LA SANITÀ ITALIANA FINITA NEL CESSO
RESPONSABILITA' DI UNA CLASSE DIRIGENTE E POLITICA, DA ALMENO TRENT'ANNI, COMPOSTA DI AVVENTURIERI, AFFARISTI DA 4 SOLDI E CAZZARI DI TUTTE LE SPECIE
ECCO: DAVANTI A TALE SCONCIO COSA FA IL DIRETTORE GENERALE DELL’OSPEDALE NAPOLETANO?
DIMETTERSI?
SCAPPARE IN ALBANIA CON LA PARRUCCA?
MACCHÉ, SIAMO IN ITALIA: HA FATTO PARTIRE L'INDAGINE INTERNA CHE “DOVRÀ ACCERTARE CHI E IN CHE MODO ABBIA GIRATO E DIFFUSO IL VIDEO” (IL FILMATO SBATTUTO SU TUTTI I SITI DEL MONDO CON LA DIDASCALIA: ‘’L’ITALIA HA IL SESTO NUMERO DI VITTIME PIÙ ALTO AL MONDO’’)
Mario Ajello per ''Il Messaggero''
PAZIENTE MORTO IN BAGNO ALL OSPEDALE CARDARELLI DI NAPOLI
Prendersela con il video invece di prendersela con il fatto. Surreale la reazione del dg dell' ospedale napoletano alla diffusione del filmato sull' uomo morto e abbandonato nel bagno del Cardarelli, tra il lavandino e il muro, come se fosse uno scarto buttato lì per terra. E nessuno del personale interviene per prendersene cura. Ci si dovrebbe dimettere, se si avesse rispetto della propria funzione, di fronte a uno sconcio di questo tipo.
Bisognerebbe ammettere che lo choc provocato trasuda vergogna. E invece, no.
Scatta lo scaricabarile (la colpa è di chi ha fatto video) e l'autoperdonismo: deve esserci stato un complotto - o meglio «una strumentalizzazione» - che ha provocato questo sconcio.
Ma è mai possibile mascherare così uno scandalo di inciviltà sanitaria che mai sarebbe dovuto accadere? E dunque parte l' indagine interna che «dovrà accertare chi e in che modo abbia girato e diffuso il video. È bene sottolineare che a tutti i pazienti dell' area sospetti, al pari di tutte le altre aree, viene garantita continua assistenza da parte del personale sanitario in servizio».
COVID - ITALIA AL SESTO POSTO PER VITTIME NEL MONDO
Ma stavolta, no. E la colpa viene rovesciata su un filmino e su chi, probabilmente un paziente munito di smartphone, lo ha girato. Timoroso di poter fare la stessa fine di quel pover'uomo defunto nel wc. Fonte: qui
“VOLEVO FAR VEDERE QUELLO SCHIFO”
PARLA IL RAGAZZO CHE HA REGISTRATO IL VIDEO DEL PAZIENTE MORTO AL CARDARELLI DI NAPOLI: “CI TRATTANO COME APPESTATI, ANZIANI ABBANDONATI E LASCIATI SOLI COME È SUCCESSO A QUEL VECCHIO MORTO IN BAGNO.
ERA VIVO QUANDO SONO ENTRATO. HO CHIESTO AIUTO, MA NESSUNO MI DAVA RETTA. SONO ARRIVATI DOPO MEZZ’ORA ED ERA GIA’ MORTO. NON RIESCO A SOPPORTARLO. C’È STATO CHI MI HA DETTO FATTI I FATTI TUOI”
PAZIENTE MORTO IN BAGNO ALL OSPEDALE CARDARELLI DI NAPOLI
Il video, diventato virale, che ritrae un uomo senza vita in un bagno del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, continua a far discutere. “Quel video e anche altri li ho girati e anche messi su Fb per far capire che li’ ci trattano come appestati, anziani abbandonati e lasciati soli, come e’ successo a quel vecchio morto in bagno, che era vivo quando sono entrato”.
A parlare con l’Ansa è Rosario La Monica, un 30enne di Marianella, autore del filmato: “Era in stanza con me, – dice ancora Rosario – non usciva dal bagno e quindi sono entrato. Non riusciva a respirare perche’ aveva il covid. Gli ho buttato dell’acqua in faccia e poi ho chiesto aiuto, ma nessuno mi dava retta. Sono arrivati dopo mezz’ora ed era gia’ morto. Non riesco a sopportarlo”.
PAZIENTE MORTO IN BAGNO ALL OSPEDALE CARDARELLI DI NAPOLI
“Ho girato quelle immagini perche’ volevo far vedere quello schifo: quando ho chiesto aiuto nessuno mi dava ascolto, c’e’ stato pure chi mi ha detto ‘fatti i fatti tuoi'”, continua all’Ansa, il 30enne autore del video. “Ero da due giorni in ospedale, – conclude Rosario, che e’ positivo al coronavirus – per problemi di respirazione. Quella persona era con me in stanza, insieme con altri vecchietti che io, che stavo meglio, aiutavo”.
“Io ero ricoverato per positività al Covid – spiega Rosario in un lungo posto sui social – per tampone rapido sono stato un giorno senza ricevere ne medicine ne altro solo ossigeno preso da me nel corridoio il giomo dopo,dopo una lunga nottata essendo che i pazienti si lamentavano io mi alzavo per controllare le bombole tutte esaurite e le cambiavo perché non c'era un infermiere e ho dovuto aiutare tante persone. La mattina erano le 10 e non abbiamo ricevuto nessuna terapia. La prima terapia era alle 9 noi l’abbiamo ricevuta alle 2″. Fonte: qui
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