“MI HANNO DETTO DI STARE ZITTO”
L’AVVOCATO DEL DETENUTO CHIEDE IL TRASFERIMENTO DELL’UOMO E DENUNCIA: “IL MESSAGGIO È CHE SE TRASMETTE INFORMAZIONI SULLA STRUTTURA O SUL RECENTE SUICIDIO DI EPSTEIN, CI SARÀ UN PREZZO DA PAGARE…” (VIDEO)
DAGONEWS
Nicholas Tartaglione, l’ex poliziotto 51enne che per un breve periodo è stato compagno di cella di Jeffrey Epstein, ha affermato che le guardie carcerarie lo hanno minacciato di “stare zitto” e di non parlare del suicidio di Epstein.
Tartaglione adesso chiede di essere trasferito dal Metropolitan Correctional Center dopo essere stato minacciato di "tacere" e "smettere di parlare" di come Epstein sia stato in grado di suicidarsi in custodia dei federali.
Tartaglione ha condiviso brevemente una cella con Epstein all'interno del centro di detenzione: è stato lì che il finanziere avrebbe tentato il suicidio per la prima volta.
In un primo momento si era creduto che Tartaglione avesse aggredito Epstein, che venne ritrovato privo di coscienza con segni sul collo sul pavimento della cella lo scorso 23 luglio. Motivo per cui l’ex poliziotto e il finanziere vennero separati e messi in due celle separate.
«Il chiaro messaggio ricevuto da Tartaglione è che se trasmette informazioni sulla struttura o sul recente suicidio di Epstein, ci sarà un prezzo da pagare - ha scritto Bruce Barket, l'avvocato di Tartaglione, in una lettera indirizzata al giudice federale Kenneth Karas - Indipendentemente dal fatto che gli investigatori abbiano scelto di intervistare il signor Tartaglione sul tentato suicidio di cui è stato testimone o su come viene gestita la struttura e sulle condizioni in cui i detenuti sono costretti a vivere, i funzionari sanno che lui ha informazioni potenzialmente molto dannose per le stesse persone ora incaricate di proteggere lui e gli altri detenuti».
Tartaglione è nel braccio della morte dopo essere stato accusato di aver ucciso quattro persone nel nord dello stato di New York, nel 2016. Fonte: qui
EPSTEIN HA FREGATO LE VITTIME ANCHE DOPO LA MORTE
NEL TESTAMENTO SCRITTO DUE GIORNI PRIMA DEL SUICIDIO, IL FINANZIERE HA MESSO AL SICURO IL SUO MEZZO MILIARDO DI DOLLARI DI PATRIMONIO, IN FONDI E PROPRIETÀ
COME?
TRASFERENDOLI IN UN TRUST NELLE ISOLE VERGINI, CREATO IL GIORNO STESSO, E NOMINANDO IL FRATELLO MARK COME UNICO EREDE
LE VITTIME SPERAVANO DI RIVALERSI SUL PATRIMONIO, MA…
Marilisa Palumbo per il “Corriere della Sera”
Una prova ulteriore che era deciso a morire, forse l' ultimo tentativo di beffare le tante vittime che sperano in un po' di giustizia rivalendosi sul suo patrimonio. L' 8 agosto, due giorni prima del suicidio in cella - confermato dall' autopsia - il finanziere Jeffrey Epstein, già condannato per pedofilia e in carcere per nuove pesantissime accuse di traffico sessuale di minori, aveva scritto un testamento di 21 pagine per provare a mettere in ordine (e al sicuro) i suoi quasi 578 milioni di dollari in fondi e proprietà.
L' avrebbe fatto trasferendoli, secondo i documenti ottenuti dal New York Post e depositati il 15 agosto in un tribunale delle Isole Vergini nel Trust «1953», probabilmente dal suo anno di nascita, creato quello stesso giorno.
Tra gli esecutori, in caso di impossibilità dei suoi due storici dipendenti, Darren K.
Indyke e Richard D. Kahn, l' ex consulente scientifico di Bill Gates, oggi investitore nel settore del biotech Boris Nikolic, che ieri si è detto scioccato e si è affrettato a precisare di non avere alcuna intenzione di accettare l' incarico. E così anche nelle sue ultime volontà torna il legame del finanziere con la comunità scientifica, che amava ingraziarsi con ricche donazioni. Molti di questi grandi nomi, dal linguista Steven Pinker al direttore del Media Lab del Mit Joichi Ito, si sono scusati pubblicamente.
