OBAMA PREFERIVA BOMBARDARE CON I DRONI, “THE DONALD” VUOLE CORRERE PIU’ RISCHI CON OPERAZIONI DI TERRA, UNICO MODO PER ELIMINARE L'ISIS
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Il primo raid lanciato dall'amministrazione Trump nello Yemen è costato la vita a un soldato americano e 14 membri di Al Qaeda, ha prodotto importanti informazioni di intelligence, ma soprattutto ha segnato un cambio di strategia.
Il nuovo governo di Washington ha deciso di facilitare le operazioni sul terreno, in modo da accelerare la campagna contro i successori di Osama bin Laden e l'Isis, nel cuore di un Paese già dilaniato dalla guerra civile tra i sostenitori del governo sunnita del presidente Hadi, e le milizie sciite dei ribelli houthi.
L'attacco è scattato sabato notte nella provincia di Bayda, quando una squadra del Navy Seal Team 6 ha assalito una base di Al Qaeda nella Penisola Arabica (Aqap). Secondo la versione del Pentagono, l'obiettivo non erano leader di alto livello dell' organizzazione, ma informazioni custodite nella casa, che potevano rivelare i piani per nuovi attentati nello Yemen e all' estero. Il raid è durato circa un'ora, ma i militari delle forze speciali Usa hanno incontrato resistenza.
Uno di loro è stato ucciso e tre sono rimasti feriti, mentre 14 terroristi hanno perso la vita. A quel punto i Seal hanno chiesto aiuto per evacuare le vittime, ma un aereo MV-22 Osprey decollato per portarli in salvo è precipitato vicino alla zona dell' attacco, ferendo altri due soldati. Siccome il mezzo non era più in grado di ripartire, i caccia Usa lo hanno bombardato per distruggerlo.
Ieri Trump ha pubblicato un comunicato, in cui ha detto che «in un'azione di successo contro al Qaeda nella Penisola arabica, le coraggiose forze americane hanno ucciso 14 membri di Aqap, catturando importanti informazioni di intelligence che aiuteranno gli Stati Uniti a prevenire azioni di terrorismo contro i suoi cittadini e la gente nel mondo. Gli americani sono rattristati dalla notizia che la vita di un eroico militare è stata persa, nella nostra lotta contro il diabolico terrorismo dell'islam radicale».
Secondo al Qaeda, nessuno dei suoi uomini è stato ucciso nell' operazione, ma sono morti circa 30 civili, tra cui donne e bambini. Il Pentagono ha risposto escludendo danni collaterali. I raid contro i successori di Bin Laden avvenivano anche durante l'amministrazione Obama, che però preferiva colpire dall'alto con i droni.
Le operazioni di terra erano molto rare, e richiedevano tempi lunghi e obiettivi importanti per essere autorizzate. Il fatto che questo attacco sia avvenuto dopo appena otto giorni dall'Inauguration di Trump, dimostra che il processo per dare luce verde a simili assalti si è accorciato.
Il nuovo presidente vuole accelerare la lotta contro il terrorismo, e per farlo è disposto a correre più rischi. Il risultato è la morte di un Seal, a fronte di informazioni di intelligence che secondo la Casa Bianca serviranno a prevenire attentati. Il raid è avvenuto anche in un contesto molto complesso, perché lo Yemen è dilaniato dalla guerra civile, oltre che dalla presenza di Al Qaeda.
Il governo sunnita di Hadi è in lotta da quasi due anni contro i ribelli sciiti houthi, e oltre 7000 persone sono morte. Hadi è sostenuto da una coalizione guidata dall' Arabia Saudita, mentre gli houthi sono appoggiati dall' Iran. Al Qaeda e l' Isis sono gruppi terroristici sunniti, ma non sono schierati con Hadi, e piuttosto sfruttano la situazione di caos per conquistare territorio e organizzare le loro azioni. Proprio ieri Trump ha parlato con il re saudita, il cui Paese è stato escluso dal bando degli immigrati islamici, per discutere come combattere il terrorismo e cosa fare per stabilizzare la Siria.
