“HO PRESO IL VIRUS PERCHÉ HO CERCATO DI PRENDERLO, E HO FATTO UNA FATICA TREMENDA”
“IL GREEN PASS È UN RICATTO, LO USERÒ SOLO PER LO STRETTO NECESSARIO.
NON HO NIENTE CONTRO I NON VACCINATI, SONO CONTRO LE VIOLAZIONI DELLA LIBERTÀ. IL CASO DJOKOVIC È RIDICOLO. LUI NON HA COLPE. L’HANNO VENDUTA COME HANNO VOLUTO”
Matteo Cassol per www.mowmag.com
Dopo aver annunciato di essere stato contagiato da un vaccinato, a qualche giorno di distanza Marco Melandri spiega a MOW la propria situazione: “Sto bene, fin dall’inizio del tutto asintomatico.
Sono già negativo da un po’ di tempo, ma chi non ha il green pass deve comunque rimanere in castigo per dieci giorni (se non hai la tesserina verde devi rimanere a casa in punizione di più). Se non mi avesse chiamato un ragazzo per dirmi che era positivo dopo essere stato a contatto con me non me ne sarei nemmeno accorto”.
Contagiato da un vaccinato, ma come?
“Ho preso il virus perché ho cercato di prenderlo, e, al contrario di molti vaccinati, per contagiarmi ho fatto una fatica tremenda. Ho fatto apposta per potere essere in regola almeno per qualche mese e non è stato nemmeno facile.
Mi sono dovuto contagiare per necessità, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un’alternativa valida. D’altra parte conosco molte persone con due dosi che provano a infettarsi per evitare la terza. Comunque per me il green pass era e rimane un ricatto: lo userò solo per lavoro e se devo accompagnare mia figlia. Sono disposto a utilizzarlo solo per lo stretto necessario”.
Molti obietteranno che sarebbe stato più semplice vaccinarsi…
“Uno può avere svariati motivi per non volersi vaccinare, anche perché fino a prova contraria questo resta un vaccino sperimentale e con un meccanismo diverso rispetto a tutti i vaccini del passato, legato all’mRna.
E quindi uno ha tutto il diritto di avere dei dubbi, soprattutto se, come nel mio caso, uno ha già avuto la malattia e aveva gli anticorpi. Chi prende la malattia è molto più protetto dopo. Io sono risultato positivo senza nemmeno accorgermi di avere qualcosa. Mia figlia non è risultata neanche positiva”.
Puntuali arrivano anche le accuse di essere un famigerato “no vax”.
“Io non ho niente contro i vaccinati, come chiaramente non ho nulla contro i non vaccinati. Io sono contro le violazioni della libertà. La Costituzione ci dice che siamo liberi di scegliere e di sceglierci con cosa curarci, mentre questo Governo ci ha definitivamente cagato sopra. E sono molto preoccupato per il proseguo.
Sfruttano questa cosa dei vaccini per metterci uno contro l’altro, e nel frattempo con l’altra mano inseguono il vero scopo. Stanno giocando al gioco dell’illusionismo: tutti si concentrano su vaccini e green pass mentre nel frattempo per esempio le bollette raddoppiano. Gli italiani sono completamente accecati dalla televisione e dalla quasi totalità dei giornali, che non «possono» dare informazioni diverse visto anche quanto hanno preso in più dallo Stato negli ultimi anni.
La gente viene convinta che il problema sia causato da coloro che non si sono fatti fare la puntura, che sono una percentuale piccolissima che non può certo incidere su quello che sta accadendo. Non possono certo causare problemi agli altri, e se ne causano vuol dire che il vaccino non funziona. Se vai in Africa ti fai il vaccino per la malaria e quando scendi dall’aereo non vai in giro a chiedere agli altri se sono vaccinati, perché sai che quel vaccino funziona”.
E i bambini?
“È una cosa che non ha senso, lo dicono i numeri ufficiali: questo virus non dà problemi ai bambini e sotto i 30 anni i morti sono pochissimi, tra l’altro morti positivi al Covid, non di Covid. Magari uno muore in un incidente stradale e viene tirato dentro nel calderone dei morti Covid. Adesso anche i nostri superscienziati stanno cominciando ad ammettere che i numeri sono falsati.
E non capisco come sia possibile obbligare i bambini a questa dittatura: i problemi degli effetti avversi del vaccino sono reali, e soprattutto si sono creati una cattiveria e un odio incredibile. Le persone e i bambini vengono divisi per categoria.
Chi è bravo e chi non è bravo. Se non è razzismo, cos’è? Se sei «bravo» hai il beneficio di poter fare cose che erano e dovrebbero essere un diritto, come fare sport, andare a scuola, lavorare. Ed è una libertà condizionata, perché possono decidere in qualunque momento di revocartela. Ormai la libertà dura al massimo tre mesi, quando con tutti gli altri vaccini il richiamo non è da fare prima di dieci anni.
Hanno utilizzato la scusa della variante Omicron per la corsa al richiamo, ma nel frattempo dicono che il vaccino non funziona bene e che quello per la variante Omicron arriverà a marzo. Basta spegnere la televisione e uscire per strada per rendersi conto che la vita va avanti normalmente. Dal punto di vista sanitario stanno succedendo cose normali. Se guardi i numeri dell’influenza negli altri anni vedi che i morti in Italia erano almeno diecimila.
Questa malattia ora ha media una di 83,6 anni di età per i deceduti. Di cosa stiamo parlando? Non si dice la verità, è una cosa assurda e ora anche chi ha due dosi viene equiparato a un no vax. Non so come si faccia a continuare a credere a queste persone. È una presa in giro. E il vaccino è così tanto per il bene delle persone che perché lo facciano devono ricattare e costringere: se una cosa è per il mio bene lo capisco e mi convinco da solo”.
Che dire degli attacchi ricevuti per esempio da Selvaggia Lucarelli?
“Non mi interessa nulla, dico davvero. Il tempo darà le risposte”.
A proposito di sportivi controcorrente: il caso Djokovic?
“È ridicolo. Lui non ha assolutamente colpe e sarebbe rimasto a casa senza problemi. Però, come tutto il resto, l’hanno venduta come hanno voluto. Chi organizza uno dei più importanti tornei del mondo non poteva non avere il numero uno e quindi sono stati loro a fare di tutto per farlo entrare. Poi però è subentrata la politica, perché la questione non ha nulla a che fare con la salute. Djokovic è stato preso in mezzo nella guerra tra organizzatori dell’Australian Open e Governo, che dopo aver fatto il pugno duro non può permettersi di abbassare i pantaloni”.
Rischia conseguenze sulla carriera?
“Credo che se ne freghi altamente di questo e io lo stimo tanto perché ha dei valori ed è giusto così, perché questa non è più un’emergenza sanitaria, è solo una faccenda politica. Ci sono Paesi che fanno l’opposto dell’Italia e dell’Australia e oltre ad aver mantenuto la libertà stanno ottenendo dei risultati, mentre da noi nonostante tutte le restrizioni va addirittura peggio, per non parlare dei danni sociali e sull’economia.
Che fine hanno fatto le associazioni di categoria? A Campiglio per esempio dovrebbe essere pieno in questo periodo e invece vedo tutto deserto. Perdono più soldi ad aprire che a tenere chiuso, però nessuno dice niente e non riesco a capire come possano accettare una situazione del genere. Ormai sono gli stessi esperti a dire che questa variante è a livello di un raffreddore. Bisogna conviverci, non si può continuare a rinunciare a vivere e privare le persone delle libertà e dei diritti più basilari”. Fonte: qui
Nessun commento:
Posta un commento