Il Tar affossa il contenuto della nota ministeriale dell'aprile 2021: "Contrasta con la richiesta professionalità del medico "
sabato 15 gennaio 2022
Il Tar boccia tachipirina e vigile attesa, ma quanti morti, questa indicazione del Ministero della Sanità italiana, ha causato per Covid-19????
L'EX MOTOCICLISTA MARCO MELANDRI : “MI SONO DOVUTO CONTAGIARE PER NECESSITÀ, DOVENDO LAVORARE E NON CONSIDERANDO IL VACCINO UN’ALTERNATIVA VALIDA”
“HO PRESO IL VIRUS PERCHÉ HO CERCATO DI PRENDERLO, E HO FATTO UNA FATICA TREMENDA”
“IL GREEN PASS È UN RICATTO, LO USERÒ SOLO PER LO STRETTO NECESSARIO.
NON HO NIENTE CONTRO I NON VACCINATI, SONO CONTRO LE VIOLAZIONI DELLA LIBERTÀ. IL CASO DJOKOVIC È RIDICOLO. LUI NON HA COLPE. L’HANNO VENDUTA COME HANNO VOLUTO”
Matteo Cassol per www.mowmag.com
Dopo aver annunciato di essere stato contagiato da un vaccinato, a qualche giorno di distanza Marco Melandri spiega a MOW la propria situazione: “Sto bene, fin dall’inizio del tutto asintomatico.
Sono già negativo da un po’ di tempo, ma chi non ha il green pass deve comunque rimanere in castigo per dieci giorni (se non hai la tesserina verde devi rimanere a casa in punizione di più). Se non mi avesse chiamato un ragazzo per dirmi che era positivo dopo essere stato a contatto con me non me ne sarei nemmeno accorto”.
Contagiato da un vaccinato, ma come?
“Ho preso il virus perché ho cercato di prenderlo, e, al contrario di molti vaccinati, per contagiarmi ho fatto una fatica tremenda. Ho fatto apposta per potere essere in regola almeno per qualche mese e non è stato nemmeno facile.
Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un’alternativa valida. D’altra parte conosco molte persone con due dosi che provano a infettarsi per evitare la terza. Comunque per me il green pass era e rimane un ricatto: lo userò solo per lavoro e se devo accompagnare mia figlia. Sono disposto a utilizzarlo solo per lo stretto necessario”.
Molti obietteranno che sarebbe stato più semplice vaccinarsi…
“Uno può avere svariati motivi per non volersi vaccinare, anche perché fino a prova contraria questo resta un vaccino sperimentale e con un meccanismo diverso rispetto a tutti i vaccini del passato, legato all’mRna.
E quindi uno ha tutto il diritto di avere dei dubbi, soprattutto se, come nel mio caso, uno ha già avuto la malattia e aveva gli anticorpi. Chi prende la malattia è molto più protetto dopo. Io sono risultato positivo senza nemmeno accorgermi di avere qualcosa. Mia figlia non è risultata neanche positiva”.
Puntuali arrivano anche le accuse di essere un famigerato “no vax”.
“Io non ho niente contro i vaccinati, come chiaramente non ho nulla contro i non vaccinati. Io sono contro le violazioni della libertà. La Costituzione ci dice che siamo liberi di scegliere e di sceglierci con cosa curarci, mentre questo Governo ci ha definitivamente cagato sopra. E sono molto preoccupato per il proseguo.
Sfruttano questa cosa dei vaccini per metterci uno contro l’altro, e nel frattempo con l’altra mano inseguono il vero scopo. Stanno giocando al gioco dell’illusionismo: tutti si concentrano su vaccini e green pass mentre nel frattempo per esempio le bollette raddoppiano. Gli italiani sono completamente accecati dalla televisione e dalla quasi totalità dei giornali, che non «possono» dare informazioni diverse visto anche quanto hanno preso in più dallo Stato negli ultimi anni.
La gente viene convinta che il problema sia causato da coloro che non si sono fatti fare la puntura, che sono una percentuale piccolissima che non può certo incidere su quello che sta accadendo. Non possono certo causare problemi agli altri, e se ne causano vuol dire che il vaccino non funziona. Se vai in Africa ti fai il vaccino per la malaria e quando scendi dall’aereo non vai in giro a chiedere agli altri se sono vaccinati, perché sai che quel vaccino funziona”.
