FINIRÀ CHE CI VERGOGNEREMO A DEFINIRCI EUROPEI, CHE IL COLOSSEO DOVRÀ ESSERE ABBATTUTO PERCHÉ SIMBOLO DI SCHIAVITÙ ESALTATA, CHE IL VATICANO SARÀ SCHIACCIATO SOTTO IL PESO DELL'INQUISIZIONE CHE FU.
MA NON C'È NIENTE DA PURIFICARE DEL PENSIERO DEL PASSATO. CHI LO TEORIZZA VUOLE AMMAZZARCI OGGI, NEL PRESENTE, INTENDE DISTRUGGERE QUALSIASI RIFERIMENTO STORICO ...
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Scrive quello storico preclaro che si chiama Giordano Bruno Guerri: "Noi condanniamo - giustamente - lo schiavismo perché abbiamo acquisito il concetto dell'uguaglianza fra gli uomini. Ma non possiamo per questo condannare gli uomini di tutte le epoche che quel concetto non lo avevano ancora acquisito. E un giorno verremo giudicati anche noi".
Vaglielo a spiegare a questi animali che piegano un ginocchio a tentare di dissimulare la loro belluina aggressività. Sono squadristi.
Il loro ultimo bersaglio è uno dei più grandi presidenti degli Stati Uniti d'America, Theodore Roosevelt, quello che disse "speak softly and carry a big stick" , e contro di loro, i talebani dell'antirazzismo, ci vogliono molti grossi bastoni e non serve parlare un linguaggio conciliante.
THEODORE ROOSEVELT LA STATUA AL MUSEO DI STORIA NATURALE DI NEW YORK
È sempre stata sulla scalinata dell'ingresso principale del museo di storia naturale a New York, un posto amatissimo da locali e turisti. Eppure la statua equestre del presidente Theodore Roosevelt sarà rimossa su richiesta del direttore del museo, una qualche fighetta liberal di cui non ricordo il nome e non mi interessa, e su decisione di quel coglione patentato che è il sindaco di New York, Bill de Blasio. È solo l'ultimo di una serie ormai enorme di casi di rimozione di statue di grandi personaggi, eroi, politici, fino allo scopritore dell'America Cristoforo Colombo, la cui statua a Filadelfia viene presidiata da un picchetto di italo-americani, naturalmente accusati di essere pericolosi reazionari da abbattere insieme alle statue in nome del Progresso.
Dice il comunicato ufficiale che "The American Museum of Natural History has asked to remove the Theodore Roosevelt statue because it explicitly depicts Black and Indigenous people as subjugated and racially inferior. The city supports the museum's request. It is the right decision and the right time to remove this problematic statue.".
THEODORE ROOSEVELT LA STATUA AL MUSEO DI STORIA NATURALE DI NEW YORK
Ai lati di Roosevelt ci sono un nero, come si diceva una volta, e un pellerossa, sempre come si diceva una volta, un afroamericano e un nativo americano, come si dice, secondo le regole di quella che Clint Eastwood chiama con termine fulminante la "Pussy Generation". La statua, pur avendo avuto l'intenzione, quando è stata costruita e innalzata,tra il 1925 e il 1940, di "celebrare il presidente come un devoto seguace del naturalismo e un autore di opere sulla storia naturale", comunica una "gerarchia razziale che da tempo i membri del museo trovano disturbante".
Non fai in tempo a dispiacerti per lo stato dello stomaco disturbato dei membri del museo, che il comunicato stampa precisa ancora che "per comprendere la statua noi dobbiamo riconoscere l'eredità mai finita della discriminazione razziale nel nostro Paese e dobbiamo anche riconoscere la storia imperfetta del museo. Questo sforzo non scusa per il passato ma può creare la base per un dialogo onesto rispettoso e aperto".
Chissà se i membri del board del museo sono pronti a richiedere che per non sentirsi più disturbati sia il caso di rimuovere dalla roccia del Monte Rushmore il profilo scolpito di Teddy Roosevelt.
Per il momento il misfatto è pronto per essere compiuto nella sua natia New York, dove, giovane commissario di una corrotta Polizia, se c'è un gran repulisti, si fece la fama di uomo forte e onesto, e il presidente McKinley lo nominò vice ministro alla Marina militare. Nel 1898, nella breve guerra alla Spagna, per Cuba, il Colonnello Rooselt diventò eroe popolare e fu eletto Governatore dello Stato di New York. Un anno dopo, la sua popolarità era tale che i Repubblicani lo candidarono alla vicepresidenza per favorire la rielezione di McKinley, ma anche perché le sue battaglie contro la corruzione a New York davano fastidio. Andò bene, da vice si mise a lavorare sperando che nel 1904 sarebbe toccato a lui, ma l’assassinio di McKinley bruciò i tempi.
MOUNT RUSHMORE E CAPSULA DEL TEMPO
Così nel settembre del 1901 Theodore Roosevelt diventò, a 42 anni, il più giovane Presidente della Storia. Otto anni di mandato, con una trionfale rielezione, dovuta anche alla sua energica mediazione fra i minatori e i proprietari delle miniere di carbone nel grande sciopero della fine del 1902. Fu il primo caso di intervento del governo federale in una disputa sindacale. Fece la guerra ai grandi monopoli delle ferrovie e del petrolio, e un intenso impegno internazionale, con la mediazione tra Russia e Giappone, gli valse il Nobel per la Pace. Con il Partito Repubblicano il rapporto fu burrascoso, era ritenuto troppo progressista, e alcune sue riforme furono bloccate dal Partito e dal Congresso.