La notizia del testamento infiammerà ora la battaglia legale che non si chiude certo con l' obbligata (per la morte dell' imputato) chiusura del caso da parte della Procura di New York, la quale peraltro ha assicurato che continuerà a indagare sui complici. Ed è di ieri la notizia che altre tre donne (finora sono almeno 5) hanno depositato una causa civile per risarcimento, aggiungendo ulteriori terribili dettagli sugli abusi di Epstein, che pare avesse costretto una delle querelanti a sposare un suo complice così da fargli avere la cittadinanza Usa.
Per capire quanto sarà difficile lo scontro nei tribunali bisognerà verificare se Epstein ha avuto il tempo di trasferire o meno ogni sua proprietà nel trust, e se questo basta legalmente a fare da scudo alle richieste delle vittime. Tra i beni elencati, oltre a 56,5 milioni di liquidi, la tristemente nota magione newyorchese da 56 milioni di dollari, il ranch in New Mexico (17,2 milioni), le proprietà parigine (8,6 milioni) e le due isole. Esclusa la collezione d' arte - che comprende il discusso quadro di Clinton in abito blu e tacchi rossi - ancora da valutare.
Il testamento - alla cui firma hanno assistito due legali tra cui Mariel A. Colon Miro, che ha difeso anche «El Chapo» - non offre dettagli sui chi siano i beneficiari del trust. Il fratello di Epstein, Mark, è nominato come unico erede in caso non ci fosse stato alcun documento. Un altro mistero considerato che i rapporti tra i due erano buoni - Mark aveva offerto un suo condominio in Florida come ulteriore garanzia per la cauzione (negata) al fratello.
Come su Jeffrey anche sulla ricchezza del più giovane degli Epstein si affollano molti dubbi. Artista improvvisamente trasformatosi in immobiliarista, che ha donato centinaia di migliaia di dollari a enti caritatevoli, ha negato ogni legame con gli affari del fratello, ma almeno una delle sue proprietà compare spesso nei documenti delle cause contro Jeffrey .
Fonte: qui
Marilisa Palumbo per il “Corriere della Sera”
Una prova ulteriore che era deciso a morire, forse l' ultimo tentativo di beffare le tante vittime che sperano in un po' di giustizia rivalendosi sul suo patrimonio. L' 8 agosto, due giorni prima del suicidio in cella - confermato dall' autopsia - il finanziere Jeffrey Epstein, già condannato per pedofilia e in carcere per nuove pesantissime accuse di traffico sessuale di minori, aveva scritto un testamento di 21 pagine per provare a mettere in ordine (e al sicuro) i suoi quasi 578 milioni di dollari in fondi e proprietà.
L' avrebbe fatto trasferendoli, secondo i documenti ottenuti dal New York Post e depositati il 15 agosto in un tribunale delle Isole Vergini nel Trust «1953», probabilmente dal suo anno di nascita, creato quello stesso giorno.
Tra gli esecutori, in caso di impossibilità dei suoi due storici dipendenti, Darren K.
Indyke e Richard D. Kahn, l' ex consulente scientifico di Bill Gates, oggi investitore nel settore del biotech Boris Nikolic, che ieri si è detto scioccato e si è affrettato a precisare di non avere alcuna intenzione di accettare l' incarico. E così anche nelle sue ultime volontà torna il legame del finanziere con la comunità scientifica, che amava ingraziarsi con ricche donazioni. Molti di questi grandi nomi, dal linguista Steven Pinker al direttore del Media Lab del Mit Joichi Ito, si sono scusati pubblicamente.
La notizia del testamento infiammerà ora la battaglia legale che non si chiude certo con l' obbligata (per la morte dell' imputato) chiusura del caso da parte della Procura di New York, la quale peraltro ha assicurato che continuerà a indagare sui complici. Ed è di ieri la notizia che altre tre donne (finora sono almeno 5) hanno depositato una causa civile per risarcimento, aggiungendo ulteriori terribili dettagli sugli abusi di Epstein, che pare avesse costretto una delle querelanti a sposare un suo complice così da fargli avere la cittadinanza Usa.
Per capire quanto sarà difficile lo scontro nei tribunali bisognerà verificare se Epstein ha avuto il tempo di trasferire o meno ogni sua proprietà nel trust, e se questo basta legalmente a fare da scudo alle richieste delle vittime. Tra i beni elencati, oltre a 56,5 milioni di liquidi, la tristemente nota magione newyorchese da 56 milioni di dollari, il ranch in New Mexico (17,2 milioni), le proprietà parigine (8,6 milioni) e le due isole. Esclusa la collezione d' arte - che comprende il discusso quadro di Clinton in abito blu e tacchi rossi - ancora da valutare.