E i bambini?
“È una cosa che non ha senso, lo dicono i numeri ufficiali: questo virus non dà problemi ai bambini e sotto i 30 anni i morti sono pochissimi, tra l’altro morti positivi al Covid, non di Covid. Magari uno muore in un incidente stradale e viene tirato dentro nel calderone dei morti Covid. Adesso anche i nostri superscienziati stanno cominciando ad ammettere che i numeri sono falsati.
E non capisco come sia possibile obbligare i bambini a questa dittatura: i problemi degli effetti avversi del vaccino sono reali, e soprattutto si sono creati una cattiveria e un odio incredibile. Le persone e i bambini vengono divisi per categoria.
Chi è bravo e chi non è bravo. Se non è razzismo, cos’è? Se sei «bravo» hai il beneficio di poter fare cose che erano e dovrebbero essere un diritto, come fare sport, andare a scuola, lavorare. Ed è una libertà condizionata, perché possono decidere in qualunque momento di revocartela. Ormai la libertà dura al massimo tre mesi, quando con tutti gli altri vaccini il richiamo non è da fare prima di dieci anni.
Hanno utilizzato la scusa della variante Omicron per la corsa al richiamo, ma nel frattempo dicono che il vaccino non funziona bene e che quello per la variante Omicron arriverà a marzo. Basta spegnere la televisione e uscire per strada per rendersi conto che la vita va avanti normalmente. Dal punto di vista sanitario stanno succedendo cose normali. Se guardi i numeri dell’influenza negli altri anni vedi che i morti in Italia erano almeno diecimila.
Questa malattia ora ha media una di 83,6 anni di età per i deceduti. Di cosa stiamo parlando? Non si dice la verità, è una cosa assurda e ora anche chi ha due dosi viene equiparato a un no vax. Non so come si faccia a continuare a credere a queste persone. È una presa in giro. E il vaccino è così tanto per il bene delle persone che perché lo facciano devono ricattare e costringere: se una cosa è per il mio bene lo capisco e mi convinco da solo”.
Che dire degli attacchi ricevuti per esempio da Selvaggia Lucarelli?
“Non mi interessa nulla, dico davvero. Il tempo darà le risposte”.
A proposito di sportivi controcorrente: il caso Djokovic?
“È ridicolo. Lui non ha assolutamente colpe e sarebbe rimasto a casa senza problemi. Però, come tutto il resto, l’hanno venduta come hanno voluto. Chi organizza uno dei più importanti tornei del mondo non poteva non avere il numero uno e quindi sono stati loro a fare di tutto per farlo entrare. Poi però è subentrata la politica, perché la questione non ha nulla a che fare con la salute. Djokovic è stato preso in mezzo nella guerra tra organizzatori dell’Australian Open e Governo, che dopo aver fatto il pugno duro non può permettersi di abbassare i pantaloni”.
Rischia conseguenze sulla carriera?
“Credo che se ne freghi altamente di questo e io lo stimo tanto perché ha dei valori ed è giusto così, perché questa non è più un’emergenza sanitaria, è solo una faccenda politica. Ci sono Paesi che fanno l’opposto dell’Italia e dell’Australia e oltre ad aver mantenuto la libertà stanno ottenendo dei risultati, mentre da noi nonostante tutte le restrizioni va addirittura peggio, per non parlare dei danni sociali e sull’economia.
