lunedì 22 maggio 2017

Vaccini? Con intelligenza!


Esistono vari modi di parlare dello stesso argomento.
Dipende dall’argomento, dalla preparazione di chi spiega, dalla sua comprensibilità, dalla capacità di comprendere di chi ascolta.
Personalmente, quando tengo le mie conferenze, mentre parlo, ascolto chi mi ascolta, per essere sicuro di riuscire a farmi comprendere.
Il silenzio di chi ascolta, insieme ad una particolare luce negli occhi è la prova dell’efficacia della comunicazione.
Negli anni, non ho mai voluto parlare di vaccini per più di qualche secondo, perché ritengo tutt’ora che sia uno degli argomenti ove le variabili relative ai momenti cui ho fatto cenno nelle righe di sopra sono così numerose, da essere con estrema difficoltà controllabili.
Il tema vaccino è sempre correlato all’ansia di morte, ma la nostra società alimenta questa ansia e vi costruisce del commercio, perciò è vano voler scardinare le dinamiche fobiche intrise di paura di morire con alcuni discorsi.
Ci si scontra con degli automatismi che accedono a livelli antecedenti a quelli della comprensione logica.
I produttori di vaccino affermano per iscritto che non possono garantire che il vaccino funziona.
A loro è perdonata l’assenza di scientificità di un prodotto che vendono, a caro prezzo, e con l’avallo delle Istituzioni.
La mole gigantesca di Letteratura dimostrante il superamento delle grandi malattie infettive grazie al miglioramento della qualità della vita in generale non viene tenuta in debito conto, perché il livello culturale necessario, per accedere a tale livello di sapere, è molto più alto di quello al quale è tenuta la massa.
La massa deve sentirsi impotente, indifesa, deve correre a spendere per avere una garanzia di sopravvivenza e deve alimentare indotti commerciali robusti e appoggiati in buona e cattiva fede, da Istituzioni, mezzi di comunicazione e altre componenti sociali, che non reggono sedute al tavolo della scienza, per vedere chi è in grado di condurre sino in fondo un discorso e decidere chi vince la partita.
Nei vaccini, sono presenti varie impurità, conservanti, prodotti che non hanno nulla di rassicurante per una persona che li introduce dentro di sé, con una via che non si verificherà mai in natura spontaneamente.
I periodi di copertura di qualunque vaccino sono come il taglio dei capelli, non si sa mai quando è il momento giusto per andare a tagliarli, talvolta è troppo presto, ma non si avrebbe il tempo per farlo successivamente, talvolta è troppo tardi, ma non si poteva andare prima.
Il risultato finale è che, ferma restando l’idea di tagliare i capelli periodicamente, non si riesce mai ad avere i capelli alla lunghezza giusta.
Traduciamo (vi ricordo che sono Specialista in Immunologia), e spieghiamo subito che ogni qualvolta l’organismo viene a contatto con un agente patogeno (capace, potenzialmente, di dare malattia), il suo sistema immune, la cui complessità vi risparmio in queste righe, attiva una risposta, molto diversa a seconda della quantità di germi, della via, attraverso la quale, questi raggiungono l’organismo, delle condizioni generali della persona, di un numero enorme di altri fattori.
Le prime fasi di risposta sono imperniate sul reclutamento di una parte dei sistemi di difesa, che, solo se la presentazione del germe è imponente e ripetuta, lascia spazio all’elaborazione di ulteriori livelli di risposta, sino a livelli di immunità anche molto seri ed effettivamente protettivi.
Tuttavia, nella pratica corrente, è in dubbio se convenga tenersi lontani da alcuni germi e se convenga sfidarli portandoseli dentro anche con vie innaturali, per innescare ad ogni costo una risposta protettiva a tutti gli effetti.
Ricordo che in alcuni casi, come per la tubercolosi, il vantaggio di non aver mai incontrato il Bacillo di Koch è legato allo stile di vita sano della persona; ho dei seri dubbi sulla ovvietà di inoculargli un vaccino per costringerlo a “conoscere” la tubercolosi.
Infatti, in tempi di tubercolosi, anni addietro, quando vi era una incidenza maggiore di questa malattia, era ben noto che moltissime persone, pur avendo incontrato il germe, erano in grado di confinarlo all’interno del così detto processo primario di Ranke, praticamente in un apice polmonare, fatto che non coincideva con la malattia conclamata, ma significava solo che l’organismo aveva potuto neutralizzarne la manifestazione vera e propria.
