“REAL GRAPHENE” HA GIÀ TUTTO PRONTO. INIZIALMENTE USCIRANNO DUE POWERBANK MA PRESTO LA TECNOLOGIA POTREBBE ARRIVARE DIRETTAMENTE NEGLI SMARTPHONE…
Dario D’Elia per www.repubblica.it
Le prime batterie al grafene (in verità misto-litio) montate direttamente negli smartphone consentiranno una ricarica più veloce e manterranno più a lungo le loro prestazioni nel tempo. La statunitense Real Graphene, che è già in contatto con i principali produttori, è convinta che la novità potrebbe essere introdotta entro un anno soprattutto nei top di gamma di almeno un marchio.
L'amministratore delegato dell'azienda, Samuel Gong, durante l'ultimo Ces di Las Vegas non ha voluto confidare a Digital Trends i nomi dei potenziali partner coinvolti ma è evidente che non si parla più di progetti di sviluppo bensì di una tecnologia pronta per la produzione di massa.
Il grafene è uno dei nuovi materiali più promettenti per il settore tecnologico e la sua "creazione" - che risale al 2004 - si deve al lavoro dei due premi Nobel Andrew Giem e Konstantin Novoselov dell'Università di Manchester. È costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio organizzati in un reticolo esagonale a nido d'ape.
In pratica è una sorta di "foglio" di spessore di un atomo con capacità elettro-conduttive e termo-conduttive migliori del rame, resistenza meccanica 100 volte superiore all'acciaio, altamente flessibile, impermeabile, otticamente trasparente e volendo biodegradabile. Comprensibile che dal fotovoltaico, al mondo degli wearable (indossabili smart), fino all'hardware rappresenti un elemento di svolta.
Real Graphene è riuscita a impiegare il grafene nelle batterie al Litio per velocizzare la ricarica, allungare la loro vita e ridurre le temperature operative. "Le persone pensano sempre che il grafene sia una cosa del futuro, ma sono qui per correggerle. Adesso è qui", ha dichiarato Gong a Digital Trends. "Abbiamo creato una batteria che può ricarica molto velocemente, è molto fredda e ha una lunga vita in termini di cicli di ricarica".
Si stima che la capacità di far fluire l'elettricità senza particolari resistenze possa infatti velocizzare i tempi di ricarica del 500% e contemporaneamente distribuire meglio il ridotto calore generato. Le batterie al litio, invece, a causa della "resistività" del conduttore si scaldano, e più si scaldano più rallentano i processi con effetti collaterali negativi sui tempi e sulla sicurezza.
Real Graphene ha deciso di sbarcare sul mercato con le sue due prime linee di prodotto basate su tecnologia al grafene; un antipasto rispetto alla vera e propria integrazione negli smartphone. Nello specifico si parla di dueank per ricaricare smartphone, tablet, notebook, joypad, fotocamere, etc.
G-Pro è un modello grande come una scatola di caramelle che può essere tenuto in tasca. Monta una batteria litio-grafene da 10.000 mAh e si affida a un alimentatore esterno di carica veloce da 60W. Dispone di due porte USB, una porta USB-C e il supporto alla ricarica wireless. Una volta caricato completamente in circa 55 minuti può essere impiegato per ricaricare ad esempio 2,8 volte un iPhone X, oppure 4 volte un iPhone 8 oppure 4,4 volte un Samsung Galxy S10.
G-Max è un powerbank grande come un iPhone con una batteria integrata da 20.000 mAh e un alimentatore esterno che consente la carica completa in 90 minuti. La presenza di due porte USB e una USB-C consente di ricaricare più dispositivi alla volta, veicolando su una porta al massimo 87W.
Ovviamente per entrambi gli accessori bisognerà valutare nei test se migliorano la velocità di caricamento dei dispositivi, ma questo aspetto al momento è secondario. Quel che conta è che entrambi i powerbank grazie al grafene si ricaricano più in fretta del normale e non scaldano.
La novità più attesa è sicuramente l'integrazione delle batterie al grafene nei cellulari, che stando alle premesse potrebbero fare capolino tra il 2020 e il 2021. Real Graphene sostiene che le sue nuove celle dovrebbe consentire a un'unità da 3,000 mAh – piuttosto diffusa fra i prodotti – di ricaricarsi totalmente in 20 minuti tramite un alimentatore da 60W; per modelli meno capienti anche solo 15 minuti. Inoltre rispetto ai classici 300/500 cicli di carica e scarica (in pratica la vita di una batteria) dovrebbe essere possibile raggiungere quota 1500 e considerate le ridotte temperature in gioco è previsto anche un miglioramento dei parametri di sicurezza.
"Il grafene è uno straordinario conduttore di calore ed elettricità. Al litio non piace quando si inserisce molta energia e quando gli sottrai molta energia. Abbiamo applicato il grafene in due modi diversi. Lo mescoliamo nella soluzione con il litio, inoltre abbiamo aggiunto uno strato composito, come un foglio, nella batteria al litio. Funziona come un conduttore per l'elettricità e non genera tanto calore", ha spiegato Gong.
Real Graphene ha messo a punto non solo la batteria ma anche il chipset che gestisce la ricarica. L'unico difetto è che la soluzione completa potrebbe far aumentare il costo delle batterie di circa il 30%. Una cifra ammortizzabile oggi solo sui prodotti di fascia alta. La prospettiva comunque è di ridurre l'impatto economico sia sfruttando i siti produttivi posseduti dalle aziende del mondo mobile che magari siglando partnership con le specialiste del settore batterie. Fonte: qui
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