Cesare Zapperi per il "Corriere della Sera"
Il tono è soft, le parole misurate dopo tante battaglie anti-Euro. Ma per non smentirsi il senatore leghista Alberto Bagnai deve ricorrere a una curiosa inversione delle responsabilità. «Se abbiamo dovuto rincorrere la crisi pandemica - spiega in Aula - non è per colpa di chi è dipinto dai media come anti europeista, ma di chi si dice europeista senza esserlo».
E al premier assegna il compito di «rifare» l'Europa. «Ci affidiamo a lei, c'è bisogno di lei per una riscrittura delle regole europee, che sino a ora non vediamo, e di una distorsione che se non verrà rimossa metterà a rischio il progetto europeo».
L'altro esponente di punta dell'euroscetticismo leghista, Claudio Borghi, dirà la sua oggi alla Camera. Ma ieri su Twitter ha scritto: «Al netto delle prevedibili parentesi euro religiose che tanto non hanno alcun effetto pratico su quanto questo governo deve e può fare, il discorso di Draghi, se pur lontano dai deliri di Conte, lascia molti punti vaghi. Mi aspettavo aspetti assai più puntuali da chi ha poco tempo». Fonte: qui
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