Il testamento - alla cui firma hanno assistito due legali tra cui Mariel A. Colon Miro, che ha difeso anche «El Chapo» - non offre dettagli sui chi siano i beneficiari del trust. Il fratello di Epstein, Mark, è nominato come unico erede in caso non ci fosse stato alcun documento. Un altro mistero considerato che i rapporti tra i due erano buoni - Mark aveva offerto un suo condominio in Florida come ulteriore garanzia per la cauzione (negata) al fratello.
Come su Jeffrey anche sulla ricchezza del più giovane degli Epstein si affollano molti dubbi. Artista improvvisamente trasformatosi in immobiliarista, che ha donato centinaia di migliaia di dollari a enti caritatevoli, ha negato ogni legame con gli affari del fratello, ma almeno una delle sue proprietà compare spesso nei documenti delle cause contro Jeffrey .
Fonte: qui
LA RIVELAZIONE BOMBA DEL “DAILY MAIL”: A JEFFREY EPSTEIN FURONO DONATE COME "REGALO DI COMPLEANNO" TRE RAGAZZINE DI 12 ANNI
FORSE ERANO SORELLE E PROVENIVANO DA UNA FAMIGLIA DISAGIATA
FU UNA SORPRESA DELL'AMICO JEAN-LUC BRUNEL, TALENT SCOUT FRANCESE DI MODELLE, CHE LE FECE ARRIVARE APPOSITAMENTE IN AEREO DA PARIGI A NEW YORK DOVE FURONO ABUSATE
E IL GIORNO DOPO FURONO RISPEDITE A CASA
Da www.ansa.it
Nuovi dettagli emergono dal caso Epstein. Al finanziere americano un anno furono donate come "regalo di compleanno" tre ragazzine di 12 anni, sembra sorelle provenienti da una famiglia disagiata. Furono fatte arrivare appositamente in aereo da Parigi a New York dove furono abusate.
Lo rivela il Daily Mail citando la testimonianza resa da Virginia Roberts Giuffre, finora la principale accusatrice di Epstein e della sua complice Ghislaine Maxwell. Le tre ragazzine sarebbero state rispedite in Francia il giorno dopo le molestie. "Fu una sorpresa da parte di uno dei suoi amici", Jean-Luc Brunel, un talent scout di modelle, ricorda la testimone. Brunel, 72 anni, nega ogni addebito. Ma a Parigi - dove Epstein aveva anche un appartamento - sono già scattate delle indagini che potrebbero riguardare anche l'amico francese del finanziere americano.
Il fratello Mark unico erede nel testamento - Il testamento firmato da Jeffrey Epstein è stato depositato presso St.Thomas, nelle Virgin Islands. E' un testo standard di 21 pagine chiamato "pour-over will", che prevede di versare tutto ad un fondo fiduciario chiamato nelle carte "The 1953", l'anno di nascita del finanziere. L'unico erede indicato e' il fratello Mark Epstein, anche lui investitore e una volta socio di Jeffrey.
La data della firma, due giorni prima il suicidio, lascia supporre che Epstein avesse molto probabilmente già intenzione di uccidersi e volesse mettere tutto a posto prima del gesto. Dalle carte di cui il New York Post è venuto in possesso emerge come il patrimonio di Epstein ammonti a oltre 577 milioni di dollari, 18 milioni in più di quanto dichiarato dal finanziere alla corte a cui aveva chiesto invano di ottenere gli arresti domiciliari. Di questa somma oltre 56 milioni di dollari sarebbero in contanti, altri 14 milioni in rendimenti fissi garantiti da vari investimenti, oltre 194 milioni da investimenti in hedge fund e private equity e oltre 112 milioni in azioni ordinarie.
Il resto della somma sono automobili (tra cui la Bentley nera che di solito lo portava in giro per Manhattan), aerei privati (tra cui un Boeing 747), barche e proprietà immobiliari: dalla townohouse a nove piani di Manhattan al lussuoso appartamento di Parigi, dal ranch "Zorro" in New Mexico alle due isole nei Caraibi, Little St.James e Great St.James. Un patrimonio immenso che ora fa gola alle vittime che si accingono a presentare cause civili per rivalersi proprio sulla ricchezza di Epstein. Già tre le azioni presentate. Fonte: qui
COSA POTREBBE SUCCEDERE AL PRINCIPE ANDREA DOPO IL VIDEO IN CUI FA CAPOLINO ALLA PORTA DELLA RESIDENZA DI JEFFREY EPSTEIN?
