venerdì 13 maggio 2022

PER LA PRIMA VOLTA SIAMO IN GRADO DI AMMIRARE L'IMMAGINE DI "SAGITTARIUS A", IL BUCO NERO CHE SI TROVA AL CENTRO DELLA VIA LATTEA

 

LA SUA ESISTENZA ERA STATA TEORIZZATA DA TEMPO, E LA SUA OSSERVAZIONE DIRETTA È UN'ULTERIORE CONFERMA DELLA TEORIA DELLA RELATIVITÀ 

IL CORPO CELESTE SI TROVA A A CIRCA 27 MILA ANNI LUCE DALLA TERRA E...

Da www.rainews.it

il buco nero Sagittarius AIL BUCO NERO SAGITTARIUS A

Nel cuore della Via Lattea c'è un vorace buco nero. La sua presenza era stata teorizzata da tempo, ma ora ne abbiamo la certezza: la collaborazione internazionale EHT ha diffuso la sua immagine. Si tratta di un risultato straordinario, ottenuto dopo anni di lavoro e presentato in una serie di conferenze stampa organizzate in contemporanea in tutto il mondo, dalla Germania agli Stati Uniti, dal Giappone alla sede centrale dell'Istituto Italiano di Astrofisica a Roma.

 

il buco nero Sagittarius AIL BUCO NERO SAGITTARIUS A



Una regione scura circondata da un anello luminoso, cioè la radiazione sprigionata dalla materia che si surriscalda prima di precipitare al suo interno: Sagittarius A*, questo il suo nome, ha un aspetto simile a quello del primo buco nero mai osservato, quello nella galassia M87 a 55 milioni di anni luce di distanza da noi. Anche in quel caso, era il 2019, l'impresa riuscì alla collaborazione EHT. Le osservazioni hanno confermato che la sua massa è circa 1500 volte meno di quella del buco nero di M87 ma comunque circa 4 milioni di volte superiore a quella del Sole. Il suo diametro è paragonabile all'orbita di Mercurio.

 

il buco nero Sagittarius AIL BUCO NERO SAGITTARIUS A

Sagittarius A* si trova a circa 27 mila anni luce dalla Terra. Non rappresenta dunque un pericolo. La prima straordinaria osservazione diretta è invece un'eccezionale fonte di dati per gli astrofisici, che ora dispongono di molte più informazioni sulla struttura e il comportamento dei buchi neri e sulle leggi che governano il Cosmo. Le similitudini fra questo oggetto e quello della galassia M87 sono anche un'ulteriore conferma della Teoria della Relatività Generale di Einstein, che mostra di funzionare anche in luoghi dell'Universo dove le condizioni sono estreme come l'orizzonte degli eventi di un buco nero.

il buco nero Sagittarius AIL BUCO NERO SAGITTARIUS A

 



EHT, sigla che sta per Event Horizon Telescope, è una collaborazione internazionale nata proprio per raggiungere uno degli obiettivi più ambiziosi dell'astrofisica moderna: osservare direttamente l'ambiente circostante di un buco nero. Il progetto utilizza la tecnica dell'interferometria radio a lunga distanza, che utilizza dati raccolti contemporaneamente da otto grandi radiotelescopi sparsi in tutto il mondo, creando così un interferometro virtuale potentissimo, delle dimensioni pari a quelle della Terra stessa. All'attività partecipano numerosi ricercatori italiani di vari istituti, come INAF, INFN e numerose università italiane. In prima fila anche ESO, lo European Southern Observatory. Fonte: qui

sabato 26 febbraio 2022

Il vero costo del boom dell'energia verde si sta comprendendo solo ora quale sia

 

  • L'energia rinnovabile è stata al centro della lotta globale contro il cambiamento climatico.

  • La crisi energetica in Europa ha messo in luce alcune delle sfide che il mondo sta affrontando nella transizione energetica globale.

  • Sta diventando sempre più chiaro che i combustibili fossili rimarranno una parte fondamentale del mix energetico per gli anni a venire. 

Nel 2018, un paio di noi del team MetalMiner hanno partecipato alla " premier conferenza sull'alluminio in Europa " — Aluminium 2018 Dusseldorf. Sebbene Dusseldorf si sentisse come un'affascinante città operaia dell'Ohio con una buona birra, uno di noi ha lasciato l'evento con una tosse profonda (ovviamente pre-Covid). Stranamente, l'app di allerta meteo continuava a visualizzare i livelli di ozono giornalieri nella gamma "alta" o "estremamente alta". Da americano perplesso, uno di noi sembrava confuso e l'altro, per fortuna, ben informato. La tosse si riduce al tipo di energia attualmente utilizzata in Germania, il carbone. Il collega europeo di MetalMiner ha rapidamente spiegato che dopo il disastro nucleare giapponese di Fukushima, la Germania ha attuato un piano per chiudere tutte le sue operazioni nucleari entro il 2022 .  

Col senno di poi, quella decisione della Germania appare allo stesso tempo sciocca e ironica.

Sciocco perché la Germania ha perso il suo potere negoziale (gioco di parole) con la Russia su cui fa affidamento. 