La tubercolosi offre un modello sperimentale molto interessante per capire alcune cose.
Infatti, con la intradermoreazione alla tubercolina, è possibile vagliare la reattività dell’organismo al germe, che può essere scarsa, modesta o vivace. Sia una risposta scarsa che una risposta vivace non sono sinonimo di assenza di malattia oppure di malattia grave, in quanto una persona che non reagisce può essere incapace di farlo perché non immunizzata, ma anche perché gravemente defedata, quindi attaccabile, così come una vivace risposta può essere segno di protezione importante, ma spesso, più facilmente segno di una grave attitudine della malattia a dare il ben noto granuloma tubercolare, o tubercoloma.
In questo esempio, l’immunità è del quarto tipo, secondo la classificazione di Gell e Coombs, cioè cellulo-mediato.
Ne parlo solo per gli addetti ai lavori, ma soprattutto per far capire che l’interpretazione dei fenomeni è molto delicata.
Si scivola nel dover parlare di Igiene, una parola che non significa pulizia, ma arte di vivere in salute (http://salvatoreraino.com/germi/).
Alcune affermazioni che i produttori di vaccino introducono nei lunghissimi bugiardini delle loro confezioni non raccomandano alcuni vaccini in soggetti oltre i 25 anni di età.
Senza che io scenda in dettagli scientifici in tale direzione, vorrei chiedere quanti di voi lo sapevano e che risposta siete disposti a darvi.
La verità è che, leggendo con attenzione e con le dovute nozioni che sono appannaggio di poche persone, l’esito finale nei riguardi della partica vaccinica diventa paragonabile ad una roulette russa.
I giornalisti, secondo il loro solito stile, quasi sempre poco etico, spargono la poca marmellata, su strati sottili  assai diffusi.
Per i vari germi in questione, per esempio, per la meningite, i ceppi sono numerosi, anche più di quelli conosciuti, tanto che una protezione idonea è soltanto un fatto ipotetico che noi dovremmo abbonare ai produttori, che si guardano dal non assumersi responsabilità. Ma chi siamo? Babbo Natale?
Inoltre è raro che una meningite sia ormai sostenuta dai germi classici. E’ evidente che insistere sulla possibilità di immunizzare le persone non può essere il criterio di prima scelta.
Vorrei vedere, se il servizio vaccinale fosse privo di ripercussioni commerciali; chi gli andrebbe dietro….magari lo farebbe a livello di volontariato?
E’ molto disonesto non spiegare alle persone che la parola meningite significa solo infiammazione delle meningi, ma che dietro a questa realtà si nasconde un mondo di variabili, che i vaccini, fermo restando tutti gli inconvenienti che portano, non riescono a coprire se non per una minuta e ipotetica percentuale di situazioni, che meritano di essere studiate, una ad una, per conferire davvero ad un vaccino una dignità scientifica salvavita.
Ma una diffusione di modesta entità di qualsiasi prodotto non muoverebbe fatturati degni di nota nel panorama degli aspetti finanziari, che le multinazionali hanno parecchio a cuore.
I medici, però, non dovrebbero fare confusione fra aspetti scientifici ed etici e aspetti derivanti dagli incentivi ricevuti dalle ditte!
I medici dovrebbero farsi garanti di una vera scientificità comportamentale, invece, spesso deragliano.
Poi vi sono gli aspetti comici, che ricordano i film di Totò, di Alberto Sordi, quando, per esempio, si ammala  una persona vaccinata e si commenta dicendo che è stata una fortuna che fosse vaccinata perché la malattia è stata meno grave! Ma stiamo scherzando?
Insomma, è evidente che qualcuno fomenta con ogni mezzo, sordidamente e cinicamente, diverse riletture degli accadimenti, tanto per spostare la ragione sempre verso alcuni orizzonti, che, guarda caso, sostengono fatturati.
E’ patetico che si arrivi, proprio nei momenti più idonei, a promuovere campagne vaccinàli gratuite (cioè, praticamente, a pagamento di tutti), e a mandare ingenti lotti di vaccinazioni in certi paesi (ma proviamo a leggere la letteratura in merito, prima di esaltarci). Il Libro Cuore non c’entra!
I giornalisti, a cavallo di giornali e televisioni, impestano l’aria, senza sapere nemmeno di che cosa stanno parlando, innescando processi mediatici, di cui non possono più controllare il destino.
