Più di un anno fa pubblicai una mappa in cui pensavo la Russia potesse imporre una cosiddetta “No-Fly Zone” sulla Siria per bloccare gli aerei della coalizione filo-USA. Era il 9 settembre 2015:
Quella zona non è più rilevante da oggi. La Federazione Russa, nonostante ciò che Washington pensa, non gradisce essere umiliata o ingannata e gli Stati Uniti del presidente Obama e del segretario di Stato John Kerry hanno tradito il Presidente Vladimir Putin per l’ultima volta.
Prima un po’ di ragioni sugli eventi attuali e su ciò che accadrà da ora in poi. La notte, secondo al-Masdar, oltre 1000 elementi delle forze d’élite siriane erano arrivati nella regione di Dayr al-Zur: “al-Masdar ha avuto informazioni esclusive sul recente arrivo di oltre 1000 soldati della Guardia repubblicana dell’Esercito arabo siriano nel Governatorato di Dayr al-Zur. Secondo una fonte militare di Damasco, oltre 1000 soldati appena addestrati della 105.ma Brigata della Guardia Repubblicana dell’Esercito araba siriano si sono schierati nel Governatorato di Dayr al-Zur dopo diversi mesi di addestramento a Dayr al-Tyah. Con l’arrivo dei nuovi soldati della 105.ma Brigata, le Forze Armate siriane hanno ricevuto un notevole aiuto nella difese del capoluogo di provincia”.
Le forze arrivate hanno respinto l’offensiva dopo che, chiaramente, le agenzie d’intelligence russe avevano avvertito il governo siriano su dove lo SIIL avrebbe cercato di cogliere i punti strategici della regione per cercare di riprendere le posizioni che aveva perso mesi prima.
Poi accade ciò, come riportato da RT: “Gli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti sulle posizioni dell’Esercito arabo siriano, uccidono 62 soldati. Gli aviogetti della coalizione degli USA hanno bombardato posizioni delle forze governative siriane nei pressi della città orientale di Dayr al-Zur, uccidendo 62 soldati e “aprendo la via” ai terroristi dello Stato islamico, secondo il Comando Generale dell’Esercito arabo siriano. Il bombardamento ha avuto luogo sul jabal al-Thardah, nella regione di Dayr al-Zur, causando vittime e distruzione, riferiva l’agenzia ufficiale siriana SANA. Sessantadue soldati siriani sono stati uccisi e oltre 100 feriti nell’attacco della coalizione degli Stati Uniti, dichiarava il portavoce del Ministero della Difesa russo, Generale Igor Konashenkov, citando informazioni ricevute dal Comando Generale siriano.
Il Ministero della Difesa russo ha detto che i velivoli che hanno effettuato i bombardamenti erano entrati nello spazio aereo siriano dall’Iraq. I quattro attacchi sulle posizioni siriane sono stati effettuati da 2 caccia F-16 e 2 aerei d’attacco A-10, aggiungeva. “Se l’attacco aereo è dovuto a coordinate errate degli obiettivi, è una diretta conseguenza dell’ostinata mancanza di volontà degli statunitensi nel coordinarsi con la Russia nelle operazioni contro i gruppi terroristici in Siria”, osservava Konashenkov. Il Ministero della Difesa ha anche confermato un rapporto di SANA secondo cui l’offensiva dello Stato islamico iniziava subito dopo che le posizioni dell’Esercito arabo siriano erano state colpite dall’aria.
“Subito dopo l’attacco aereo della coalizione, i terroristi islamici hanno lanciato l’offensiva. Aspri combattimenti con i terroristi sono in corso nella zona dell’aeroporto, dove per lungo tempo gli aiuti umanitari per i civili venivano paracadutati”, ha detto Konashenkov.
Il Comando Generale siriano ha definito l’attacco un'”aggressione grave e palese” alle forze siriane, e ha detto che è “la prova definitiva” che gli Stati Uniti e i loro alleati supportano i terroristi dell'Isis. Secondo un comunicato stampa del dipartimento della Difesa statunitense, l’aviazione della coalizione ha effettuato missioni da combattimento a Dayr al-Zur il 17 settembre.
