SECONDO GLI AUTORI MANCA ANCORA UNA SPIEGAZIONE ESAURIENTE SUL MODO IN CUI IL CORONAVIRUS SIA PASSATO DAL PIPISTRELLO ALL’UOMO: SERVIREBBE UN'ANALISI INDIPENDENTE...
Stefano Montefiori per www.corriere.it
L’idea che il Covid-19 sia sfuggito al laboratorio di Wuhan in Cina deve essere considerata con serietà e attenzione, al di là delle teorie di complotto. Lo sostengono 18 importanti scienziati che hanno scritto una lettera sulla rivista Science, chiedendo una nuova inchiesta e l’apertura dei dossier cinesi ad analisi indipendenti: «Dobbiamo prendere sul serio le ipotesi relative alla propagazione naturale e in laboratorio, fino a che non si disponga di dati sufficienti».
L’appello su Science
Il biologo David Relman dell’università di Stanford e il virologo Jesse Bloom dell’Università di Washington ritengono che la questione delle origini dell’epidemia non sia stata chiusa dalla ricerca condotta dall’Organizzazione mondiale della sanità in collaborazione con la Cina, in base alla quale un coronavirus del pipistrello avrebbe contaminato l’uomo attraverso un animale intermedio. Secondo gli autori della lettera manca ancora una spiegazione esauriente sul modo in cui il virus sia passato dal pipistrello all’uomo.
«L’obiettivo di questa lettera è fornire un sostegno scientifico alle persone che hanno il potere di lanciare un’inchiesta internazionale – dice la biologia molecolare Alina Chan del Mit, coautrice dell’articolo -. Potranno evocarla per dire che scienziati di alto livello, in una serie di campi pertinenti, pensano che sia necessaria un’inchiesta rigorosa sull’ipotesi dell’incidente di laboratorio».
I tre lavori universitari su Twitter
Nello stesso giorno dell’intervento su Science, Le Monde segnala che sono stati diffusi su Twitter tre lavori universitari (una tesi di dottorato e due lavori a livello di master) condotti nel 2014, 2017 e 2019 all’Istituto di virologia di Wuhan, che rimettono in discussione le informazioni finora rilasciate dalle autorità sulle conoscenze e gli studi del coronavirus nel laboratorio cinese. La rivelazione più importante, secondo Le Monde, riguarda lo studio del virus RaTG13 e il suo eventuale rapporto con il Covid-19.
Il caso del virus RaTG13
ISTITUTO DI VIROLOGIA DI WUHAN
Il RaTG13 è stato prelevato nel 2013 in una miniera abbandonata a Mojiang, nella provincia dello Yunan, dove vivevano pipistrelli che nella primavera 2012 avevano contaminato sei operai. Tre di loro erano morti dopo una malattia polmonare dai sintomi simili a quella provocata dal Covid-19.
I lavori universitari diffusi su Twitter da un conto anonimo sembrano suggerire che le autorità e gli scienziati cinesi abbiano studiato questi coronavirus più di quanto hanno comunicato dopo lo scoppio dell’epidemia.
Il dibattito nel mondo
Per tornare alla lettera su Science, tra i firmatari c’è il microbiologo Ralph Baric dell’università della North Carolina, che nel 2015 aveva pubblicato su Nature Medicine un discusso studio svolto in collaborazione con il laboratorio di Wuhan, nel quale illustrava la creazione di un nuovo virus molto pericoloso per l’uomo a partire da un coronavirus di pipistrello.
La tesi di un’origine accidentale del Covid-19 è stata squalificata, nell’aprile di un anno fa, quando era stata sostenuta con forza dal professor Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008, che in seguito si è conquistato una pessima reputazione in seno alla comunità scientifica.
La lettera su Science e l’inchiesta di Le Monde non danno ragione al professor Montagnier, che si diceva convinto di una fabbricazione del Covid-19 a partire dal virus Hiv, ma offrono nuova forza a quanti sostengono la necessità di condurre nuove e più approfondite ricerche sulle origini della pandemia. Fonte: qui
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