VIDEO: LE IENE TORNANO SULLO SCANDALO DEGLI 11
MILIONI SGANCIATI DALLA REGIONE LAZIO PER MASCHERINE MAI ARRIVATE. OLTRE
ALLA PROCURA SI SONO MOSSE L'IVASS, BANKITALIA, L'ANAC E LA CORTE DEI
CONTI. MANCA SOLO BATMAN
IL GOVERNATORE HA GESTITO IN PRIMA
PERSONA IL BRUTTO AFFARE.
COINVOLGENDO UNA SOCIETÀ BASATA ALLE CAYMAN E
FINITA NEI PANAMA PAPERS
MASCHERINA GATE NEL LAZIO: IL PASSATO DI TULUMELLO
Antonino Monteleone e Marco Occhipinti tornano a occuparsi del mascherina gate del Lazio,
la vicenda della fornitura di mascherine anti-Covid alla Regione Lazio,
che sta creando più di un imbarazzo a Protezione Civile regionale e
giunta Zingaretti. Parliamo di un affidamento diretto di mascherine, poi mai realmente arrivate a destinazione e offerte a un prezzo quasi doppio del loro valore di mercato, per il quale Regione Lazio ha anticipato più di 11 milioni di euro, che chissà se rivedrà, dopo che ha annullato la commessa, nonostante tutte le rassicurazioni del caso.
Cominciamo col farvi conoscere un altro imprenditore, che vende mascherine in tutta Italia, e che, come già gli altri che avete potuto sentire nei precedenti servizi, anche lui racconta di non essere stato scelto dalla Protezione Civile laziale nonostante i suoi preventivi fossero a prezzi inferiori.
carmelo tulumello nicola zingaretti
Invece
sull’affidamento di 35.000.000 euro alla ditta che vende lampadine, con
più di 11 milioni di euro e in particolare sulla vicenda delle
fideiussioni a copertura di questo generoso anticipo (come già vi
abbiamo raccontato qui: link articolo sito), il capo della Protezione civile del Lazio Carmelo Tulumello è stato smentito dalla Banca d’Italia.
Quando gli avevamo chiesto perché si fosse fidato di un’azienda, la
Ecotech, che vendeva lampadine e che aveva garantito l’acconto di 11
milioni di euro ricevuto dalla Regione con una fideiussione non valida, Tulumello aveva risposto: “Non valida, per quale motivo? Io ho le polizze firmate”.
carmelo tulumello
Una validità smentita dall’Ivass il 29 aprile prima del nostre domande. L’Istituto
di vigilanza sulle assicurazioni presso la Banca d’Italia aveva
spiegato che la società erogatrice di una delle due polizze, la Seguros
DHI Atlas, non è autorizzata a queste operazioni né in Italia né in Gran
Bretagna, dove pure risulta registrata come intermediario
finanziario. Ci sono molti altri elementi importanti che sembrano non
tornare in questa storia, a partire dal numero di preventivi selezionati
dalla Protezione civile laziale per la ricerca delle mascherine.
Tulumello ci aveva detto: “Noi le aziende le abbiamo chiamate direttamente, cercandole di notte anche su Internet,
perché tutte quelle che noi chiamavamo non avevano prodotto, abbiamo
ricevuto 22 preventivi, li abbiamo affidati tutti perché cercavamo
materiale”. Eppure, dopo che Le Iene avevano scovato, nelle settimane
scorse, due preventivi che offrivano mascherine alla regione a circa metà del prezzo prezzo di quelle poi acquistate, ora troviamo un altro imprenditore, che, ancora una volta, non si capisce perché sarebbe stato ignorato.
nicola zingaretti mascherina
Si chiama Ettore Minore ed è amministratore della Intertrade Italia: “Il giorno dopo parlo con Tulumello e mi dice: mi faccia un’offerta sulle chirurgiche. Eccola qua 0,70, finito tutto! Ho capito subito che non sarei mai andato avanti perché perché nel momento che mi dice che entro 48 ore queste
due milioni di mascherine devono essere a Roma, le cose sono due: o non
hai competenza sull’importazione di questi prodotti, oppure mi fai
capire che non ho possibilità, perché il tempo che arriva il pagamento,
già passano tre giorni. Il tempo che viene stoccata la merce, per
caricarla su un cargo, passano altri due tre giorni. Il tempo che arriva
l’aereo a Fiumicino sono una giornata e mezza, cioè in 48 ore tecnicamente non è possibile. Io avevo messo 7 giorni e quando mi ha detto 48 ore ho capito che non si andava avanti. Ho visto che questa cosa delle 48 ore non è stata chiesta a nessun altro”.