È ironico perché il Paese aveva già “energia pulita” ma ora deve tornare all'energia sporca per evitare blackout.

Nel frattempo, mentre il mondo osserva l'invasione russa e anche l'impatto delle sanzioni, (azzardiamo supporre che avranno un impatto minimo), il team di analisti di MetalMiner ha discusso della situazione energetica dell'Europa e dell'impatto sui vari mercati dei metalli.

Sulla stabilità della rete elettrica in Europa

Sei mai stato in un campo e hai sentito una brezza costante per ore senza alcuna interruzione? Ebbene, neanche noi. Tuttavia, se pensi che il vento vada e venga, che ne dici delle relazioni con altri paesi come la Russia? Forse si può concludere che le rinnovabili servono meglio come fonti energetiche supplementari, non certo come fonti primarie. Quando il Texas aveva bisogno di pilotare elicotteri con carburante per jet derivato dal petrolio per scongelare i mulini a vento, chiaramente la rete non si comportava come previsto. Questo fa sorgere la domanda: il passaggio all'energia verde continuerà e farà aumentare i prezzi dei metalli necessari per sostenere le iniziative di energia verde? Se la tendenza non dovesse continuare, ci si potrebbe aspettare una brusca inversione di tendenza per diversi metalli. 

La prova che la rete elettrica statunitense si è indebolita

Il produttore di generatori domestici e commerciali  Generac ha registrato un forte aumento delle vendite di generatori domestici  secondo questo recente articolo. Diamine, anche uno dei nostri analisti ha recentemente acquistato un generatore di gas naturale da Generac per sostenere una rete elettrica locale più debole. E il CEO Aaron Jagdfeld ha confermato l'aumento delle vendite in Russia e Ucraina affermando: "stiamo riscontrando interesse in Russia e Ucraina che probabilmente potrebbe essere correlato ad alcuni dei problemi di sicurezza a breve termine".  

Per noi questo rappresenta un segno sicuro che le persone sanno che la griglia appare insostenibile. La narrativa verde è incentrata sul cambiamento climatico come causa principale di condizioni meteorologiche più rigide, ma l'altro fattore riguarda l'inaffidabilità dell'energia verde e le società elettriche non sono riuscite a fare gli investimenti nelle fonti di energia di riserva necessarie per supportare l'eolico e il solare. L'energia verde diminuisce molto più spesso delle centrali nucleari o del carbone.

Dal punto di vista degli investimenti alternativi, la mancanza di indipendenza energetica, la mancanza di sole o vento a volte aiuterà a stimolare altre società spin-off di energia come le società di generatori (a proposito, il tempo di consegna del generatore domestico per questo editore è di 5 mesi) . Un altro spin-off includerà veicoli diesel prodotti con generatori mobili per caricare le auto dopo che hanno esaurito le cariche sulle autostrade. 

L'indipendenza energetica è sinonimo di leva negoziale

L'indipendenza energetica crea autonomia? La Germania e il resto d'Europa potrebbero avere l'opportunità di scoprire questa risposta ora. L'energia, ovviamente, guida l'economia complessiva alimenta letteralmente la produttività. Nelle trattative con i fornitori, il modo più semplice per controllare il processo consiste nell'ottenere un effetto leva. E quindi il modo più semplice in cui un paese può ottenere leva è il controllo della propria energia. Ora lo vediamo in tutta Europa e, in misura minore, negli Stati Uniti in questo momento. Gli Stati Uniti hanno sanzionato la Russia, ma non sono riusciti ad affrontare il petrolio che ci vendono. A questo proposito, gli Stati Uniti hanno perso la leva negoziale. Cedendo la nostra autonomia energetica, gli Stati Uniti diventano obbligati a trattare con Putin. Inoltre, la Russia può scegliere sia di paralizzare gli Stati Uniti sia il tempismo. 

Prezzi del petrolio, mercati delle materie prime e prezzi dei metalli sottostanti

I prezzi del petrolio non hanno un tetto immediato. Prima dell'invasione, la crescente domanda forniva già supporto sui prezzi. Chiudendo la produzione americana, gli Stati Uniti hanno rinunciato al controllo sul prezzo del petrolio. In quanto esportatori netti di petrolio, gli Stati Uniti hanno fornito anche il mercato mondiale. Quindi gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo sia con l'offerta che con la domanda. In secondo luogo, ogni volta che i prezzi del petrolio sono aumentati, gli Stati Uniti potrebbero entrare nel mercato con più offerta e quindi aiutare a controllare i prezzi. Inoltre, essendo l'unico produttore non OPEC, gli Stati Uniti avevano un certo controllo sui prezzi globali del petrolio. 

Sebbene i prezzi del petrolio rappresentino circa il 30% dell'indice CRB, un aumento del prezzo del petrolio potrebbe non essere trasferito ai metalli industriali. Né si applica al prezzo dei singoli metalli negoziati in borsa (ad es. alluminio, rame, nichel ecc.). La combinazione uno-due di aumento dei prezzi del petrolio combinato con una forte inflazione deprimerà probabilmente la domanda di beni e servizi. Di solito, un aumento del prezzo del petrolio tende a segnalare un aumento della domanda e, spesso, un'economia sana. Oggi può succedere proprio il contrario.