IL FIGLIO DI ELISABETTA POTRÀ CONTARE SULL’IMMUNITÀ, MA POTREBBE APRIRE UN CASO DIPLOMATICO SENZA PRECEDENTI SE UN GIORNO GLI AMERICANI VOLESSERO INCRIMINARLO
LA CORONA SI È SCHIERATA AL FIANCO DEL PRINCIPE, LA REGINA SI È FATTA VEDERE SORRIDENTE IN MACCHINA CON LUI, MA…
Matteo Persivale per il “Corriere della sera”
Tutti ormai lo chiamavano «Randy Andy». «Andy l'arrazzato», greve ma memorabile definizione che i tabloid gli avevano confezionato su misura negli anni 80. Era il principe Andrea, duca di York, terzogenito di Elisabetta e secondo figlio maschio, oggi ottavo in linea di successione per il trono (ma quando è nato, il 19 febbraio 1960, era secondo). La sua passione per le donne era nota e lo rendeva una figura allegramente smargiassa nel panorama grigio (Elisabetta e, ovviamente, Diana a parte) della famiglia reale.
Ora però i sospetti di pedofilia gettano una luce orrida su quel soprannome di una volta, dopo che il Mail on Sunday ha pubblicato le immagini e il video di Andrea a New York, a casa dell' amico Jeffrey Epstein, nel 2010, due anni dopo la condanna per pedofilia dell' americano.
Nelle immagini Andrea è sorridente e pare supervisionare il viavai di ragazzine - bambine, a ben guardare - nel lussuoso palazzo di Manhattan con vista su uno dei musei più belli del mondo, la Frick Collection. Buckingham Palace ha rapidamente diffuso una nota dura: «Il Duca di York è rimasto sconvolto dalle recenti rivelazioni sui presunti crimini di Jeffrey Epstein. Sua Altezza Reale condanna lo sfruttamento di ogni essere umano, e ipotizzare che possa aver favorito, incoraggiato, commesso crimini di questo tipo è orribile».
Si sapeva già che Andrea, amico di Epstein, aveva continuato a frequentarlo anche dopo la condanna per pedofilia del 2008: una scelta incomprensibile. Ma è ancora più grave sapere, grazie al video emerso l' altro giorno, che Andrea frequentava Epstein non solo in luoghi pubblici ma anche nella sua villa (dove sono stati trovati in cassaforte passaporti falsi, materiale pedopornografico, decine di migliaia di dollari in contanti).
Andrea nei giorni scorsi si è provvidenzialmente ritirato dalla vita pubblica, auto-pensionandosi a soli 59 anni (la madre, a 93, continua a fare la sovrana con un calendario di impegni molto fitto). Elisabetta tace ma appoggia il figlio con decisione: si è fatta fotografare in auto con Andrea soltanto pochi giorni fa, segnale ovvio della sua intenzione di proteggerlo.
Quello che la regina non può impedire, però, è che le indagini sui crimini di Epstein che continuano anche dopo la sua morte, avvenuta apparentemente per suicidio in cella, finiscano per aggravare ulteriormente la posizione di suo figlio.
È significativo che ieri, a Londra, ci si domandasse se Andrea potrebbe contare o no sull' immunità diplomatica (la questione è spinosa, la risposta non è certa ma è più sì che no, e se gli americani volessero un giorno incriminarlo si aprirebbe un caso diplomatico senza precedenti).
Come si è arrivati a questo punto? Per i reali, poi, i giornali di domenica hanno aggiunto un ulteriore gravissimo imbarazzo: si è scoperto che l' Fbi aveva un dossier su Lord Mountbatten - ultimo viceré dell' India, zio di Filippo e mentore del giovane principe Carlo, assassinato dall' Ira nel 1979 - accusato di pedofilia su ragazzini e descritto come «personaggio di infimo livello morale».
Si è a questo punto per l' enorme imprudenza di Andrea: frequentare Epstein, personaggio oscuro e già molto discusso prima della condanna per pedofilia, uomo dall' enorme patrimonio dall' origine misteriosa e in odore di contatti con l' intelligence di vari Paesi. Aver continuato a vederlo anche dopo la condanna sembra oggi pura follia. O quantomeno il sintomo della convinzione di Andrea d' essere invulnerabile.
LORD MOUNTBATTEN E CARLO 2
CHE CI FACEVANO IL PRINCIPE ANDREA E BILL GATES SULL’AEREO DI JEFFREY EPSTEIN?