L’ex consigliera regionale Roberta Angelilli,
di Carmelo Tulumello ci dice: “Lui non aveva una esperienza a livello
di emergenza, di Protezione civile ad alto livello, non era mai stato in
una sala operativa, poi c’è un fatto un po’ singolare, cioè che lui partecipa
alle primarie del centrosinistra per candidarsi a Fara Sabina, perde le
elezioni a giugno e a ottobre diventa capo della Protezione civile del
Lazio? Diciamo che come minimo è un po’ inopportuno… c’era una
competizione abbastanza serrata con altrettanti candidati che avevano
delle comprovate esperienze nel settore dell’emergenza della Protezione
civile...”
Candidati
come l’ingegner Francesco Mele, oggi in pensione, ma che all’epoca del
concorso si era già occupato di Protezione civile per 20 anni. E che
racconta: “L’amministrazione ha ritenuto di fare più una scelta di tipo fiduciario nel senso dell’affidabilità politica più che dell’affidabilità tecnica.
Di questa situazione sono rimasto piuttosto amareggiato perché alla
fine le scelte sono sempre fortemente condizionate dalla politica”.
nicola zingaretti mascherina
E
proprio sulla nomina di Tulumello, la Angelilli avanza più di un
dubbio: “Uno dei requisiti fondamentali che venivano richiesti era una
comprovata esperienza amministrativa nella gestione di procedure di
acquisto di beni e servizi in situazioni di emergenza. Questo requisito
scompare completamente nella scheda di valutazione, che i funzionari
hanno sottoposto alla giunta che ha effettuato la nomina di Tulumello.
Tulumello è stato selezionato con criteri che non sono quelli contenuti
nel bando”. Insomma il bando che indica i criteri per nominare il nuovo
capo della protezione civile individuava dei requisiti ben
precisi, ma la giunta regionale guidata da Zingaretti che poi lo nomina
lo fa seguendo una griglia di criteri diversi da quelli che prevedeva il
bando.
Un pasticcio denunciato anche da Roberta Bernardeschi, del sindacato dei dirigenti regionali Fedirez: “Siccome i bandi in genere vengono preparati presumibilmente, rispetto a chi deve poi vincerlo, noi abbiamo scritto guardate che avete sbagliato. Non ci hanno risposto. La
cosa gravissima è che qui ci sta qualcuno che si può infettare perché
non ci stavano le mascherine e nonostante tutto sono stati spesi i
soldi che sono della collettività, e allora chi l’ha scelto in questo
modo dovrebbe risponderne personalmente in solido”.
le iene inchiesta sulle mascherine regione lazio
Una settimana fa avevamo provato a parlare di tutto questo “casino” con Nicola Zingaretti, ma il presidente della regione Lazio non aveva voluto chiarire più di tanto la vicenda. E
avrebbe dovuto farlo, perché ci hanno raccontato che la Ecotech, la
società di lampadine a cui è stato affidato l’incarico di procurare 35
milioni di euro in mascherine, sarebbe stata aiutata da alcuni intermediari che conoscevano direttamente il vice capo di gabinetto di Nicola Zingaretti, Andrea Cocco.
Oggi sul “mascherina gate” indagano Procura, Corte dei Conti e Autorità anticorruzione. Qualche
giorno fa, dopo settimane in cui aveva bollato la storia degli 11
milioni anticipati e a rischio semplicemente come fake news, Zingaretti,
nel corso di una conferenza stampa, ammette: “Assicuro che stiamo
facendo di tutto anche attraverso l’invio di tutta la documentazione
alla procura della Repubblica per appurare cosa è accaduto e se qualcuno
si è approfittato di una situazione di necessità rispetto a questo
approvvigionamento”.
