IN PRESENZA O DA REMOTO
VUOL DIRE NON
AVER COLTO IL FONDAMENTO CULTURALE E CIVILE DELLA SCUOLA, DIMOSTRANDOSI
IMMEMORI DI UNA TRADIZIONE CHE DURA DA PIÙ DI DUE MILLENNI E MEZZO E CHE
NON PUÒ ESSERE RIMPIAZZATA DAI MONITOR DEI COMPUTER O DEI TABLET”
Lettera di Massimo Cacciari* a “la Stampa”
massimo cacciari
Per
quanto ancora frammentari e non univoci, i messaggi che ci raggiungono
in questo esordio della fase 2 a proposito della scuola sono ben più che
allarmanti.
La prospettiva che emerge è
quella di una definitiva e irreversibile liquidazione della scuola nella
sua configurazione tradizionale, sostituita da un' ulteriore
generalizzazione e da una ancor più pervasiva estensione delle modalità
telematiche di insegnamento. Non si tratterà soltanto di utilizzare le
tecnologie da remoto per trasmettere i contenuti delle varie discipline,
ma piuttosto di dar vita ad un nuovo modo di concepire la scuola, ben
diverso da quello tradizionale.
Ebbene,
si può certamente riconoscere - come da più parti nel corso degli
ultimi anni si è sostenuto in maniera argomentata - che la scuola
italiana avrebbe bisogno di interventi mirati, collocati su piani
diversi, tali da investire gli stessi modelli della formazione e lo
statuto epistemologico delle varie discipline.
lezioni virtuali
Ma
altro è porre all' ordine del giorno un complessivo e articolato
processo di riforma, frutto di una preventiva e meditata elaborazione
teorica, tutt' altra cosa è appiattire il complesso processo dell'
educazione sulla dimensione riduttiva dell' istruzione. Basterebbe
mettere il naso oltre le Alpi per avvedersi che quasi tutti i Paesi
europei, in prima fila i nostri competitors sul piano economico, hanno
già riaperto (o stanno riaprendo) le scuole, pur permanendo condizioni
sanitarie analoghe a quella italiana.
Francia
e Germania, Belgio, Danimarca e Olanda, Norvegia e Repubblica ceca,
Austria e Svizzera, e in parte perfino il Regno Unito, sono ripartiti,
sia pure con prudenza e gradualità, mentre anche la Spagna, ormai più
tormentata di noi dal flagello del virus, sta valutando di svolgere
almeno qualche settimana di scuola prima della pausa estiva.
e-learning
Per
quanto riguarda il prossimo anno scolastico, nessuno sottovaluta i
vincoli oggettivi che potrebbero persistere anche in autunno, rendendo
troppo rischioso il tentativo di ritorno alla normalità. Ma dare
superficialmente per assodata l' intercambiabilità fra le due modalità
di insegnamento - in presenza o da remoto - vuol dire non aver colto il
fondamento culturale e civile della scuola, dimostrandosi immemori di
una tradizione che dura da più di due millenni e mezzo e che non può
essere allegramente rimpiazzata dai monitor dei computer o dalla
distribuzione di tablet.
È
probabilmente superfluo ricordare che il termine greco scholé, dal
quale derivano i termini che nelle lingue moderne descrivono la scuola,
indica originariamente quella dimensione di tempo che è liberata dalle
necessità del lavoro servile, e può dunque essere impegnata per lo
svolgimento di attività più nobili, più corrispondenti alla dignità
dell' uomo.
Ne
consegue che la scuola non vuol dire meccanico apprendimento di nozioni,
non coincide con lo smanettamento di una tastiera, con la sudditanza a
motori di ricerca. Vuol dire anzitutto socialità, in senso orizzontale
(fra allievi) e verticale (con i docenti), dinamiche di formazione
onnilaterale, crescita intellettuale e morale, maturazione di una
coscienza civile e politica. Insomma, qualcosa di appena più importante e
incisivo di una messa in piega o di un cappuccino.
lezioni virtuali
*
I firmatari dell' appello Alberto Asor Rosa Maurizio Bettini Luciano
Canfora Umberto Curi Donatella Di Cesare Roberto Esposito Nadia Fusini
Sergio Givone Giancarlo Guarino Giacomo Marramao Caterina Resta Pier
Aldo Rovatti Carlo Sini Nicla Vassallo Federico Vercellone Il filosofo
Massimo Cacciari è tra i firmatari della lettera sul nuovo modello di
scuola La lettera I due metodi di insegnamento - in presenza e on line -
non sono intercambiabili Alberto Asor Rosa Scrittore, docente, critico
Così si appiattisce il processo di educazione sulla dimensione riduttiva
dell' istruzione Nadia Fusini Scrittrice e critica letteraria Luciano
Canfora Filologo classico, saggista Donatella Di Cesare Filosofa,
saggista, docente. Fonte: qui
lezioni virtuali
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