La crisi del Venezuela continua inarrestabile e a farne le spese è il bolivar. Ecco come sta morendo la valuta del paese latinoamericano.
Crisi Venezuela: il bolivar sta morendo - La crisi del Venezuela continua inarrestabile il suo cammino e nessun cenno di ripresa pare scorgersi nell’economia del paese latinoamericano.
Più di tutto a risentire della crisi del Venezuela è la valuta del paese, il bolivar, che si appresta a morire lentamente. Se da una parte l’andamento del bolivar non ha subito bruschi cambiamenti di rotta, dall’altro ha tracciato la via di un declino inesorabile.
A causa della crisi del Venezuela, che da recessione economica si è presto trasformata in emergenza umanitaria, il bolivar è scivolato nel baratro ed è passato dall’essere una valuta che vale poco ad essere una valuta che non vale nulla.
La crisi del Venezuela, che oggi si ripercuote più che mai sul bolivar, non lascia scampo a nessuno. Quello che era inizialmente sembrato solo un periodo di stagnazione economica si è poi tramutato in emergenza umanitaria. Il cibo ormai scarseggia nel paese, così come scarseggiano i medicinali e tutti gli altri beni di prima necessità, mentre i neonati negli ospedali sono tenuti in scatole di cartone. Anche un ginocchio sbucciato può mettere in pericolo una vita oggi in Venezuela.
Il crollo del bolivar rappresenta solo uno dei tanti effetti che la crisi del Venezuela sta avendo sull’intero paese. Ecco l’analisi di una valuta che è ormai prossima alla morte.
Crisi Venezuela: quanto ha perso il bolivar?
Durante la crisi del Venezuela, che negli ultimi mesi ha assunto dimensioni sempre più imponenti, il bolivar ha perso notevole valore di mercato.
Attualmente l’inflazione del Venezuela si assesta al 500% e le stime per il prossimo anno parlano di un indice dei prezzi al consumo che salirà ancora inesorabilmente con ovvie ripercussioni sul bolivar. Tutto ciò è stato determinato dal fatto che il governo ha speso più di quanto ottenuto in prestito, ma non solo. Il Venezuela in crisi ha infatti chiesto ai suoi creditori più soldi di quanti potesse restituire. La Cina, il più grande creditore del Venezuela ha così deciso di tagliare i fondi al paese latinoamericano.
Il Venezuela in crisi è seduto sulle più grandi riserve petrolifere del mondo ma nonostante questo la sua economia è la peggiore del pianeta e neanche quando i prezzi del greggio si sono rialzati il paese è stato in grado di guadagnare e di ridare linfa al bolivar. Il regime chavista, insomma, ha pasticciato così tanto con la compagnia petrolifera statale che essa non è stata in grado di garantire introiti durante il rialzo del greggio, figuriamoci ora.
L’inflazione alle stelle, determinata dalla crisi del Venezuela, ha portato il Bolivar a perdere più del 99% del suo valore dal 2012 fino ad oggi. In altre parole, a causa della crisi del Venezuela, ci vogliono così tanti bolivar per comprare anche il bene meno costoso, che i commercianti hanno iniziato a pesare le monete piuttosto che a contarle.
Crisi Venezuela fa crollare bolivar. L’aspetto politico
A peggiorare una già galoppante crisi del Venezuela ci pensa poi anche l’aspetto politico. Nel mezzo di una situazione senza precedenti una delle ultime trovate del presidente Maduro è stata quella di dar vita ad un nuovo programma radiofonico dal nome “L’ora della salsa”, mentre il bolivar balla sull’orlo del baratro.
Il referendum pensato per destituire il presidente, considerato da molti la causa della crisi del Venezuela, è stato congelato dallo stesso governo il che ha scatenato le ire dell’opposizione la quale ha così pensato di scendere il piazza il 3 novembre.
La manifestazione è stata tuttavia bloccata grazie agli sforzi di intermediazione della Santa Sede e ora i colloqui tra il governo di Maduro e l’opposizione riprenderanno il prossimo 11 novembre.
Fonte: qui
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