Una pagina dal 2008 al 2016

Forse parte della strategia prevede l'aumento dei prezzi del petrolio, per contribuire ad accelerare il passaggio all'energia e alle tecnologie verdi. E col tempo, forse quella transizione avverrà. Nel frattempo, la maggior parte di queste tecnologie non genera un forte ROI, né per il consumatore né per le aziende. E con un'invasione russa dell'Ucraina, forse è tempo di un ripensamento.

Via AgMetalMiner

sabato 15 gennaio 2022

Il Tar boccia tachipirina e vigile attesa, ma quanti morti, questa indicazione del Ministero della Sanità italiana, ha causato per Covid-19????

Il Tar affossa il contenuto della nota ministeriale dell'aprile 2021: "Contrasta con la richiesta professionalità del medico "

Il Tar boccia tachipirina e vigile attesa. FdI: "Pietra tombale su Speranza"

Prima il burocratese. Il Tar ha accolto il ricorso dei medici del Comitato Cura Domiciliare, disponendo l'annullamento delle linee guida dell'Aifa che erano state diffuse dal ministero della Salute "nella parte in cui, anziché dare indicazioni valide sulle terapie da adottare a domicilio, prevedono un lungo elenco di terapie da non adottare, divieto che non corrisponde all'esperienza diretta maturata dai ricorrenti". Nello specifico, il Tar ribalta la parte di circolare che prevede, nei primi giorni di malattia, una "vigilante attesa e somministrazione di fans e paracetamolo e di non utilizzo di tutti i farmaci generalmente utilizzati per i pazienti affetti da Covid".

Secondo il Tar, il contenuto della nota ministeriale "contrasta con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale imponendo, anzi impedendo, l'utilizzo di terapie eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia Covid-19 come avviene per ogni attività terapeutica".
In soldoni: il Tar "libera" i medici dalle stringenti linee guida del ministero della Salute, Roberto Speranza, e dà loro facoltà di curare i pazienti nel modo in cui ritengono più opportuno.
Sia chiaro, una terapia standard per curare il Covid ancora non c'è, ma le linee stringenti del ministro legavano le mani ai medici. Anche per questo, Claudio Circelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg), ha commentato così, in un'intervista all'Ansa​, la notizia della decisione del Tar: "Ha ragione quando ribadisce la libertà del medico di poter prescrivere i farmaci necessari, tuttavia nella prescrizione dei farmaci il medico deve attenersi alle raccomandazioni presenti e alle buone pratiche cliniche che obbligano a prescrivere in una prima fase farmaci sintomatici e non altri medicinali come antibiotici, anticoagulanti e cortisonici che vanno prescritti in caso di peggioramento e ricovero ospedaliero". Per quanto riguarda la "vigilante attesa", il presidente della Simg spiega che "è un concetto utilizzato in medicina che indica uno stato di osservazione attiva in cui il medico aspetta di vedere se c'è un'evoluzione peggiorativa dei sintomi. Non significa non somministrare farmaci se il medico ritiene che siano utili, ma non è neanche scontato che i farmaci vadano somministrati".
Nei giorni scorsi, in un'intervista al Corriere della SeraGiuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, aveva parlato di "due lavori scientifici che derivano dal nostro gruppo di ricerca (che) dimostrano che l’impiego di antinfiammatori non steroidei utilizzati ai primi sintomi della malattia riduce del 90% l’evoluzione verso le forme gravi e l’ospedalizzazione. Entrambi gli studi hanno dei limiti e manca ancora la prova definitiva". In compenso, proseguiva il professore, la il paracetamolo, principio attivo della tachipirina, potrebbe risultare controproducente in quanto "consuma il glutatione che è un antiossidante molto potente. Proprio in questi giorni è uscito uno studio che mostra che i pazienti con Covid hanno uno stress ossidativo importante, probabilmente responsabile del danno infiammatorio polmonare, associato a deficit di glutatione e si è visto che questo deficit aumenta con l’età".
Fonte: https://www.ilgiornale.it/

L'EX MOTOCICLISTA MARCO MELANDRI : “MI SONO DOVUTO CONTAGIARE PER NECESSITÀ, DOVENDO LAVORARE E NON CONSIDERANDO IL VACCINO UN’ALTERNATIVA VALIDA”

 

“HO PRESO IL VIRUS PERCHÉ HO CERCATO DI PRENDERLO, E HO FATTO UNA FATICA TREMENDA” 

IL GREEN PASS È UN RICATTO, LO USERÒ SOLO PER LO STRETTO NECESSARIO. 

NON HO NIENTE CONTRO I NON VACCINATI, SONO CONTRO LE VIOLAZIONI DELLA LIBERTÀ. IL CASO DJOKOVIC È RIDICOLO. LUI NON HA COLPE. L’HANNO VENDUTA COME HANNO VOLUTO”

Matteo Cassol per www.mowmag.com

marco melandriMARCO MELANDRI

Dopo aver annunciato di essere stato contagiato da un vaccinato, a qualche giorno di distanza Marco Melandri spiega a MOW la propria situazione: “Sto bene, fin dall’inizio del tutto asintomatico.

