LO SCENARIO PEGGIORE PER IL DEBITO PUBBLICO: ARRIVERÀ AL 170%...
OCSE: DEBITO ITALIA 158%,FINO 170% SE NUOVA ONDA VIRUS
GIUSEPPE CONTE PIL RECESSIONE
(ANSA) - Nel caso di una seconda ondata epidemica entro la fine dell'anno il debito pubblico dell'Italia passerà dal 134,8% del Pil del 2019, al 169,9% del 2020, per poi riscendere al 165,5% nel 2021: è quanto afferma l'Ocse nelle Prospettive Economiche presentate oggi a Parigi. Nel caso in cui la seconda ondata non si dovesse invece verificare il debito pubblico passerà dal 134,2% del 2019 al 158,2% del 2020, per poi riscendere al 152,2% del 2021.
OCSE:PIL ITALIA GIU' 14% IN CASO DI NUOVA ONDATA VIRUS
(ANSA) - Il Pil dell'Italia dovrebbe crollare del 14% nel 2020 prima di risalire del 5,3% nel 2021 nel caso in cui ci dovesse essere una seconda ondata di virus. Se si si riuscirà invece a scongiurare il ritorno del nemico invisibile, il Pil dovrebbe calare dell'11,3% nel 2020 e risalire del 7,7% nel 2021: è quanto si legge nella scheda consacrata all'Italia delle Prospettive economiche dell'Ocse.
OCSE: ITALIA,RADDOPPIARE SFORZI PER RIFORME STRUTTURALI
ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE
(ANSA) - La crisi legata al coronavirus ha rappresentato "un passo indietro degli sforzi per giungere ad una crescita piu' forte ed inclusiva. Le misure d'urgenza per far fronte alle ricadute economiche della crisi sono giustificate e si dovrebbero completare e raddoppiare gli sforzi per proseguire un ambizioso programma di riforme strutturali": è quanto scrive l'Ocse nella scheda consacrata all'Italia dell'Economic Outlook. Per l'organismo internazionale con sede a Parigi, inoltre, "continuare ad estendere il sostegno nei settori in cui la domanda potrebbe tornare rapidamente può evitare la disoccupazione e accelerare la ripresa".
CHIUSI PER VIRUS
OCSE:DEFICIT PIL ITALIA AL 12,8% CON SECONDA ONDATA VIRUS
OCSE
(ANSA) - Il rapporto deficit Pil dell'Italia dovrebbe schizzare dall'1,6% del 2019 al 12,8% del 2020, per poi riscendere al 9,7% nel 2021 nel caso di una seconda ondata di virus entro la fine dell'anno: è quanto emerge dalle tabelle dell'Economic Outlook dell'Ocse presentato oggi a Parigi. Nel caso in cui invece non ci dovesse essere una seconda ondata, il rapporto deficit Pil dovrebbe passare dall'1,6% del 2019 all'11,2% del 2020, per poi riscendere al 6,8% nel 2021.
OCSE: CONTRO POVERTÀ MIGLIORARE REDDITO CITTADINANZA
I CARTELLI NEI NEGOZI DEL CENTRO DI ROMA CHE RISCHIANO DI CHIUDERE
(ANSA) "La razionalizzazione e il miglioramento dell'accesso ai programmi di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza, impedirebbe un forte aumento della povertà e sosterrebbe la domanda durante la ripresa". è quanto scrive l'Ocse nella scheda consacrata all'Italia dell'Economic Outlook. "Se i crediti deteriorati cominciano ad aumentare - prosegue l'Ocse - il governo dovrebbe essere pronto a potenziare il programma di sostegno agli attivi bancari (Gacs, Fondo di Garanzia sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze)". Inoltre, per l'Ocse, l'attuazione della nuova legge fallimentare contribuirebbe a garantire che le "aziende vitali vengano ristrutturate piuttosto che liquidate".
CHIUSO PER VIRUS
OCSE: ITALIA, SETTORE TURISMO PARTICOLARMENTE ESPOSTO
(ANSA) - "Al di là dei rischi di breve termine legati alla crisi pandemica, il principale rischio riguarda la forza e la durata della ripresa. Il settore del turismo in Italia è particolarmente vulnerabile ad una crisi prolungata dello scenario cosiddetto a 'doppio impatto' (vale a dire con una seconda ondata di virus nel 2020,ndr.), perché il turismo rischia di indebolirsi a medio termine come anche le piccole imprese del settore, 52.000 solo per quanto riguarda gli alloggi": è quanto si legge nella scheda consacrata all'Italia delle Prospettive economiche dell'Ocse.