A INCASTRARE IL FIGLIO DI ELISABETTA E IL MILIARDARIO SONO I REGISTRI DI VOLO DEI PILOTI CHE LI INDICANO COME PASSEGGERI SU ALCUNE TRATTE
IL DUCA DI YORK AVREBBE VOLATO IN ALMENO QUATTRO OCCASIONI NEL 2001 SUL VELIVOLO INSIEME AL PORCONE E VIRGINIA GIUFFRE, UNA DELLE “SCHIAVE SESSUALI”
GUAI ANCHE PER IL FONDATORE DI “MICROSOFT” CHE…(VIDEO)
Nuova bufera sul principe Andrea accusato, questa volta da David Rodgers, ex pilota di Jeffrey Epstein, di aver volato in almeno quattro occasioni, tra l’aprile e il luglio del 2001, sull'aereo del miliardario: tra i passeggeri l’uomo ha indicato anche Virginia Giuffre, una delle “schiave sessuali” del finanziere.
Le dichiarazioni risalgono al 2016 quando David Rodgers, in relazione alla causa di Virginia Roberts contro Ghislaine Maxwell, confermò che tra i passeggeri del volo c’era anche il principe. Nei registri di volo si leggono le iniziali “JE, GM, AP, BK, VR, Joann”. Quando il procuratore ha chiesto conferma, lui ha risposto che si trattava di Jeffrey Epstein, Ghislaine Maxwell, il Principe Andrew, Banu Küçükköylü, Virginia Roberts e Johanna.
"AP" è indicato come passeggero insieme a Roberts ed Epstein in almeno altre tre occasioni: il 16 aprile, il 4 luglio e l’8 luglio. Buckingham Palace ha negato le accuse e, secondo alcuni documenti mostrati in tribunale, pare che il Principe il 4 luglio fosse nel Regno Unito. Rodgers aveva precedentemente utilizzato “AP” per il designer Alberto Pinto, e le stesse iniziali potrebbe essere state usate anche per lo chef di Epstein, Adam Perry Lang.
Ma il principe non è il solo a finire nella bufera per i registri di volo. Anche Bill Gates pare abbia viaggiato sull’aereo di Epstein nel 2013.
I registri di volo rivelano che Gates ha volato con il miliardario dall'aeroporto di Teterboro nel New Jersey a Palm Beach il 1° marzo 2013, uno dei pochi voli dell'anno in cui il pilota Larry Viskoski ha registrato il nome di un passeggero. Un portavoce di Gates ha smentito ogni accusa, riferendo che i due non hanno mai avuto legami.
I REGISTRI DI VOLO CHE INCASTREREBBERO IL PRINCIPE ANDREA
NELLA RETE DEL PORCONE
UNA DELLE “SCHIAVI SESSUALI” DI JEFFREY EPSTEIN RACCONTA DI ESSERE STATA COSTRETTA A SPOSARE UNA DELLE RECLUTATRICI DI MINORENNI PER CONSENTIRLE DI RIMANERE NEGLI USA: “AVEVO 17 ANNI, MI DISSE CHE SE FACEVO SESSO CON LUI, MI AVREBBE PAGATO UN COSTOSO INTERVENTO CHIRURGICO DI CUI AVEVANO BISOGNO. NEL 2013 MI CHIESE DI UNIRMI IN MATRIMONIO CON UNA DONNA E IO…”
Jeffrey Epstein impiegò un esercito di "discepoli" e una complessa rete di compagnie di cui si serviva per reclutare ragazze minorenni.
Le accuse più esplosive sono dettagliate nella causa presentata da Katlyn Doe, che afferma che Epstein l'ha ricattata quando aveva 17 anni per fare sesso con lui promettendole di pagare un costoso intervento chirurgico di cui aveva bisogno e quindi minacciandola di fare in modo che non avrebbe mai ricevuto cure se si fosse rifiutata.
Katlyn ha continuato a fare sesso con Epstein credendo che alla fine avrebbe pagato per le sue cure mediche, ma nel 2013 arrivò una nuova richiesta. Una donna, descritta dalla ragazza come "una cittadina non statunitense di cui Epstein si serviva per reclutare le ragazze” aveva bisogno di risiedere permanentemente negli Stati Uniti: per poter rimanere nel Paese Epstein fece in modo che Katlyn sposasse la donna a New York, dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso era stato legalizzato due anni prima.
Il finanziere ha continuato a fare sesso con Katlyn durante i primi mesi del matrimonio, ma l’anno successivo la ragazza, che aveva compiuto 25 anni e considerata troppo ormai vecchia, venne sistemata in un appartamento di Manhattan.
