CENTO PERSONE RICOVERATE IN MENO IN TERAPIA INTENSIVA…
Al Niguarda di Milano chiuso il primo reparto per i malati gravi Covid-19: la festa di medici e infermieri. In calo il trend dei decessi: 15 giorni fa morivano più di 600 persone al giorno, siamo scesi a 433
Coronavirus, la mappa regione per regione del contagio di oggi, sabato 19 aprile 2020. Il dato più importante è il nuovo calo dei morti in tutta Italia con 433 morti rispetto ai 478 di 24 ore fa (il totale sale a 23.660). Dati calo anche sul fronte dei positivi oggi, con la Lombardia che finalmente torna sotto le mille unità (855). Purtroppo il rallentamento è meno forte in Piemonte (ieri 661 contagi, oggi 593) mentre è inversione di ntendenza in Emilia Romagna (ieri 350, oggi 376). Al Sud grosso calo dei contagi nel Lazio e in Sicilia. Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia - compresi morti e guariti - è di 178.972, con un incremento rispetto a ieri di 3.047. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Coronavirus, la mappa regione per regione del contagio di oggi, sabato 19 aprile 2020. Il dato più importante è il nuovo calo dei morti in tutta Italia con 433 morti rispetto ai 478 di 24 ore fa (il totale sale a 23.660). Dati calo anche sul fronte dei positivi oggi, con la Lombardia che finalmente torna sotto le mille unità (855). Purtroppo il rallentamento è meno forte in Piemonte (ieri 661 contagi, oggi 593) mentre è inversione di ntendenza in Emilia Romagna (ieri 350, oggi 376). Al Sud grosso calo dei contagi nel Lazio e in Sicilia. Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia - compresi morti e guariti - è di 178.972, con un incremento rispetto a ieri di 3.047. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
I dati del Covid-19 nelle regioni
Dai dati della Protezione civile emerge che sono
34.497 i malati in Lombardia (302 in più rispetto a ieri),
13.552 in Emilia-Romagna (-32),
14.470 in Piemonte (+247),
10.210 in Veneto (-234),
6.496 in Toscana (+26),
3.490 in Liguria (+78),
3.182 nelle Marche (+10),
4.321 nel Lazio (+39),
3.022 in Campania (-23),
1.971 nella Provincia di Trento (-14),
2.786 in Puglia (+92),
1.337 in Friuli Venezia Giulia (-66),
2.202 in Sicilia (+31),
1.987 in Abruzzo (+16),
1.566 nella provincia di Bolzano (+10),
436 in Umbria (+5),
864 in Sardegna (-17),
844 in Calabria (+12),
562 in Valle d'Aosta (+13),
247 in Basilicata (-15),
215 in Molise (+6).
Quanto alle vittime, se ne registrano
12.213 in Lombardia (+163),
3.023 in Emilia-Romagna (+58),
2.331 in Piemonte (+79),
1.087 in Veneto (+28),
637 in Toscana (+19),
928 in Liguria (+31),
807 nelle Marche (+12),
341 nel Lazio (+1),
304 in Campania (+4),
360 nella provincia di Trento (+12),
316 in Puglia (+2),
225 in Friuli Venezia Giulia (+3),
200 in Sicilia (+4),
258 in Abruzzo (+5),
245 nella provincia di Bolzano (+6),
58 in Umbria (+1),
86 in Sardegna (+0),
75 in Calabria (+2),
125 in Valle d'Aosta (+1),
24 in Basilicata (+1),
17 in Molise (+1).
I tamponi complessivi sono 1.356.541, 50.708 più di ieri. Quasi 645mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Prosegue il trend del calo ricoveri. Prosegue il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi sono 2.635, 98 in meno rispetto a ieri. Di questi, 922 sono in Lombardia, 25 in meno rispetto a ieri. Dei 108.257 malati complessivi, 25.033 sono ricoverati con sintomi, 26 in più rispetto a ieri e 80.589 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Qui di seguito una nuova elaborazione dei dati per interpretare meglio la curva del contagio. Il dato quotidiano è visualizzato in relazione alla media settimanale del contagio, un sistema di calcolo che 'assorbe' gli sbalzi da un giorno all'altro per fornire una tendenza
Dai dati della Protezione civile emerge che sono
34.497 i malati in Lombardia (302 in più rispetto a ieri),
13.552 in Emilia-Romagna (-32),
14.470 in Piemonte (+247),
10.210 in Veneto (-234),
6.496 in Toscana (+26),
3.490 in Liguria (+78),
3.182 nelle Marche (+10),
4.321 nel Lazio (+39),
3.022 in Campania (-23),
1.971 nella Provincia di Trento (-14),
2.786 in Puglia (+92),
1.337 in Friuli Venezia Giulia (-66),
2.202 in Sicilia (+31),
1.987 in Abruzzo (+16),
1.566 nella provincia di Bolzano (+10),
436 in Umbria (+5),
864 in Sardegna (-17),
844 in Calabria (+12),
562 in Valle d'Aosta (+13),
247 in Basilicata (-15),
215 in Molise (+6).
