E chiudono due complessi russi in Usa. Obama ordina sanzioni a Russia per hackeraggio voto
Ansa - E' dura la risposta Usa agli hackeraggi russi che hanno interferito nelle presidenziali americane con lo scopo di favorire l'elezione di Donald Trump.
Con una decisione senza precedenti, Barack Obama ha disposto sanzioni direttamente contro le due principali intelligence russe, il Gru e l'Fsb, il primo per lo spionaggio militare all'estero e l'altro per il controspionaggio.
Colpiti anche quattro ufficiali del Gru e tre società che hanno fornito supporto materiale alle cyber operazioni della stessa intelligence. In tutto nove tra entità e individui.
Inoltre il ministero del tesoro designerà due russi per l'uso di mezzi cibernetici che consentono di rubare fondi e informazioni personali. Il dipartimento di Stato, invece, ha espulso come persone non grate 35 funzionari russi operanti negli Usa che ''hanno agito in modo incoerente con il loro status diplomatico o consolare'', probabilmente per essere stati coinvolti in attività di intelligence sotto copertura diplomatica, dato che il comunicato della Casa Bianca parla di ''operativi dell'intelligence russa". Hanno 72 ore di tempo per lasciare gli Usa, insieme ai loro famigliari. Chiusi anche due complessi ricreativi di proprietà del governo russo a New York e in Maryland, usati per scopi di spionaggio.
Infine, il dipartimento dell' Homeland Security e l'Fbi stanno rilasciando informazioni tecniche declassificate sulle attività informatiche dell' intelligence militare e civile russa per consentire di individuarle e stroncarle negli Usa e all'estero. Immediata la reazione di Mosca: il Cremlino promette "misure di ritorsione", il ministero degli esteri ammonisce che le nuove sanzioni sono controproduttive e danneggeranno la ripresa delle relazioni bilaterali.
Ma Obama avvisa che non finisce qui, promettendo che gli Usa ''continueranno a prendere una serie di azioni a tempo debito, alcune delle quali non pubblicizzate'', contro la Russia e che la sua amministrazione fornirà nei prossimi giorni al Congresso un rapporto sulle interferenza di Mosca nelle elezioni. ''Tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle azioni russe'', ha spiegato il presidente, evocando anche le persecuzioni subite dai diplomatici americani in Russia e definendo le varie decisioni prese oggi come una ''risposta necessaria e appropriata agli sforzi di danneggiare gli interessi Usa''.
Ansa - E' dura la risposta Usa agli hackeraggi russi che hanno interferito nelle presidenziali americane con lo scopo di favorire l'elezione di Donald Trump.
Con una decisione senza precedenti, Barack Obama ha disposto sanzioni direttamente contro le due principali intelligence russe, il Gru e l'Fsb, il primo per lo spionaggio militare all'estero e l'altro per il controspionaggio.
Colpiti anche quattro ufficiali del Gru e tre società che hanno fornito supporto materiale alle cyber operazioni della stessa intelligence. In tutto nove tra entità e individui.
Inoltre il ministero del tesoro designerà due russi per l'uso di mezzi cibernetici che consentono di rubare fondi e informazioni personali. Il dipartimento di Stato, invece, ha espulso come persone non grate 35 funzionari russi operanti negli Usa che ''hanno agito in modo incoerente con il loro status diplomatico o consolare'', probabilmente per essere stati coinvolti in attività di intelligence sotto copertura diplomatica, dato che il comunicato della Casa Bianca parla di ''operativi dell'intelligence russa". Hanno 72 ore di tempo per lasciare gli Usa, insieme ai loro famigliari. Chiusi anche due complessi ricreativi di proprietà del governo russo a New York e in Maryland, usati per scopi di spionaggio.
Infine, il dipartimento dell' Homeland Security e l'Fbi stanno rilasciando informazioni tecniche declassificate sulle attività informatiche dell' intelligence militare e civile russa per consentire di individuarle e stroncarle negli Usa e all'estero. Immediata la reazione di Mosca: il Cremlino promette "misure di ritorsione", il ministero degli esteri ammonisce che le nuove sanzioni sono controproduttive e danneggeranno la ripresa delle relazioni bilaterali.