E il servizio si chiude con una domanda: “Presidente
Zingaretti, se qualcuno come dice lei si è approfittato di una
situazione di necessità, dopo tutto quello che abbiamo visto, forse c’è
anche qualcuno che gliel’ha consentito con una certa facilità?”.
le iene inchiesta sulle mascherine regione lazio
LE MAIL CHE INCASTRANO ZINGARETTI
Giacomo Amadori e Giuseppe China per “la Verità”
E
alla fine spunta la mail che conferma che nel grande pasticcio delle
mascherine del Lazio è coinvolto in prima persona, e non solo
politicamente, pure Nicola Zingaretti, nonostante a marzo fosse a letto,
causa coronavirus. Il governatore, per esempio, ha portato dentro all'
affare una delle società più chiacchierate del Mascherinagate, la Wisdom
glory holdings Ltd, domiciliata a Hong Kong, ma registrata alle Isole
Cayman e inserita nel database degli Offshore leaks, creato nel 2013
dall' International consortium of jnvestigative journalists, lo stesso
che ha realizzato il rapporto sui Panama papers.
le iene inchiesta sulle mascherine regione lazio
Dalla
Wisdom la Regione Lazio ha ricevuto 2 milioni di Ffp2 al prezzo 4,6
milioni di euro. Leggiamo la mail che chiama in causa Zingaretti. Il 20
marzo l' ex presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo
Pacifici, da un indirizzo intestato «Jewish affairs», Affari ebraici,
scrive al vicepresidente della giunta, Daniele Leodori: «Come da
richiesta di Nicola Zingaretti mi sono attivato per far fronte alle
richieste d' aiuto della Regione Lazio, a cui va il mio plauso e
solidarietà per questa crisi pazzesca e inimmaginabile.
Soprattutto
augurio di pronta guarigione. Beck Gil è un mio carissimo amico
israeliano di Ra' anana che vive in Cina, il quale opera nel settore di
forniture sanitarie». Dopo l' introduzione Pacifici invia a Leodori i
contatti di Gil «affinché nella massima trasparenza possiate coordinare
il tutto per acquisto diretto e senza importatori che possano fare
lievitare inutilmente i prezzi».
le iene inchiesta sulle mascherine regione lazio
Pacifici
spiega anche che i prezzi sono comprensivi delle spese aeree e
aggiunge: «Ti evidenzio che sta ricevendo richieste da tutto il mondo e
quindi servono decisioni veloci». Il rappresentante della comunità
ebraica fa riferimento anche al possibile acquisto di ventilatori per la
terapia intensiva e conclude: «Resto a disposizione per altri canali.
le iene inchiesta sulle mascherine regione lazio
Credimi
è stato faticoso». Alla mail è allegata anche «l' offerta di mascherine
per l' Italia» della Wisdom: 10 milioni di Ffp2 a 2,5 dollari l' una
(2,3 euro), la prima metà in consegna entro 10 giorni, l' altra nei
successivi 10. Anticipo del 30 cento. L' offerta per 2 milioni di
mascherine (e non 10) verrà formalizzata il 23 marzo e la determina di
affidamento sarà firmata il 25. Anche se la proposta arriva da una
società chiacchierata, i prezzi sono decisamente più bassi di quelli
della concorrente Eco Tech, la quale non ha consegnato neanche una
mascherina Ffp3, né Ffp2 dei 9,5 milioni ordinati dalla Regione tra il
16 e il 20 marzo.