Che fine hanno fatto le associazioni di categoria? A Campiglio per esempio dovrebbe essere pieno in questo periodo e invece vedo tutto deserto. Perdono più soldi ad aprire che a tenere chiuso, però nessuno dice niente e non riesco a capire come possano accettare una situazione del genere. Ormai sono gli stessi esperti a dire che questa variante è a livello di un raffreddore. Bisogna conviverci, non si può continuare a rinunciare a vivere e privare le persone delle libertà e dei diritti più basilari”. Fonte: qui
UN VULCANO SOTTOMARINO È ESPLOSO SULL’ISOLA DI TONGA, CAUSANDO UN ALLARME TSUNAMI IN TUTTO IL PACIFICO
LE ONDE ANOMALE SONO ALTE PIÙ DI UN METRO E STANNO RAGGIUNGENDO LE COSTE DELLE FIGI E DELLA NUOVA ZELANDA, OLTRE CHE DEL REGNO DI TONGA
Da www.leggo.it
ERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITE
«Un'onda di tsunami alta 1,2 metri è stata osservata a Nukualofa», sull'isola di Tonga, riferisce in un tweet l'ufficio australiano di meteorologia. È la conseguenza dell'eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Hàapai, che è tornato a sbuffare solo poche ore dopo che, un'allarme tsunami diramato ieri in seguito a una prima eruzione era stato revocato. L'altezza massima registrata delle onde seguite all'eruzione di ieri era stata di 30 centimetri.
È allarme tsunami in un'ampia area del Pacifico a seguito dell'eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Hàapai, vicino al regno di Tonga. I media nel regno polinesiano del Pacifico meridionale, costituito da più di 170 isole, la maggior parte delle quali disabitate, hanno riferito di onde anomale che hanno raggiunto la costa allagando le strutture, di una pioggia di cenere e di un black-out telefonico. Diverse le esplosioni.
TSUNAMI DOPO L'ERUZIONE A TONGA
Dopo una potente eruzione del vulcano sottomarino Hunga era scattato l'allarme tsunami in un'ampia area del Pacifico che include il regno di Tonga, le Fiji e la Nuova Zelanda. Lo ha riportato la Bbc. Video postati sui social media da Tonga hanno mostrato onde anomale che si infrangono su una chiesa e diverse case.
Testimoni hanno detto che una pioggia di cenere sta cadendo sulla capitale, Nukùalofa. I residenti sono stati invitati a trasferirsi su un terreno più elevato. I pennacchi di gas, fumo e cenere che si riversano dal vulcano hanno raggiunto i 20 km nel cielo, ha affermato il Servizio geologico di Tonga.
L'eruzione, l'ultima di una serie, è durata otto minuti ed è stata così violenta da essere stata udita nelle Fiji, a più di 800 km di distanza da Tonga, hanno detto i funzionari della capitale Suva. Fonte: qui
ERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITETSUNAMI DOPO L'ERUZIONE A TONGAERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITEERUZIONE A TONGA VISTA DALL ALTOERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITE ERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITEERUZIONE E TSUNAMI A TONGA
giovedì 13 gennaio 2022
BASTANO 7 GRAMMI AL GIORNO DI OLIO D’OLIVA PER STARE BENE
UN TEAM DI RICERCATORI AMERICANI HA SCOPERTO CHE LA SOSTITUZIONE DI 10 GRAMMI AL GIORNO DI MARGARINA, BURRO, MAIONESE E GRASSO DI LATTE CON LA QUANTITÀ EQUIVALENTE DI OLIO D'OLIVA È ASSOCIATA A UN MINOR RISCHIO DI PATOLOGIE GRAVI
NELLO STUDIO È EMERSO ANCHE CHE CHI CONSUMA REGOLARMENTE OLIO D’OLIVA AVEVA IL 19% IN MENO DI RISCHIO DI MORTALITÀ CARDIOVASCOLARE, IL 17% IN MENO PER CANCRO
Consumare più di 7 grammi (una quantità superiore a mezzo cucchiaio) di olio d'oliva al giorno è associato a un minor rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, per cancro, malattie neurodegenerative e respiratorie. Come si legge in uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology.
Il lavoro ha rilevato che la sostituzione di 10 grammi al giorno di margarina, burro, maionese e grasso di latte con la quantità equivalente di olio d'oliva è associata a un minor rischio di patologie gravi. I ricercatori hanno analizzato 60.582 donne e 31.801 uomini statunitensi privi di malattie cardiovascolari e non colpiti da tumore all'inizio della ricerca nel 1990. Durante i 28 anni di follow-up, è stata valutata la dieta.