Poi ci si mette anche il ministro di turno, che, più incompetente che mai, paventa ripercussioni per chi ha i mezzi e il coraggio di fare ragionare le persone. Vergogna!
Sappiano tutti che il sapere è la forma di potere più grande e che ogni persona, anche colta, ha molti mezzi per difendersi, soprattutto in una società come quella nostra attuale, in cui ormai nessuno ha paura di perdere nulla.
E’ una vergogna che si diano soldi a incantatori di serpenti e non si dedichino soldi ai terremotati e a tanti poveri disgraziati che restano in difficoltà, senza limiti di tempo.
Così come è vergognoso anche che i carabinieri intervengano contro i rappresentanti ufficiali del sapere e non ricevano ordine di procedere contro gli incantatori di serpenti.
Ma le forze dell’ordine sono molto brave in questa nobilissima arte. Sono tempi di verità!
La giustizia trionferà da un giorno all’altro.
Quando fu di Poggiolini e De Lorenzo, ci è voluto del tempo, ma questi personaggi sono diventati i buffoni della Sanità.
L’obbligo di provare l’efficacia di un prodotto è tanto più severo quanto più il prodotto non è innocuo.
Ma abbiamo capovolto le cose, e ce la prendiamo con chi usa prodotti non compromettenti, e così cerchiamo di esaltarne al massimo la pericolosità.
Quanto al concetto di epidemia, è tribale come l’ignoranza e la malignità ci sguazzino, designando con parole sbagliate situazioni che non hanno nulla di pericoloso, se non l’ignoranza delle persone che cascano nell’inganno e alimentano il gioco globale.
Si arriva a emarginare le persone che hanno una visione corretta, il tutto, ancora una volta per interessi speculativi di bassa lega.
Nella storia delle epidemie, l’elemento scatenante non era mai primariamente microbiologico, bensì era l’ignoranza, la tribalità degli stili di vita, la profonda ignoranza e la perseveranza nel distogliere lo sguardo dalle reali cause che determinavano l’epidemia.
Molte persone albergano germi, che non procurano malattia, ma che possono essere mortali per altre persone.
Significa che:
  • Malattia e germi non sono legati univocamente
  • Le situazioni di malattia non possono essere scongiurate pretendendo solo di immunizzare l’organismo (tranne che in situazioni particolari, in cui dobbiamo ringraziare i vaccini)
  • La condizione di portatore sano dimostra che bisogna togliere importanza ai germi e darne di più alla reattività globale della persona, che, solo in ultimo è di tipo immunologico
  • Se non fosse così, il numero di malattie infettive sarebbe pazzesco, dato che le misure atte a contrastare i germi sono talmente alla portata di tutti da essere ormai la regola anche nelle mani più inette
  • Gli stili di vita sono più importanti di un vago concetto di protezione immunologica e antibiotica, che non soddisfa le cime del sapere, quindi non dovrebbe essere dato in pasto troppo facilmente al volgo
  • La vaccinazione a tappeto, lungi dall’essere motivo di vanto per la comunità, rischia di essere uno degli esempi più gratuiti di volgarizzazione del sapere, più o meno come l’uso di tanti farmaci, che le persone assolutamente non meritano
Ragioniamo: esiste un mondo di creature di vario genere che sono destinate a interagire fra di esse.
Avete mai visto le mosche mangiare un cane. No tranne che quando questo sta morendo o è già morto.
Avete mai visto i germi attaccare e demolire una pianta viva? No, se non quando la pianta è degradata al termine del suo ciclo vitale.
Avete mai visto affezioni fungine della pelle o delle unghie in soggetti che hanno il giusto pH? Soltanto in soggetti con particolari forme di immunodepressione congenita o acquisita, ma sono pochissimi.
E allora, perché dobbiamo considerare i soggetti normali come se fossero immunodepressi?
Molti processi di malattia sono forme di convivenza fra organismi che non vivono in pieno e forme di vita che vorrebbero impadronirsene.
Per rimanere in salute, occorre avere sempre una vitalità alta.
Nella mia vita, assieme ad alcuni amici, ho, più volte affrontato il freddo, per esempio nuotando, anche in inverno, in sorgenti di acqua ghiacciata, senza che mai contraessimo una malattia, come la polmonite o la meningite, anzi traendone una indescrivibile salute.
Piuttosto, voglio raccontarvi di come tengo in salute il mio cavo orale.
