L'alta corte di Londra ha preso in considerare l'azione legale della Russia contro l'Ucraina per un debito che ammonta a tre miliardi di dollari. I fondi stanziati all'amministrazione di Nicolaij Azarov alla fine del 2013 erano destinati a dipendenti pubblici e pensionati. Il prestito invece ha poi effettivamente salvato il Paese dal default.
Ora l'Ucraina insiste ribadendo che quei soldi erano una "tangente" per il presidente Viktor Yanukovich. Di questa istruttoria legale si è occupato il corrispondente di RT a Kiev.
La Russia aveva stanziato 3 miliardi di dollari per aiutare l'Ucraina nel mese di dicembre 2013, quando nelle strade di Kiev si era già radunata "Maidan", non contenta del rifiuto del presidente di firmare l'accordo sulla zona di libero scambio con l'Unione Europea. Durante un collegamento da Rostov sul Don, l'ex presidente spiegava che quel contratto era svantaggioso per l'economia ucraina. A dicembre 2013, il governo di Azarov fu costretto ad affrontare il deficit di bilancio e il risultato fu che lo Stato era impossibilitato a pagare salari, stipendi, pensioni ai suoi cittadini.
Le relazioni tra l'Ucraina e i creditori occidentali erano diventate fredde e, quindi, il prestito per un importo di 15 miliardi di dollari lo coprì la Russia, con una prima tranche di 3 miliardi di dollari nel mese di dicembre. Furono emessi degli eurobond la secondo regolamentazione inglese, riacquistati dalla Russia. Questi finanziamenti stanziati dal Fondo nazionale avevano un periodo di validità di due anni e, come garanzia, erano state impegnate tutte le imprese statali più grandi del Paese.
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A febbraio 2014, dopo la morte di oltre 100 persone nel centro della Capitale ucraina, Viktor Yanukovich è stato costretto a fuggire in Russia. Le indagini sono ancora in corso e la collaborazione tra Kiev e Mosca è in fase di stallo.
Nel 2015 il ministero delle Finanze, guidato da Natalia Jaresko, ha iniziato i colloqui con i titolari delle obbligazioni sovrane ucraine, del valore di circa 15 miliardi di dollari. La Jaresko è riuscita a negoziare con i detentori del pacchetto obbligazionario più cospicuo, cioè il fondo di investimento Franklin Templeton, riducendo la somma totale del 20%, ma anche spostando la scadenza dei pagamenti dal 2019 al 2027.
"Il ministero delle Finanze segnala con soddisfazione il completamento della ristrutturazione del debito dello Stato, garantito da 13 emissioni obbligazionarie di prestiti pubblici e prestiti garantiti dalle obbligazioni statali" ha detto la portavoce del ministero ucraino delle Finanze. La Russia aveva offerto le stesse condizioni. Ma le parti non sono riuscite a trovare un accordo, così il ministro delle finanze russo Anton Siluanov è tornato più volte a sottolineare che l'Ucraina deve rispettare gli impegni presi.
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A metà dicembre 2015 è diventato chiaro che l'Ucraina non ha intenzione di ripagare il debito. Il governo di Arsenij Yatsenyuk ha introdotto una moratoria sul pagamento del debito della Russia, dopo il Paese ha dichiarato default tecnico. Ma questo non ha fermato il Fondo Monetario internazionale, che ha continuato la collaborazione con l'Ucraina.
A febbraio dello scorso anno la Russia ha chiesto all'Alta corte di Londra di obbligare l'Ucraina a restituire i fondi ma ad affrontare questo problema si comincia solo ora. In che modo intende far valere i propri interessi l'Ucraina? Il ministero delle Finanze mantiene riserbo, non chiarisce. Ma in precedenza il presidente Poroshenko ha dichiarato che l'attenzione sarà focalizzata sul fatto che i 3 miliardi erano una "tangente" di Viktor Yanukovich, una sorta di pagamento speciale per la mancata firma dell'accordo sulla zona di libero scambio con l'Unione Europea.
"I fondi stanziati per il governo di Nykolaj Azarov erano davvero destinati alla soluzione dei problemi interni e non sono stati rubati. Le probabilità di perdere, dato che le obbligazioni sono state emesse con tutti i requisiti richiesti dalla legge inglese, sono piuttosto alte" dice la fonte di RT nel governo ucraino.
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Ha anche aggiunto che il Paese ha intenzione di ritardare il caso. L'Ucraina ricorrerà in appello, se l'Alta corte di Londra la costringerà a pagare i 3 miliardi di dollari di debito alla Russia, ha dichiarato in un'intervista all'agenzia Reuters, il ministro delle finanze Oleksandr Daniluk.
La regolarizzazione di una tale controversia di solito può durare fino a cinque anni.
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