Katlyn e sua moglie sono rimaste sposate fino al 2017, quando hanno divorziato. Ma Epstein fece una serie di passi falsi nei confronti della ragazza prima rifiutandole di darle 10mila dollari e poi non pagando nemmeno un dollaro per le sue cure. Circostanze che hanno portato la ragazza a parlare e a denunciare.
Tra le accuse contro Epstein c’è anche quella di aver continuato a fare sesso con ragazze minorenni nel periodo in cui era in libertà vigilata in Florida mentre era sotto sorveglianza degli agenti dello sceriffo. Le nuove rivelazioni emergono dopo che altre donne hanno accusato Epstein di averle costrette a essere le sue schiave sessuali.
NELLA RETE DEL PORCONE
UNA DELLE “SCHIAVI SESSUALI” DI JEFFREY EPSTEIN RACCONTA DI ESSERE STATA COSTRETTA A SPOSARE UNA DELLE RECLUTATRICI DI MINORENNI PER CONSENTIRLE DI RIMANERE NEGLI USA: “AVEVO 17 ANNI, MI DISSE CHE SE FACEVO SESSO CON LUI, MI AVREBBE PAGATO UN COSTOSO INTERVENTO CHIRURGICO DI CUI AVEVANO BISOGNO. NEL 2013 MI CHIESE DI UNIRMI IN MATRIMONIO CON UNA DONNA E IO…”
Jeffrey Epstein impiegò un esercito di "discepoli" e una complessa rete di compagnie di cui si serviva per reclutare ragazze minorenni.
Le accuse più esplosive sono dettagliate nella causa presentata da Katlyn Doe, che afferma che Epstein l'ha ricattata quando aveva 17 anni per fare sesso con lui promettendole di pagare un costoso intervento chirurgico di cui aveva bisogno e quindi minacciandola di fare in modo che non avrebbe mai ricevuto cure se si fosse rifiutata.
Katlyn ha continuato a fare sesso con Epstein credendo che alla fine avrebbe pagato per le sue cure mediche, ma nel 2013 arrivò una nuova richiesta. Una donna, descritta dalla ragazza come "una cittadina non statunitense di cui Epstein si serviva per reclutare le ragazze” aveva bisogno di risiedere permanentemente negli Stati Uniti: per poter rimanere nel Paese Epstein fece in modo che Katlyn sposasse la donna a New York, dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso era stato legalizzato due anni prima.
Il finanziere ha continuato a fare sesso con Katlyn durante i primi mesi del matrimonio, ma l’anno successivo la ragazza, che aveva compiuto 25 anni e considerata troppo ormai vecchia, venne sistemata in un appartamento di Manhattan.
Katlyn e sua moglie sono rimaste sposate fino al 2017, quando hanno divorziato. Ma Epstein fece una serie di passi falsi nei confronti della ragazza prima rifiutandole di darle 10mila dollari e poi non pagando nemmeno un dollaro per le sue cure. Circostanze che hanno portato la ragazza a parlare e a denunciare.
Tra le accuse contro Epstein c’è anche quella di aver continuato a fare sesso con ragazze minorenni nel periodo in cui era in libertà vigilata in Florida mentre era sotto sorveglianza degli agenti dello sceriffo. Le nuove rivelazioni emergono dopo che altre donne hanno accusato Epstein di averle costrette a essere le sue schiave sessuali.
Dopo le accuse di droga e stupro, Epstein-Pal e le sue agenzie di modelle vengono sotto tiro
Dopo la morte di Jeffrey Epstein, la sua squallida rete di amici e potenziali cospiratori sono allo stesso modo al centro dell'attenzione.
Un associato, considerato il più vicino amico di Epstein, sta modellando la maven Jean-Luc Brunel, che è stata recentemente accusata di aver sfruttato le donne minorenni in tutto il mondo attraverso le sue agenzie di modelle Mc2 e Karin, mentre le ex modelle hanno accusato il 72enne di drogare e stuprare le ragazze , secondo il Daily Beast .
Quanto erano vicini Brunel ed Epstein?
Brunel era uno dei soci maschi più frequentati dal finanziere . L'agente appare più di 15 volte sui registri dei voli dall'aereo privato di Epstein , che getta ovunque da Parigi a New York, spesso in presenza di giovani donne. Ha visitato Epstein quasi 70 volte in prigione , secondo i registri dei visitatori, e molte altre volte mentre il finanziere era agli arresti domiciliari a Palm Beach. Secondo uno dei padroni di casa di Epstein, Brunel era abbastanza a suo agio da preparare i propri pasti nella cucina del finanziere ed era uno dei chiamanti più frequenti di Epstein. - Bestia quotidiana
Il nome di Brunel è apparso in una serie di documenti giudiziari svelati all'inizio di questo mese, dopo aver chiamato e lasciato un messaggio per far sapere a Epstein che "aveva appena fatto un buon lavoro - 18 anni" che secondo quanto riferito gli disse "Adoro Jeffrey".