Entro pochi minuti da ogni introduzione di cibo, procedo con bicarbonato di sodio, filo interdentale, poi spazzolino e dentifricio, quindi lavaggio anche della gola e dell’esofago.
La bocca è, sempre, quasi come una sala operatoria, pressoché sterile  senza processi infiammatori e putrefattivi di nessun genere .
La bocca è una cavità a temperatura più o meno corporea, quindi quella giusta per far moltiplicare dei microorganismi.
Essa presenta una notevole complessità, in quanto, fra i denti, si situano le papille gengivali, che sono piccole piramidi di tessuto vivo, normalmente di colore roseo, che, normalmente, non patiscono di alcun segno di infezione.
I denti sono infissi, saldamente all’interno degli alveoli dentari, con dei sistemi di tenuta gengivale favolosi che impediscono a qualunque germe di insinuarsi in aree che non sono destinate ad essi e devono rimanere pressoché sterili.
Le tonsille palatine, le adenoidi, le tonsille del V linguale, nel loro complesso, formano il noto anello di Weldeyer, che è una importante dislocazione di cellule immunocompetenti, disposte all’ingresso delle prime via aeree e digestive.
Sembra che la natura abbia voluto un sito di particolare sorveglianza proprio nel punto in cui il soggetto potrebbe dare accesso ad agenti in grado di esercitare la propria patogenicità.
In molti casi, tali strutture si ipertrofizzano, diventano più pronunciate, come se non bastasse il loro volume normale per assolvere le funzioni per cui sono previste.
Non ci si chiede perché.
In situazioni acute, insieme alla febbre, al mal di gola, al catarro, si associano altre sofferenze che coinvolgono anche l’intera persona.
Che cosa sta accadendo?
L’organismo è impegnato nell’arginare con i propri mezzi l’attacco che alcuni microorgarnismi vorrebbero porre in essere a danno della sua integrità.
In effetti anche questo mio linguaggio non è esatto e risente dell’immaginario collettivo, come nelle fiabe, dato che parla di una presunta volontà dei germi di arrecare danno alla persona.
E’ verosimile, che quei germi non sappiano proprio nulla delle vicende che arrecano con la loro propensione naturale ad intervenire in presenza di substrati con determinate caratteristiche, malsane.
Vediamo come vive la persona che versa in condizioni come quelle descritte, pensando che un quadro sovrapposto del genere può essere acuto, ma che spesso situazioni di ipertrofia tonsillare, con catarro cronico, alito cattivo, facilità ai colpi d’aria….sono la regola, e che in questi casi si ricorre a tutto tranne che a modificare alcune abitudini che sono la causa della situazione.
La persona in questione, invitata ad aprire la bocca lascia apprezzare facilmente una infiammazione cronica e diffusa dell’orletto gengivale, che appare violaceo, discontinuo, con presenza di alcune aree di pus.
L’altezza delle gengive rispetto ai denti appare ridotta, e appaiono, in misura variabile, delle sacche gengivali che possono anche sanguinare facilmente, con una pressione anche minima, oppure con lo spazzolamento dei denti.
In questi casi, la televisione propone l’uso di un dentifricio che impedisce il sanguinamento.
Sempre in queste persone, vi è una più o meno avanzata ipersensibilità anche dolorifica, quando si spazzolano i denti, oppure per il caldo o il freddo degli alimenti.
Anche per tali problemi sono pubblicizzati, sempre dalla televisione, dei dentifrici che riducono la sensibilità.
Le sostanze impiegate per ottenere ciò possono vantare effetti collaterali gravissimi, sia neurologici che cardiologici, di cui non si parla mai.
Alcune figure di dentisti si prostituiscono per compensi economici, affermando che il dentifricio in questione funziona.
Nessuna menzione al fatto che se non si ha accurata igiene orale, le gengive si scollano dai denti, lasciando scoperto il colletto, che grazie a Dio, ha una notevole sensibilità, perché la natura ha previsto persino che il soggetto capisca che sta sbagliando a impostare la vita in un certo modo.
Ovviamente vi sono anche le gomme da masticare, che servono ad eliminare il cattivo odore della bocca, in preda a fenomeni di putrefazione cronica dei nobilissimi tessuti parodontali, i quali, lasciati a contatto cronico con residui di cibo, vanno incontro a veri e propri fenomeni di decomposizione in vivo, con tanto di colonie batteriche di ogni genere.
