L’UOMO FERMATO NELLA NOTTE A SESTO SAN GIOVANNI PER UN CONTROLLO HA SPARATO A DUE AGENTI CHE HANNO RISPOSTO AL FUOCO UCCIDENDOLO
PRIMA DI MORIRE L’ATTENTATORE TUNISINO HA URLATO: "ALLAH AKBAR"
L'attentatore di Berlino è stato preso a Sesto San Giovanni, vicino alla stazione. Non era una 'normale' sparatoria quella che si è verificata nella notte a Sesto San Giovanni. Il sospetto degli uomini della Digos è che dietro la reazione improvvisa e violenta di un uomo fermato per strada per un controllo documenti ci sia il terrorismo internazionale.
E' successo alle tre di notte in piazza I Maggio, fuori dalla stazione di Sesto. Un uomo è morto - centrato dai proiettili della polizia - dopo aver urlato "Allah Akbar" e aver sparato a due agenti che gli chiedevano di mostrar loro i documenti. Uno è stato ferito a una spalla.
Un latitante 'pesante'.
La vicenda è stata presa in carico dagli esperti della Digos che si occupano di controlli antiterrorismo. Le impronte digitali hanno identificato la persona uccisa dai poliziotti come un latitante 'pesante', uno che non voleva e non poteva essere controllato dalla polizia. Nello zaino aveva un biglietto del treno, era appena arrivato dalla Francia.
La ricostruzione.
Le tre di notte in piazza I Maggio, zona stazione. Una volante del commissariato viene inviata dopo una chiamata: qualcuno ha udito degli spari. I poliziotti arrivano e trovano un uomo, un maghrebino. E' a piedi, solo. Alla richiesta del capopattuglia di far vedere i documenti, estrae una pistola calibro 22 dallo zaino e spara. Lo centra a una spalla e si nasconde dietro un'auto. Gli agenti rispondono al fuoco, sarebbe un colpo partito dalla pistola dell'autista a ucciderlo. Il poliziotto è stato operato al San Gerardo di Monza.
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CHI SONO I DUE POLIZIOTTI CHE HANNO FERMATO E UCCISO IL TERRORISTA DI BERLINO
A uccidere stanotte nell’hinterland milanese, a Sesto San Giovanni, Anis Amri, l’attentatore di Berlino, sono stati due poliziotti nel corso di un normale controllo dei documenti. La pattuglia era composta dall’agente scelto, Christian Movio, 36 anni, della provincia di Udine, del commissariato di Sesto San Giovanni e da Luca Scatà, di 29 anni, agente da dieci mesi e in prova da tre mesi nello stesso commissariato, originario di Canicattì, in provincia di Catania. Christian è rimasto ferito ed è ora ricoverato all’ospedale di Monza con un proiettile conficcato in una spalla. Deve essere operato, ma le sue condizioni sono buone. Illeso il collega Scatà.
IL CONTROLLO DEI DOCUMENTI E LO SCONTRO A FUOCO
Cosa è successo? La pattuglia della polizia è arrivata in piazza Primo maggio, di fronte alla stazione, intorno alle 3 si stanotte, dopo aver ricevuto una segnalazione di rumore di spari. La situazione è precipitata in pochi istanti. I due agenti hanno chiesto i documenti ad Amri che ha estratto da uno zainetto una pistola calibro 22 e sparato, ferendo alla spalla l’agente Movio. Immediata la reazione dell’agente Scatà che ha risposto al fuoco, uccidendo l’aggressore.
MINISTRO DELL’INTERNO: “GRATI AI DUE POLIZIOTTI”
Grato dell’operato dei due agenti si è detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, nel corso di una conferenza stampa al Viminale: «Noi guardiamo a questi due ragazzi come persone straordinarie, di giovanissima età, che facendo semplicemente il loro dovere hanno reso un servizio straordinario alla comunità. Penso sinceramente di poter interpretare il sentimento del nostro Paese nel dire loro che l’Italia è a loro grata».
Ha poi aggiunto: «L’agente Christian Movio è una persona straordinaria, un ragazzo molto motivato. L’ho ringraziato per la professionalità dimostrata insieme al suo collega».
«Gli ho trasmetto la mia gratitudine personale - ha detto Minniti - e gli ho fatto gli auguri di una pronta guarigione. Nei prossimi giorni andrò personalmente ad abbracciarlo. Gli ho anche fatto gli auguri di Buon Natale, dicendogli che grazie a persone come lui gli italiani potranno fare un Natale ancora più felice».
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