Fonte: qui
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Il primo raid lanciato dall'amministrazione Trump nello Yemen è costato la vita a un soldato americano e 14 membri di Al Qaeda, ha prodotto importanti informazioni di intelligence, ma soprattutto ha segnato un cambio di strategia.
Il nuovo governo di Washington ha deciso di facilitare le operazioni sul terreno, in modo da accelerare la campagna contro i successori di Osama bin Laden e l'Isis, nel cuore di un Paese già dilaniato dalla guerra civile tra i sostenitori del governo sunnita del presidente Hadi, e le milizie sciite dei ribelli houthi.
L'attacco è scattato sabato notte nella provincia di Bayda, quando una squadra del Navy Seal Team 6 ha assalito una base di Al Qaeda nella Penisola Arabica (Aqap). Secondo la versione del Pentagono, l'obiettivo non erano leader di alto livello dell' organizzazione, ma informazioni custodite nella casa, che potevano rivelare i piani per nuovi attentati nello Yemen e all' estero. Il raid è durato circa un'ora, ma i militari delle forze speciali Usa hanno incontrato resistenza.
Uno di loro è stato ucciso e tre sono rimasti feriti, mentre 14 terroristi hanno perso la vita. A quel punto i Seal hanno chiesto aiuto per evacuare le vittime, ma un aereo MV-22 Osprey decollato per portarli in salvo è precipitato vicino alla zona dell' attacco, ferendo altri due soldati. Siccome il mezzo non era più in grado di ripartire, i caccia Usa lo hanno bombardato per distruggerlo.
Ieri Trump ha pubblicato un comunicato, in cui ha detto che «in un'azione di successo contro al Qaeda nella Penisola arabica, le coraggiose forze americane hanno ucciso 14 membri di Aqap, catturando importanti informazioni di intelligence che aiuteranno gli Stati Uniti a prevenire azioni di terrorismo contro i suoi cittadini e la gente nel mondo. Gli americani sono rattristati dalla notizia che la vita di un eroico militare è stata persa, nella nostra lotta contro il diabolico terrorismo dell'islam radicale».
Secondo al Qaeda, nessuno dei suoi uomini è stato ucciso nell' operazione, ma sono morti circa 30 civili, tra cui donne e bambini. Il Pentagono ha risposto escludendo danni collaterali. I raid contro i successori di Bin Laden avvenivano anche durante l'amministrazione Obama, che però preferiva colpire dall'alto con i droni.
Le operazioni di terra erano molto rare, e richiedevano tempi lunghi e obiettivi importanti per essere autorizzate. Il fatto che questo attacco sia avvenuto dopo appena otto giorni dall'Inauguration di Trump, dimostra che il processo per dare luce verde a simili assalti si è accorciato.
Il nuovo presidente vuole accelerare la lotta contro il terrorismo, e per farlo è disposto a correre più rischi. Il risultato è la morte di un Seal, a fronte di informazioni di intelligence che secondo la Casa Bianca serviranno a prevenire attentati. Il raid è avvenuto anche in un contesto molto complesso, perché lo Yemen è dilaniato dalla guerra civile, oltre che dalla presenza di Al Qaeda.
Il governo sunnita di Hadi è in lotta da quasi due anni contro i ribelli sciiti houthi, e oltre 7000 persone sono morte. Hadi è sostenuto da una coalizione guidata dall' Arabia Saudita, mentre gli houthi sono appoggiati dall' Iran. Al Qaeda e l' Isis sono gruppi terroristici sunniti, ma non sono schierati con Hadi, e piuttosto sfruttano la situazione di caos per conquistare territorio e organizzare le loro azioni. Proprio ieri Trump ha parlato con il re saudita, il cui Paese è stato escluso dal bando degli immigrati islamici, per discutere come combattere il terrorismo e cosa fare per stabilizzare la Siria.
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