Fu un grande amico dei giornalisti, gli piacevano, dava interviste a tutti e aprì la prima Sala stampa alla Casa Bianca. A fine presidenza partì per un lungo safari in Africa, e al ritorno scrisse un saggio, la natura e l'ambiente erano una sua grande passione, e da presidente aveva salvato inaugurato molte aree protette. Nel 1912 provo' a fondare un partito progressista ma senza successo, e subì anche un grave attentato, un proiettile dritto nel petto, per fortuna passando attraverso le 50 pagine del testo del discorso che stava leggendo e che gli salvò la vita. Resta famoso il fatto che, prima di accasciarsi e finire in ospedale, pretese di finire il discorso.
In Europa, pur non venendo meno al tradizionale principio di neutralità, appoggiò diplomaticamente le potenze occidentali contro la Germania, di cui temeva la potenza navale e le tendenze aggressive. . Allo scoppio della prima guerra mondiale,caldeggiò l'intervento degli USA a fianco dell'Intesa, battendosi più tardi contro l'idea di W. Wilson della Società delle Nazioni.
Morì, ancora giovane, nel 1919, probabilmente per i postumi di quell'attentato.
Forse l'ho fatta un po' lunga, mi spiace, ma tengo a spiegare chi sia l'uomo la cui statua oggi viene rimossa dalla sua città bollandolo come pericoloso razzista fascista oscurantista da cancellare dalla storia. Uno che, quando Bill Clinton fu eletto presidente, e già durante la campagna elettorale, spiegava che la sua via mediana tra il conservatorismo e il liberalismo progressista stava proprio nella lezione e nell'esempio di Roosevelt, e tutti a pensare che si riferisse al democratico Franklin Delano, e invece lui spiegò che il suo mito era Theodore Roosevelt, il repubblicano progressista.
Dietro le statue imbrattate o abbattute in nome del Progresso, ci sono i saccheggi e le ruberie nei negozi delle grandi marche, c'è il risentimento sociale spacciato per battaglia di dignità, consentito dal senso di colpa inoculato nell'Occidente, e niente può essere peggio.
GIORDANO BRUNO GUERRI FOTO DI BACCO (2)
L’isteria iconoclastica del politicamente corretto ha fatto da base e da giustificazione, da esaltazione ideologica, alle azioni degli Antifa e dei Black Lives Matter. Non conosce confini, ci ammazza tutti . Luigi Mascheroni, nel pamphlet “Come sopravvivere al politicamente corretto”, racconta delle traduzioni politicamente corrette che hanno eliminato la parola “negro” nei vecchi romanzi, della Oxford University Press – importante editore di libri scolastici – che chiede ai suoi autori di astenersi dal disegnare o citare suini e loro derivati (come le salsicce) per non offendere musulmani ed ebrei.
Sapevate che i 5 Stelle nel 2014 hanno lanciato una petizione per chiudere il museo di Torino intitolato a Cesare Lombroso? Che nella spocchiosissima Austria nel 2015 allo zoologo ed etologo Konrad Lorenz, premio Nobel per la medicina nel 1973, l’Università di Salisburgo ha revocato la laurea honoris causa, per via del suo passato da nazionalsocialista?.
Vado avanti, prendo alcuni esempi da un articolo straordinario di Federico Punzi su Atlantico Quotidiano. New York, la Columbia University ha messo in discussione Ovidio perché nelle sue Metamorfosi presenta dei contenuti troppo violenti e le scene erotiche provocherebbero dei traumi nei giovani lettori. Mi viene male solo a dirlo, ma sotto inchiesta è finito nelle università americane più prestigiose Dante Alighieri, che ha osato mettere omosessuali e Maometto all’inferno.
Subito dopo condannata l'icona della lingua inglese, William Shakespeare, giudicato razzista per “Otello”, e antisemita per il “Mercante di Venezia”. L' università di Yale ha di recente,senza che nessuno le desse fuoco, eliminato un corso sul Rinascimento perché “bianco, maschilista ed eurocentrico”.
Potrei continuare con una serie Netflix in cui il Pelide Achille e' nero, così Enea e anche Zeus, ma anche in una serie della BBC c'è un nero di troppo, Niccolò Machiavelli, vai a capire tu perché.
A che cosa serve questo bagno di sangue che pretende di giudicare il passato con categorie del presente che anche oggi sono suscettibili di critica feroce, perché il nome della Libertà conculca la libertà dell'individuo di dissentire in opinioni e azioni ostentando una aggressività culturale insopportabile?
MASSIMO SIRAGUSA VISTA SUI FORI IMPERIALI E SUL COLOSSEO
Qualcuno si rende conto che così consentendo, così disinteressandosi, o così compiacendo, semplicemente per guadagnare consensi, così annullando storia, cultura, semplice elementare istruzione, finirà che ci vergogneremo a definirci europei, che il Colosseo dovrà essere abbattuto perché simbolo di schiavitù esaltata, che il Vaticano sarà schiacciato sotto il peso dell'Inquisizione che fu?
La distrazione su una rilettura assolutista della storia è colpevole. Non c'è niente da purificare delle abitudini, delle opinioni, del linguaggio del pensiero del passato. Chi lo teorizza vuole ammazzarci oggi, nel presente, intende distruggere qualsiasi riferimento storico e culturale di matrice moderata e borghese, impedire opinioni diverse dalle loro, mortificare l'economia di mercato. Black Lives Matter e Antifa sono squadristi, in ginocchio bisogna farli mettere per lasciarceli.
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