 

Sono già negativo da un po’ di tempo, ma chi non ha il green pass deve comunque rimanere in castigo per dieci giorni (se non hai la tesserina verde devi rimanere a casa in punizione di più). Se non mi avesse chiamato un ragazzo per dirmi che era positivo dopo essere stato a contatto con me non me ne sarei nemmeno accorto”.

 

Contagiato da un vaccinato, ma come?

“Ho preso il virus perché ho cercato di prenderlo, e, al contrario di molti vaccinati, per contagiarmi ho fatto una fatica tremenda. Ho fatto apposta per potere essere in regola almeno per qualche mese e non è stato nemmeno facile.

marco melandri 3MARCO MELANDRI 

 

Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un’alternativa valida. D’altra parte conosco molte persone con due dosi che provano a infettarsi per evitare la terza. Comunque per me il green pass era e rimane un ricatto: lo userò solo per lavoro e se devo accompagnare mia figlia. Sono disposto a utilizzarlo solo per lo stretto necessario”.

 

Molti obietteranno che sarebbe stato più semplice vaccinarsi…

“Uno può avere svariati motivi per non volersi vaccinare, anche perché fino a prova contraria questo resta un vaccino sperimentale e con un meccanismo diverso rispetto a tutti i vaccini del passato, legato all’mRna.

 

marco melandri 2MARCO MELANDRI 

E quindi uno ha tutto il diritto di avere dei dubbi, soprattutto se, come nel mio caso, uno ha già avuto la malattia e aveva gli anticorpi. Chi prende la malattia è molto più protetto dopo. Io sono risultato positivo senza nemmeno accorgermi di avere qualcosa. Mia figlia non è risultata neanche positiva”.

 

Puntuali arrivano anche le accuse di essere un famigerato “no vax”.

“Io non ho niente contro i vaccinati, come chiaramente non ho nulla contro i non vaccinati. Io sono contro le violazioni della libertà. La Costituzione ci dice che siamo liberi di scegliere e di sceglierci con cosa curarci, mentre questo Governo ci ha definitivamente cagato sopra. E sono molto preoccupato per il proseguo.

 

Sfruttano questa cosa dei vaccini per metterci uno contro l’altro, e nel frattempo con l’altra mano inseguono il vero scopo. Stanno giocando al gioco dell’illusionismo: tutti si concentrano su vaccini e green pass mentre nel frattempo per esempio le bollette raddoppiano. Gli italiani sono completamente accecati dalla televisione e dalla quasi totalità dei giornali, che non «possono» dare informazioni diverse visto anche quanto hanno preso in più dallo Stato negli ultimi anni.

 

La gente viene convinta che il problema sia causato da coloro che non si sono fatti fare la puntura, che sono una percentuale piccolissima che non può certo incidere su quello che sta accadendo. Non possono certo causare problemi agli altri, e se ne causano vuol dire che il vaccino non funziona. Se vai in Africa ti fai il vaccino per la malaria e quando scendi dall’aereo non vai in giro a chiedere agli altri se sono vaccinati, perché sai che quel vaccino funziona”.

marco melandriMARCO MELANDRI

 

E i bambini?

“È una cosa che non ha senso, lo dicono i numeri ufficiali: questo virus non dà problemi ai bambini e sotto i 30 anni i morti sono pochissimi, tra l’altro morti positivi al Covid, non di Covid. Magari uno muore in un incidente stradale e viene tirato dentro nel calderone dei morti Covid. Adesso anche i nostri superscienziati stanno cominciando ad ammettere che i numeri sono falsati.

 

E non capisco come sia possibile obbligare i bambini a questa dittatura: i problemi degli effetti avversi del vaccino sono reali, e soprattutto si sono creati una cattiveria e un odio incredibile. Le persone e i bambini vengono divisi per categoria.

 

vaccino covid bambini 2VACCINO COVID BAMBINI 

Chi è bravo e chi non è bravo. Se non è razzismo, cos’è? Se sei «bravo» hai il beneficio di poter fare cose che erano e dovrebbero essere un diritto, come fare sport, andare a scuola, lavorare. Ed è una libertà condizionata, perché possono decidere in qualunque momento di revocartela. Ormai la libertà dura al massimo tre mesi, quando con tutti gli altri vaccini il richiamo non è da fare prima di dieci anni.

 

Hanno utilizzato la scusa della variante Omicron per la corsa al richiamo, ma nel frattempo dicono che il vaccino non funziona bene e che quello per la variante Omicron arriverà a marzo. Basta spegnere la televisione e uscire per strada per rendersi conto che la vita va avanti normalmente. Dal punto di vista sanitario stanno succedendo cose normali. Se guardi i numeri dell’influenza negli altri anni vedi che i morti in Italia erano almeno diecimila.

