giovedì 29 agosto 2019

I colonnelli di Salvini erano solo caporali

Negli ultimi cinque anni gli impoveriti avevano scelto il loro condottiero. La speranza era di trovare riscatto in quella società che gli aveva voltato le spalle. Tutto era iniziato dalle mosse azzardate dei banchieri che, in maniera tanto arrogante quanto maldestra, avevano tirato le reti uccidendo le migliori risorse creative del Paese in maniera trasversale. Bottegai, artigiani, piccoli studi professionali e medie imprese sono stati condannati dal pollice verso della finanza sporca d’Europa che pensava di banchettare sulle spoglie degli italiani così come aveva fatto con i greci.
La Lega e Salvini hanno dato al popolo degli impoveriti una nuova dignità, quella dignità che era in attesa di essere legiferata dal Parlamento, una volta arrivati nella plancia di comando del Paese. Ma come da manuale, ahimè, nelle tasche del capitano si sono infilati di soppiatto tutti quegli individui che credevano davvero di dover combattere e annientare gli immigrati senza considerare che il terreno dello scontro è di proprietà del Regno delle Due Sicilie e dello Stato Vaticano.
D’altronde, quando si cresce tanto in fretta non si può badare a tutto. E l’eroe, in buona fede, pensa che le persone che lo seguono e lo incensano siano a sua immagine e somiglianza. Salvini, come i suoi predecessori in odore di santità, ha rispettato le aspettative storiche di queste situazioni ampiamente raccontate dai biografi di ogni tempo: è inciampato nel suo stato maggiore che a sua volta era inciampato sulle frettolose scelte locali che si sono rilevate una macroscopica armata Brancaleone.
Tra le file degli impoveriti si sono infilati molti dei loro stessi aguzzini, usurai da quattro soldi, oltre ad una massa di sfigati bravi solo a fare i gradassi con i poveri migranti. Tutti graduati caporali di giornata che hanno trovato il loro momento di visibilità con un unico argomento: l’uomo nero va ricacciato in mare e di ogni episodio delinquenziale ne hanno fatto un gran fracasso.
Nessuno ha pensato – perché non erano in grado di farlo – che gli impoveriti volevano solo ritrovare il loro negozio, la fabbrichetta e tornare a lavorare onestamente per far studiare i figli, oltre ad essere sollevati da una burocrazia di ugoliniana memoria. Questo avrebbe significato anche ripensare uno stato sociale che fa acqua da tutte le parti. Ma un caporale di giornata ha le capacità organizzative e soprattutto intellettuali per fare questo? Non lo sapremo mai perché ora, liberati dall’incombenza, si butteranno nelle piazze per un po’ con quei forconi indirizzati contro tutti che saranno ripresi dai nuovi turisti d’Oriente sempre a caccia di immagini folcloristiche.
Dio, che emozione comandare tanti uomini con le mostrine da caporale di giornata convinti di essere un colonnello.
Fonte: http://www.avantionline.it/

E LA CNN DICE IL VERO, L'ENDORSEMENT DI TRUMP A CONTE SI RIVELEREBBE IL ''BACIO DELLA MORTE'' 

SECONDO LA TV AMERICANA, CONTE HA APPOGGIATO IL PRESIDENTE AMERICANO DURANTE IL G7 SULLA NECESSITÀ DI RIAMMETTERE LA RUSSIA NEL CLUB DEI GRANDI, RIPRISTINANDO IL G8. 

MOLTO CONTRARI BORIS E MERKEL, MENTRE L'OK DEL PREMIER ITALIANO AVREBBE INNESCATO QUEL TWEET D'AMORE PER ''GIUSEPPI''


conte trumpCONTE TRUMP
Il Presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte ha appoggiato il presidente americano Donald Trump al G7 di Biarritz, in Francia, sulla necessità di riammettere la Russia  nel 'club dei Grandi', ripristinando il G8. Lo sostiene la Cnn, in un retroscena sul summit durante il quale si sarebbe consumato uno scontro "acceso" tra l'inquilino della Casa Bianca e gli altri leader sulla riammissione di Mosca. La Russia è stata espulsa dal G8 nel 2014, dopo l'annessione della Crimea.
trump putinTRUMP PUTIN

Alle insistenze di Trump sulla riammissione della Russia durante il G7, si sarebbe contrapposta la resistenza in particolare della cancelliera tedesca Angela Merkel e del primo ministro britannico Boris Johnson, riferisce la Cnn. Il premier italiano invece "ha appoggiato Trump e forse, in relazione a ciò - ipotizza Cnn - Trump, quando è tornato a Washington, ha elogiato Conte che si è dimesso da primo ministro".

Nel suo endorsement a Conte, Trump ha detto che ha rappresentato l'Italia "in maniera poderosa al G7", lo ha definito "un uomo di grande talento" e ha auspicato che rimanga premier. Anche nel giugno del 2018, al G7 di Charlevoix, in Canada, Conte aveva chiesto una linea di apertura rispetto alla possibilità di riammettere Mosca al tavolo dei grandi come auspicato da Trump. Fonte: qui
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