Entro
il 30 aprile la ditta di Frascati avrebbe dovuto restituire alla
Regione Lazio 13.520.000 euro di anticipi e pagare 320.000 euro di
penali e 730.000 euro di danni ulteriori.
le iene inchiesta sulle mascherine regione lazio
Ieri
la Regione ha annunciato festante il rientro, con 11 giorni di ritardo
rispetto alla deadline, di poco più di un decimo del dovuto: «In data 11
maggio con due distinti bonifici, rispettivamente della Exor Sa
(fornitore della Eco Tech, ndr) e della Eco Tech srl, la Regione Lazio
ha ricevuto la restituzione di 1 milione e 746.000 euro». Nella nota
diffusa dalla Regione viene scandito un piano di rientro concordato con
la stessa Eco Tech, un cronoprogramma che ci siamo fatti puntualizzare
dall' avvocato Cesare Gai, legale della ditta laziale: «Entro il 22
maggio Exor Sa verserà tutti i 4.530.000 euro incassati: 1 milione è già
arrivato alla Regione e un altro è atteso nella giornata di oggi.
Invece
con la Giosar Ltd abbiamo fatto un accordo transattivo: ha promesso di
restituirci 4.740.000 in un' unica soluzione. A queste cifre si deve
aggiungere che la Eco Tech ha già versato 746.000 euro, 1,8 milioni di
euro rientreranno grazie alla vendita di 500 mila mascherine chirurgiche
e altri 1,7 milioni dalla cessione di tute protettive all' Emilia
Romagna». Gai è soddisfatto: «Riuscire a restituire 13,5 milioni di euro
sarebbe un' opera meritoria». Purtroppo la Giosar Ltd non ha ancora
indicato una data di scadenza per la restituzione di quanto già ricevuto
il 18 e il 23 marzo sul proprio conto Barclays. L' avvocato Gai
sospira: «Noi il bonifico l' abbiamo sollecitato. Quando lo faranno? Non
dipende da noi».
le iene inchiesta sulle mascherine regione lazio
Però
una cosa è certa, che «senza il contributo di Giosar questo piano di
rientro non è attuabile». Sulla solvibilità della società inglese resta
qualche dubbio: l' azienda è diretta dall' imprenditrice padovana
Stefania Cazzaro che alle spalle ha già un fallimento.
L'
esultanza della Regione per la restituzione di 1,75 milioni ha lasciato
basita l' opposizione. Questo il commento di Fratelli d' Italia: «Se
non fosse una questione tremendamente seria penseremmo di essere su
Scherzi a parte. Non si capisce poi per quale motivo Tulumello (Carmelo,
capo della Protezione civile regionale, ndr) debba aspettare fine
maggio per riscuotere le somme, visto che in commissione Bilancio
Leodori ci ha rassicurato sulla presenza di una polizza assicurativa».
Polizza emessa da una società senza licenza. E che per questo,
probabilmente, nessuno vuole rischiare di escutere.
le iene inchiesta sulle mascherine regione lazio
Intanto
la consigliera regionale leghista Laura Corrotti (è vicepresidente
commissione Protezione civile) e Fabrizio Santori, dirigente della Lega
in Lazio aprono un altro fronte: «Con una delibera del 5 maggio l' Asl
Roma 4 ha acquistato dalla ditta Jin Feng srl 10.000 mascherine
chirurgiche a 0,90 centesimi al pezzo più Iva e 2 mila mascherine Ffp2 a
4,50 euro al pezzo più Iva, un prezzo decisamente alto, per un totale
di 26.000 euro.
Una
spesa probabilmente provocata dai danni della vicenda mascherine
fantasma da oltre 35 milioni di euro che ancora oggi non è stata del
tutto chiarita e che vede, ora, ogni Asl e azienda ospedaliera del
territorio laziale correre ai ripari ed effettuare l' approvvigionamento
per proprio conto per reperire i dispositivi di protezione ai propri
operatori sanitari».
Il
fornitore, la Jin Feng 3 srl, controlla un ristorante cinese a
Civitavecchia e ha come oggetto sociale l' acquisto, la vendita e la
gestione di locali pubblici legati alla ristorazione. I nomi dei
titolari sembrano usciti da un film di Quentin Tarantino: Jin Mike, Jin
Jack, Jin Wei Ming e Zhou Chunu. Anche loro hanno partecipato alla
grande corsa alle mascherine.
Fonte: qui
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