“IL PIANO COLAO? HO L'IMPRESSIONE CHE I COMPONENTI DELLA TASK FORCE NON ABBIANO UN'IDEA DELLA VITA REALE” - IL PROFESSOR SAPELLI: “IL PIANO È ESPRESSIONE DI QUEL MANAGERIALISMO, CHE POI È L'IDEOLOGIA CHE CI HA PORTATO ALLA ROVINA.
LE REGOLE CHE TI INSEGNANO NELLE SCUOLE DI BUSINESS NON POSSONO SERVIRE A CAMBIARE IL MONDO
NON SI FA CENNO ALLA RIFORMA DELLA MAGISTRATURA E NON SI SPIEGA COME CREARE LAVORO.
LA STRETTA SUL CONTANTE NON SERVE A COMBATTERE L'EVASIONE, VISTO CHE GLI EVASORI SI RIFUGIANO NEI PARADISI FISCALI…”
GIULIO SAPELLI
Professor Giulio Sapelli, il piano elaborato da Vittorio Colao è apparso a molti troppo liberista ...
«Non la penso come l'Istituto Bruno Leoni, ma hanno ragione quando dicono a Colao che l'Italia non è un'azienda e il governo non è un consiglio di amministrazione».
Un problema di metodo?
«Manca una visione olistica, è fatto di schede e in questo senso mi ricorda il programma del Pd ai tempi di Prodi. Oggi l'obiettivo è rimettere in moto la macchina».
VITTORIO COLAO
Ci sono misure che non vanno in questa direzione?
«Ad esempio dove di fatto si ripropone l'equo canone per gli affitti degli esercizi commerciali. Una follia. Ma in generale non si dice nulla di rilevante sull'intervento dello Stato in economia, che in questi tempi dovrebbe avere caratteristiche del tutto diverse dal passato».
Anche lei pensa che manchi una visione politica?
«Ho l'impressione che i componenti della task force non abbiano un'idea della vita reale. La politica è un'altra cosa. Penso a Moro e anche al vecchio Pci. Mi sono riletto gli atti di un convegno del Partito comunista del '45, Togliatti era appena tornato dalla Russia. C'era una visione e idee concrete. Ad esempio si spiegava che per fare fronte all'alta disoccupazione di quegli anni si sarebbe dovuto favorire l'emigrazione in paesi Europei dai quali si sarebbero dovute pretendere condizioni favorevoli per i nostri connazionali. Se qualcuno lo scrivesse ora sarebbe tacciato di fascismo».
GUALTIERI CONTE
Il piano Colao è ideologico?
«Semmai è espressione di quel managerialismo, che poi è l'ideologia che ci ha portato alla rovina. Le regole che ti insegnano nelle scuole di business non possono servire a cambiare il mondo».
Chiede di sospendere il decreto dignità...
«Ed è giusto, quel punto va benissimo. Ma ad esempio non si fa cenno alla riforma della magistratura. Non si va da nessuna parte se non si separano le carriere dei giudici. Non c'è la difesa del reddito di cittadinanza, ma non si spiega come creare lavoro. Avrei voluto leggere che va eliminata la legge sugli appalti, chiudere l'autorità anticorruzione, riformare il diritto amministrativo e riportare la protezione civile ai tempi di Zamberletti e Bertolaso».
GLI ITALIANI AMANO I CONTANTI
La stretta sul contante?
«Non serve a combattere l'evasione, visto che gli evasori si rifugiano nei paradisi fiscali. Falso che sia una tendenza europea. È solo un attacco immorale ai commercianti, agli artigiani e agli anzian».
Il governo utilizzerà il piano, nelle parti attuabili?
«Ma figuriamoci. Le task force sono come i consulenti dei manager, servono a evitare responsabilità. Poi: o fai gli Stati generali o attivi una task force, non entrambe le cose. Hanno voluto fare tutto per non fare niente, mentre la gente soffre. Gli imprenditori hanno anticipato di tasca propria la cassa integrazione e stiamo perdendo l'acciaio».
PROTESTA OPERAI CONTRO ARCELOR
Sull'Ilva il governo ha sbagliato?
«È chiaro che Arcelor ha comprato per rivendere. Un sito, quello di Taranto, che aveva problemi di sovraproduzione e che quindi era il migliore candidato per partecipare alla grande ricostruzione dell'area della antica Mesopotamia dopo la guerra. Sarà quello il volano della ripresa dell'Europa. Nel piano non c'è niente che possa disturbare il manovratore. Peraltro Colao ha scritto il piano da Londra. Mi ricorda il primo re greco. Sconfitto l'impero ottomano non avevano una casa reale e chiamarono Ottone I di Baviera. Un po' di buon gusto per favore ...».
Nessun commento:
Posta un commento