ANCHE SE LA SUA ECONOMIA HA SUPERATO (DA TEMPO) LA SOGLIA DELLO SVILUPPO, PECHINO HA RICEVUTO NEL 2018 1,3 MILIARDI DI DOLLARI
QUEI FONDI, STANZIATI DAL TESORO USA, SERVIVANO PER INIZIATIVE NELL’AMBITO DELL’ISTRUZIONE.
E XI JINPING INFATTI LI USA PER COSTRUIRE I CAMPI DI “RIEDUCAZIONE” DOVE RINCHIUDE I MUSULMANI UIGURI E CHE PER IL BLOG DI GRILLO SONO FAKE NEWS…
Cina, centinaia di prigionieri bendati nella regione dello Xinjiang ripresi con il drone
Il paradosso dei finanziamenti della Banca mondiale alla Cina
Federico Rampini per “Affari & Finanza - la Repubblica”
«Io mi chiedo perché una nazione come la Cina continui a ricevere finanziamenti dalla Banca mondiale, benché la sua economia abbia da tempo superato la soglia di sviluppo prevista per quel tipo di operazioni». Sono parole del senatore Charles Grassley, repubblicano dell' Iowa. Risentono certamente del clima sempre più teso nei rapporti fra le due superpotenze. Lo scenario è proprio quello de La seconda guerra fredda, il tema del mio ultimo libro.
Però l' osservazione è legittima. In effetti io stesso sono rimasto sorpreso nell' apprendere che la Cina continua ad essere uno dei beneficiari dei finanziamenti della Banca mondiale, che si occupa di aiuti allo sviluppo.
E non si tratta di pochi spiccioli: 2,4 miliardi di dollari nel 2017, 1,3 miliardi nel 2018. Naturalmente impallidiscono di fronte ai mille miliardi di dollari che la Cina stessa prevede saranno il volume di investimenti decennali nell' ambito della sua Belt and Road Initiative, ma questa è una ragione in più per rimanere interdetti.
La questione dei finanziamenti della Banca mondiale a Pechino è balzata all' attenzione di Washington dopo la rivelazione che una piccola parte di quei fondi - 50 milioni - sarebbero stati usati per costruire un campo di detenzione di uiguri, la minoranza turcomanna e musulmana che vive nello Xinjiang.
Com' è stato possibile? Quei fondi dovevano finanziare iniziative nell' ambito dell' istruzione, e Xi Jinping è convinto che gli islamici dello Xinjiang vadano Rieducati. Lo scandalo è esploso dopo la pubblicazione sul New York Times degli "Xinjiang papers", le rivelazioni dall' interno della Cina sugli abusi contro i diritti umani che avvengono in quella regione. Poiché la Banca mondiale riceve fondi dal Tesoro Usa è piuttosto scabroso che il contribuente americano scopra di aver finanziato la costruzione di campi di prigionia gestiti dalle autorità della Cina.
Questa vicenda illustra i paradossi della seconda guerra fredda. A cominciare dal fatto che le differenze rispetto alla prima guerra fredda sono abissali. La Banca mondiale non finanziava l' Unione sovietica. Né il partito comunista sovietico poteva rispondere alla sfida americana sfoderando un suo Piano Marshall, come di fatto è la Belt and Road Initiative. Altro paradosso: il fatto che la Banca mondiale sia ancora coinvolta in progetti dentro la Cina, ci ricorda quanto sia stata veloce la transizione dell' economia cinese dal sottosviluppo alla modernità. Peraltro, è ovvio che esistono zone di arretratezza e perfino di miseria all' interno della Repubblica Popolare. E guarda caso, le aree più povere sono proprio quelle abitate da minoranze etniche, verso le quali il regime di Pechino usa metodi inaccettabili per noi occidentali. La Banca mondiale, insieme con il Fmi e il Gatt fu uno dei pilastri dell' ordine creato da Franklin Roosevelt nel 1944 a Bretton Woods.
È un mondo che sta scomparendo sotto i nostri occhi.
Fonte: qui
Il paradosso dei finanziamenti della Banca mondiale alla Cina
Federico Rampini per “Affari & Finanza - la Repubblica”
«Io mi chiedo perché una nazione come la Cina continui a ricevere finanziamenti dalla Banca mondiale, benché la sua economia abbia da tempo superato la soglia di sviluppo prevista per quel tipo di operazioni». Sono parole del senatore Charles Grassley, repubblicano dell' Iowa. Risentono certamente del clima sempre più teso nei rapporti fra le due superpotenze. Lo scenario è proprio quello de La seconda guerra fredda, il tema del mio ultimo libro.
Però l' osservazione è legittima. In effetti io stesso sono rimasto sorpreso nell' apprendere che la Cina continua ad essere uno dei beneficiari dei finanziamenti della Banca mondiale, che si occupa di aiuti allo sviluppo.
E non si tratta di pochi spiccioli: 2,4 miliardi di dollari nel 2017, 1,3 miliardi nel 2018. Naturalmente impallidiscono di fronte ai mille miliardi di dollari che la Cina stessa prevede saranno il volume di investimenti decennali nell' ambito della sua Belt and Road Initiative, ma questa è una ragione in più per rimanere interdetti.
La questione dei finanziamenti della Banca mondiale a Pechino è balzata all' attenzione di Washington dopo la rivelazione che una piccola parte di quei fondi - 50 milioni - sarebbero stati usati per costruire un campo di detenzione di uiguri, la minoranza turcomanna e musulmana che vive nello Xinjiang.
Com' è stato possibile? Quei fondi dovevano finanziare iniziative nell' ambito dell' istruzione, e Xi Jinping è convinto che gli islamici dello Xinjiang vadano Rieducati. Lo scandalo è esploso dopo la pubblicazione sul New York Times degli "Xinjiang papers", le rivelazioni dall' interno della Cina sugli abusi contro i diritti umani che avvengono in quella regione. Poiché la Banca mondiale riceve fondi dal Tesoro Usa è piuttosto scabroso che il contribuente americano scopra di aver finanziato la costruzione di campi di prigionia gestiti dalle autorità della Cina.
Questa vicenda illustra i paradossi della seconda guerra fredda. A cominciare dal fatto che le differenze rispetto alla prima guerra fredda sono abissali. La Banca mondiale non finanziava l' Unione sovietica. Né il partito comunista sovietico poteva rispondere alla sfida americana sfoderando un suo Piano Marshall, come di fatto è la Belt and Road Initiative. Altro paradosso: il fatto che la Banca mondiale sia ancora coinvolta in progetti dentro la Cina, ci ricorda quanto sia stata veloce la transizione dell' economia cinese dal sottosviluppo alla modernità. Peraltro, è ovvio che esistono zone di arretratezza e perfino di miseria all' interno della Repubblica Popolare. E guarda caso, le aree più povere sono proprio quelle abitate da minoranze etniche, verso le quali il regime di Pechino usa metodi inaccettabili per noi occidentali. La Banca mondiale, insieme con il Fmi e il Gatt fu uno dei pilastri dell' ordine creato da Franklin Roosevelt nel 1944 a Bretton Woods.
È un mondo che sta scomparendo sotto i nostri occhi.
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