mercoledì 31 agosto 2016

La Germania e la Francia non vogliono il Ttip

Per la Germania il TTIP è definitivamente "fallito"

Secondo il ministro dell'Economia, Gabriel, i colloqui con gli Stati Uniti per l'accordo di libero scambio, TTIP, Ue-Usa sono falliti: "Gli europei non possono capitolare alle richieste americane"

Sigmar Gabriel 

MILANO - Negli ultimi tempi si erano sollevate molte voci scettiche sul maxi accordo commerciale tra Italia e Stati Uniti, il Ttip. Per gli addetti ai lavori era ormai nell'aria da tempo la chiusura (almeno per ora) del sipario sulla vicenda, impantanata tra posizioni troppo diverse tra le due sponde dell'Atlantico e tra esigenze elettorali che consigliano la messa tra parentesi di una tematica così spinosa, capace di sollevare forti opposizioni tra diversi strati della società civile.

Il De profundis del trattato transoceanico arriva direttamente dal vice cancelliere e ministro dell'Economia tedesco, Sigmar Gabriel che, in un'intervista alla rete televisiva pubblica Zdf, ha rilevato che "i colloqui con gli Stati Uniti sono di fatto falliti perché noi europei, naturalmente, non dobbiamo soccombere alle richieste americane: nulla si sta muovendo in avanti".

La Transatlantic trade and investment partnership (nota appunto come il Ttip) era nato per creare la più grande zona di libero scambio al mondo. Ma le trattative si sono impantanate sui termini dell'accordo, così come sullo shock seguito al voto della Gran Bretagna per lasciare l'Ue e per la crescente opposizione a un'intesa in Francia e Germania. Fattori, questi ultimi che fanno sollevare seri dubbi sulla possibilità di raggiungere un'intesa entro la fine dell'anno, come sperato.

L'inchiesta. Il trattato globale che fa paura al mondo

Gli attivisti che si sono opposti al Ttip sin dall'inizio dei negoziati nel 2013 sostengono che l'affare potrebbe beneficiare solo le multinazionali e danneggiare i consumatori. Il primo ministro francese, Manuel Valls, ha detto che sarebbe "impossibile" per le due parti concludere i negoziati per un accordo commerciale per la fine del 2016. Dietro le quinte, alti diplomatici hanno detto ad Afp che i colloqui possono essere sospesi fino a dopo le elezioni presidenziali degli Stati Uniti nel mese di novembre, così come dopo le elezioni in Francia e in Germania del prossimo anno.

Nell'intervista Gabriel si è mostrato più ottimista su un accordo di libero scambio Canada-Ue, che ha definito "un grande passo avanti", aggiungendo che avrebbe combattuto per la sua ratifica. L'accordo noto come Ceta è stato formalmente concluso nel 2014 e richiede l'approvazione di 28 stati membri dell'Ue e del Parlamento europeo.

Dopo la Germania anche la Francia non vuole il Ttip

"E' inutile alimentare l'illusione" di un accordo sul libero scambio commerciale tra Ue e Usa "prima della fine del mandato" del presidente Obama, ha detto Hollande.

La Francia chiede la fine delle trattative e ufficializzerà la sua richiesta al prossimo summit Ue a Bratislava.

L'Ue ribatte: i negoziati non sono falliti

di Francesca Gerosa

Dopo la Germania anche la Francia mette la parola fine ai negoziati sull'accordo di libero scambio commerciale Ttip tra l'Ue e gli Usa. "E' inutile alimentare l'illusione" di un accordo "prima della fine del mandato" del presidente americano, Barack Obama (20 gennaio 2017), ha dichiarato quest'oggi il presidente francese, Francois Hollande, facendo eco al vice-cancelliere tedesco, il socialdemocratico Sigmar Gabriel, in parte solo formalmente corretto dal portavoce del cancelliere Angela Merkel, Steffen Seibert.

"Il sostegno della Francia ai negoziati non c'è più", ha rincarato la dose il segretario di Stato francese al Commercio estero, Matthias Fekl. "La Francia chiede la fine delle trattative". Lo scorso 28 agosto il ministro dell'Economia tedesco, Sigmar Gabriel, ha definito le trattative "fallite de facto". Un fallimento che dipende dalle esose richieste statunitensi respinte dall'Europa. Opinione condivisa oggi da Fekl.

"Gli americani non concedono nulla se non le briciole", ha constatato il segretario di stato francese al Commercio con l'estero, "ma non è così che si negozia tra alleati". I rapporti tra Europa e Stati Uniti devono riprendere su buone basi. "Abbiamo bisogno di una battuta d'arresto chiara e definitiva su questi negoziati per riprenderli su buone basi", ha concluso.
La Francia ufficializzerà la sua richiesta al prossimo summit europeo il 22 settembre a Bratislava tra i ministri del Commercio estero. Ma per l'export italiano questo accordo "è essenziale", come ha spiegato il ministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, convinto che il trattato di libero scambio tra Ue e Usa si chiuderà, "è inevitabile. Gli Stati Uniti sono i nostri principali partner economici e politici. Se non negoziamo con loro con chi altro dovremmo farlo?".
Calenda ha detto di conoscere i dubbi di Sigmar Gabriel ma sono solo in parte condivisibili. "E' vero che le offerte americane sono ancora insoddisfacenti ed è difficile chiudere l'accordo entro la presidenza Obama, come avevo peraltro detto due mesi fa; del resto per un'intesa commerciale di queste dimensioni due anni e mezzo di trattative non sono molti", ha precisato Calenda.
Il negoziato sta entrando in una fase cruciale perché sul tavolo ci sono proposte per ogni capitolo. Dopo anni di trattative tra Ue e Usa rimangono ancora molte divergenze, in particolare sulla sicurezza ambientale e alimentare, con i critici che sostengono come il patto sia troppo sbilanciato a favore delle multinazionali a spese di consumatori e lavoratori. Invece i sostenitori del Ttip, come l'Italia, ritengono che l'accordo porterebbe vantaggi all'economia per tutti.
Peraltro quest'oggi la portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha chiarito che in assenza di comunicazioni del Consiglio dell'Ue, fa fede il mandato ricevuto dagli Stati membri. "Quando si negozia, si negozia con l'obiettivo di chiudere un accordo, e la Commissione continuerà a lavorare secondo il mandato che in modo unanime è stato dato" dagli Stati membri. La stessa commissaria Ue al Commercio, la svedese Cecilia Malmstroem, considera ancora in vita il Ttip. "Non intendo analizzare la mente e le intenzioni del presidente Hollande. Ed è chiaro che al momento non si potrà concludere entro la fine dell'anno, tuttavia c'è l'intenzione e potremmo finalizzare la trattativa entro la fine della presidenza Obama. Questa è la nostra intenzione", ha detto.
Fonte: qui

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