domenica 5 settembre 2021

L'India approva il primo vaccino COVID al mondo basato sul DNA

Poco dopo che Taiwan ha annunciato di aver prodotto con successo il proprio vaccino nel tentativo di rafforzare la sua risposta domestica al COVID, l'India ha dato seguito alla sua promessa di creare il proprio vaccino COVID basato sul DNA fatto in casa.



Il vaccino a DNA utilizza filamenti circolari di DNA per innescare il sistema immunitario contro un virus, in questo caso SARS-CoV-2. I ricercatori hanno accolto con favore la notizia dell'approvazione del primo vaccino a DNA, affermando che potrebbe essere un importante passo avanti nella battaglia contro il COVID. Il vaccino, chiamato ZyCoV-D, viene somministrato nella pelle senza iniezione e negli studi clinici è stato scoperto che è protettivo per il 67% contro il COVID-19 sintomatico.

Ora che l'India ha approvato il jab e la produzione sta aumentando, ZyCoV-D inizierà probabilmente a essere somministrato in India alla fine di questo mese. Sebbene l'efficacia non sia particolarmente elevata rispetto a quella di molti altri vaccini COVID-19, il fatto che si tratti di un vaccino a DNA è significativo, affermano i ricercatori.

Quasi una dozzina di vaccini a base di DNA contro il COVID-19 sono in fase di sperimentazione clinica a livello globale e almeno altrettanti sono nelle prime fasi di sviluppo. A dire il vero, i vaccini a DNA sono in fase di sviluppo anche per molte altre malattie. Hanno molti vantaggi rispetto ai vaccini mRNA che li rendono particolarmente utili in ambienti come l'India.

Mentre i vaccini mRNA sono stati più rapidi nel mostrare forti risposte immunitarie negli studi clinici, i vaccini DNA sono più adatti per molte economie perché sono facili da produrre e i prodotti finiti sono più stabili dei vaccini mRNA, consentendo loro di essere conservati a temperature più elevate. Inoltre, non hanno bisogno di essere iniettati in profondità nel tessuto muscolare.

"Se i vaccini a DNA si dimostrano efficaci, questo è davvero il futuro della vaccinologia" perché sono facili da produrre, afferma Shahid Jameel, virologo dell'Università Ashoka di Sonipat, in India.

L'urgenza di combattere il COVID-19 ha accelerato lo sviluppo di vaccini che utilizzano tecnologie genetiche più sperimentali, come i vaccini mRNA e DNA.

L'unica domanda ora è: il vaccino a DNA indiano mostrerà meno effetti collaterali rari (ma dannosi) rispetto ai colpi di mRNA e del vettore di adenovirus ?

Con questo in mente, vorremmo solo notare: a questo punto della pandemia, manomettere direttamente il DNA e l'RNA va benissimo, ma assumere un farmaco approvato dalla FDA dal 1998 (ivermectina) è blasfemia. Fonte: qui

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