Questi soggetti hanno facilmente tonsille gonfie, perché l’organismo è continuamente attaccato da fronti di germi non previsti, che vengono arginati soltanto dal reclutamento di misure speciali rappresentate da organi linfàtici aumentati di volume, con un maggior numero di linfociti e con un allertamento di meccanismi di difesa, che occupano volume e giustificano il quadro cronico.
Eppure a questi soggetti, spesso bambini, pieni di merendine, cocacola, che non lavano i denti….vengono tolte le tonsille e le adenoidi, nel rituale macabro tribale, tra i fumi e i fuochi di aborigeni che danzano nella notte, con i loro gonnellini annodati.
La bocca di queste persone è orribile, conserva sempre detriti di cibo in decomposizione fra i denti, spesso al posto delle papille ormai scomparse e in corso di ulteriore putrefazione.
Si associano detriti di tartaro, cioè concrezioni calcaree consentite dal ph particolare in loco e dalla vivace attività metabolica dei germi che trovano un paradiso terrestre, pieno di risorse per vivere e moltiplicarsi in tali fortunate, quanto diffuse situazioni.
La verità è che, raramente, facendo aprire la bocca al paziente, si trova una bocca sana, in condizioni che lasciano capire che egli ha cura della sua bocca e della sua persona.
Secondo voi, se vacciniamo una persona così per qualunque germe, quanto egli sarà effettivamente protetta dalla possibilità che qualche milione di germi, da una gengiva, arrivi dritta al cervello e alle sue meningi, e se lo mangi in poche ore?
Perché la televisione non parla di questi meccanismi e continua invece a voler far vendere questi benedetti vaccini, come se fossero l’unico motivo per cui l’umanità non si estingue.
Lo so che il modo in cui parlo è misto di comico e macabro, ma sono arrabbiato, davvero arrabbiato, perché non tollero più le cialtronerie che sento raccontare in giro.
L’orletto scoperto dei denti di queste persone, che mi guardano come un extraterrestre, quando mi affretto a lavare la mia bocca dopo un pasto, in qualunque posto io mi trovi, è spesso colorato di varie sfumature, ognuna delle quali ricorda una capsula di Petri per la coltura batterica in laboratorio.
Quindi, in questi casi, la persona ha un laboratorio di coltura batterica in bocca, dal quale si sprigionano anche immunocomplessi che poi guadagnano il torrente circolatorio e possono produrre malattie di ogni genere, anche gravi.
Ma nessuno farà mai aprire la bocca a queste persone. Oppure si arriverà, solo troppo tardi, a individuare un granuloma apicale con un esame radiologico, dopo aver praticato mille terapie antibiotiche, mille vaccini, mille antiinfiammatori, mille dosi di cortisone, mille disinfettanti, mille misure che fanno guadagnare mille produttori, tutti che si vantano di produrre articoli clinicamente testati, che non significa un benemerito cazzo.
Così si svia il riconoscimento del nesso fra cause e malattie, ma l’importante è che gìrino dei soldi, e che le persone si ammalino sempre di più.
Poi arrivano le pratiche sessuali incongrue, come passaggi del membro dall’ano alla bocca, alla vagina…..mentre si aggiungono anche i tamponi vaginali e altri trattamenti antibiotici e di altro genere, senza chiedere quali siano i comportamenti intimi.
Sono davvero scocciato dalla stupidità del genere umano e dalla sua insolenza di fronte all’autorevolezza della scienza che non ha nulla a che fare con gli stramaledetti prodotti clinicamente testati.
Al posto di tante sciocchezze su farmaci, vaccini ed altri sistemi che arricchiscono farmacie & c., bisognerebbe vendere la cultura, il sapere, le regole per vivere bene e non ammalarsi.
Ma non ho finito, perché sono veramente arrabbiato!
Tutte le schifezze che mangiamo ogni giorno riempiono e sàturano il circolo linfatico, lo fanno spurgare tramite gli organi linfoidi, per esempio quelli dell’anello del Waldeyer.
E’ inutile che continuiamo a bombardare i nostri bambini con gli aerosol, di cortisone, antinfiammatori, antibiotici.
Per non parlare della bellissima abitudine di combattere la febbre, che poniamo in campo proprio quando l’organismo non ce la fa più e ricorre anche alla febbre per attivare al massimo immunità e metabolismo nel tentativo estremo di liberarsi di tossine e germi che vi pullulano sopra.
