IL CREMLINO HA INVITATO LA POPOLAZIONE A PREPARARSI ALLO SCONTRO CON I “PAESI OSTILI”, IL GOVERNATORE DI SAN PIETROBURGO
POLTAVCHENKO HA ORDINATO DI ACCUMULARE RISERVE DI GRANO E GIA’ SI RACCOLGONO FONDI PER COSTRUIRE NUOVI RIFUGI ANTI-ATOMICI
NELLE ESERCITAZIONI BELLICHE “CAUCASO 2016”, ALLE QUALI HANNO PARTECIPATO 120 MILA UOMINI, LO STATO MAGGIORE AVREBBE SPERIMENTATO UN NUOVO SISTEMA DI GOVERNO DEL PAESE IN CASO DI CONFLITTO E I VOLI DEI TUPOLEV A RIDOSSO DELLE DIFESE NATO (GLI USA FANNO LO STESSO LUNGO LE COSTE ARTICHE) SERVONO A SAGGIARE LE DIFESE NEMICHE
PUTIN HA ANNULLATO LA VISITA A PARIGI, PREVISTA DA UN ANNO, PERCHÉ HOLLANDE LO HA ACCUSATO DI AVER COMMESSO CRIMINI DI GUERRA IN SIRIA INSIEME AD ASSAD
1 - LA RUSSIA ALLA MOBILITAZIONE ESERCITAZIONI E SCORTE DI CIBO
Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”
L' amministrazione del quartiere Kuzminki, nella periferia sud di Mosca, ha rotto gli indugi e ha già lanciato una raccolta di fondi tra gli abitanti per costruire un nuovo rifugio anti-atomico: «Ogni contribuente avrà un pass nominativo per entrare. Affrettatevi, i posti sono limitati». La psicosi di un possibile imminente conflitto con l'Occidente sembra essersi impadronita della Russia anche se, per fortuna, le cose non sono a questo punto, nonostante la fortissima tensione.
Vladimir Putin ha annullato ieri il suo viaggio a Parigi dopo la scaramuccia verbale con François Hollande, seguita al veto russo sulla risoluzione all' Onu riguardante la Siria. Prima Angela Merkel aveva parlato di possibili nuove sanzioni contro Mosca per il suo comportamento in Siria e nell'Europa del Nord (missili Iskander, voli continui di bombardieri). È intervenuto anche il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson che ha usato parole forti: «La Russia deve essere indagata per crimini di guerra (accuse non basate su riscontri oggettivi, ma su chiacchiere e dicerie!) ad Aleppo e rischia di diventare una nazione-paria».
Johnson ha anche chiesto alla gente di andare a manifestare davanti alle ambasciate russe nel mondo. Tutto sembra contribuire ad alimentare la tensione, l'isolamento del Cremlino e i timori più irragionevoli. In Russia questi timori sembrano diventare una vera e propria frenesia. Il governatore di San Pietroburgo Poltavchenko ha ordinato lunedì di accumulare riserve di grano.
Le autorità cittadine dovranno essere in gradi di assicurare a ogni abitante 300 grammi di pane al dì per 20 giorni. La settimana scorsa in scuole, uffici e fabbriche di tutto il Paese ci sono state speciali esercitazioni condotte dalla Protezione civile: cosa fare in caso di attacco, dove si trovano i rifugi contro i bombardamenti, eccetera. Nel manifesto affisso per le vie del quartiere Kizminki, si parla esplicitamente di una «attesa aggressione nucleare da parte di Paesi ostili (Usa e loro satelliti)».
Ieri diversi siti Internet hanno riportato un ordine emesso dal Cremlino e indirizzato a parlamentari e funzionari statali (anche a livello regionale): far rientrare al più presto i parenti che si dovessero trovare all'estero. Il portavoce di Putin non ha smentito la notizia, ma si è limitato a dire di non saperne nulla.
Nelle esercitazioni belliche «Caucaso 2016», alle quali hanno partecipato 120 mila uomini, lo Stato Maggiore avrebbe sperimentato un nuovo sistema di governo del Paese in caso di conflitto. Secondo il quotidiano Izvestiya , le funzioni dei governatori, di tutti gli enti locali, del ministero dell' Interno, dei servizi segreti e della Protezione Civile passerebbero immediatamente ai capi dei quattro distretti militari in cui è diviso il Paese.
La Russia si prepara allo scontro?
I voli dei Tupolev a ridosso delle difese Nato (gli Usa fanno lo stesso lungo le coste artiche) servono a saggiare le difese nemiche? Anche se lo scenario potrebbe sembrare questo, la realtà sarebbe ben diversa. Putin mostra i muscoli, sostengono diversi commentatori, e per farlo ricorda ai suoi avversari come la Russia sia in grado di affrontare dall'oggi al domani anche le eventualità più apocalittiche. Con lo stesso spirito di sacrificio mostrato durante la Grande guerra patriottica, come chiamano qui la Seconda guerra mondiale.