 

Questa malattia ora ha media una di 83,6 anni di età per i deceduti. Di cosa stiamo parlando? Non si dice la verità, è una cosa assurda e ora anche chi ha due dosi viene equiparato a un no vax. Non so come si faccia a continuare a credere a queste persone. È una presa in giro. E il vaccino è così tanto per il bene delle persone che perché lo facciano devono ricattare e costringere: se una cosa è per il mio bene lo capisco e mi convinco da solo”.

 

Che dire degli attacchi ricevuti per esempio da Selvaggia Lucarelli?

“Non mi interessa nulla, dico davvero. Il tempo darà le risposte”.

 

A proposito di sportivi controcorrente: il caso Djokovic?

“È ridicolo. Lui non ha assolutamente colpe e sarebbe rimasto a casa senza problemi. Però, come tutto il resto, l’hanno venduta come hanno voluto. Chi organizza uno dei più importanti tornei del mondo non poteva non avere il numero uno e quindi sono stati loro a fare di tutto per farlo entrare. Poi però è subentrata la politica, perché la questione non ha nulla a che fare con la salute. Djokovic è stato preso in mezzo nella guerra tra organizzatori dell’Australian Open e Governo, che dopo aver fatto il pugno duro non può permettersi di abbassare i pantaloni”.

 

Rischia conseguenze sulla carriera?

marco melandriMARCO MELANDRI

“Credo che se ne freghi altamente di questo e io lo stimo tanto perché ha dei valori ed è giusto così, perché questa non è più un’emergenza sanitaria, è solo una faccenda politica. Ci sono Paesi che fanno l’opposto dell’Italia e dell’Australia e oltre ad aver mantenuto la libertà stanno ottenendo dei risultati, mentre da noi nonostante tutte le restrizioni va addirittura peggio, per non parlare dei danni sociali e sull’economia.

 

Che fine hanno fatto le associazioni di categoria? A Campiglio per esempio dovrebbe essere pieno in questo periodo e invece vedo tutto deserto. Perdono più soldi ad aprire che a tenere chiuso, però nessuno dice niente e non riesco a capire come possano accettare una situazione del genere. Ormai sono gli stessi esperti a dire che questa variante è a livello di un raffreddore. Bisogna conviverci, non si può continuare a rinunciare a vivere e privare le persone delle libertà e dei diritti più basilari”. Fonte: qui

UN VULCANO SOTTOMARINO È ESPLOSO SULL’ISOLA DI TONGA, CAUSANDO UN ALLARME TSUNAMI IN TUTTO IL PACIFICO

LE ONDE ANOMALE SONO ALTE PIÙ DI UN METRO E STANNO RAGGIUNGENDO LE COSTE DELLE FIGI E DELLA NUOVA ZELANDA, OLTRE CHE DEL REGNO DI TONGA 



 

 

Da www.leggo.it

 

eruzione a tonga vista dal satelliteERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITE

«Un'onda di tsunami alta 1,2 metri è stata osservata a Nukualofa», sull'isola di Tonga, riferisce in un tweet l'ufficio australiano di meteorologia. È la conseguenza dell'eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Hàapai, che è tornato a sbuffare solo poche ore dopo che, un'allarme tsunami diramato ieri in seguito a una prima eruzione era stato revocato. L'altezza massima registrata delle onde seguite all'eruzione di ieri era stata di 30 centimetri.

 

È allarme tsunami in un'ampia area del Pacifico a seguito dell'eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Hàapai, vicino al regno di Tonga. I media nel regno polinesiano del Pacifico meridionale, costituito da più di 170 isole, la maggior parte delle quali disabitate, hanno riferito di onde anomale che hanno raggiunto la costa allagando le strutture, di una pioggia di cenere e di un black-out telefonico. Diverse le esplosioni.

 

tsunami dopo l'eruzione a tonga 2TSUNAMI DOPO L'ERUZIONE A TONGA 

 

Dopo una potente eruzione del vulcano sottomarino Hunga era scattato l'allarme tsunami in un'ampia area del Pacifico che include il regno di Tonga, le Fiji e la Nuova Zelanda. Lo ha riportato la Bbc. Video postati sui social media da Tonga hanno mostrato onde anomale che si infrangono su una chiesa e diverse case.

 

Testimoni hanno detto che una pioggia di cenere sta cadendo sulla capitale, Nukùalofa. I residenti sono stati invitati a trasferirsi su un terreno più elevato. I pennacchi di gas, fumo e cenere che si riversano dal vulcano hanno raggiunto i 20 km nel cielo, ha affermato il Servizio geologico di Tonga.