“Siamo consapevoli dei rapporti e della conferma da CENTCOM e CJTF (Combined Joint Task Force)”, aveva detto il Pentagono a RT. Il Comando Centrale degli Stati Uniti poi rilasciava una dichiarazione secondo cui non aveva alcuna intenzione di colpire le forze governative siriane presso Dayr al-Zur. “La Siria è una situazione complessa con varie forze militari e milizie nelle immediate vicinanze, ma la coalizione non avrebbe intenzionalmente colpito una nota unità militare siriana”, si legge nella dichiarazione. CENTCOM ha promesso che l’attacco e le relative circostanze saranno riesaminate “per vedere se una lezione si può trarre””.
L’ultima frase dice tutto. Purtroppo ora ci sono rapporti non confermati su più di 80 soldati siriani uccisi e sull’offensiva dello SIIL sulle posizioni in cui l’Esercito arabo siriano è stato colpito forzandolo a ritirarsi dalla regione. L’attacco appare una rappresaglia dei militari statunitensi, dei sauditi e di Obama contro Putin.
La risposta del Ministero degli Esteri russo è stata potente richiedendo la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su questo tema, dichiarando quanto segue (via ITAR-TASS): “La Russia conclude che gli USA difendono l'Isis, Ministero degli Esteri. Gli attacchi aerei USA all’Esercito arabo siriano portano alla conclusione che Washington difende lo Stato islamico (organizzazione terroristica vietata in Russia), dichiarava a Rossija 24 la portavoce ufficiale del Ministero degli Esteri russo Marija Zakharova. “Se in precedenza avessimo avuto sospetti che gli USA difendono Jabhat al-Nusra (organizzazione terroristica vietata in Russia) ora, dopo gli attacchi aerei di oggi all’Esercito arabo siriano, arriviamo a una conclusione inquietante, la Casa Bianca difende lo SIIL”, aveva detto Zakharova.
“Se è così, allora è questo il motivo per cui gli Stati Uniti non vogliono rendere pubblici gli accordi russo-statunitensi sulla Siria”, continuava. “Chiediamo spiegazioni a Washington, se questa sia una politica deliberata o un errore”, osservava. Secondo il Comando delle forze del governo siriano, 62 militari sono stati uccisi e altri 100 feriti nell’attacco aereo nei pressi della città di Dayr al-Zur. Il portavoce ufficiale del Ministero della Difesa russo Igor Konashenkov aveva dichiarato che il 17 settembre “alle 17:00-05:50 nei pressi dell’aeroporto della città di Dayr al-Zur (Siria), velivoli della ‘coalizione anti-SIIL’ (2 F-16 e 2 A-10) avevano effettuato quattro raid aerei sulle unità governative siriane circondate dai gruppi terroristici dello Stato islamico”, osservava Konashenkov”.I convenevoli diplomatici e altro che avranno luogo non sono che tempo preso dai russi per accelerare i rinforzi in Siria e Iran.
A meno di un annuncio del ritiro delle forze statunitensi dalla Siria e della fine delle operazioni aeree nello spazio aereo siriano, credo che i russi sveleranno il bluff di Obama, umiliandolo nel modo più decisivo: il 18 settembre sera (19 mattina in Siria) il Ministero della Difesa della Federazione Russa dichiarerà la “No-Fly Zone” per gli Stati Uniti sulla Siria consentendo le operazioni solo all’Aeronautica turca nel nord del Paese.
Questo significa che non ci saranno più operazioni di droni che permettano agli USA di raccogliere informazioni su al-Qaida (Nusra) in Siria, e neanche sulle forze dell'Isis.
Significa anche che se il personale degli Stati Uniti non viene ritirato in questo frangente, la Russia annuncerà che sarà considerato nemico combattente dai governi russo e siriano.
La prossima mossa ricadrà sulle spalle di un immaturo ed irrazionale presidente vacillante, dalla politica estera totalmente fallita e dall’ignoranza sul Medio Oriente anche per gli standard dell’istruzione pubblica degli Stati Uniti.
Consapovelmente o no, tutto ciò ci porta al possibile inizio di una guerra mondiale.
John Galt, 17 settembre 2016
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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