Nel fine settimana abbiamo letto di tutto e di più su quanto è accaduto nelle ultime settimane, un trionfo impressionante del senno di poi.
Era imprevedibili dicono loro, i mercati hanno esagerato come vedremo nel prossimo post.
La domanda principale oggi è questa…Crisi delle banche e dei mercati: è un nuovo 2008?
Lo lasciamo leggere a Voi, a noi interessa ricordare che è ancora presto per assistere ad un nuovo 2008, non ci sono ancora le condizioni, ma quello che è certo è che la prossima crisi sarà più grande e dell’ultima, perchè questa deflazione da debiti, l’immensa mole di debito che opprime l’economia mondiale, non può che sparire attraverso un’unica ipotesi, come abbiamo più volte visto.
A chi suggerisce che in realtà quello che sta accadendo al settore finanziario non è come nel 2008, suggerisco di dare un’occhiata a questa immagine…
Certo non è come il 2008, è semplicemente peggio!
Se poi dove aver ricordato quello che siamo detti nell’ultimo “Machiavelli, la Cina e l’Araba Fenice” ovvero quello che sta succedendo ai vari fondi sovrani dopo il crollo del petrolio diamo un’occhiata in quale settore erano posizionati …
…potete ben capire dopo la perdita di trilioni di dollari cosa abbia significato per questi fondi il collasso del sistema finanziario europeo!
Ma dove saranno finiti i capitali in questi giorni?
Ma sui treasuries ovviamente, visto che erano in bolla. E tuttora stanno continuando ad acquistare titoli di Stato americani.
E’ chiaro ora che non si tratta del 2008 ma di qualcosa di peggio che anticipa la crisi che verrà?
A si certo non c’era alternativa all’equity e il mercato obbligazionario era in bolla. Tenetevi pronti perchè quando ormai nessuno più ci crederà allora noi cambieremo idea.
Con l’araba fenice o il canto del cigno, stiamo solo cercando di farvi capire che questa volta, rispetto al 2008, c’è ancora l’ultima carta da giocare, quella …politica e non chiedeteci altro.
Dopo la lunga pausa che riguardava l’ondata di panico che ha scosso l’Euopa e soprattutto Deutsche Bank torniamo ad occuparci anche solo per un attimo di quello che è accaduto negli ultimi giorni in America…
Uno dei più attenti osservatori della politica monetaria della Fed la scorsa settimana ha scritto…
” La Fed prenderà una pausa sui rialzi dei tassi. Una pausa a tempo indeterminato. Prima ammettono questo, meglio è per tutti. In effetti, prima ammettono questo, prima i mercati finanziari si calmano e prima saranno in grado di riprendere il persorso di rialzo dei tassi.” La signora Yellen la scorsa settimana ha avuto due occasioni di alto profilo per fare tale ammissione, eppure lei non è riuscita a farlo . Ha suggerito una pausa per marzo, ma in realtà la Fed non ha alcuna intenzione di rinunciare ad ulteriori rialzi di tassi entro l’anno.”
” Ironia della sorte, ho il sospetto che la mossa della Banca centrale giapponese, ovvero la scelta di portare i tassi in negativo, ha ampliato la divergenza con gli Stati Uniti e spingendo gli operatori di mercato all’acquisto di titoli del Tesoro USA. …”
” In sintesi, un fattore chiave per mantenere l’economia degli Stati Uniti sui binari è riconoscere che un inasprimento delle condizioni finanziarie tramite la forza del dollaro evita la necessità di un inasprimento delle condizioni tramite la politica monetaria…”
La nostra rotta di MEDIO TERMINE nei prossimi mesi, per quanto riguarda il mercato obbligazionario, potrebbe cambiare in maniera sensibile, ma di questo avremo tempo e modo per parlarne insieme.
Nel frattempo nulla di nuovo dall’economia americana …
…tolta la droga del mercato automobilistico supportato dal nuovo fenomeno “subprime” resta poco o nulla…
Vendite al dettaglio USA ex-auto. Thanks to Trading economics.
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