C’È UNA RAGIONE MOLTO PRECISA, E SONO I “WET MARKETS”, I MERCATI BAGNATI DOVE GLI ANIMALI VENGONO MACELLATI VIVI E I LIQUIDI BIOLOGICI SI MISCHIANO E VENGONO “LAVATI” VIA CON L’ACQUA
IL VIRUS “NCOV” CHE STA SPAVENTANDO IL MONDO POTREBBE AVER AVUTO ORIGINE DAI PIPISTRELLI, MA SI IPOTIZZA CHE SIA ARRIVATO AGLI UOMINI DAI SERPENTI
CASO SOSPETTO IN BRASILE, SECONDO ACCERTATO A MACAO. PECHINO CANCELLA LE CELEBRAZIONI DEL CAPODANNO …
Virus Cina: è arrivato all'uomo dai serpenti
(ANSA) - Il virus cinese 2019-nCoV è arrivato all'uomo dai serpenti: sarebbero questi gli animali nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli, si sarebbe ricombinato e poi passato all'uomo. Lo indica l'analisi genetica pubblicata sul Journal of Medical Virology da Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, delle università di Pechino e Guangxi. La ricerca è stata condotta su campioni del virus provenienti da diverse località della Cina e da diverse specie ospiti.
Virus Cina: secondo caso a Macao, cancellato Capodanno
(ANSA) - Anche Macao ha cancellato tutte le festività legate al capodanno cinese. L'annuncio, di cui dà conto Bloomberg citando la tv di Hong Kong Tvb, è dell'ufficio governativo per il turismo di Macao, dove è stato accertato un secondo caso di coronavirus, un uomo di 66 anni arrivato mercoledì dalla città di Wuhan, focolaio dell'epidemia. La regione semi-autonoma di Macao, l'unica area in tutta la Cina in cui è consentito il gioco d'azzardo, attira ogni anno milioni di turisti dalla Cina continentale.
Virus Cina: Pechino cancella celebrazioni di Capodanno
(ANSA-AFP) - La città di Pechino ha annullato i festeggiamenti per il Capodanno cinese a causa del coronavirus. (ANSA-AFP)
Virus Cina: caso sospetto in Brasile, governo prudente
(ANSA) - Scatta l'allerta per il coronavirus anche in Brasile: ieri è stata ricoverata a Belo Horizonte una donna con problemi respiratori proveniente dalla Cina e le autorità dello Stato di Minas Gerais lo hanno catalogato tra i casi sospetti, nonostante il governo federale abbia nel frattempo escluso l'esistenza del problema. "Non è stato individuato nessun caso sospetto di polmonite indeterminata in Brasile legato all'evento della Cina", ha affermato il ministero della Sanità. Ore prima, la segreteria della Sanità di Minas Gerais aveva divulgato "fermi" sospetti sull'arrivo del virus cinese. La paziente in questione ha 35 anni, è tornata dalla Cina il 18 gennaio e il 21 è stata ricoverata all'ospedale Eduardo Menezes. "Tenendo conto il contesto epidemiologico del Paese (Cina) in cui si trovava la paziente, è stata considerata l'ipotesi che la malattia presentata dalla stessa fosse causata dal coronavirus", ha comunicato la segreteria della Sanità di Minas Gerais. I "laboratori di riferimento" sono stati comunque incaricati di "confermare o scartare l'ipotesi" del coronavirus, hanno precisato le autorità locali.
VIRUS IN CINA, TUTTA COLPA DEI MERCATI TRADIZIONALI: PERCHÉ LE MALATTIE NASCONO TUTTE IN ASIA
I virus nascono in Asia, e più precisamente in Cina, per poi avere il potenziale di espandersi in tutto il mondo. Il dossier di Repubblica fa chiarezza sul perché proprio l'Asia sia la terra dei virus. La risposta è quasi banale: il mantenimento di pratiche tradizionali cozza con la modernizzazione dilagante e mette a rischio la salute di tutti.
Chiaramente il riferimento è alla scelta di mangiare determinate specie di animali e soprattutto alla predilezione per i mercati popolari, dove le norme igienico sanitarie praticamente non esistono.
