I TRE HANNO USATO ANCHE UNA BARRA DI MARMO
PER IL MOMENTO NON RISULTA NESSUN COLLEGAMENTO TRA I TRE ARRESTATI E IL MONDO DELLE GANG E PANDILLA SUDAMERICANE…
Paola Fucilieri per “il Giornale”
GANG DI SUDAMERICANI CONTRO I POLIZIOTTI
Prima molesti, insidiosi. Poi violenti, addirittura pericolosi, potenzialmente letali. Una progressione, un' escalation di degenerazione quella che cinque poliziotti della Polmetro - un assistente, due agenti scelti e due agenti - si sono trovati ad affrontare all' improvviso martedì pomeriggio sul mezzanino della metropolitana a Cadorna (linea 1, la Rossa).
E che alla fine li ha portati tutti al Fatebenefratelli, ciascuno con cinque giorni di prognosi per una serie di contusioni, uno anche con una dolorosissima distorsione a una caviglia. Nello stesso ospedale però è finito anche uno dei loro tre aggressori, un trentaduenne salvadoregno dimesso con tre giorni di prognosi per un leggero trauma cranico. E poi arrestato insieme ai complici con l' accusa di resistenza, minacce, violenza e lesioni personali a pubblico ufficiale.
GANG DI SUDAMERICANI CONTRO I POLIZIOTTI
I sudamericani sono entrati in azione qualche minuto prima delle 19. Insieme al 32enne, infatti, c' erano anche altri due connazionali, un 23enne e poi il più giovane e folle, un ragazzo di appena 22 anni, tutti con precedenti, senza una occupazione ma risultati poi regolari sul territorio italiano.
«Non erano ubriachi - spiegano in questura - ma, dopo la segnalazione arrivataci dalla security di Atm che aveva notato quanto fossero molesti con i passeggeri in transito, non solo hanno cercato in ogni modo di sottrarsi al controllo delle due pattuglie della Polmetro, ma da subito sono stati aggressivi, hanno apertamente sfidato i colleghi che volevano conoscere le loro generalità a un vero e proprio scontro fisico e, nonostante indossassero tutti e tre le mascherine, hanno violato senza pensarci la distanza di sicurezza imposta dalle misure anti contagio.
GANG DI SUDAMERICANI CONTRO I POLIZIOTTI
Quindi il momento clou: Los matamos a todos, «li ammazziamo tutti» ha sibilato il 22enne estraendo da uno zainetto una spessa barra di marmo e nel frattempo ha sferrato poderosi calci ai poliziotti. Uno degli agenti però è riuscito a disarmare il giovane, quindi sul posto era già giunto il rinforzo dell' equipaggio di una «Volante» della questura che ha portato i tre esagitati nelle camere dei fermati via Fatebenefratelli 11. Dove si è appurato che questi giovani non appartengono a qualche banda «tipica» sudamericana, le arcinote pandillas.
Dopo l' accaduto l' assessore alla Sicurezza in Regione Riccardo De Corato, come al solito, esprime sull' argomento idee piuttosto nette, oltre che un messaggio di vicinanza agli agenti aggrediti. «A Milano il problema legato alla sicurezza sui mezzi pubblici c' è ed è quotidiano» ha dichiarato ieri. Mi auguro - aggiunge in riferimento ai tre arrestati - venga inflitta loro una pena severa, seguita dal rimpatrio nel Paese di origine. Non è assolutamente pensabile tollerare un comportamento simile, specialmente nei confronti delle nostre forze dell' ordine. Il loro comportamento ed il fatto che girassero armati, dimostra come per alcune persone la violenza sia congenita, un fattore culturale».
«Al di là del buon lavoro svolto dal personale Atm e dalle nostre forze dell' ordine - fa notare Gianluca Comazzi, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale - deve far riflettere anche che gli aggressori sono tutti disoccupati e con diversi precedenti alle spalle».
Fonte: qui
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