"Ha un insegnante che ti insegna a parlare il russo", legge un'altra nota del settembre 2005, che aggiunge " Ha 2 X 8 anni [16] non è bionda . Le lezioni sono gratuite e puoi averne 1 oggi se tu chiamata."
Epstein ha anche esteso una lettera di credito da 1 milione di $ a Brunel, che è stata utilizzata per investire in modelli Elite con sede a Parigi. Secondo la Bestia, "L'impresa, E Management, è stata registrata per la prima volta dall'avvocato di Epstein, che ha elencato il suo indirizzo come 457 Madison Avenue, lo stesso della società di investimento di Epstein, J. Epstein & Co."
Brunel afferma che l'impresa è fallita dopo che Elite Models è venuta a conoscenza delle accuse di traffico sessuale di Epstein - con l'agente che ha anche fatto causa a Epstein nel 2015 per offuscare la loro reputazione e causare una "tremenda perdita di affari".
Almeno due persone affermano che Brunel non solo sapeva del traffico di sesso, ma partecipava attivamente a questo .
Virginia Roberts (ora Giuffre) —una delle prime presunte vittime a parlare contro Epstein dopo che gli fu concesso un patteggiamento innamorato — dichiarò nelle dichiarazioni legali che Brunel era uno dei tanti uomini potenti con cui fu costretta a dormire nei suoi anni come Epstein "Schiava del sesso". Ha anche accusato Brunel di aver usato la sua agenzia per trovare ragazze straniere, ottenere visti per loro e "allevarli dai suoi amici, incluso Epstein "."Molte ragazze provenivano da paesi poveri o da ambienti poveri, e li ha attirati con la promessa di fare buoni soldi", ha dichiarato Giuffre in una dichiarazione giurata del 2015. “ Jeffrey Epstein mi ha detto che ha dormito con oltre 1.000 delle ragazze di Brunel, e tutto ciò che ho visto conferma questa affermazione."- Bestia quotidiana
"La mia ipotesi era che Jean-Luc Brunel prendesse le ragazze dall'Europa dell'Est (mentre procurava molte giovani ragazze straniere per Epstein). Erano giovani ed europei dall'aspetto e dal suono ", ha detto Guiffre descrivendo un'orgia che dice di essere stata costretta a partecipare nella "isola pedo" di Epstein.
In un brano dei 60 minuti del 1988 , diversi modelli americani che lavoravano con Brunel parlavano di essere sottoposti a droghe e portati alle feste con uomini più anziani .
"Il mio senso, basato sulle accuse, è che Jean-Luc era un predatore, il suo gruppo era un predatore e usavano i loro strumenti di potere e leva per forzare il sesso da donne che altrimenti non sarebbero disposte a impegnarsi in esso" uno dei giornalisti del brano 60 Minutes ha detto al Daily Beast .
L'ex modella Thysia Huisman aveva 18 anni quando disse che Brunel l'aveva aggredita sessualmente dopo averle dato da bere .
" Ricordo che giaceva sopra di me, io che cercavo di respingerlo " , ha detto in un'intervista. "Ricordo di aver provato a muovermi, ma non sono stato davvero in grado di farlo. Come quasi essere paralizzato. Ho sentito il suono della mia camicetta - una camicetta nera - che si strappava. Avevo anche una gonna nera. L'ho sentito - è difficile - tra le mie gambe. Spingendo ".
Huisman disse che il resto era confuso. Si svegliò la mattina dopo in un kimono che non era suo, con indolenzimento sulle cosce interne. "Ho sentito che avevamo fatto sesso", ha detto. "Lo sapevo. Lo so."Raccolse le sue cose e fuggì mentre Brunel parlava al telefono nel soggiorno, disse. Il suo lavoro di modella non si è mai ripreso e ha intrapreso una carriera in televisione, sempre dietro la macchina da presa...."Mi vergognavo davvero", ha detto. Huisman ha dichiarato di aver iniziato a parlare del suo attuale partner circa l'incidente otto anni fa. Ha confermato al Guardian che poi gli ha detto che è stata "molestata" da qualcuno nella sua agenzia di modelle, e ha aggiunto ulteriori dettagli - incluso il nome di Brunel - nel corso del tempo, spiegando la storia completa circa due anni fa. - The Guardian
Un altra ex modella, Courtney Soerensen, afferma che Brunel la molestò quando aveva 19 anni e "sabotò" la sua carriera quando lei lo rifiutò.