Il questionario chiedeva con quale frequenza si consumassero determinati alimenti, grassi e oli. Nonché di quale tipo si utilizzassero per cucinare e aggiungessero a tavola. Quando i ricercatori hanno confrontato coloro che consumavano raramente o mai olio d'oliva con chi si trovava nella categoria di consumo più alto è emerso che questi ultimi avevano il 19% in meno di rischio di mortalità cardiovascolare, il 17% in meno per cancro, il 29% in meno per patologie neurodegenerativa e il 18% in meno per quelle respiratorie. Fonte: qui
LE RISPOSTE DI REMUZZI, DIRETTORE DELL’ISTITUTO DI RICERCHE FARMACOLOGICHE MARIO NEGRI: "GLI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI UTILIZZATI AI PRIMI SINTOMI DELLA MALATTIA RIDUCONO DEL 90% L’EVOLUZIONE VERSO LE FORME GRAVI E L’OSPEDALIZZAZIONE. NON AVREMMO PROBLEMI DI POSTI LETTO SE FOSSIMO TUTTI VACCINATI. LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE? CONTRIBUTO IRRILEVANTE ALLA CRESCITA DEI CONTAGI"
Ruggiero Corcella e Silvia Turin per www.corriere.it
La variante Omicron sta scatenando la «tempesta perfetta»: centinaia di migliaia di casi, tra nuove infezioni e re-infezioni, e ospedali al collasso. Anche in Italia si assiste a un’impennata dei nuovi positivi e oggi riprende del tutto, sebbene con le nuove regole, la vita lavorativa e molti studenti tornano in classe.
Le prossime due settimane si annunciano decisive, anche per capire se qui in Italia la variante Omicron alla fine prevarrà sulla variante Delta.
«In un certo senso, abbiamo due pandemie: una sostenuta da Omicron e l’altra ancora da Delta — spiega al Corriere della Sera Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri —. Non dobbiamo dimenticare che molti pazienti in terapia intensiva hanno contratto la Delta, che ha continuato a espandersi anche nelle ultime settimane».
Chi sono i pazienti che occupano i posti letto delle terapie intensive?
«Anche all’interno degli ospedali ci sono “due pandemie”: una dei vaccinati e una dei non vaccinati. Come si vede dai grafici dell’Istituto Superiore di Sanità che misurano l’incidenza dei ricoveri ogni 100mila abitanti divisa per status vaccinale e classe di età, l’essere vaccinati protegge in un modo importantissimo.
Con la terza dose in generale finiscono in terapia intensiva solo persone anziane e che hanno altri tipi di malattie associate. La percentuale di non vaccinati in ospedale è altissima, se tutti fossimo vaccinati, non ci sarebbe alcun problema di saturazione dei posti letto».
RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVAINCIDENZA
In merito alle prossime due settimane, che cosa ci si può aspettare?
«Se le due varianti dovessero continuare a coesistere, questo potrebbe rappresentare un problema. Se invece Omicron riuscisse a sopraffare Delta, dal momento che la malattia che provoca è meno severa, allora forse riusciremo a vedere la discesa della curva nel giro di qualche settimana. L’espansione rapidissima di Omicron che sovrasti Delta non sarebbe in sé una cattiva notizia».
Qualcuno ipotizza che la variante Omicron possa anche far finire la pandemia, è così?
«Con una variante così contagiosa si arriverebbe prima al picco della curva dei nuovi positivi, allo stesso modo, come già successo in Sudafrica e Gran Bretagna, sarà più veloce anche il calo, ma se vogliamo parlare di fine della pandemia credo che dovremo ancora prendere delle precauzioni almeno per un paio d’anni».
Perché con Omicron l’immunità di gregge resta una chimera?
«Sì: se anche arrivassimo al 95% tra vaccinati e guariti resterebbero da considerare le mutazioni del virus (che non si fermano) e la circolazione delle persone (che continua). Potremmo parlare di una “via d’uscita dalla pandemia”, quasi una “sorta di immunità di gregge”».
L’apertura delle scuole influirà sulla crescita dei contagi in modo decisivo?
«La scuola è rimasta chiusa per tanto tempo e i contagi hanno continuato ad aumentare: credo che il contributo degli studenti sia davvero irrilevante con una variante che si diffonde con tale velocità».
Oltre ai vaccini, quali sono le altre «armi» a nostra disposizione contro Omicron, ad esempio, nelle cure domiciliari?
