OVVIAMENTE IL BLOCCO DELLE DIESEL EURO 6 NON HA ABBASSATO I LIVELLI DI SMOG A ROMA, ANZI SONO AUMENTATI! ANCHE PERCHÉ POSSONO GIRARE CERTE EURO 3 A BENZINA CHE SONO DELLE BOMBE ECOLOGICHE
VOLETE RIDERE? I VIGILI HANNO APPENA RITIRATO CENTINAIA DI AUTO DI SERVIZIO. TUTTE A GASOLIO!
IL GROSSO DELL'INQUINAMENTO URBANO (65%) VIENE DAI RISCALDAMENTI
VIRGINIA RAGGI PAOLA DE MICHELI
Perfino nei corridoi del Campidoglio ormai lo ammettono: «Non servono a molto questi blocchi, ma siamo obbligati per legge». In realtà, come sostengono alcuni esperti, a partire dal Cnr, qualche margine discrezionale per i sindaci c'è, almeno sulla categoria delle auto da mettere al bando. Ma sono soprattutto i numeri a certificare l'ennesima beffa Capitale, stavolta in versione smog: nonostante da due giorni siano ferme quasi 700mila auto diesel, addirittura quelle fresche d'immatricolazione, le Euro 6, gli sforamenti del limite delle polveri sottili aumentano, anziché diminuire.
SMOG A ROMA, CAPOLAVORO RAGGI: LE AUTO CHE INQUINANO MENO? ELIMINIAMOLE TUTTE
Finalmente Roma torna ad essere caput mundi. Ha ragione la sindaca Raggi, si era proprio stufata.
CARBONE E INQUINAMENTO
La capitale del primo impero della storia ridotta nelle zone basse della classifica da tutti i punti di vista, sia quello economico sia di qualità della vita. Ci sarà pure qualcosa in cui essere ancora i migliori, purché se ne parli. Ecco l'anticiclone amico, con l'alta pressione accovacciata sul Bel Paese a ringhiare alla prima nuvoletta all'orizzonte. Così, dopo un novembre amazzonico, la pioggia è diventata solo un ricordo, le polveri sottili hanno pian piano intasato l'atmosfera, mandando fuori di testa le centraline che misurano l'inquinamento. Ecco l'occasione, l'allarme rosso può diventare amico.
E la sindaca, per salvare i romani, tira fuori la geniale soluzione che fa della Città Eterna un enclave più avanzato di Palo Alto, il cuore della Silicon Valley. Fermare tutte le auto diesel, anche le Euro 6, quelle appena uscite dal concessionario, alcune delle quali costose più di centomila euro e considerate da tutti lo stato dell'arte della tecnologia, autentici capolavori per quanto riguarda le emissioni nocive. Un'originale soluzione al problema, fermare le auto che non inquinano per migliorare la qualità dell'aria. Come tentare di spegnere gli incendi australiani con lo spray o azzerare il debito pubblico italiano impegnandosi a lavorare di più.
INQUINAMENTO
Se non fosse una cosa seria, ci sarebbe da ridere. Ma è avvenuto veramente e la geniale idea, oltre a far parlare di noi in mezzo mondo, non ha chiaramente portato il minimo beneficio anche perché possono tranquillamente girare le Euro 3 a benzina che hanno quasi venti anni e, alcune della quali, sono delle vere bombe ecologiche. Paragonare queste vecchie carrette con un Euro 6 diesel è una follia per chi è sobrio, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello non meno importante della sicurezza. Provate a pensare a quante vite umane siamo riusciti a risparmiare nel nuovo millennio solo per il progresso delle vetture. Alla prima cittadina, mentre covava il trappolone al diesel, gli è sfuggito che la sua Municipale aveva appena ritirato dagli showroom centinaia di macchine provenienti della fabbrica, manco a dirlo a gasolio.
INQUINAMENTO
Eppure finora i romani di pazienza ne hanno avuto da vendere, soprattutto in fatto di mobilità. La libertà e il diritto di muoversi, un asset fondamentale nella vita tutti i giorni. Ricordare che le buche hanno preso il posto del Colosseo come simbolo della città è come sparare sulla croce rossa e poi, suvvia, molte voragini (ma non così tante) c'erano anche prima che Virginia salisse il Campidoglio. Più difficile è comprendere perché due fermate strategiche dell'unica vera metropolitana romana siano rimaste chiuse quasi un anno ciascuna per sistemare le scale mobili. Nell'ultimo periodo, prendere l'autobus è diventata un'impresa eroica, come farsi una passeggiata a Baghdad. Prendono fuoco come cerini e, quando funzionano, fumano come ciminiere. Uno addirittura si è incendiato davanti alla Rinascente appena ristrutturata e quando è esploso ha fatto saltare le penne sulle scrivanie del vicino palazzo Chigi.