Quanto alle vittime, se ne registrano
12.213 in Lombardia (+163),
3.023 in Emilia-Romagna (+58),
2.331 in Piemonte (+79),
1.087 in Veneto (+28),
637 in Toscana (+19),
928 in Liguria (+31),
807 nelle Marche (+12),
341 nel Lazio (+1),
304 in Campania (+4),
360 nella provincia di Trento (+12),
316 in Puglia (+2),
225 in Friuli Venezia Giulia (+3),
200 in Sicilia (+4),
258 in Abruzzo (+5),
245 nella provincia di Bolzano (+6),
58 in Umbria (+1),
86 in Sardegna (+0),
75 in Calabria (+2),
125 in Valle d'Aosta (+1),
24 in Basilicata (+1),
17 in Molise (+1).
I tamponi complessivi sono 1.356.541, 50.708 più di ieri. Quasi 645mila sono stati effettuati in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Prosegue il trend del calo ricoveri. Prosegue il trend in calo dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Ad oggi sono 2.635, 98 in meno rispetto a ieri. Di questi, 922 sono in Lombardia, 25 in meno rispetto a ieri. Dei 108.257 malati complessivi, 25.033 sono ricoverati con sintomi, 26 in più rispetto a ieri e 80.589 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Qui di seguito una nuova elaborazione dei dati per interpretare meglio la curva del contagio. Il dato quotidiano è visualizzato in relazione alla media settimanale del contagio, un sistema di calcolo che 'assorbe' gli sbalzi da un giorno all'altro per fornire una tendenza
VIRUS LETALE IN BELGIO: RECORD EUROPEO DI MORTI
IL PAESE REGISTRA ANCHE LA PIÙ ALTA PERCENTUALE DI DECESSI TRA CHI È RISULTATO POSITIVO AL VIRUS.
STAMPA E CITTADINI BELGI INFATTI, HANNO ATTACCATO PESANTEMENTE IL GOVERNO GUIDATO DA SOPHIE WILMES, ACCUSANDOLO DI INEFFICIENZA. IN SPAGNA CHIUSURA PROROGATA AL 9 MAGGIO...
Francesco Malfetano per il Messaggero
Scoppia il caso Belgio al centro dell' Europa. Da alcuni giorni il piccolo Paese registra non solo il più alto tasso di mortalità da Covid-19 all' interno della Ue, ma anche il tasso di letalità più marcato. In pratica da un lato il numero delle morti rispetto alla popolazione totale di 11,5 milioni di persone è incredibilmente elevato (471 per ogni milione di cittadini, contro i 384 dell' Italia e i 429 della Spagna), dall' altro lo è anche la percentuale di decessi tra chi è risultato positivo al virus.
In particolare, secondo gli ultimi dati disponibili, il tasso di letalità è del 14,6 per cento con circa 5.400 morti sugli oltre 37 mila casi positivi rilevati fino a questo momento.
Si tratta di un dato superiore a quello di Italia (13,2 per cento), Regno Unito (13,5), Francia (12,6) e Spagna (10,4), vale a dire dei Paesi nei quali, in termini assoluti, si sono registrati più decessi. Percentuali che non potevano non creare polemiche. Stampa e cittadini belgi infatti, hanno attaccato pesantemente il governo guidato da Sophie Wilmes, accusandolo di inefficienza.
Tuttavia, secondo le autorità sanitarie del Paese, i dati in questione più che dall' inadeguatezza delle risposte messe in campo sarebbero condizionati dalla «massima trasparenza» con cui sono stati comunicati i dati sin dall' inizio dell' epidemia.