«Due lavori scientifici che derivano dal nostro gruppo di ricerca dimostrano che l’impiego di antinfiammatori non steroidei utilizzati ai primi sintomi della malattia riduce del 90% l’evoluzione verso le forme gravi e l’ospedalizzazione. Entrambi gli studi hanno dei limiti e manca ancora la prova definitiva».
E il paracetamolo("vigile attesa e tachipirina!")?
«Il paracetamolo consuma il glutatione che è un antiossidante molto potente. Proprio in questi giorni è uscito uno studio che mostra che i pazienti con Covid hanno uno stress ossidativo importante, probabilmente responsabile del danno infiammatorio polmonare, associato a deficit di glutatione e si è visto che questo deficit aumenta con l’età».
Quando sono indicati gli antivirali e quali possono essere i benefici?
«I farmaci antivirali impediscono al virus di replicarsi e quindi fermano la malattia ancora prima del suo manifestarsi. Andrebbero dati entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi in quei pazienti che si prevede finiranno per avere una malattia più severa e che devono essere segnalati dai medici di medicina generale. L’antivirale ora a disposizione è il molnupiravir di Merck & Co che riduce la malattia severa con un’efficacia del 30%. Presto sarà disponibile anche il paxlovid della Pfizer, che arriva all’87% di efficacia».
Quando sono indicati gli anticorpi monoclonali?
«Gli anticorpi monoclonali funzionano contro le altre varianti, contro la variante Omicron non sono più efficaci. L’unico che funziona per adesso è sotrovimab di Gsk. In prospettiva ce ne saranno altri, allo studio».
Clorochina, colchicina ed eparina per il trattamento o per la prevenzione sono utili? E l’ivermectina?
«Sembra che l’eparina funzioni se data nelle fasi precoci. Sull’idrossiclorochina sono stati fatti tantissimi studi e la conclusione è che non dà vantaggi. Stesse conclusioni per colchicina e ivermectina: non ci sono state differenze tra i pazienti trattati e i “controlli”». Fonte: qui
I composti della cannabis impediscono al COVID-19 di entrare nel corpo, risultati di uno studio
Una nuova ricerca ha scoperto che i composti della cannabis, l'acido cannabigerolico (CBGA) e l'acido cannabidiolico (CBDA), possono bloccare l'ingresso cellulare di COVID-19 e le varianti emergenti dall'infezione delle cellule umane.
Richard van Breemen del Global Hemp Innovation Center dell'Oregon State nel College of Pharmacy e del Linus Pauling Institute ha scoperto che la coppia di acidi cannabinoidi (CBGA e CBDA) si lega alla proteina spike del COVID-19, bloccando il passaggio critico di cui il virus ha bisogno per infettare le persone.
"La nostra ricerca ha mostrato che i composti di canapa erano ugualmente efficaci contro le varianti di SARS-CoV-2, inclusa la variante B.1.1.7, che è stata rilevata per la prima volta nel Regno Unito, e la variante B.1.351, rilevata per la prima volta in Sud Africa", van disse Bremen.
"Biodisponibili per via orale e con una lunga storia di uso umano sicuro, questi cannabinoidi, isolati o in estratti di canapa, hanno il potenziale per prevenire e curare l'infezione da SARS-CoV-2.
"CBDA e CBGA sono prodotti dalla pianta di canapa come precursori di CBD e CBG, che sono familiari a molti consumatori. Tuttavia, sono diversi dagli acidi e non sono contenuti nei prodotti di canapa", ha affermato.
Non pianificare di rollare una canna o riempire un bong di cannabis come farebbero Cheech & Chong, piuttosto i ricercatori hanno detto, "questi composti possono essere assunti per via orale e hanno una lunga storia di uso sicuro negli esseri umani".
"Il vantaggio per prevenire l'infezione virale delle cellule deve provenire dagli acidi cannabinoidi, che sono sensibili al calore e non devono essere fumati, altrimenti li convertirebbero in CBD e così via", ha detto van Breemen. "Quindi non funzionerebbe per l'effetto antivirale."
I risultati sono stati pubblicati lunedì sul Journal of Natural Products.