TRAFFICO ROMA BLOCCO DIESEL
Non è certo possibile dire al proprietario di una diesel Euro 6 costretto a lasciare la sua auto nuova fiammante casa che sono cose che succedono, che serve pazienza, che stanno lavorando per migliorare la situazione. Quando l'inquinamento sale c'è un modo meno cervellotico e più efficace di imporre lo stop alle vetture a gasolio appena immatricolate: durante la notte lavare le strade e rimuovere il particolato, una cosa che a Mosca fanno tutti i giorni. Ma se la sindaca tante cose non le sa, non si riesce a capire perché qualcuno non gli dà una mano, un consiglio, un suggerimento. Eppure si tratta della capitale d'Italia, la città più antica e famosa del mondo.
Il premier Conte, fra crisi libica, situazione dell'Ilva, caos Autostrade e rilancio Alitalia, ha il suo bel da fare ma, visto che anche lui vive a Roma, dire a Virginia che non si risolve un problema delicato e complesso riguardante la salute dei cittadini fermando le auto migliori che abbiamo. Forse un po' più di tempo di occuparsi della situazione lo poteva avere Paola De Micheli che per lavoro adesso fa il Ministro dei Trasporti e della Infrastrutture ed è la responsabile della motorizzazione nel nostro paese.
TRAFFICO ROMA BLOCCO DIESEL
Sembra una persona tanto sensata, avrebbe potuto suggerire alle sindaca di evitare di fare un buco nell'acqua. In fondo qualche esperto nel suo ministero ce l'ha a disposizione. Luigi Di Maio, infine, è un po' più coinvolto. Non guida lui il partito di cui fa parte la Raggi? Evitando certe scellerate decisioni forse fermerebbe l'emorragia di parlamentari che affligge il movimento.
LO SMOG FATTO IN CASA
TRAFFICO ROMA BLOCCO DIESEL
Non è il traffico automobilistico la prima causa dell'invasione delle polveri sottili nel Centro-Nord del Paese. È, piuttosto, il riscaldamento residenziale. Il consumo di legna, pellet e carbonella, combustibili minoritari all'interno delle nostre case, incide sull'inquinamento residenziale per oltre il 90 per cento. Lo studio di Life PrepAir, progetto della Regione Emilia su co-finanziamento europeo nato nel febbraio 2017 per trovare in sette anni soluzioni all'inquinamento dell'intero Bacino del Po, porta acqua al mulino dei critici delle misure blocca- traffico. Lo stop alle auto non è solo un provvedimento tampone, che finisce per togliere attenzione politica e risorse economiche a soluzioni di ampio respiro, ma anche le priorità sui pericoli - sostiene il progetto - sono mal scandite e affrontate.
TRAFFICO ROMA BLOCCO DIESEL
L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - Ispra - conferma che anche il 64 per cento delle emissioni di Pm2.5, possiamo chiamarle polveri sottilissime, deriva proprio dal settore residenziale ed è riconducibile in buona parte alla legna. E così la ricerca dei traccianti delle diverse sorgenti, condotti sul campo dalle Agenzie regionali per l'ambiente (Arpa).
Uscendo dal bacino padano, il protagonismo negativo delle biomasse resta una certezza. Le massime concentrazioni di Pm10 si registrano nelle stazioni di rilevamento di Frosinone, "area dove la combustione della legna è forte", dice lo studio. I dossier di Arpa Umbria rivelano, ancora, come a Città di Castello il contributo delle biomasse alle concentrazioni di particolato arrivi al 47,8 per cento. In Puglia, regione che non segnala sforamenti delle polveri sottili, le massime concentrazioni di aerosol inquinante si avvistano nel comune di Torchiarolo, dove la prima fonte di emissione è proprio la combustione in stufe e caminetti. Bruciare legna nel suggestivo caminetto non produce solo un pulviscolo insidioso di Pm10, ma anche Benzo(a)pirene, che fornisce alle stesse polveri nuova tossicità.
Non esiste combustione casalinga a emissioni zero, ad oggi. Il metano non incide sulla nostra respirazione, ma allarga il buco dell'ozono. E il pellet, in crescita sul mercato visti i prezzi concorrenziali, a lungo è stata indicata come un'energia verde e come tale sovvenzionata.