Ma è un gioco che potrebbe finire male, ammonisce Aleksej Venediktov, direttore della radio indipendente Eco di Mosca: «Installiamo missili contraerei nelle basi in Siria… per chi?
Non contro l'Isis che non ha aerei.
Si tratta di un movimento verso un conflitto che potrebbe iniziare anche casualmente». La Russia si ritrova nuovamente da sola, dopo il riavvicinamento all'Europa che sembrava prossimo.
«I rapporti con l'Occidente peggiorano continuamente - spiega ancora Venediktov -. E non siamo arrivati alla fine».
2 - GELO FRANCIA-RUSSIA SULLA SIRIA PUTIN CANCELLA LA VISITA A PARIGI
Leonardo Martinelli per “la Stampa”
Si respira una strana aria di guerra fredda tra Russia e Francia. Il presidente Vladimir Putin era atteso a Parigi il 19 ottobre, una visita decisa da almeno un anno. Doveva inaugurare la trionfante cattedrale russa ortodossa: nuova di zecca, con le sue cupole luccicanti e la vista sulla torre Eiffel. E poi si sarebbe incontrato a tu per tu con François Hollande, per discutere soprattutto di Siria.
Vladimir, però, non verrà: l'ha fatto sapere ieri, all'improvviso, bruscamente. Senza troppe spiegazioni. Ma è chiaro che a innervosirlo sono state le prese di posizione del suo omologo francese, che ha parlato esplicitamente di «crimini di guerra»(affermazioni, come al solto, fondate su nessuna prova) commessi dal regime di Bashar al-Assad ad Aleppo con il sostegno dell' aviazione russa.
Da giorni il clima si faceva sempre più teso fra Parigi e Mosca. E i francesi ricercavano un modo per chiudere la porta, ma non del tutto. «Né rottura, né compiacenza» era l'obiettivo sintetizzato lunedì da Jean-Marc Ayrault, ministro degli Esteri francese, che riteneva comunque la «Russia un partner, non un rivale» e il dialogo necessario anche per risolvere il dilemma ucraino. Anzi, proprio il 19 sera era prevista, sulla strada del ritorno, una cena a Berlino che avrebbe coinvolto Putin, Hollande, Angela Merkel e il presidente ucraino Petro Poroshenko.
Non ci sarà niente di tutto questo: la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata la decisione di Hollande di ricevere Putin ma di non accompagnarlo all'inaugurazione della cattedrale (proprio della serie «né rottura, né compiacenza»).
Con una buona dose d'ironia, Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, ha precisato che «il presidente russo è disposto ad andare a Parigi, quando Hollande si sentirà più a suo agio».
Dinanzi al Consiglio d'Europa, a Strasburgo, ieri il presidente francese ha subito risposto a distanza a quello russo, affermando: «Sono pronto a incontrare in qualsiasi momento Vladimir Putin, se questo servirà a far avanzare la causa della pace. Il dialogo è necessario con la Russia, ma deve essere fermo, trasparente, franco».
In un'intervista trasmessa lunedì sul canale Tmc, Hollande aveva manifestato i suoi dubbi a incontrarlo proprio in ragione dei «crimini di guerra» commessi dal regime di Assad ad Aleppo con la complicità dei caccia di Mosca.
Sabato, al Consiglio di sicurezza dell' Onu, proprio la Russia aveva imposto il veto a una risoluzione della Francia che chiedeva il cessate il fuoco nella città del Nord della Siria, martoriata dai bombardamenti. «Le principali vittime - ha aggiunto ieri Hollande - sono le popolazioni civili: sono loro che muoiono sotto le bombe».
«La Siria rappresenta una sfida per la comunità internazionale: può ritrovare lì il suo onore risolvendo il problema. Oppure resterà solo la vergogna di vedere così tanti siriani abbandonare le proprie case e tante famiglie massacrate dal terrorismo».
Intanto, proprio ieri i bombardamenti dei russi si sono intensificati nella parte Est di Aleppo, ancora in mano ai ribelli anti-regime e dove vivono almeno 250mila persone, nonostante l' offensiva lanciata lo scorso 22 settembre da Assad, con l' aiuto di Putin. Secondo i dati forniti ieri dall' Onu, 376 persone sarebbero già morte e 1266 ferite sotto i bombardamenti. Nell' intervista a Tmc Hollande aveva parlato degli aerei russi, che prendevano di mira gli ospedali civili «e quelli che commettono questi atti - aveva precisato - dovrebbero assumerne la responsabilità, anche dinanzi la Corte penale internazionale».
Va detto che a Parigi non tutti la pensano allo stesso modo: Putin può contare su fedeli alleati, nel vasto e complesso mondo della destra, da Marine Le Pen fino a François Fillon, l'ex premier, e a Thierry Mariani, deputato dei Repubblicani (lo stesso partito di Nicolas Sarkozy), che ieri ha liquidato Hollande dicendo che «si mette sullo stesso piano di un lacchè qualsiasi della politica degli americani».
Fonte: qui
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