"Sarebbe molto agitato, inizierebbe a tentare me, proverebbe a baciarmi, cercherà di farmi sdraiare sul letto solo per" provarlo "" disse Soerensen. "Avrebbe cercato di sganciarsi la camicia, desiderando" vedere i miei addominali ". Mi avrebbe afferrato il seno e mi avrebbe messo una mano sul fondoschiena. C'è stato una volta in cui si è massaggiato contro di me. "
" Il ragazzo era un vile maiale", dice l'ex fotografo e scout di Brunel Clayton Nelson. "Le ragazze che dormivano con lui lavoravano. Le ragazze che non lo facevano, diceva ai booker: 'Non voglio che venga prenotata per niente'."
L'ex contabile MC2 Martina Vasquez ha anche accusato Brunel di un comportamento simile, sostenendo che Brunel impiegava scout che avrebbero reclutato modelle adolescenti dal Sud America, dall'Europa e dall'ex Unione Sovietica. " La più desiderabile di quei ragazzi erano alloggiati in appartamenti Upper East Side di Epstein e prestato a clienti facoltosi per fino a $ 100.000 a notte, Vasquez presunto. Se si sono rifiutati di essere‘molestato’, ha detto, non sarebbero pagati. ( Brunel ha smentito queste affermazioni e afferma che Vasquez è stato licenziato dalla sua agenzia per appropriazione indebita di fondi aziendali. "" Secondo il rapporto.
Bloomberg , nel frattempo, riferisce che MC2 aveva un elenco crescente di clienti aziendali interessati entro il 2014, dopo che i legami di Brunel con Epstein erano venuti alla luce.
Entro il 2014, Jeff Fuller, socio in affari di Brunel, era preoccupato che il rapporto con Epstein potesse essere dannoso. In una lettera rivista da Bloomberg News,Fuller ha dichiarato a Brunel che stava ricevendo una "tremenda quantità di preoccupazioni dai nostri clienti" sui legami con Epstein , per poi elencare i clienti come Nordstrom Inc., Macy's Inc., Saks Fifth Avenue, Neiman Marcus, JC Penney Co., Kohl's Corp., Target Corp., Sears and Belk . - Bloomberg
Brunel ha negato tutte le accuse di improprietà. Fonte: qui
NUOVE RIVELAZIONI SUI RAPPORTI TRA IL PRINCIPE ANDREA E JEFFREY EPSTEIN: IL TERZOGENITO DELLA REGINA ELISABETTA È STATO VISTO MENTRE SI FACEVA MASSAGGIARE DA UNA GIOVANE DONNA RUSSA NELL’APPARTAMENTO NEWYORCHESE DELL’AMICO
FINO A QUANDO BUCKINGHAM PALACE POTRÀ COPRIRE ANDREA?
Il principe Andrea, duca di York e terzogenito della regina Elisabetta, viene di nuovo tirato in ballo nel caso di Jeffrey Epstein, il miliardario americano accusato di abusi sessuali e traffico di minori morto suicida in carcere lo scorso 10 agosto.
Il fratello di Carlo d'Inghilterra è stato visto mentre si faceva massaggiare i piedi da una giovane donna nell'appartamento di New York dell'amico Epstein, secondo quanto emerge da uno scambio di email - pubblicato da New Republic - tra l'agente letterario John Brockman e lo scrittore Evgeny Morozov.
Nell'articolo di New Republic, Morozov, esortato da Brockman ad incontrare Epstein, cita una email datata 12 settembre del 2013 in cui l'agente letterario gli racconta di aver visto il principe Andrea e Epstein che si facevano massaggiare i piedi da "due giovani donne russe elegantemente vestite". Buckingham Palace ha già negato ogni possibile coinvolgimento di Andrea nel caso collegato a Epstein indicando che "il duca di York è rimasto sconvolto dalle rivelazioni sui presunti crimini di Jeffrey Epstein”.
Sua Altezza Reale “condanna lo sfruttamento di ogni essere umano e ipotizzare che possa aver favorito, incoraggiato, commesso crimini di questo tipo è orribile", si legge in una nota diffusa domenica scorsa. noto che Andrea abbia continuato a frequentare Epstein anche dopo la sua prima condanna per pedofilia nel 2008. Fonte: qui
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