Non a caso proprio dal mercato di Wuhan è partito il coronavirus che ha causato sette vittime e sta allarmando il mondo intero, con i primi casi riscontrati al di fuori dell'Asia, ovvero in Australia e addirittura negli Stati Uniti. Sette malattie infettive su dieci di quelle che colpiscono gli uomini nascono dagli animali, ma resta quasi sempre un mistero come questi riescano a contagiarci.
Di certo trovarsi in un mercato tradizionale asiatico aumenta le possibilità di contagio, dato che gli animali vengono macellati vivi, anche quelli più rari, e si mischiano con liquidi biologici sul terreno dove razzolano gli animali ancora vivi. Per non parlare poi dell'usanza di offrire il sangue dal collo dell'animale appena ucciso all'acquirente.
Tra il 2002 e il 2003 il virus della Sars era nato proprio dai mercati del Guangdong e aveva causato centinaia di decessi: l'origine va ricondotta ad una specie rara di animali presente nei mercati e considerata un piatto prelibato. Insomma, l'Asia è l'epicentro dei virus che però spesso diventano un problema globale.
VIRUS CINA, 'COLPA' DEI PIPISTRELLI?
Avrebbe avuto origine nei pipistrelli il nuovo coronavirus responsabile dell'epidemia scoperta a Wuhan, città cinese nella provincia di Hubei, ma potrebbero esserci stati più ospiti intermedi tra pipistrelli e umani. Inoltre il microrganismo è geneticamente più simile alla Sindrome respiratoria acuta grave, o Sars, che alla sindrome respiratoria del Medio Oriente, o Mers.
E' quanto emerge da uno studio pubblicato online dalla rivista di 'Science China Life Sciences' dai ricercatori dell'Accademia delle Scienze cinesi, della Shanghai Jiao Tong University, del Beijing Institute of Pharmacology and Toxicology e della Guangzhou Medical University. Lo rende noto 'China Daily'.
Il lavoro inizia a far luce sulle caratteristiche del nuovo coronavirus. Tuttavia, precisano i ricercatori, il nuovo virus non è né Sars né Mers, ma un 'parente stretto' che appartiene a una classe diversa, chiamata betacoronavirus: si tratta di un virus a Rna a singolo filamento che può infettare animali selvatici, bestiame ed esseri umani. Il nuovo virus potrebbe aver avuto origine da pipistrelli, come la Sars, ma potrebbero esserci stati più ospiti intermedi tra pipistrelli e umani, secondo lo studio.
I ricercatori hanno anche scoperto che il nuovo virus può condividere un meccanismo di trasmissione simile a quello della Sars, infettando le cellule del tratto respiratorio. Tuttavia l'articolo suggerisce che il nuovo virus potrebbe essere meno infettivo rispetto alla Sars e che la sua struttura sia più facile da spezzare a causa di alcune delle sue caratteristiche genetiche.
Un esperto di Pechino, che ha chiesto l'anonimato, ha affermato al quotidiano che il documento si basava su esemplari frutto di test effettuati nelle prime fasi dell'epidemia e che - come ricordato da numerosi specialisti - possono verificarsi mutazioni che possono alterare il comportamento del patogeno.
"Lo scopo dello studio non è quello di dare una risposta definitiva su ciò che è il nuovo virus, ma piuttosto di offrire una direzione e alcune basi alla comunità scientifica internazionale per studiare l'agente patogeno", ha aggiunto. "È ancora troppo presto per dire quanto sia micidiale o contagioso il nuovo virus, e non dovremmo lasciare che la paura e le speculazioni ostacolino la nostra comprensione della situazione".
Fonte: qui
Aggiornamento - Virus Cina, 56 morti e quasi 2.000 contagiati
Allarme Xi: 'Situazione grave, l'epidemia accelera'. La Cina ha annunciato un divieto temporaneo al commercio di animali selvatici
Il coronavirus non si ferma, anzi accelera il contagio e l'ultimo bollettino 'di guerra' parla di 56 morti e quasi duemila contagiati. C'è una prima vittima a Shanghai e una delle maggiori piazze finanziarie mondiali trema per il possibile contagio con 40 casi accertati. Dopo Pechino, Tianjin, Xi'an e la provincia di Shandong hanno proclamato lo stop dei mezzi pubblici a lunga percorrenza. Chiude Disneyland Hong Kong, gli americani avviano l'evacuazione dei propri connazionali, la Peugeot quella del proprio staff. Intanto un malato è sotto osservazione a Toronto, in Canada. Il presidente Xi Jinping ha ammesso che la situazione è 'grave' e l'epidemia del coronavirus 'accelera'. Ma assicura: 'Ce la faremo'.
