Bruxelles sta iniziando a mettere i paletti alla Brexit e agli Stati Uniti. La Commissione Europea discuterà domani di nuove regole nei confronti dei colossi bancari esteri che dovranno detenere maggiori riserve di capitale e liquidità all’interno dell’Eurozona. Le misure sono parte di un pacchetto di riforme finanziarie portate avanti da Valdis Dombrovskis, vice presidente dell’Unione Europea.
Lo scrive oggi il Financial Times online, spiegando che si tratta di una contromossa di Bruxelles dopo che gli Usa stanno rendendo più restrittive le leggi sulle banche estere presenti sul territorio americano. La mossa andrà a colpire anche gli istituti di credito inglesi una volta avviate le procedure con cui Londra abbandonerà l’Unione Europea.
Il primo ministro inglese Theresa May ha più volte indicato nel marzo 2017 la data di rottura. Con la promessa ufficiale di uscire dall’Ue nella maniera più proficua possibile per il Regno Unito.
La discussione di domani della Commissione Europea arriva a distanza di due anni da quando le nuove regole per le banche straniere sono state annunciate per la prima volta, una contromossa alle normative americane definite da Bruxelles di carattere protezionistico. La vittoria di Donald Trump, portabandiera del protezionismo, a nuovo presidente degli Usa, non aiuta. E pare in qualche modo velocizzare l’iter sulle nuove normative.
Oggi il Financial Times scrive che i banchieri non sono ben disposti a gestire riserve di capitale differenti a seconda della zona geografica, fatto che considerano fonte di inefficienza rispetto ad avere un centro di costi e di capitale unico per tutto il gruppo.
Il rischio, a questo punto, sarebbe di avere una holding separata a Francoforte, per esempio (o comunque su territorio Ue) per effettuare le operazioni in Europa. Secondo una bozza di documento letta dal Financial Times, la normativa sulla Tlac (Total Loss Absorbing Capacity), secondo cui le banche sistemiche devono finanziarsi attraverso equity e debito ibrido per assorbire potenziali perdite in caso di crisi, sono state estese anche alle controllate in territorio europeo delle banche estere di carattere sistemico (con oltre 30 miliardi euro di asset).
La mossa alzerà il livello di tensione fra Unione Europea e Stati Uniti, sottolinea il giornale britannico. Gli Usa hanno da poco inflitto a Deutsche Bank una multa colossale da 14 miliardi di dollari per i mutui subprime venduti in territorio americano dieci anni fa.
E ora si inserisce un altro problema, legato al Comitato di Basilea (vi fanno parte le maggiori banche centrali al mondo, dalla Boj alla Fed), che entro fine anno deve stabilire nuovi requisiti prudenziali per gli istituti di credito. E mentre gli Usa premono da tempo per alzare le riserve di capitale, l’Europa frena e alza la voce.
Oggi Marketwatch (gruppo Wall Street Journal), scrive che le proposte in discussione sono soggette a un iter che dovrebbe durare circa un anno, durate il quale la bozza di normativa potrà essere modificata.
Fonte: MF
Fonte: MF
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