Ma Obama avvisa che non finisce qui, promettendo che gli Usa ''continueranno a prendere una serie di azioni a tempo debito, alcune delle quali non pubblicizzate'', contro la Russia e che la sua amministrazione fornirà nei prossimi giorni al Congresso un rapporto sulle interferenza di Mosca nelle elezioni. ''Tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle azioni russe'', ha spiegato il presidente, evocando anche le persecuzioni subite dai diplomatici americani in Russia e definendo le varie decisioni prese oggi come una ''risposta necessaria e appropriata agli sforzi di danneggiare gli interessi Usa''.
La "vendetta" di Obama: espulsi 35 diplomatici russi. Putin: "Ora ritorsioni". E fa chiudere la scuola angloamericana a Mosca
Il Presidente americano ha annunciato sanzioni contro gli hackeraggi russi ai danni del Partito Democratico e altre organizzazioni politiche che hanno inquinato la campagna presidenziale. Trump: "Incontrerò i capi dell'intelligence, ma è ora che il nostro Paese pensi a cose migliori e più grandi". La Casa Bianca: "Potrebbero esserci nuove interferenze di Mosca nelle elezioni europee". Il Cremlino blocca anche la residenza estiva dell'ambasciatore degli Stati Uniti in Russia
La risposta di Obama agli hackeraggi russi che avrebbero inquinato le presidenziali vinte da Donald Trump è arrivata: ed è la più dura mai messa in atto fino ad ora. Le sanzioni decise dal Presidente americano riguardano infatti sia singoli individui che organismi russi. L 'azione più immediata riguarda trentacinque alti ufficiali russi legati ai servizi segreti che avranno dunque solo 72 ore per lasciare insieme alle loro famiglie gli Stati Uniti. Persone "non grate", secondo il Dipartimento di Stato americano, perché "funzionari operanti in America che hanno agiuto in modo incoerente con il loro status diplomatico". Ma ad essere colpiti ci sono anche l'Fsb, cioè i servizi segreti russi, e il Gru, i servizi militari. In quest'ambito vengono presi di mira anche quattro alti ufficiali: Igor Valentinovich Korobov, attuale numero uno del Gru, ed i suoi tre vice, Serhei Aleksandrovich Gizunov, Igor Olegovich Kostyukov e Vladimir Stepanovich Aleksev perché secondo la Casa Bianca sarebbero le persone che avrebbero direttamente ordinato gli attacchi contro il Comitato Nazionale Democratico e altre organizzazioni politiche americane. Azioni che secondo Obama hanno inquinato gravemente la campagna elettorale.
I 35 russi dichiarati persone non grate dagli Stati Uniti ''sono agenti dell'intelligence russa''. Lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca. I due complessi di proprietà del governo russo di cui è stato negato l'accesso, ha sottolineato la stessa fonte, servivano invece per attività di intelligence
Tra i destinatari delle sanzioni Usa per gli hackeraggi di Mosca il Tesoro inserirà anche altri due due cittadini russi, Evgeniy Bogachev e Aleksey Belan, entrambi ritenuti noti cyber criminali responsabili di intrusioni nel sistema finanziario internazionale, anche ai danni di compagnie americane. Bogachev e alcuni suoi complici sono considerati responsabili di aver rubato oltre 100 milioni di dollari a istituzioni Usa, Belan di aver compromesso e sottratto i dati di almeno tre importanti società e-commerce.
La risposta russa non si è fatta attendere: un portavoce del Cremlino, ribadendo l'estraneità russa agli atti di pirataggio informatico, ha detto che le azioni messe in atto da Obama sono controproducenti e danneggiano il ripristino dei legami bilaterali. E per ritorsione, le autorita' russe hanno chiuso la scuola anglo-americana di Mosca (frequentata anche da bambini del personale d'ambasciata britannico e canadese, ma anche da ragazzi di altre nazionalita'). Lo riferisce la Cnn citando un dirigente Usa. Chiuso anche l'accesso alla residenza di vacanza dell'ambasciata Usa a Serebryany Bor, vicino a Mosca.
Ma per il Presidente Obama le sanzioni erano necessarie: "Arrivano dopo ripetuti ammonimenti, pubblici e privati, rivolti al governo russo", ha detto. "E sono una risposta ai tentativi russi di nuocere agli interessi americani". Per sottolineare quanto ritiene grave la questione ha poi aggiunto: "Tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle azioni compiute dagli hacker russi".