C'è un caso sospetto di coronavirus a Vienna. Si tratta di un'assistente di volo cinese che il 24 gennaio è arrivata nella capitale austriaca e che nei giorni precedenti è stata a Wuhan. La donna si trova ora in isolamento nell'ospedale Kaiser Franz Josef dopo essere stata ricoverata ieri sera con sintomi influenzali. "Non possiamo escludere che si tratti di coronavirus", comunica il direttore medico degli ospedali viennesi Michael Binder in una nota.
La Cina ha annunciato un divieto temporaneo al commercio di animali selvatici mentre il Paese lotta per contenere l'epidemia di coronavirus che si ritiene sia stato generato in un mercato che vendeva animali selvatici come cibo. L'allevamento, il trasporto o la vendita di tutte le specie di animali selvatici è vietato "dalla data dell'annuncio fino alla fine della situazione epidemica nazionale", si legge in una direttiva congiunta di tre agenzie di alto livello, tra cui il ministero dell'Agricoltura.
Il paese più popoloso del mondo negli ultimi giorni ha adottato misure draconiane per arginare il diffondersi di un virus, simile alla Sars (che provocò centinaia di vittime in 2 anni), che ha già infettato quasi 2.000 persone e ne ha uccise 41 dalla sua prima apparizione in un mercato ittico di Wuhan, il 31 dicembre scorso. E che potrebbe diffondersi anche attraverso persone senza sintomi, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica inglese The Lancet. Per fare il punto della crisi, il presidente Xi ha riunito un comitato d'emergenza dei vertici del governo. E pur assicurando che il paese è in grado di "vincere questa battaglia", ha ammesso che "l'epidemia accelera", quindi bisogna moltiplicare gli sforzi.
Così le celebrazioni del Capodanno lunare, le più sentite nel paese, sono state praticamente annullate per 56 milioni di persone. Il cordone sanitario, infatti, è stato esteso a 18 città nella provincia di Hubei, con restrizioni che includono la chiusura dei collegamenti per il trasporto pubblico e l'accesso alle autostrade. A livello nazionale sono scattate le procedure per identificare i casi sospetti su treni, autobus e aerei. Da lunedì, inoltre, scatterà la sospensione dei tour organizzati all'estero, mentre il blocco per i tour interni è già in vigore. A Wuhan, intanto, l'atmosfera è spettrale. Nella metropoli da cui tutto è cominciato, è che è stata la prima ad essere isolata, non circolano più i mezzi pubblici ed adesso è stato disposto il bando alle auto in centro. Le strutture sanitarie sono vicine al collasso, tanto che proseguono senza sosta i lavori per realizzare un ospedale ex novo, il primo dedicato al coronavirus, entro il 3 febbraio. E le autorità hanno annunciato che ne verrà costruito un altro, con ancora più posti letto, sempre in tempi record. Nel frattempo, in città sono arrivati 450 medici militari per dare una mano al personale locale.
L'attenzione resta alta anche in Italia, nonostante i due falsi allarmi a Parma e Bari. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha riunito a Roma i rappresentanti delle Regioni per fare il punto e coordinare la prevenzione.
L'italiano a Wuhan: bloccato qui, città spettrale
Tra i milioni di cittadini isolati, ci sono anche una ventina di italiani, tra residenti, studenti e turisti, che si trovano a Wuhan. Tra loro, Lorenzo Di Berardino, studente abruzzese rimasto bloccato dentro un campus universitario, che racconta all'Ansa di una città spettrale, letteralmente deserta.
L'origine del nuovo virus
Il virus 2019-nCoV è arrivato all'uomo dai serpenti: sarebbero questi gli animali nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli, si sarebbe ricombinato e poi passato all'uomo. Lo indica l'analisi genetica pubblicata sul Journal of Medical Virology da Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, delle università di Pechino e Guangxi. La ricerca è stata condotta su campioni del virus provenienti da diverse località della Cina e da diverse specie ospiti.
