COMPROMESSO STORICO DEL 'FINANZIAMENTO'. BUZZI HA DATO 150 MILA EURO A VELTRONI (“MAI IN NERO”) E 850 MILA AL TANDEM PANZIRONI-ALEMANNO ("NON SMETTEVA MAI DI CHIEDERMI SOLDI")
BUZZI: “SONO SEMPRE STATO COMUNISTA, MA SE UN GATTO ME PIJA ER SORCIO, IO PAGO…”
1. PER FINANZIARE VALTER IL LIMITE ERA 5 MILA EURO
Il.Sa. per il Corriere della Sera
Le rivelazioni in progress di Salvatore Buzzi colpiscono di nuovo il Partito Democratico. Nel corso dell' esame, il fondatore della 29 giugno aveva già sparato a zero sui suoi ex colleghi di partito (salvandone una parte) ma ora, durante il controesame, Buzzi sembra voler condurre l' affondo.
E, per la prima volta, l' imputato chiama in causa l' ex sindaco Walter Veltroni, sostenendo di averlo finanziato durante la campagna elettorale attraverso il sistema delle coop. «Tirammo fuori 150mila euro. Finanziamenti in chiaro e mai in nero» aggiunge, come se questo fosse sufficiente a ridimensionare la portata dell' accusa. E anche se il nome di Veltroni non compare nell' elenco dei finanziati, prodotto dai suoi difensori gli avvocati Alessandro Diddi e Piergerardo Santoro, è chiaro che ormai Buzzi va a ruota libera. Precisano dall' allora comitato elettorale di Veltroni: «Il limite al finanziamento era rigorosamente di 5mila euro...»
É la sua parola contro quella degli altri ma il re della «29 giugno» conta anche sul rimbalzo mediatico delle sue affermazioni. A stretto giro il senatore Maurizio Gasparri decide di rincarare la dose: «Possibile che un illustre esponente della sinistra come Veltroni non voglia dare un contributo di verità sulla vicenda? Perché non smentisce?».
Buzzi ne ha anche per Franco Panzironi e Gianni Alemanno: «Non smetteva mai di chiedermi soldi - dice - complessivamente gli abbiamo dato 867 mila euro, molti erano per la campagna elettorale di Alemanno». In pressing anche Francesco Storace ma su Nicola Zingaretti: «Bugie ai giudici». Oggi toccherà a Massimo Carminati offrire la sua versione.
Il Nero, in collegamento da Parma, risponderà alle domande dei difensori ma non sarà ripreso dalle televisioni: «Rispetto ad altri più o meno celebri processi che lo hanno visto imputato - dice l' avvocato Ippolita Naso - questo si presta ad un suo intervento in quanto è condito di una serie di ricostruzioni fantasiose e suggestive che meritano di essere chiarite una volta per tutte».
2. BUZZI E PANZIRONI "TI HO DATO PURE UN OROLOGIO PER LAVORARE"
Federica Angeli per la Repubblica - Roma
«OTTOCENTOSETTANTA-CINQUEMILA euro più un orologio scelto da lui in una gioielleria: ecco quanto ho dato negli anni a Panzironi per vincere le gare. Perché se volevi lavorare in Ama bisogna pagare Panzironi: non c' erano pasti gratis in Ama con lui e anche quando se n' è andato ha continuato a gestire tutto». Salvatore Buzzi grida dal carcere di Tolmezzo nel corso dell' interrogatorio dell' avvocato Bartolo, difensore di Franco Panzironi, l' ex ad Ama in quota Alemanno «a libro paga» del ras delle coop.
E l' avvocato Bartolo urla a sua volta, parlando sempre al plurale e non per conto del suo assistito, come fanno gli altri penalisti. «Noi siamo da due anni in galera ha capito Buzzi?» o anche «siamo accusati di associazione di stampo mafioso».
Le tangenti "tracciate" dall' accusa ammontano a 200mila euro ma per Buzzi è il quadruplo quello che ha dovuto dare a Panzironi e di cui non vi è prova se non la sua parola. «Perchè il suo cliente è un delinquente! », grida il ras delle coop nell' aula bunker di Rebibbia.
E l' avvocato Bartolo esplode: «Non si permetta! Piuttosto ci spieghi per quale motivo sta coprendo Alemanno e Visconti: non sarà mica un discorso di regole tra vecchi camerata?». Ormai il gioco è a chi indispettisce di più l' altro. E di fronte alla orgogliosa rivendicazione di Buzzi di essere sempre stato un comunista, il legale di Panzironi, come se la tensione non fosse già alta, soffia sul fuoco. Sempre urlando, chiede: «Lei che si definisce comunista non si vergogna ad aver finanziato le campagne elettorali del 2013 di Alemanno? ».
La domanda, seppur ammessa dal tribunale, solleva sdegno da parte di alcuni suoi stessi colleghi. L' avvocato Ippolita Naso di Carminati, dal banco dietro, di fronte all' aggressività del collega, spalanca le braccia e dice: «è una domanda sul piano etico », «ma chi è lei: un moralizzatore? », chiosa il difensore di Buzzi Piergerardo Santoro.
La giudice riporta ordine e il ras delle coop non si sottrae neanche a questa ultima domanda. «Le rispondo in termini marxiani: tu non devi guardare se il gatto è bianco o nero, se me pia er sorcio io lo pago». Una parabola, una delle tante enunciate da Buzzi (come quella «la verità è che io sono stato un argine alla corruzione a Roma»), che chiude gli 8 giorni dedicati a lui. Da oggi tocca a Carminati.
Fonte: qui
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