 

L'eruzione, l'ultima di una serie, è durata otto minuti ed è stata così violenta da essere stata udita nelle Fiji, a più di 800 km di distanza da Tonga, hanno detto i funzionari della capitale Suva. Fonte: qui

 

 

 

eruzione a tonga vista dal satelliteERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITEtsunami dopo l'eruzione a tongaTSUNAMI DOPO L'ERUZIONE A TONGAeruzione a tonga vista dal satelliteERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITEeruzione a tonga vista dall altoERUZIONE A TONGA VISTA DALL ALTOeruzione a tonga vista dal satellite 1ERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITE eruzione a tonga vista dal satelliteERUZIONE A TONGA VISTA DAL SATELLITEeruzione e tsunami a tongaERUZIONE E TSUNAMI A TONGA

giovedì 13 gennaio 2022

BASTANO 7 GRAMMI AL GIORNO DI OLIO D’OLIVA PER STARE BENE

 

UN TEAM DI RICERCATORI AMERICANI HA SCOPERTO CHE LA SOSTITUZIONE DI 10 GRAMMI AL GIORNO DI MARGARINA, BURRO, MAIONESE E GRASSO DI LATTE CON LA QUANTITÀ EQUIVALENTE DI OLIO D'OLIVA È ASSOCIATA A UN MINOR RISCHIO DI PATOLOGIE GRAVI 

NELLO STUDIO È EMERSO ANCHE CHE CHI CONSUMA REGOLARMENTE OLIO D’OLIVA AVEVA IL 19% IN MENO DI RISCHIO DI MORTALITÀ CARDIOVASCOLARE, IL 17% IN MENO PER CANCRO

Da “il Messaggero”

 

Consumare più di 7 grammi (una quantità superiore a mezzo cucchiaio) di olio d'oliva al giorno è associato a un minor rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, per cancro, malattie neurodegenerative e respiratorie. Come si legge in uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology. 

 

oli di olivaOLIO D'OLIVA

Il lavoro ha rilevato che la sostituzione di 10 grammi al giorno di margarina, burro, maionese e grasso di latte con la quantità equivalente di olio d'oliva è associata a un minor rischio di patologie gravi. I ricercatori hanno analizzato 60.582 donne e 31.801 uomini statunitensi privi di malattie cardiovascolari e non colpiti da tumore all'inizio della ricerca nel 1990. Durante i 28 anni di follow-up, è stata valutata la dieta.

olio d olivaOLIO D'OLIVA

 

 

Il questionario chiedeva con quale frequenza si consumassero determinati alimenti, grassi e oli. Nonché di quale tipo si utilizzassero per cucinare e aggiungessero a tavola. Quando i ricercatori hanno confrontato coloro che consumavano raramente o mai olio d'oliva con chi si trovava nella categoria di consumo più alto è emerso che questi ultimi avevano il 19% in meno di rischio di mortalità cardiovascolare, il 17% in meno per cancro, il 29% in meno per patologie neurodegenerativa e il 18% in meno per quelle respiratorie. Fonte: qui

LE RISPOSTE DI REMUZZI, DIRETTORE DELL’ISTITUTO DI RICERCHE FARMACOLOGICHE MARIO NEGRI: "GLI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI UTILIZZATI AI PRIMI SINTOMI DELLA MALATTIA RIDUCONO DEL 90% L’EVOLUZIONE VERSO LE FORME GRAVI E L’OSPEDALIZZAZIONE. NON AVREMMO PROBLEMI DI POSTI LETTO SE FOSSIMO TUTTI VACCINATI. LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE? CONTRIBUTO IRRILEVANTE ALLA CRESCITA DEI CONTAGI"

Ruggiero Corcella e Silvia Turin per www.corriere.it

GIUSEPPE REMUZZIGIUSEPPE REMUZZI

La variante Omicron sta scatenando la «tempesta perfetta»: centinaia di migliaia di casi, tra nuove infezioni e re-infezioni, e ospedali al collasso. Anche in Italia si assiste a un’impennata dei nuovi positivi e oggi riprende del tutto, sebbene con le nuove regole, la vita lavorativa e molti studenti tornano in classe.

 

Le prossime due settimane si annunciano decisive, anche per capire se qui in Italia la variante Omicron alla fine prevarrà sulla variante Delta.

«In un certo senso, abbiamo due pandemie: una sostenuta da Omicron e l’altra ancora da Delta — spiega al Corriere della Sera Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri —. Non dobbiamo dimenticare che molti pazienti in terapia intensiva hanno contratto la Delta, che ha continuato a espandersi anche nelle ultime settimane».


Chi sono i pazienti che occupano i posti letto delle terapie intensive?

«Anche all’interno degli ospedali ci sono “due pandemie”: una dei vaccinati e una dei non vaccinati. Come si vede dai grafici dell’Istituto Superiore di Sanità che misurano l’incidenza dei ricoveri ogni 100mila abitanti divisa per status vaccinale e classe di età, l’essere vaccinati protegge in un modo importantissimo.

 

Con la terza dose in generale finiscono in terapia intensiva solo persone anziane e che hanno altri tipi di malattie associate. La percentuale di non vaccinati in ospedale è altissima, se tutti fossimo vaccinati, non ci sarebbe alcun problema di saturazione dei posti letto».

 

RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVARICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVAINCIDENZAINCIDENZA

In merito alle prossime due settimane, che cosa ci si può aspettare?

«Se le due varianti dovessero continuare a coesistere, questo potrebbe rappresentare un problema. Se invece Omicron riuscisse a sopraffare Delta, dal momento che la malattia che provoca è meno severa, allora forse riusciremo a vedere la discesa della curva nel giro di qualche settimana. L’espansione rapidissima di Omicron che sovrasti Delta non sarebbe in sé una cattiva notizia».