Capito, miei cari pediatri? Avete capito? E’ arrivato il momento di fermarsi e farsi domande sul perché la vita è gravata da tante malattie e tante morti evitabili e se soltanto sapessimo vivere meglio!
E attenzione! Io non ho mai istruito nessuno sull’evitamento dei vaccini, piuttosto gli ho indicato che cosa potesse studiare per documentarsi e decidere con la propria testa, non con la testa di quei disgraziati di giornalisti in combriccola coi poteri forti.
Attenzione anche a non pensare che i miei argomenti siano solo le quattro cavolate che ho scritto nelle righe precedenti, perché sarebbe un grosso errore pensare, anche un solo attimo, che nella mia banca dati vi sia solo questo piccole esempio rappresentativo di piccole grandi verità i cui risultati ricadono ogni giorno sulla testa di tutti come tegole pesanti che arrecano danni e ci lasciano ancora inconsapevoli sulla verità.
La vita si alimenta di stile, qualità, armonia, cultura, eleganza, scienza, moralità, etica, e non di mille stronzate, che vogliono venderci mentre stanno crepando proprio quelli che le vendono.
Gli attacchi del sistema sono spesso inauditi, come il voler privare i bambini non vaccinati della facoltà di frequentare i momenti di comunità, col delirio che sarebbero pericolosi per la salute dei vaccinati.
Ma siete impazziti?
Se avete il coraggio, sedetevi al tavolo e, per tutte le ore che ci vogliono, lasciatevi sbranare dalla sequenza di ineffabili ragioni, e dopo, non permettetevi, mai più, di infastidire chi ne sa più di voi, nell’interesse della comunità, questa volta clinicamente testato.
E chiaro?
Bisognerebbe vergognarsi di spargere i germi dell’epidemia mentale, che spinge le persone a diventare sempre più stupide e moleste, con i loro automatismi tribali e pericolosi.
Quanto agli antibiotici, dovremmo parlare soprattutto dei danni che arrecano, prima di spingerci nel diritto di usarli, senza mai dimenticare che, quando poi essi servono davvero, rischiamo di trovarli inutili, perché i germi se la ridono, tanto si sono abituati ad usarli anche come mezzo di sopravvivenza (chiamasi resistenza batterica).
I giornalisti, se vogliono fare notizia, abbiano il coraggio di far parlare, a lungo, per il tempo che ci vuole, anche le autorità fuori del coro, come me. Poi vediamo!
Sono venti anni che mi trattenevo e non dicevo tutto quello che ho detto così chiaramente, era il momento giusto, perché negli ultimi tempi, si sta esagerando a rendersi vittime di quattro delinquenti che arrecano solo danno alla comunità e che non sono in grado nemmeno di proteggere i propri figli dalle insidie dell’ignoranza, della malattia, ma diciamola in sintesi, della psichiatria finanziaria.
Tutto deriva sempre dalla maledetta malattia psichiatrica, per la quale tutti pensano che sia legittimo fare soldi attraverso qualunque sistema. Adesso basta!
Se i miei argomenti fossero solo questi, non li avrei enunciati. Fortunatamente essi sono solo la parte emergente di un gigantesco iceberg, che è il mio sapere costruito attraverso milioni di momenti di silenzioso ed umile studio.
Quanto alla scientificità, che viene tante volte invocata, come baluardo per giustificare certe porcherie che non hanno limiti, ebbene si sappia che se la scientificità fosse solo questa, il pianeta si sarebbe solo estinto.
Scientifica è la vita, ma a patto di volerla studiare con rispetto, con onestà per difendere realmente la vita di tutte le persone e la promozione di un effettivo incremento della qualità della vita stessa.
Tutte le volte che un prodotto muove guadagni dovremmo chiederci se è inevitabile il suo uso.
Altrimenti, il mondo si riempie ancora di più di fandonie.
Un appello ai magistrati: che si muniscano, d’ora in poi, e diano ampio spazio a tutte le campane, per affrontare un caso di responsabilità professionale di un medico, specie se questo è un medico così detto alternativo. Sarà una interessante opportunità per non sbagliare, non incorrere in errori della magistratura anche perseguibili, incrementare il proprio livello di cultura, rimanere umili e giusti, e non rallentare il processo di crescita di un livello adeguato di informazione, ma soprattutto sarà il momento di non prestarsi a logiche mafiose, di cui si alimentano  molti avvocati  pronti ad affiancare chiunque si convinca, troppo facilmente, che è stato un errore medico a determinare danni o la morte di un proprio caro.