VENDITORI DI FUMO
DOPO 4 GIORNI DI STOP AI DIESEL L'INQUINAMENTO A ROMA È AUMENTATO, E LA RAGGI A 'STO PUNTO VUOLE RIABILITARE LE EURO 6 A GASOLIO (E MENO MALE), COLPENDO LE EURO 3 A BENZINA
STATE TUTTI TRANQUILLI CHE È ARRIVATO IL RIMEDIO ''DEGLI ANTICHI'': OGGI HA PIOVUTO PARECCHIO E QUESTO AVRÀ RIPULITO L'ARIA ABBASTANZA DA SPOSTARE PIÙ IN LÀ IL PROBLEMA DELLO SMOG
DOMANI IN OGNI CASO SARA' UNA DOMENICA ECOLOGICA: ECCO I DIVIETI
NELLA CAPITALE TORNANO I DIESEL ADESSO RAGGI CAMBIA LE REGOLE
VIRGINIA RAGGI
Dopo un filotto di quattro giorni di blocco, a Roma oggi tornano in strada 700mila auto diesel. Ma la tregua durerà poco: domani altro fermo, stavolta per quasi tutte le auto. C' è la domenica ecologica, già programmata da tempo e che, a questo punto, produce uno straniante effetto stop & go per gli automobilisti dell' Urbe, sbalestrati nella ridda dei divieti. Interdizioni che, dopo le polemiche, ora la sindaca Virginia Raggi è pronta a rivedere: la pratica è già stata affidata al Dipartimento comunale dell' Ambiente.
Ieri sera, poco prima delle 19, con un occhio al meteo che segnalava pioggia già dalle prime ore di oggi, il Campidoglio ha deciso di non trascinare ulteriormente il fermo delle auto a gasolio, un' interdizione che ha tenuto spenti i motori perfino alle auto diesel Euro 6, cioè le macchine appena ritirate dal concessionario.
Una mossa inutile, a guardare i dati delle centraline che rilevano quotidianamente i livelli di polveri sottili nell' aria. Livelli che durante i divieti, come una beffa, sono cresciuti ogni giorno di più: lunedì, quando ancora il blocco ai diesel non era scattato, si erano registrati sforamenti dei limiti di legge in 8 centraline su 13. Il giorno dopo è partito il maxi-fermo e, pronti-via, si è saliti a 9 sforamenti. Stesso dato di mercoledì, con i valori dei vari quartieri che peggioravano ancora. Ieri l' Arpa, l' agenzia regionale per la protezione ambientale, ha comunicato gli ultimi dati disponibili, che riguardano la giornata di giovedì.
IL PEGGIORAMENTO
ROMA SMOG
Inquinamento in calo? Macché, sempre peggio: addirittura 11 centraline su 13 hanno scavallato il tetto di legge, che impone al massimo 50 microgrammi di polveri sottili (le cosiddette pm10) per metro cubo. Limite ampiamente superato in quasi tutte le zone della città, dal Prenestino (64) a Corso Francia (59), da Tiburtina (82) all' area intorno al Vaticano (59).
Nonostante questo ennesimo peggioramento, ieri il Comune ha fatto sapere che le previsioni dell' Arpa «sulla qualità dell' aria a Roma indicano un progressivo miglioramento nelle prossime 72 ore». Non è certo merito del blocco, ma del meteo. Della pioggia, insomma, che dovrebbe ripulire le strade che l' Ama, la partecipata ambientale del Comune, non riesce a spazzare a dovere, anche perché molti dipendenti, con la crisi dei rifiuti, sono stati dirottati a raccogliere l' immondizia. Ci si affida all' acquazzone, per ora, anche se, come ha ricordato Cinzia Perrino, direttore dell' Istituto sull' Inquinamento atmosferico del Cnr, per ridurre davvero lo smog servirebbero azioni programmate da anni, a cominciare dal potenziamento del trasporto pubblico, che riduce il numero delle auto circolanti.
LA REVISIONE
Per ora il Campidoglio si prepara a rivedere i divieti anti-smog.
TRAFFICO ROMA BLOCCO DIESEL
In particolare le misure emergenziali, che vengono annotate nel Piano di intervento operativo del Comune. Ci si muoverà sulla scia del Piano di risanamento della qualità dell' aria, atto che spetta alla Regione e che, ha ricordato ieri la sindaca Virginia Raggi, è «in corso di aggiornamento». In Campidoglio stanno lavorando alla pratica gli esperti della Direzione Rifiuti e Inquinamento del Dipartimento Ambiente. Il blocco alle auto Diesel Euro 6, che oggi scatta «se persistono le condizioni critiche di inquinamento per più giorni», adesso è in forse. Il Campidoglio farà una valutazione «insieme all' Arpa».
Il blocco in ogni caso dovrebbe essere rimodulato: molto probabilmente, a detta dei tecnici, dopo la revisione i divieti interesseranno anche le auto a benzina Euro 3, circa 160mila veicoli a Roma che in questi giorni hanno circolato liberamente. Un tipo di auto che, come ha ricordato l' Unrae (Unione nazionale dei rappresentanti autoveicoli esteri), produce «il doppio di emissioni di ossidi di azoto rispetto ai diesel Euro 6».