 

Qualcuno ipotizza che la variante Omicron possa anche far finire la pandemia, è così?

«Con una variante così contagiosa si arriverebbe prima al picco della curva dei nuovi positivi, allo stesso modo, come già successo in Sudafrica e Gran Bretagna, sarà più veloce anche il calo, ma se vogliamo parlare di fine della pandemia credo che dovremo ancora prendere delle precauzioni almeno per un paio d’anni».

 

terapia intensiva covid 4TERAPIA INTENSIVA COVID 

Perché con Omicron l’immunità di gregge resta una chimera?

«Sì: se anche arrivassimo al 95% tra vaccinati e guariti resterebbero da considerare le mutazioni del virus (che non si fermano) e la circolazione delle persone (che continua). Potremmo parlare di una “via d’uscita dalla pandemia”, quasi una “sorta di immunità di gregge”».

 

L’apertura delle scuole influirà sulla crescita dei contagi in modo decisivo?

«La scuola è rimasta chiusa per tanto tempo e i contagi hanno continuato ad aumentare: credo che il contributo degli studenti sia davvero irrilevante con una variante che si diffonde con tale velocità».

 

terapia intensiva covid 3TERAPIA INTENSIVA COVID 

Oltre ai vaccini, quali sono le altre «armi» a nostra disposizione contro Omicron, ad esempio, nelle cure domiciliari?

«Due lavori scientifici che derivano dal nostro gruppo di ricerca dimostrano che l’impiego di antinfiammatori non steroidei utilizzati ai primi sintomi della malattia riduce del 90% l’evoluzione verso le forme gravi e l’ospedalizzazione. Entrambi gli studi hanno dei limiti e manca ancora la prova definitiva».

 

tachipirinaTACHIPIRINA

E il paracetamolo("vigile attesa e tachipirina!")?

«Il paracetamolo consuma il glutatione che è un antiossidante molto potente. Proprio in questi giorni è uscito uno studio che mostra che i pazienti con Covid hanno uno stress ossidativo importante, probabilmente responsabile del danno infiammatorio polmonare, associato a deficit di glutatione e si è visto che questo deficit aumenta con l’età».

 

COVID VARIANTE OMICRONCOVID VARIANTE OMICRON


Quando sono indicati gli antivirali e quali possono essere i benefici?

«I farmaci antivirali impediscono al virus di replicarsi e quindi fermano la malattia ancora prima del suo manifestarsi. Andrebbero dati entro 5 giorni dall’inizio dei sintomi in quei pazienti che si prevede finiranno per avere una malattia più severa e che devono essere segnalati dai medici di medicina generale. L’antivirale ora a disposizione è il molnupiravir di Merck & Co che riduce la malattia severa con un’efficacia del 30%. Presto sarà disponibile anche il paxlovid della Pfizer, che arriva all’87% di efficacia».

 

Delta vs OmicronDELTA VS OMICRON

Quando sono indicati gli anticorpi monoclonali?

«Gli anticorpi monoclonali funzionano contro le altre varianti, contro la variante Omicron non sono più efficaci. L’unico che funziona per adesso è sotrovimab di Gsk. In prospettiva ce ne saranno altri, allo studio».

 

Clorochina, colchicina ed eparina per il trattamento o per la prevenzione sono utili? E l’ivermectina?

«Sembra che l’eparina funzioni se data nelle fasi precoci. Sull’idrossiclorochina sono stati fatti tantissimi studi e la conclusione è che non dà vantaggi. Stesse conclusioni per colchicina e ivermectina: non ci sono state differenze tra i pazienti trattati e i “controlli”». Fonte: qui


I composti della cannabis impediscono al COVID-19 di entrare nel corpo, risultati di uno studio

Una nuova ricerca ha scoperto che i composti della cannabis, l'acido cannabigerolico (CBGA) e l'acido cannabidiolico (CBDA), possono bloccare l'ingresso cellulare di COVID-19 e le varianti emergenti dall'infezione delle cellule umane. 

Richard van Breemen del Global Hemp Innovation Center dell'Oregon State nel College of Pharmacy e del Linus Pauling Institute ha scoperto che la coppia di acidi cannabinoidi (CBGA e CBDA) si lega alla proteina spike del COVID-19, bloccando il passaggio critico di cui il virus ha bisogno per infettare le persone. 

"La nostra ricerca ha mostrato che i composti di canapa erano ugualmente efficaci contro le varianti di SARS-CoV-2, inclusa la variante B.1.1.7, che è stata rilevata per la prima volta nel Regno Unito, e la variante B.1.351, rilevata per la prima volta in Sud Africa",  van  disse Bremen.

"Biodisponibili per via orale e con una lunga storia di uso umano sicuro, questi cannabinoidi, isolati o in estratti di canapa, hanno il potenziale per prevenire e curare l'infezione da SARS-CoV-2.