IL CONTEGGIO Come ha spiegato la stessa Wilmes in conferenza stampa infatti, questo modus operandi del governo avrebbe prodotto dati che «a volte sono sovrastimati». Mentre la maggior parte dei conteggi ufficiali degli altri paesi europei riflette una frazione del numero effettivo di contagi poiché si stanno testando solo i casi più gravi, in Belgio si è scelto di fare diversamente. A differenza di quanto avviene anche in Italia ad esempio, le autorità di Bruxelles hanno deciso di tenere conto delle morti nella case di cura e di riposo.
Vale a dire in quelle strutture in cui risiede gran parte delle persone a rischio per età o malattie pregresse. Non a caso, proprio all' interno delle 1.500 case di riposo, si sono registrate il 50% delle morti totali (contro il 48% negli ospedali) e appena il 7,8% di questi decessi sono validati dai tamponi come dovuti al Covid-19.
Per cui il 92% delle morti che fanno impennare l' indice di mortalità e di letalità, sono solamente sospette e aderendo agli stessi criteri adottati dalle altre autorità sanitarie europee le cifre sarebbero ben diverse. In ogni caso, l' esecutivo ha fatto sapere che impiegherà oltre 200mila tamponi per verificare la situazione reale di ospiti e personale delle case di riposo. Intanto il governo Wilmes ha esteso fino al 3 maggio le restrizioni adottate a partire dal 18 marzo scorso e non c' è alcuna data fissata che dia il là ad un allentamento progressivo
MADRID INDECISA Intanto in Spagna non c' è unità d' intenti sulla strada da prendere.
Ci sono pressioni per allentare la morsa delle chiusure, soprattutto verso i minori (la sindaca di Barcellona, Ada Colau che ha due figli di tre e nove anni, aveva lanciato un appello su Facebook per «liberare i bambini»). «Perché i bambini possano uscire in strada c' è bisogno di un numero di nuovi casi giornalieri sufficientemente basso da evitare che torni a esplodere l' epidemia e che non metta a rischio i malati e il sistema sanitario», la risposta del responsabile del comitato tecnico del governo spagnolo sul Covid-19, Fernando Simon precisando che si valuterà giorno per giorno.
Ma il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha annunciato che chiederà una ulteriore proroga del lockdown di 15 giorni, fino al 9 maggio, per contrastare la diffusione del coronavirus: «Servono ulteriori sforzi per entrare nella fase due del confinamento». Fonte: qui
Ma il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha annunciato che chiederà una ulteriore proroga del lockdown di 15 giorni, fino al 9 maggio, per contrastare la diffusione del coronavirus: «Servono ulteriori sforzi per entrare nella fase due del confinamento». Fonte: qui
Questo è dove il mondo è sulla "curva della corona" in questo momento
Dopo settimane di " arrampicata sulla coronacurve ", abbiamo finalmente delle buone notizie: ora siamo ufficialmente al di sopra del "punto di svolta ". La crescita globale delle infezioni è rallentata dal 90% W / W a solo il 38% W / W nelle ultime due settimane (infezioni totali: 2.157.108, decessi: 143.844, tasso di mortalità del 6,7%) e il numero di nuovi casi giornalieri globali è sceso a 65,6 K, il più basso dalla fine di marzo.
Ciò significa che, secondo JPMorgan, la maggior parte dei primi arrivati ha superato o si avvicina il picco di infezione. I seguenti tre grafici mostrano l'istantanea della "curva" delle ultime tre settimane.
Innanzitutto, questo è l'aspetto della curva il 24 marzo, quando solo la Cina era in fase di recupero (almeno secondo i suoi dati fabbricati).
Quindi la scorsa settimana , sia la Corea che la Germania hanno superato l'apice della curva.
Velocemente ad oggi, quando il numero di paesi in fase di ripresa è balzato e ora include anche Australia, Malesia, Spagna e Tailandia, con l'Italia a rischio di vertice.
Mostrare il numero di nuovi casi su un diagramma di registro conferma la buona notizia che sembra che sia stato raggiunto un plateau.
E così con molti dei paesi del mondo in ripresa o quasi, l'attenzione si sposta sul "piano di uscita".
Come scrive MW Kim di JPMorgan nel suo aggiornamento settimanale, i trattamenti di emergenza come i blocchi e il rigoroso distanziamento sociale sono state soluzioni di controllo della curva forte, ma si stanno dimostrando costose. Di conseguenza, propone di prendere in considerazione tre punti di controllo rilassanti a distanza sociale:
- rallentamento del tasso di crescita dell'infezione (checkpoint A),
- le infezioni nette iniziano a diminuire (checkpoint B),
- punto medio della fase di recupero (checkpoint C).
