domenica 15 gennaio 2017

NEL “GROVIGLIO” MONTE PASCHI CI MANCAVANO SOLO GLI “OCCHIONERO”

UNO DEI FRATELLI SPIONI, GIULIO OCCHIONERO ERA STATO CONSULENTE DELLA BANCA SENESE: AVEVA CEDUTO A MPS, TRAMITE LA SAPIENZA, UN SOFTWARE PER IL TRADING 

NELL'ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE SI LEGGE ANCHE CHE È L’HACKER E’ LEGATO CON GLI AMBIENTI DELLA MASSONERIA ITALIANA

Camilla Conti per il Giornale
giulio occhioneroGIULIO OCCHIONERO

Tutte le strade, anche quelle meno «pulite», portano a Siena. Che negli ultimi vent'anni sembra essere diventato l'occhio di qualsiasi ciclone non solo finanziario.

I grovigli armoniosi fra politica e banca hanno avuto diramazioni insospettabili che vanno oltre i primi cento debitori insolventi cui l'istituto ha prestato incautamente fiori di milioni senza vederli più tornare indietro. Perché ricostruendo la storia di Giulio e Francesca Occhionero che odora di massoneria, di apparati militari e istituzioni finanziarie americane, spunta - puntuale come un orologio svizzero - il Monte dei Paschi.

MPSMPS
L'ascesa e la caduta di Giulio Occhionero - considerato l'«hacker» fra i due fratelli, mago dell'informatica e ingegnere nucleare - passa per le consulenze con società americane ma anche per il Monte. Giulio un tempo era parecchio conosciuto nel mondo dei trader finanziari. Si occupava sostanzialmente di trading veloce, la compravendita giornaliera di titoli finanziari (azioni e derivati) e - come ha riportato qualche giorno fa Il Messaggero - a un giornalista che era casualmente entrato in contatto con lui, aveva raccontato di un contenzioso con Mps, banca per la quale aveva lavorato come consulente e che avrebbe conseguito robusti guadagni proprio grazie al suo metodo.
FRANCESCA MARIA OCCHIONEROFRANCESCA MARIA OCCHIONERO

Nelle carte dell'inchiesta si legge che «nel 2002 il Monte dei Paschi (ai tempi presieduto da Pier Luigi Fabrizi e guidato da Vincenzo De Bustis, ndr) ha adottato la sua metodologia di trading giornaliero implementando un'apposita linea dedicata ai clienti high-net-worth». Ovvero con un patrimonio netto elevato. La consulenza era però finita in mano agli avvocati: Occhionero avrebbe fatto causa a Mps perché per la sua collaborazione gli avevano offerto una cifra che riteneva troppo modesta (qualche centinaia di migliaia di euro), a fronte di guadagni straordinari che il Monte aveva - secondo lui - realizzato.


mps titoli di stato 4MPS TITOLI DI STATO 4
Nella città del Palio, fonti locali riferiscono al Giornale che in realtà quel software creato da Giulio era stato fornito alla banca dall'Università La Sapienza di Roma. In effetti, Occhionero nel 2000 ha fondato il Quantitative Finance Group, joint venture tra la sua società Westland Securities e l'ateneo capitolino dove lo stesso esperto informatico si era laureato. E dal marzo 2001 avrebbe fatto parte per due anni, come unico membro esterno alla banca, del comitato investimenti del Monte nel business del private banking come consulente nella selezione dei portafogli di investimenti. Non solo. Anche la sorella Francesca, prima di puntare al mondo dell'alta finanza, ha conseguito un dottorato di ricerca in Scienze chimiche proprio alla Sapienza, poi ha cambiato vita.
Francesca OcchioneroFRANCESCA OCCHIONERO

Ma c'è un altro fil rouge che lega i due fratelli Occhionero a Siena ed è la massoneria. Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge anche che Giulio Occhionero è legato con gli ambienti della massoneria italiana, in quanto membro della loggia «Paolo Ungari Nicola Ricciotti Pensiero e Azione» di Roma, della quale in passato ha ricoperto il ruolo di maestro venerabile, parte delle logge de Grande Oriente d'Italia».

L'attuale Gran Maestro del Goi, Stefano Bisi, in un'intervista rilasciata nei giorni scorsi si è definito una «vittima, non conoscevo Giulio Occhionero, ma appena letta la notizia dell'inchiesta ho provveduto a sospenderlo dal Grande Oriente d'Italia». Il nome di Bisi compare tra quelli spiati dagli Occhionero, insieme ad altri 337 «fratelli».

Ma soprattutto è molto noto a Siena. È suo il copyright del «groviglio armonioso» fra finanza e politica che ha scandito la storia della città e della sua banca di riferimento. Bisi è stato caporedattore e poi vicedirettore del Corriere di Siena, amico dell'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari nonché il più importante massone della città toscana. E di recente è finito nel registro degli indagati della Procura di Siena nell'ambito dell'inchiesta «Time Out» sul fallimento per bancarotta fraudolenta della Mens Sana Basket.

