini osserva muto in un angolo mentre il Colle pensieroso riflette. Per ora...


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