Oltre alla cannabis, altre terapie possono aiutare le persone a combattere l'infezione. Proprio ieri, Project Veritas ha fatto trapelare documenti militari che mostrano che DARPA supporta Ivermectin come trattamento COVID. Fonte: qui
La capacità di infettare di COVID precipita del 90% dopo 20 minuti in aria
Uno studio recente ha scoperto che SARS-CoV-2, il virus che causa il COVID e le sue numerose varianti, in realtà non è contagioso come "la scienza" - e, cosa più importante, le autorità governative come il dottor Anthony Fauci - vorrebbero che pubblico a credere.
Offrendo un altro esempio di come indugiare in spazi chiusi non aumenti drammaticamente il rischio di contrarre il COVID, il Coronavirus perde il 90% della sua capacità di infettarci entro 20 minuti dal disperso nell'aria, con la maggior parte delle perdite che si verificano entro i primi cinque minuti , suggeriscono le prime simulazioni al mondo di come il virus sopravvive nell'aria espirata.
Il professor Jonathan Reid, direttore dell'Aerosol Research Center dell'Università di Bristol e autore principale di questo studio, ha spiegato perché indugiare in spazi scarsamente ventilati non è così rischioso come vorrebbero farci credere gli scienziati.
La maggior parte di questo declino dell'infettività virale è stato raccolto da uno studio i cui autori lo hanno descritto come suggeriscono le prime simulazioni al mondo di come il virus sopravvive nell'aria espirata.
È interessante notare che questo significa che la ventilazione, una volta ritenuta il modo più efficace per ignorare l'allontanamento fisico e l'uso della maschera, potrebbe essere il mezzo più efficace per prevenire l'infezione. È probabile che la ventilazione, sebbene ancora utile, abbia un impatto minore.
"Le persone si sono concentrate su spazi scarsamente ventilati e pensando alla trasmissione per via aerea oltre i metri o attraverso una stanza. Non sto dicendo che non succeda, ma penso che il rischio maggiore di esposizione sia quando sei vicino a qualcuno, " ha detto il dottor Reid. "Quando ti allontani, non solo l'aerosol viene diluito, ma c'è anche meno virus infettivo perché il virus ha perso l'infettività [a causa del tempo]".
Quest'ultimo studio contraddice completamente la precedente ricerca condotta da scienziati negli Stati Uniti, che pretendeva di dimostrare che le particelle contenenti il virus che causa il COVID potrebbero ancora essere trovate nell'aria.
Ecco di più dal Guardian e dal dottor Reid.
Finora, le nostre ipotesi su quanto tempo sopravvive il virus in minuscole goccioline nell'aria si sono basate su studi che prevedevano l'irrorazione del virus in recipienti sigillati chiamati fusti Goldberg, che ruotano per mantenere le goccioline nell'aria. Utilizzando questo metodo, i ricercatori statunitensi hanno scoperto che il virus infettivo potrebbe ancora essere rilevato dopo tre ore. Eppure tali esperimenti non replicano accuratamente ciò che accade quando tossiamo o respiriamo. Invece, i ricercatori dell'Università di Bristol hanno sviluppato un apparato che ha permesso loro di generare un numero qualsiasi di minuscole particelle contenenti virus e di farle levitare delicatamente tra due anelli elettrici per un periodo compreso tra cinque secondi e 20 minuti, controllando strettamente la temperatura, l'umidità e i raggi UV. intensità luminosa dell'ambiente circostante."Questa è la prima volta che qualcuno è stato in grado di simulare effettivamente ciò che accade all'aerosol durante il processo di espirazione", ha detto Reid.
Ecco un'illustrazione per gentile concessione del Guardian che pretende di mostrare come ha funzionato l'esperimento.
Fonte: The Guardian
Un'altra scoperta iconoclasta dello studio: la temperatura dell'aria non ha influito sull'infettività virale, contraddicendo la convinzione diffusa che la trasmissione virale sia inferiore a temperature più elevate. Ciò sembrerebbe contraddire la stagionalità del virus, un modello che si è mantenuto negli ultimi due inverni.
Lo studio non è stato ancora sottoposto a revisione paritaria, ma immaginiamo che gli scienziati esamineranno rapidamente i suoi risultati, in particolare i risultati che contraddicono la ricerca condotta da altre ricerche. Fonte: qui