Partiamo da qui dalla notizia secondo la quale…
Deutsche Bank sotto indagine a Trani
(…) Sotto accusa la vendita massiccia da parte della banca tedesca, per circa 7 miliardi di euro, di titoli di Stato italiani, avvenuta nei primi mesi del 2011. (…)
Secondo l’accusa l’ex management del gruppo mentre comunicava ai mercati finanziari, in 3 pubblicazioni tra febbraio e marzo 2011, la sostenibilità del debito sovrano dell’Italia, avrebbe nascosto agli stessi e al Mef la reale intenzione di ridurre drasticamente, e nel brevissimo termine, nel primo semestre 2011, il possesso di titoli del debito italiano in portafoglio che, a fine 2010, ammontavano a 8 miliardi. La vendita massiccia poi avvenne per oltre 7 miliardi e sarebbe stata fatta ‘over the counter’, senza cioè che fosse divulgata al mercato finanziario regolamentato e giustificata –sempre secondo la procura tranese – “falsamente” a posteriori (nell’informativa periodica del giugno 2011) con la necessità di ridurre la sovraesposizione del gruppo al rischio sovrano dell’Italia, a seguito dell’acquisizione di Postbank di fine 2010. Tutto questo, ancora secondo Ruggiero, avrebbe alterato il valore di mercato dei titoli italiani perché fatta violando la normativa in vigore.Nello stesso periodo, Db acquistò circa 1,4 miliardi di Credit Default Swap (Cds) di copertura sull’esposizione al rischio Italia, acquisto non comunicato –secondo Ruggiero – né ai mercati finanziari né al Mef. Quindi, è il ragionamento accusatorio, Db autorizzando la vendita dei titoli di Stato italiani, acquistando contestualmente Cds e comunicando allo stesso tempo ai mercati finanziari la sostenibilità del debito pubblico italiano, ha compiuto condotte manipolative del mercato di tipo informativo-operativo, condotte idonee ad alterare la regolare formazione del prezzo di mercato dei titoli di Stato italiani sia nel primo semestre 2011 (quando il mercato ignorava le dismissioni di titoli), sia successivamente alla pubblicazione periodica del giugno 2011.
Sino a qui nulla di nuovo, i lettori di Icebergfinanza da quel lontano 2011, conoscono cosa in realtà avvenne in quei mesi. Alla fine proveremo a spiegare per quale motivo non crediamo affatto alle tesi di Deutsche Bank.
A differenza di molti che in quei mesi si divertivano ad alimentare il panico noi, sui media locali e in un’intervista al TG3 noi suggerivamo che «L’errore è il panico»
«Ma l’Italia non può fallire»
Lasciamo da parte la parola complotto che serve solo agli amici di Brunetta una macchietta, che quotidianamente si da da fare per difendere un uomo che nei momenti peggiori dell’attacco speculativo al nostro Paese andava in giro a dire che autostrade, ristoranti e aereporti d’Italia erano strapieni e soprattutto che in fondo la speculazione era una moda passeggera.
Poi noi tutti sappiamo che nel frattempo è uscita anche la notizia …
FU DAVVERO BLACKROCK A ISPIRARE IL CAMBIO DI SCENA DEL 2011 IN ITALIA?
Parliamo di cose serie!
Come abbiamo evidenziato nel titolo, si tratta di truffa e manipolazione con tutta l’Italia intorno. Si lo so in giro per la rete, su alcune testate e in alcune trasmissioni da sottofondo, i vari Giannino, Seminerio e compagnia bella si sono dati da fare nell’ironizzare sull’inchiesta della procura di Trani, tirando in ballo il leggendario “gomblotto” la materia prima su cui campano per cancellare le realtà, avvero la manipolazione dei mercati.
Funziona più o meno così. Lasci che qualche idiota tiri fuori le tesi complottiste poi indipendentemente dalla realtà ci giochi sopra con l’ironia e fai credere a tutti che si tratti di leggende metropolitane sviando dalla realtà.
Non ho potuto trattenere una sonora risata in seguito alla notizia, che secondo Seminerio, le banche hanno i “chinese wall” ovvero che la mano destra non sa quello che fa la sinistra…
Dunque: se ci si riferisce al fatto che il dipartimento di ricerca di DB scriveva che il debito italiano era sostenibile, a loro giudizio, mentre successivamente la proprietà della banca ha venduto Btp italiani, servirebbe sapere che di solito le banche hanno dei chinese wall, dove la mano destra non sa quello che fa la sinistra. Se non credete a questo (e potreste anche far bene), riteniamo utile informarvi che un investitore ha piena facoltà di liberarsi di titoli che giudica a rischio di perdite o di coprire quel rischio come meglio ritiene, quindi anche con credit default swap. Dire che un debito pubblico è sostenibile non vuol dire che quel debito debba essere tenuto in posizione sinché morte non ci separi, oltre livelli di concentrazione la cui determinazione spetta solo e soltanto all’investitore. E peraltro non ci risulta che l’esposizione di Deutsche Bank al rischio sovrano italiano sia mai stata negativa, cioè che avessero una posizione netta corta, puntando sul nostro dissesto. Hanno solo ridotto significativamente l’esposizione, anche in conseguenza dei segnali forniti dai modelli di controllo del rischio: cresce la volatilità? Riduco l’entità delle posizioni.Delitto di lesa sovranità
Elementare Watson! Chiunque sano di mente in mezzo a quell’inferno, ma non solo nel primo trimestre del 2011, ma ben prima nel 2010, avrebbe allegerito le posizioni sul debito pubblico periferico, peccato che è alquanto anacronistico fare simili riferimenti quando di parla di banche come Deutsche Bank o d’affari in genere, quotidianamente indagate o condannate per truffe e manipolazioni.