Questi sono mostrati nella tabella qui sotto:
Dopo settimane di " arrampicata sulla coronacurve ", abbiamo finalmente delle buone notizie: ora siamo ufficialmente al di sopra del "punto di svolta ". La crescita globale delle infezioni è rallentata dal 90% W / W a solo il 38% W / W nelle ultime due settimane (infezioni totali: 2.157.108, decessi: 143.844, tasso di mortalità del 6,7%) e il numero di nuovi casi giornalieri globali è sceso a 65,6 K, il più basso dalla fine di marzo.
Ciò significa che, secondo JPMorgan, la maggior parte dei primi arrivati ha superato o si avvicina il picco di infezione. I seguenti tre grafici mostrano l'istantanea della "curva" delle ultime tre settimane.
Innanzitutto, questo è l'aspetto della curva il 24 marzo, quando solo la Cina era in fase di recupero (almeno secondo i suoi dati fabbricati).
Quindi la scorsa settimana , sia la Corea che la Germania hanno superato l'apice della curva.
Velocemente ad oggi, quando il numero di paesi in fase di ripresa è balzato e ora include anche Australia, Malesia, Spagna e Tailandia, con l'Italia a rischio di vertice.
Mostrare il numero di nuovi casi su un diagramma di registro conferma la buona notizia che sembra che sia stato raggiunto un plateau.
E così con molti dei paesi del mondo in ripresa o quasi, l'attenzione si sposta sul "piano di uscita".
Come scrive MW Kim di JPMorgan nel suo aggiornamento settimanale, i trattamenti di emergenza come i blocchi e il rigoroso distanziamento sociale sono state soluzioni di controllo della curva forte, ma si stanno dimostrando costose. Di conseguenza, propone di prendere in considerazione tre punti di controllo rilassanti a distanza sociale:
- rallentamento del tasso di crescita dell'infezione (checkpoint A),
- le infezioni nette iniziano a diminuire (checkpoint B),
- punto medio della fase di recupero (checkpoint C).
Questi sono mostrati nella tabella qui sotto:
NON PERDERE MAI LE NO
La “funzione di utilità” ottimale degli stakeholder / social determina quale dei tre è il checkpoint di riapertura economica più plausibile. Dal punto di vista di Kim, il punto C è il più sicuro, ma il punto B potrebbe essere accettabile purché le infezioni siano gestite all'interno della capacità ospedaliera.
- Punto A : questo è il punto in cui la crescita delle infezioni nette (= infezioni totali - recuperi totali - morte totale) rimane costantemente al di sotto del 50% W / W. Sulla base del calcolo all'indietro sul tasso di infezione secondaria in Cina e Corea, JPM stima che un tasso secondario medio (Ro) sia di circa 2,0. Pertanto, una volta che il tasso di crescita dell'infezione netta per una settimana è rimasto al di sotto del 50% W / W, implicherebbe un elevato potenziale di crescita giornaliera dell'infezione a una cifra. In altre parole, le nuove infezioni diventano piccole e si stanno sviluppando recuperi. Considerando circa 2-3 settimane del ciclo del virus dai sintomi al rilascio, si vedrebbe che la curva è in fase di controllo iniziale. Partendo dal presupposto che la tendenza continuerebbe, si potrebbe iniziare la discussione su forme rilassate di distanziamento sociale.Il rischio del punto A è che, poiché i recuperi giornalieri sono piccoli e le nuove infezioni sono in controllo precoce, l'aumento delle attività sociali attraverso il rilassamento del distanziamento sociale creerebbe una possibile "accelerazione" della curva di infezione che metterebbe una grande pressione sulla capacità dell'ospedale e sul pubblico futuro gli interventi sanitari come una "inversione a U" della politica che reintroduce un distanziamento sociale più rigoroso fino a quando la curva è in una forma migliore è considerata più costosa. Questo improvviso salto dell'infezione nel quadro della fase di controllo della curva è chiamato "punto di non ritorno" ", Le recenti statistiche sulle infezioni a Singapore potrebbero essere una buona prova, sebbene potremmo vedere presto se la curva deve essere di nuovo sotto controllo.
