ISPEZIONI DIMEZZATE, ALTRO CHE LA LOTTA AI FANNULLONI STROMBAZZATA DALLA MADIA!
I CONTROLLI PERMETTEVANO DI RECUPERARE 100 MILIONI L’ANNO
La spending review si abbatte sui medici fiscali dell’Inps e i furbacchioni possono gioire. L’ultimo caso: un carabiniere si frattura un dito e si mette in malattia per 152 giorni.
Ma durante questo periodo, partecipa a quattro maratone con la mano intatta
Franco Bechis per “Libero Quotidiano”
L' ultimo caso noto alle cronache è avvenuto in Trentino. Un carabiniere in servizio durante una colluttazione si frattura un dito, il quinto metacarpo della mano destra. È il 10 agosto dell' anno scorso. Il militare si mette in malattia e rientra l' 8 gennaio 2016, dopo 152 giorni di malattia.
Solo casualmente, e per invio di ampia rassegna documentaria e fotografica anonima, si è scoperto che il malato aveva partecipato nel frattempo anche con buoni risultati a quattro maratone. E la rassegna fotografica faceva vedere la mano destra intatta, senza medicazioni e fasciature, mostrando un malato sanissimo.
Non è un caso particolare, purtroppo accade assai spesso in Italia. Molto più spesso nel settore pubblico. Ma rispetto al passato i malati immaginari la fanno franca nella stragrande maggioranza dei casi. Ma come? Non è stata avviata una rivoluzione proprio dal governo in carica, con la riforma della pubblica amministrazione che avrebbe fatto piazza pulita di furbetti del cartellino, assenteisti cronici e malati immaginari?
Sulla carta è quel che ha promesso Marianna Madia, addirittura ventilando il carcere per chi fosse stato pizzicato in queste situazioni (e non accadrà mai). Ma in pratica molti decreti attuativi di quelle norme devono ancora essere varati, e quindi assai poco è effettivamente in vigore.
E soprattutto la spending review nel frattempo ha tagliato e non poco i fondi tradizionali a disposizione per i controlli dei medici fiscali Inps.
Loro se ne lamentano e da qualche giorno una delegazione è davanti al Parlamento per cercare di sensibilizzare deputati e senatori sui fondi che mancano e rendono impossibili i controlli.
In origine un decreto ancora in vigore aveva stanziato 70 milioni di euro, che venivano poi divisi per pagare i costi dei controlli dei medici fiscali Inps su base regionale.
Poi si è deciso di accentrare quella funzione e costituire un polo unico nazionale. Forse si pensava di spendere un pizzico meno così. Il fatto è che nel frattempo sono intervenute le forbici della spending review proprio su quel capitolo. E i 70 milioni sono evaporati in gran parte.
Oggi i fondi si aggirano fra 18 e 20 milioni di euro, e con questa cifra si fa davvero poco. Ed è un problema anche economico. Perché secondo le stime degli anni precedenti il recupero di danno erariale effettuato attraverso quei controlli era superiore ai 100 milioni di euro l' anno. Quindi più che un costo per lo Stato quel servizio era una risorsa economica, oltre che uno strumento per fare funzionare correttamente e con senso di giustizia i posti di lavoro pubblici.
Anche la Corte dei Conti ha segnalato nella sua relazione sul bilancio dell' Inps 2013-2015 come la mancanza di fondi abbia inciso fortemente sui controlli effettuati per scoprire gli assenteisti ingiustificati. Le visite fiscali sono diminuite del 49% in media, e quelle disposte di ufficio addirittura del 62,2%. Gli statali furbetti brindano, convinti di farla franca una volta in più. E le grandi riforme restano solo sulla carta, come spesso è accaduto in questi anni.
Fonte: qui
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