"CBDA e CBGA sono prodotti dalla pianta di canapa come precursori di CBD e CBG, che sono familiari a molti consumatori. Tuttavia, sono diversi dagli acidi e non sono contenuti nei prodotti di canapa", ha affermato.

Non pianificare di rollare una canna o riempire un bong di cannabis come farebbero Cheech & Chong, piuttosto i ricercatori hanno detto, "questi composti possono essere assunti per via orale e hanno una lunga storia di uso sicuro negli esseri umani". 

"Il vantaggio per prevenire l'infezione virale delle cellule deve provenire dagli acidi cannabinoidi, che sono sensibili al calore e non devono essere fumati, altrimenti li convertirebbero in CBD e così via", ha detto van Breemen. "Quindi non funzionerebbe per l'effetto antivirale."

I risultati sono stati  pubblicati  lunedì sul Journal of Natural Products. 

Oltre alla cannabis, altre terapie possono aiutare le persone a combattere l'infezione. Proprio ieri, Project Veritas ha fatto  trapelare  documenti militari che mostrano che DARPA supporta Ivermectin come trattamento COVID. Fonte: qui

La capacità di infettare di COVID precipita del 90% dopo 20 minuti in aria

Uno studio recente ha scoperto che SARS-CoV-2, il virus che causa il COVID e le sue numerose varianti, in realtà non è contagioso come "la scienza" - e, cosa più importante, le autorità governative come il dottor Anthony Fauci - vorrebbero che pubblico a credere.

Offrendo un altro esempio di come indugiare in spazi chiusi non aumenti drammaticamente il rischio di contrarre il COVID, il Coronavirus perde il 90% della sua capacità di infettarci entro 20 minuti dal disperso nell'aria, con la maggior parte delle perdite che si verificano entro i primi cinque minuti , suggeriscono le prime simulazioni al mondo di come il virus sopravvive nell'aria espirata.

Il professor Jonathan Reid, direttore dell'Aerosol Research Center dell'Università di Bristol e autore principale di questo studio, ha spiegato perché indugiare in spazi scarsamente ventilati non è così rischioso come vorrebbero farci credere gli scienziati.

La maggior parte di questo declino dell'infettività virale è stato raccolto da uno studio i cui autori lo hanno descritto come suggeriscono le prime simulazioni al mondo di come il virus sopravvive nell'aria espirata.

È interessante notare che questo significa che la ventilazione, una volta ritenuta il modo più efficace per ignorare l'allontanamento fisico e l'uso della maschera, potrebbe essere il mezzo più efficace per prevenire l'infezione. È probabile che la ventilazione, sebbene ancora utile, abbia un impatto minore.

"Le persone si sono concentrate su spazi scarsamente ventilati e pensando alla trasmissione per via aerea oltre i metri o attraverso una stanza. Non sto dicendo che non succeda, ma penso che il rischio maggiore di esposizione sia quando sei vicino a qualcuno, " ha detto il dottor Reid. "Quando ti allontani, non solo l'aerosol viene diluito, ma c'è anche meno virus infettivo perché il virus ha perso l'infettività [a causa del tempo]".

Quest'ultimo studio contraddice completamente la precedente ricerca condotta da scienziati negli Stati Uniti, che pretendeva di dimostrare che le particelle contenenti il ​​virus che causa il COVID potrebbero ancora essere trovate nell'aria.

Ecco di più dal Guardian e dal dottor Reid.

Finora, le nostre ipotesi su quanto tempo sopravvive il virus in minuscole goccioline nell'aria si sono basate su studi che prevedevano l'irrorazione del virus in recipienti sigillati chiamati fusti Goldberg, che ruotano per mantenere le goccioline nell'aria. Utilizzando questo metodo, i ricercatori statunitensi hanno scoperto che il virus infettivo potrebbe ancora essere rilevato dopo tre ore. Eppure tali esperimenti non replicano accuratamente ciò che accade quando tossiamo o respiriamo. Invece, i ricercatori dell'Università di Bristol hanno sviluppato un apparato che ha permesso loro di generare un numero qualsiasi di minuscole particelle contenenti virus e di farle levitare delicatamente tra due anelli elettrici per un periodo compreso tra cinque secondi e 20 minuti, controllando strettamente la temperatura, l'umidità e i raggi UV. intensità luminosa dell'ambiente circostante."Questa è la prima volta che qualcuno è stato in grado di simulare effettivamente ciò che accade all'aerosol durante il processo di espirazione", ha detto Reid.

Ecco un'illustrazione per gentile concessione del Guardian che pretende di mostrare come ha funzionato l'esperimento.

Fonte: The Guardian

Un'altra scoperta iconoclasta dello studio: la temperatura dell'aria non ha influito sull'infettività virale, contraddicendo la convinzione diffusa che la trasmissione virale sia inferiore a temperature più elevate. Ciò sembrerebbe contraddire la stagionalità del virus, un modello che si è mantenuto negli ultimi due inverni.

Lo studio non è stato ancora sottoposto a revisione paritaria, ma immaginiamo che gli scienziati esamineranno rapidamente i suoi risultati, in particolare i risultati che contraddicono la ricerca condotta da altre ricerche. Fonte: qui