- Punto B : questo è il punto in cui la crescita totale delle infezioni è inferiore a basse cifre singole o quando le infezioni nette iniziano a diminuire (ovvero nuove infezioni <nuovi recuperi). Poiché ciò suggerisce che una popolazione più piccola è stata recentemente in contatto con le infezioni e che altre infezioni sono in fase di recupero, con test aggressivi sui virus e un certo grado di distanziamento sociale, la curva potrebbe continuare a muoversi verso una tendenza al recupero. In questa fase curva la funzione di utilità potrebbe essere ottimizzata con un disaccordo relativamente più lieve tra le parti interessate. In questa fase, poiché le infezioni / sensibili totali sono ampiamente sotto controllo, la curva potrebbe affrontare una potenziale accelerazione del conteggio delle infezioni e il rischio sarebbe un possibile "rimbalzo" sulla curva.
- Punto C: Questa è la curva nella fase di recupero completo (ovvero pochissime nuove infezioni, più recuperi). Se c'è una forte convinzione che l'infezione sia solo un evento occasionale con una curva, questa potrebbe essere la strategia ideale. Chiudere chiaramente la curva significa che la società potrebbe rimuovere le incertezze future legate al rischio di infezione. Tuttavia, poiché la maggior parte ritiene che COVID-19 potrebbe durare nella società fino a quando un vaccino non sarà completamente disponibile al pubblico con una possibile serie di ondate di infezione, questo potrebbe essere un punto relativamente sicuro per riprendere l'economia, sebbene il livello complessivo della capacità ospedaliera e l'orientamento su forme rilassate di distanziamento sociale sarebbe di ulteriore importanza. Rispetto al punto A o B, il rischio sul controllo della curva dovrebbe essere inferiore al punto C. L'avvertenza è che, anche se la riapertura dell'economia riprende a questo punto,Pertanto, il rischio di una seconda ondata potrebbe essere uno scenario possibile. Forse, la curva di infezione nel mondo reale sarebbe simile a quella qui sotto.
Una volta che la società assume il presupposto di base che persiste il rischio di una serie di onde, dovrebbe essere necessario navigare nel punto di uscita ideale per riaprire l'economia (o allentare il distanziamento sociale). Va notato che, in particolare in Asia, i periodi di blocco complessivi sono ora generalmente in linea con il ciclo di vita di COVID-19 (cioè fino a 2 settimane di incubazione + 3 settimane dai sintomi al recupero) e molti paesi sono in fase di recupero. Cina e Corea si stanno avvicinando alla prima curva. Malesia e Tailandia hanno appena superato il punto di picco.
JPM scrive anche che ritiene che un vaccino COVID-19 potrebbe essere potenzialmente in produzione di massa e forse disponibile al pubblico nei prossimi 12-18 mesi, anche in uno scenario ottimistico. Ciò suggerisce che, per un po ', la comunità sosterrebbe alcuni rischi sull'esistenza di COVID-19 considerando la natura asintomatica, l'assenza di farmaci / terapie e periodi di latenza più lunghi. In tale prospettiva, la strategia di appiattimento della curva dovrebbe passare dalla costosa "chiusura della prima curva di infezione" alla "gestione delle infezioni entro un numero inferiore al factoring della capacità ospedaliera in una serie di scenari di epidemia". In questo modo, i potenziali picchi di mortalità dovuti alla limitata capacità ospedaliera (ad es. Letti in terapia intensiva) potrebbero essere parzialmente risolti. Fonte: qui
La “funzione di utilità” ottimale degli stakeholder / social determina quale dei tre è il checkpoint di riapertura economica più plausibile. Dal punto di vista di Kim, il punto C è il più sicuro, ma il punto B potrebbe essere accettabile purché le infezioni siano gestite all'interno della capacità ospedaliera.