Non si fanno partire procedimenti penali destruenti, sulle sole illazioni di ignoranti, animati solo da vendetta e tanta tanta cattiveria. Molti avvocati vivono così.
E’ vero che i medici devono tornare ad interrogarsi sul senso del loro lavoro, ma non sarà inseguendoli e braccandoli così che miglioreremo il livello di assistenza sanitaria.
E per coloro che proprio non tollerano il mio modo di esprimermi in questa occasione, ricordo che non si contano le guarigioni strane, sia in persone che in animali, delle quali ho ampie testimonianze.
I tempi cambiano: avremo una sempre minore affermazione della cattiveria e della stupidità, in cambio di una maggiore intelligenza e onestà.
Gli operatori sanitari stiano attenti a cambiare i guanti passando da un paziente all’altro, perché i pazienti non sono bestie da macello e non basta preservare sé stessi per lavorare bene.
I criteri di morbilità e mortalità devono passare sotto un processo di profonda revisione.
Per esempio, mi piacerebbe essere chiamato personalmente a esaminare tutto quello che è accaduto prima della morte di diverse persone che poi vengono utilizzate come carro della vittoria dai giornalisti complici del sistema repressivo.
I giornalisti non devono essere investiti dello strapotere che hanno, dato che innescano processi che alla fine  confondono e influenzano persino i processi in aula. Vergogna!
Abbiamo detto tanto, ma non abbiamo detto nulla, perché dovremmo parlare ancora del disordine della vita, nella sua totalità, dei meccanismi per cui si mantengono le persone in regime di schiavitù, convincendole di essere portatori di privilegi che in effetti sono la loro vera catena.
Non posso approvare le persone in fila che in questi giorni ambiscono a farsi vaccinare per la meningite, magari gratuitamente.
La medicina ha bisogno di mezzi raffinati che devono essere prima di tutto preventivo, ma per fare ciò occorre cultura e onestà.
Bisogna imparare a guadagnare, vendendo cultura.
Poi vi sono i casi in cui occorrono i farmaci, ma sono pochissimi rispetto all’oceano che attualmente viene ritenuto inevitabile.
In questi casi speciali, occorrono profili di professionalità speciali, che applichino, secondo scienza e coscienza, di tutto, farmaci, vaccini, immunoterapie, ma stiamo parlando di piani elettivi di azione, non di piazze dipinte a festa per la gioia malsana dell’industria.
Vi sono situazioni spinte di malattia in cui non è possibile non fare uso dei mezzi più avanzati ed eroici.
Dedichiamoci a tali ambiti, con serietà e dedizione, perché in queste fasi, ogni momento rischia di essere l’ultimo.
Nessuno complichi le cose prima che le cose si siano complicate spontaneamente.
I medici restino quanto più possibile fuori dalle logiche di mercato, che poco hanno a che fare con la gestione della salute delle persone.
Questo articolo è la mia legittima reazione a numerose offese rivolte contro il buon senso, la cultura, l’onestà, che in questi giorni stanno ricevendo numerosi attacchi.
Tale avvilimento del buon vivere, di cui vi sono precise responsabilità, merita di essere fermato con decisione.
Il materiale contenuto all’interno di queste righe è dato in pasto a chiunque voglia impiegarlo per scendere in campo e denunciare i misfatti che sono divenuti intollerabili.
In questi giorni, ho ricevuto quanto segue:”Carissimi amici,
è al vaglio una proposta di legge in Regione Puglia che vuole allontanare i bambini non immunizzati da tutte le “attività educative e ricreative, pubbliche e private”. Si è costituito un Comitato Regionale a difesa del diritto della infanzia e della libertà di scelta. Se passa la legge i bambini senza immunizzazione, non potranno frequentare asili, ludoteche, gonfiabili, piscine, teatri, librerie, biblioteche, laboratori per l’infanzia, palestre, attività ricreative presso centri commerciali e strutture turistiche. Temiamo che ai dipendenti, a contatto con le collettività infantili, si possano chiedere certificati di idoneità”.
Firmiamo il testo, che il comitato ha redatto, per fermare l’iter della legge. http://www.quival.it/scelta
Bene. Sono un professionista che ha speso tutta la propria vita per dare il meglio alla comunità, spero anche in questo caso.
Fonte: qui

1 commento:

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