Ma davvero vogliamo credere che la mano destra non sa quello che fa la sinistra? Certo. Seminerio premette che se non credete a questo ( e potreste anche far bene ) ma una simile premessa, soprattutto per una banca come Deutsche Bank è ridicola.
Se volete saperne di più…
DEUTSCHE BANK: UNA MANIPOLAZIONE TIRA L’ALTRA
DEUTSCHE BANK: LA TRUFFA CON LA BANCA INTORNO
Ma lasciamo perdere il gossip finanziario e proviamo a vedere per quale motivo è irrealistico pensare che Deustche Bank abbia solo ridotto significativamente l’esposizione, in conseguenza dei segnali forniti dai modelli di controllo del rischio.
Qualcuno si ricorda cosa avvenne nell’estate del 2010 in Grecia?
Si scatenò in panico in tutta Europa a seguito della notizia che la Grecia aveva truccato i conti. Guarda caso, per metterci una pezza, nell’autunno l’EBA,European Banking Authority un’autorità “indipendente” che opera per assicurare la stabilità finanziaria nell’UE e garantire l’integrità, l’efficienza e il regolare funzionamento del settore bancario, decise di mettere in piedi i primi stress test della recente crisi europea per verificare la solidità del sistema finanziario europeo di fronte ai rischio di un contagio a tutta l’ Europa.
Stress testing 2010 – European Banking Authority
In sintesi si sono formulati degli scenari per verificare il grado di tenuta del sistema bancario europeo di fronte a una perdita di valore dei titoli di Stato europei, allora nessuno prevedeva un possibile fallimento della Grecia.
Qui sotto lo scenario estremo prospettato ovvero un taglio delle valutazioni di ogni singolo Paese.
Tralasciando la Grecia, come potete vedere lo scenario peggiore vedeva un taglio del valore dei bond del 12,8 % per l’Irlanda e del 14,1 % per il Portogallo, il 12 % per la Spagna e il 7,4 % per l’Italia nulla di trascendentale.
Il buon senso, che come amava ricordare il nostro Alessandro Manzoni, c’era ma spesso se ne sta nascosto per paura del senso comune avrebbe suggerito di liquidare le posizioni dei Paesi cosiddetti PIGS, ma il buon senso non conosce i modellini di rischio e spesso e volentieri non fa rima con la realtà.
Cosa hanno fatto i nostri eroi in Deutsche Bank tra la fine del 2010 e giugno del 2011?
Ma ovviamente hanno liquidato, visto l’importo, solo la posizione in titoli di Stato italiani, limitandosi come vedremo a spostare le virgole per gli altri Paesi PIGS ( acronimo di Portogallo Irlanda Grecia e Spagna )
Per il momento ci fermiamo qui e vi lasciamo con alcune domande figlie del buon senso!
a) Per quale motivo Deutsche Bank nel primo trimestre del 2011 non ha azzerato la posizione GRECIA?
a) Per quale motivo Deutsche Bank addirittura ha aumentato l’esposizione al Portogallo che era sostanzialmente nulla e quella all’Irlanda?
Se provate a rispondermi con la dimensione dell’esposizione e quindi ricordandomi la cifra lasciate perdere, questo è argomento per i polli di Trilussa.
Fonte: Icebergfinanza
Una banca che è molto spesso nel mirino e che, come dice giustamente il FMI, è sempre stata al centro di tutti scandali. Questo NON è sufficiente per mettere definitivamente luce su quanto sia marcia quella banca? E per lo più continua ad essere grande protagonista di leva finanziaria insostenibile.
Guardate quest slides ed in particolare la seconda. I risultati della gestione dei derivati possono influenzare in modo determinante non solo la redditività del gruppo ma anche la sostenibilità dei numeri di bilancio. Insomma, DB è un hedge fund e non una banca. Ma un hedge fund decisamente aggressivo, come potrebbe essere un “relative value” nella speranza che il “risk arbitrage” venga sempre gestito positivamente e che la situazione non scappi di mano.
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