- Punto A : questo è il punto in cui la crescita delle infezioni nette (= infezioni totali - recuperi totali - morte totale) rimane costantemente al di sotto del 50% W / W. Sulla base del calcolo all'indietro sul tasso di infezione secondaria in Cina e Corea, JPM stima che un tasso secondario medio (Ro) sia di circa 2,0. Pertanto, una volta che il tasso di crescita dell'infezione netta per una settimana è rimasto al di sotto del 50% W / W, implicherebbe un elevato potenziale di crescita giornaliera dell'infezione a una cifra. In altre parole, le nuove infezioni diventano piccole e si stanno sviluppando recuperi. Considerando circa 2-3 settimane del ciclo del virus dai sintomi al rilascio, si vedrebbe che la curva è in fase di controllo iniziale. Partendo dal presupposto che la tendenza continuerebbe, si potrebbe iniziare la discussione su forme rilassate di distanziamento sociale.Il rischio del punto A è che, poiché i recuperi giornalieri sono piccoli e le nuove infezioni sono in controllo precoce, l'aumento delle attività sociali attraverso il rilassamento del distanziamento sociale creerebbe una possibile "accelerazione" della curva di infezione che metterebbe una grande pressione sulla capacità dell'ospedale e sul pubblico futuro gli interventi sanitari come una "inversione a U" della politica che reintroduce un distanziamento sociale più rigoroso fino a quando la curva è in una forma migliore è considerata più costosa. Questo improvviso salto dell'infezione nel quadro della fase di controllo della curva è chiamato "punto di non ritorno" ", Le recenti statistiche sulle infezioni a Singapore potrebbero essere una buona prova, sebbene potremmo vedere presto se la curva deve essere di nuovo sotto controllo.
- Punto B : questo è il punto in cui la crescita totale delle infezioni è inferiore a basse cifre singole o quando le infezioni nette iniziano a diminuire (ovvero nuove infezioni <nuovi recuperi). Poiché ciò suggerisce che una popolazione più piccola è stata recentemente in contatto con le infezioni e che altre infezioni sono in fase di recupero, con test aggressivi sui virus e un certo grado di distanziamento sociale, la curva potrebbe continuare a muoversi verso una tendenza al recupero. In questa fase curva la funzione di utilità potrebbe essere ottimizzata con un disaccordo relativamente più lieve tra le parti interessate. In questa fase, poiché le infezioni / sensibili totali sono ampiamente sotto controllo, la curva potrebbe affrontare una potenziale accelerazione del conteggio delle infezioni e il rischio sarebbe un possibile "rimbalzo" sulla curva.
- Punto C: Questa è la curva nella fase di recupero completo (ovvero pochissime nuove infezioni, più recuperi). Se c'è una forte convinzione che l'infezione sia solo un evento occasionale con una curva, questa potrebbe essere la strategia ideale. Chiudere chiaramente la curva significa che la società potrebbe rimuovere le incertezze future legate al rischio di infezione. Tuttavia, poiché la maggior parte ritiene che COVID-19 potrebbe durare nella società fino a quando un vaccino non sarà completamente disponibile al pubblico con una possibile serie di ondate di infezione, questo potrebbe essere un punto relativamente sicuro per riprendere l'economia, sebbene il livello complessivo della capacità ospedaliera e l'orientamento su forme rilassate di distanziamento sociale sarebbe di ulteriore importanza. Rispetto al punto A o B, il rischio sul controllo della curva dovrebbe essere inferiore al punto C. L'avvertenza è che, anche se la riapertura dell'economia riprende a questo punto,Pertanto, il rischio di una seconda ondata potrebbe essere uno scenario possibile. Forse, la curva di infezione nel mondo reale sarebbe simile a quella qui sotto.
Una volta che la società assume il presupposto di base che persiste il rischio di una serie di onde, dovrebbe essere necessario navigare nel punto di uscita ideale per riaprire l'economia (o allentare il distanziamento sociale). Va notato che, in particolare in Asia, i periodi di blocco complessivi sono ora generalmente in linea con il ciclo di vita di COVID-19 (cioè fino a 2 settimane di incubazione + 3 settimane dai sintomi al recupero) e molti paesi sono in fase di recupero. Cina e Corea si stanno avvicinando alla prima curva. Malesia e Tailandia hanno appena superato il punto di picco.
JPM scrive anche che ritiene che un vaccino COVID-19 potrebbe essere potenzialmente in produzione di massa e forse disponibile al pubblico nei prossimi 12-18 mesi, anche in uno scenario ottimistico. Ciò suggerisce che, per un po ', la comunità sosterrebbe alcuni rischi sull'esistenza di COVID-19 considerando la natura asintomatica, l'assenza di farmaci / terapie e periodi di latenza più lunghi. In tale prospettiva, la strategia di appiattimento della curva dovrebbe passare dalla costosa "chiusura della prima curva di infezione" alla "gestione delle infezioni entro un numero inferiore al factoring della capacità ospedaliera in una serie di scenari di epidemia". In questo modo, i potenziali picchi di mortalità dovuti alla limitata capacità ospedaliera (ad es. Letti in terapia intensiva) potrebbero essere parzialmente risolti. Fonte: qui
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