L'annuncio delle misure punitive arriva dopo settimane di dibattito sugli hackeraggi dei mesi scorsi e un rapporto della Cia secondo cui gli attacchi informatici avevano lo scopo di favorire il candidato repubblicano. Coinvolgimento sempre negato da Mosca e minimizzato dal presidente eletto Donald Trump, che aveva perfino insinuato che l'attacco poteva essere partito dagli stessi Stati Uniti: azione di qualche buontempone, "un ciccione di 400 chili che gioca a fare l'hacker dalla sua camera da letto". Il presidente eletto aveva sbuffato perfino dopo che mercoledì i maggiori giornali americani avevano anticipato la volontà di Obama di sanzionare i russi: "Dobbiamo andare avanti con le nostre vite, aveva affermato".
E infatti, nota il New York Times, le ritorsioni decise da Obama sono anche l'ennesima durissima risposta del presidente uscente al suo successore. L'azione decisa di Obama costringerà infatti Trump a prendere una decisione netta. All'indomani del suo insediamento, il 20 gennaio, dovrà infatti decidere se revocare le sanzioni appena introdotte. Atto che potrebbe non piacere ai tanti repubblicani che chiedono un'inchiesta pubblica sul caso. Come se non bastasse, annullare l'azione del suo predecessore vorrebbe dire smentire le conclusioni della sua stessa agenzia d'intelligence, la Cia appunto.
"Nell'interesse del nostro Paese e del suo grande popolo, la prossima settimana incontrerò i leader della comunità dell'intelligence per essere aggiornato sui fatti di questa situazione", ha detto Donald Trump commentando le sanzioni decise dall'amministrazione Obama contro gli hackeraggi russi. Ma poi ha anche sostanzialmente sminuito il problema affermando che ''è tempo per il nostro Paese di procedere verso cose migliori e più grandi''.
Intanto le azioni anti russe di Obama proseguiranno anche nei prossimi giorni: il dipatimento di Sicurezza Interna e l'Fbi si starebbero infatti preparando a declassificare "informazioni tecniche sulle attività informatiche dei servizi militari e civili russi" in modo da potersi meglio difendere "dalla campagna globale russa". Facendo poi capire che potranno anche esserci altre azioni segrete: "Continueremo con tempi e modi che non saranno pubblicizzati". ''Abbiamo tutte le indicazioni che (i russi, ndr) continueranno ad interferire nelle elezioni democratiche di altri Paesi, inclusi alcuni del nostri alleati europei'': lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca in una press call sulle sanzioni alla Russia per i suoi presunti hackeraggi nelle elezioni americane.
Fonte: qui
La risposta di Obama agli hackeraggi russi che avrebbero inquinato le presidenziali vinte da Donald Trump è arrivata: ed è la più dura mai messa in atto fino ad ora. Le sanzioni decise dal Presidente americano riguardano infatti sia singoli individui che organismi russi. L 'azione più immediata riguarda trentacinque alti ufficiali russi legati ai servizi segreti che avranno dunque solo 72 ore per lasciare insieme alle loro famiglie gli Stati Uniti. Persone "non grate", secondo il Dipartimento di Stato americano, perché "funzionari operanti in America che hanno agiuto in modo incoerente con il loro status diplomatico". Ma ad essere colpiti ci sono anche l'Fsb, cioè i servizi segreti russi, e il Gru, i servizi militari. In quest'ambito vengono presi di mira anche quattro alti ufficiali: Igor Valentinovich Korobov, attuale numero uno del Gru, ed i suoi tre vice, Serhei Aleksandrovich Gizunov, Igor Olegovich Kostyukov e Vladimir Stepanovich Aleksev perché secondo la Casa Bianca sarebbero le persone che avrebbero direttamente ordinato gli attacchi contro il Comitato Nazionale Democratico e altre organizzazioni politiche americane. Azioni che secondo Obama hanno inquinato gravemente la campagna elettorale.