Fonte: qui

GIULIO OCCHIONERO ERA UN COLLABORATORE DELLA CIA!

LO SUSSURRANO LE BARBE FINTE DELL'INTELLIGENCE ITALIANA SECONDO CUI, I DUE FRATELLI VENIVANO USATI DALL’AGENZIA USA PER OTTENERE INFORMAZIONI IN MODO “NON UFFICIALE”

VEDI L’INTERESSE PER L’ENAV, CHE SI OCCUPA DI VOLI DI STATO E MILITARI, OPPURE PER FINMECCANICA (LEGGI F35). E POI CI SONO GLI INTERESSI DELLE AZIENDE AMERICANE IN ITALIA

ECCO PERCHE’ DAGLI STATI UNITI C’ERA PIU’ DI UN INTERESSE A TENERE D’OCCHIO IL NOSTRO PAESE E I SOMMOVIMENTI ECONOMICI E POLITICI. D'ALTRONDE CHI HA INTENZIONE DI INVESTIRE, VUOLE SAPERE DOVE STA METTENDO I SUOI SOLDI E NELLE MANI DI CHI CONSEGNA GLI AFFARI


Chiara Giannini per “il Giornale”

Negli ambienti vicini all' intelligence italiana sembra lo sappiano tutti: «Giulio Occhionero era un collaboratore della Cia». Insomma, se non un agente, almeno qualcuno che aveva rapporti costanti con l' agenzia Usa, che lo avrebbe usato per ottenere informazioni. L' ingegnere, nel campo dell' hackeraggio informatico, è pressoché sconosciuto. Lo conoscono molto bene, invece, in certi ambienti legati al mondo americano a Roma.
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Che ci sarebbe dietro a quello che è balzato agli onori delle cronache come un genio del cyber crimen? Pure e semplici questioni di controspionaggio. Ogni Paese ha le sue mele marce, persino all'interno dei servizi nostrani, si dice. La spia tra le spie, insomma, quella che finge di fare il bene del Paese e poi passa informazioni al nemico. Ma sono semplici questioni di scacchiera internazionale. Vedi l'interesse per Enav, l ente che si occupa delle rotte dei voli, compresi quelli di Stato e militari, oppure per Finmeccanica, che molto ha a che vedere con gli Usa, visti gli scambi commerciali.

giulio occhioneroGIULIO OCCHIONERO
Una parola dice tutto: F35. E poi ci sono interessi importanti delle multinazionali americane nel nostro Paese. La lista di chi potrebbe aggiudicarsi appalti o chi, in passato, lo ha fatto, è lunga. I nomi di queste realtà si possono trovare su tutte le cronache: dall' attenzione sui porti, sugli stadi, persino nella realizzazione del ponte sullo stretto di Messina figurano soggetti che arrivano da Oltreoceano.

Ecco perché c' è chi dagli Usa avrebbe avuto un vantaggio nel tenere d' occhio il nostro Paese e, soprattutto i suoi movimenti economici e politici: l' Italia fa gola. Ci sono stipendi bassi, disoccupazione alta: la Nazione ideale in cui investire. Si parla di centinaia di investimenti esteri nello Stivale solo nel 2016. Ed è ovvio che qualsiasi azienda, prima di buttare i soldi in una gara d'appalto o decidere se acquistare servizi, vendere pezzi o aprire una succursale in un Paese estero, voglia informarsi.
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Quale migliore fonte della principale agenzia investigativa del Paese? E quale miglior «infiltrato» di un soggetto che in Italia abita, che vive talmente defilato e sottotono da apparire in pubblico solo in rare occasioni? Chi ha avuto modo di conoscerlo ne parla come di un «tipo schivo e strano», uno che in vacanza si affittava ville intere da solo, che aveva pochi amici, quasi tutti legati a certe realtà, che frequentava gente dell'alta finanza e della società bene americana trapiantata in Italia.
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Di fatto, c' è chi ha definito Occhionero uno «smanettone», uno che ha messo la sua capacità informatica e qualche pizzico di fortuna per raggiungere obiettivi di un certo tipo. La realtà è che dietro a questa facciata ci sarebbe un vero e proprio genio, uno che ha fatto i conti con l'oste, tanto che già si vocifera che tutto finirà in una bolla di sapone. Insomma, oltre ad avere le spalle parate da contatti di alto livello, avrebbe già preparato e con netto anticipo, un piano di fuga. «Non lo incrimineranno mai - dicono i bene informati - e lo faranno passare per uno sfigato con la mania del dossieraggio».

Fonte: qui

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