Sul blocco dei diesel ieri è intervenuto anche l' Ordine dei medici e odontoiatri di Roma.
TRAFFICO ROMA BLOCCO DIESEL
Per il presidente Antonio Magi «è fondamentale provvedere al più presto alla raccolta delle foglie», anche perché come hanno già evidenziato tanti esperti «su di esse si depositano le polveri sottili», rimarca l' Ordine dei medici. Quanto ai divieti firmati da Raggi, il presidente dei camici bianchi, commenta: «Avrei bloccato le auto inquinanti e non gli eco-diesel».
LA LINEA TALEBANA È STATA UN FLOP E LA SINDACA SCOPRE IL BUON SENSO
Giorgio Ursicino per ''Il Messaggero''
Tanto tuonò che piovve.
L' anticiclone che per settimane ha dominato la scena sul Mediterraneo alza bandiera bianca e lascia il campo alla bassa pressione che come un aspiratore attira aria fredda dal Nord Europa riportando la stagione invernale.
TRAFFICO ROMA BLOCCO DIESEL
Mai pioggia e vento furono tanto attesi perché porteranno via le polveri sottili rendendo l' aria di nuovo respirabile. Soprattutto a Roma. In Campidoglio tirano un sospiro di sollievo e consentono all' amministrazione comunale di togliere l' assedio al diesel che ha reso prigionieri migliaia di romani in una settimana infernale per i trasporti e la vita della città.
La sindaca Raggi, questa volta, è stata rapidissima e, ancor prima che arrivassero gli acquazzoni sbarcati nella Capitale in nottata, ha programmato la libera circolazione per oggi confidando nella riduzione dell' inquinamento.
Ma sarà solo una tregua perché nei prossimi giorni è previsto freddo, ma di nuovo tempo asciutto e le polveri fanno presto a risalire di nuovo. Che fare? Come comportarsi con le nuove limitazioni al traffico? Mantenere la linea talebana utilizzata finora che sparava anche sui virtuosi o mettere in campo il buon senso ed adottare i consigli provenienti da tutte le parti
TRAFFICO ROMA BLOCCO DIESEL
LE PROTESTE
Lasciando libere le vetture più ecologiche e fermare ai box le carrette più vecchie forse il risultato sarà migliore e le proteste si calmeranno. Incredibile ma vero, il granitico muro eretto dalla Raggi mostra le prime crepe e potrebbe sfaldarsi di fronte all' ovvietà. Sembra che il dipartimento ambiente del municipio stia studiando uno schema diverso, più normale. Udite, udite, questa volta, se verranno infranti i limiti di tossicità dell' aria, saranno stoppate le auto più inquinanti e non quelle più ecologiche.
Quindi è quasi certo che verranno lasciate a casa le auto a benzina Euro 3 che oggettivamente sono troppo vecchie e malandate per avere il via libera in una situazione tanto emergenziale. Che fine faranno invece le diesel Euro 6 che tante polemiche hanno scatenato sollevando le proteste non solo dei proprietari? Qui la situazione è più complessa perché il caso rischia di diventare politico e far perdere una valanga di consensi a chi guida la città.
Ormai è evidente a tutti che andare a penalizzare le vetture appena uscite dallo showroom del concessionario è stato un errore, ma non è tanto facile ammetterlo poiché il blocco ha causato tanti disagi scatenando la rabbia. Col tempo si dimenticano molte cose e se fosse primavera inoltrata tutto sarebbe più facile perché il problema si ripresenterebbe l' anno prossimo. Invece abbiamo ancora settimane invernali davanti e la questione diesel deve essere affrontata.
Serve un po' di coraggio, ma va fatto. In fondo, anche nel sito del comune di Roma, dove in un mix fra il politico e lo scientifico si cerca di spiegare ai cittadini i criteri con cui sono state prese alcune decisioni, non emergono le colpe dei diesel Euro 6 che hanno livelli di ossidi di azoto e di particolato uguali a quelli delle Euro 6 a benzina.
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I NUOVI MOTORI
Ci si arrampica sugli specchi, invece, per tentare di non riconoscere i meriti del motore a gasolio per le emissioni di CO2. Si dice che non è un veleno, ma un climalterante che non ha effetti sulla salute e sull' ambiente. Eppure, a tutti i summit globali sul futuro del pianeta, proprio la CO2 è finita sul banco degli imputati e tutti i paesi si sono dati dei limiti da ora al 2050. Da questo punto di vista il diesel è imbattibile e, da qualche anno a questa parte con in calo delle vendite della vetture a gasolio, le emissioni medie di CO2 sono pericolosamente tornate a salire.
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