I 35 russi dichiarati persone non grate dagli Stati Uniti ''sono agenti dell'intelligence russa''. Lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca. I due complessi di proprietà del governo russo di cui è stato negato l'accesso, ha sottolineato la stessa fonte, servivano invece per attività di intelligence
Tra i destinatari delle sanzioni Usa per gli hackeraggi di Mosca il Tesoro inserirà anche altri due due cittadini russi, Evgeniy Bogachev e Aleksey Belan, entrambi ritenuti noti cyber criminali responsabili di intrusioni nel sistema finanziario internazionale, anche ai danni di compagnie americane. Bogachev e alcuni suoi complici sono considerati responsabili di aver rubato oltre 100 milioni di dollari a istituzioni Usa, Belan di aver compromesso e sottratto i dati di almeno tre importanti società e-commerce.
La risposta russa non si è fatta attendere: un portavoce del Cremlino, ribadendo l'estraneità russa agli atti di pirataggio informatico, ha detto che le azioni messe in atto da Obama sono controproducenti e danneggiano il ripristino dei legami bilaterali. E per ritorsione, le autorita' russe hanno chiuso la scuola anglo-americana di Mosca (frequentata anche da bambini del personale d'ambasciata britannico e canadese, ma anche da ragazzi di altre nazionalita'). Lo riferisce la Cnn citando un dirigente Usa. Chiuso anche l'accesso alla residenza di vacanza dell'ambasciata Usa a Serebryany Bor, vicino a Mosca.
Ma per il Presidente Obama le sanzioni erano necessarie: "Arrivano dopo ripetuti ammonimenti, pubblici e privati, rivolti al governo russo", ha detto. "E sono una risposta ai tentativi russi di nuocere agli interessi americani". Per sottolineare quanto ritiene grave la questione ha poi aggiunto: "Tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle azioni compiute dagli hacker russi".
L'annuncio delle misure punitive arriva dopo settimane di dibattito sugli hackeraggi dei mesi scorsi e un rapporto della Cia secondo cui gli attacchi informatici avevano lo scopo di favorire il candidato repubblicano. Coinvolgimento sempre negato da Mosca e minimizzato dal presidente eletto Donald Trump, che aveva perfino insinuato che l'attacco poteva essere partito dagli stessi Stati Uniti: azione di qualche buontempone, "un ciccione di 400 chili che gioca a fare l'hacker dalla sua camera da letto". Il presidente eletto aveva sbuffato perfino dopo che mercoledì i maggiori giornali americani avevano anticipato la volontà di Obama di sanzionare i russi: "Dobbiamo andare avanti con le nostre vite, aveva affermato".
E infatti, nota il New York Times, le ritorsioni decise da Obama sono anche l'ennesima durissima risposta del presidente uscente al suo successore. L'azione decisa di Obama costringerà infatti Trump a prendere una decisione netta. All'indomani del suo insediamento, il 20 gennaio, dovrà infatti decidere se revocare le sanzioni appena introdotte. Atto che potrebbe non piacere ai tanti repubblicani che chiedono un'inchiesta pubblica sul caso. Come se non bastasse, annullare l'azione del suo predecessore vorrebbe dire smentire le conclusioni della sua stessa agenzia d'intelligence, la Cia appunto.
"Nell'interesse del nostro Paese e del suo grande popolo, la prossima settimana incontrerò i leader della comunità dell'intelligence per essere aggiornato sui fatti di questa situazione", ha detto Donald Trump commentando le sanzioni decise dall'amministrazione Obama contro gli hackeraggi russi. Ma poi ha anche sostanzialmente sminuito il problema affermando che ''è tempo per il nostro Paese di procedere verso cose migliori e più grandi''.
Intanto le azioni anti russe di Obama proseguiranno anche nei prossimi giorni: il dipatimento di Sicurezza Interna e l'Fbi si starebbero infatti preparando a declassificare "informazioni tecniche sulle attività informatiche dei servizi militari e civili russi" in modo da potersi meglio difendere "dalla campagna globale russa". Facendo poi capire che potranno anche esserci altre azioni segrete: "Continueremo con tempi e modi che non saranno pubblicizzati". ''Abbiamo tutte le indicazioni che (i russi, ndr) continueranno ad interferire nelle elezioni democratiche di altri Paesi, inclusi alcuni del nostri alleati europei'': lo ha detto un alto dirigente della Casa Bianca in una press call sulle sanzioni alla Russia per i suoi presunti hackeraggi nelle elezioni americane.
Fonte: qui
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