Dalla Russia ritorsioni contro Washington dopo l'espulsione dei 35 diplomatici. "Così Obama ha distrutto il prestigio e la leadership degli Stati Uniti"
Il nervosismo e la rabbia, al Cremlino, sono palpabili. All'indomani della decisione di espellere trentacinque diplomatici russi dagli Stati Uniti, la Russia attacca duramente Barack Obama che, a meno di un mese dal passaggio di consegne, lascia a Donal Trump una grana senza precedenti.
Il nervosismo e la rabbia, al Cremlino, sono palpabili. All'indomani della decisione di espellere trentacinque diplomatici russi dagli Stati Uniti, la Russia attacca duramente Barack Obama che, a meno di un mese dal passaggio di consegne, lascia a Donal Trump una grana senza precedenti.
Perché, dopo le pesanti accuse di aver interferito nel voto americano e le nuove sanzioni, i rapporti con Vladimir Putin non sono mai stati così pessimi.
La prima reazione del Cremlino è affidata al commissario per i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto del ministero degli Esteri russo, Konstantin Dolgov. "Le nuove sanzioni contro la Russa - tuona - sono controproducenti e danneggiano il ripristino dei legami bilaterali". E, a poche ore dall'espulsione dei trentacinque diplomatici russi, ha deciso di chiudere la scuola anglo-americana di Mosca, frequentata anche dai figli del personale delle ambasciate britannica e canadese ma anche da molti ragazzi americani, e ha fatto bloccare l'accesso alla residenza per le vacanze a disposizione dell'ambasciatore americano a Serebryany Bor, vicino a Mosca. La partita non è chiusa qui. Dal Cremlino fanno, infatti, sapere che saranno presto annunciate altre misure.
"L'America e il popolo statunitense sono stati umiliati dal loro presidente - ha scritto su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova - non da truppe internazionali né da truppe nemiche. Questa volta lo schiaffo a Washington lo ha dato proprio il suo signore". La Zakharova ha, quindi, accusato l'amministrazione uscente di essere "un gruppo di falliti in politica estera, arrabbiati e poco intelligenti, che hanno dato una svolta distruttrice al prestigio e alla leadership degli Stati Uniti".
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