Come già accaduto con l'aviaria e la Sars, anche questa volta l'indice è puntato sui mercati di animali vivi, molto comuni in Cina dove, accanto agli animali allevati, si vendono animali selvatici come, appunto, serpenti e pipistrelli. E ora è quindi chiaro che il 2019-nCoV è un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di un altro che arriva dai serpenti e che da questi ultimi sarebbe passato agli esseri umani, adattandosi al nuovo ospite e acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a uomo.
I consigli ai viaggiatori
In 3 mesi il test di un vaccino
Sono almeno cinque i team internazionali coinvolti nell'impresa di mettere a punto un vaccino contro il nuovo virus cinese, con l'obiettivo di ottenere il prima possibile quello che normalmente richiede almeno due o tre anni di lavoro. I primi test sull'uomo potrebbero arrivare in tempi record, "meno di tre mesi, a fronte dei 20 del vaccino sperimentale per la Sars". A dirlo è uno dei massimi esperti di immunologia, Anthony S. Fauci, direttore dell'Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (Niaid) del National Institutes of Health, l'agenzia del governo degli Stati Uniti responsabile della ricerca e della salute pubblica.
"I progressi della tecnologia collegati alla Sars hanno notevolmente compresso i tempi per il suo sviluppo", scrive Fauci nel suo ultimo saggio pubblicato sulla rivista scientifica Jama. Nel testo si sottolinea come gli attuali studi stiano sviluppando antivirali e test diagnostici per rilevare rapidamente l'infezione partita da Wuhan. E, soprattutto, come stiano adattando gli approcci utilizzati con la Sars, per lo sviluppo di vaccini candidati. La ricerca vede impegnate equipe di esperti del National Institutes of Health, dell'Università del Queensland, in Australia, e delle aziende statunitensi Moderna Therapeutics e Inovio Pharmaceuticals. Ognuno dei team principali verificherà un approccio diverso allo sviluppo del vaccino, mentre a finanziare gli studi è la Coalizione per la preparazione alle epidemie e l'innovazione (Cepi).
In un'iniziativa indipendente, anche Novavax, che ha già lavorato sulla Sars, si è messa al lavoro per studiare un'immunizzazione contro il coronavirus cinese. Così come ha dichiarato di essere intenzionata a fare anche l'Agenzia federale russa per la tutela dei consumatori e della salute. Per ora, il primo beneficio lo hanno avuto le aziende coinvolte, che hanno visto salire con percentuali a due cifre le loro quotazioni in Borsa.
CORONAVIRUS, ALLARME A MILANO. UNA STUDENTESSA CINESE SI SENTE MALE: ERA RIENTRATA VENERDÌ SERA DA WUHAN ED ERA ANDATA A TROVARE UN SUO AMICO STUDENTE. IN CINA INTANTO LE VITTIME SALGONO A 56, XI JINPING: “SITUAZIONE GRAVE, L’EPIDEMIA ACCELERA”
RICOVERI ANCHE IN CANADA E IN SPAGNA
Aggiornamento - Da corriere.it
La paura e le segnalazioni si moltiplicano. Dalla Cina (dove in morti sono ormai 56) al Canada, alla Spagna e anche all’Italia. Da noi l’allarme è scattato sabato intorno alle 20.30 a Milano, in una residenza per studenti della Bocconi. Ricoverata una ragazza, 21 anni, cinese, rientrata venerdì sera da Wuhan dove era andata a trovare un suo amico studente. Aveva febbre tra i 37,5 e 38. Sono in corso le analisi per escludere che si tratti di coronavirus.
GLI ALTRI CASI SOSPETTI IN ITALIA
Nei giorni scorsi erano stati segnalati altri casi sospetti in Italia. Il primo a Bari, dove una cantante lirica di ritorno da Wuhan era stata ricoverata con sintomi apparentemente influenzali: gli esami avevano però escluso il coronavirus. Un’altra musicista, sempre appartenente allo stesso gruppo della cantante, era stata ricoverata con sintomi analoghi a Parma ma anche lei è risultata negativa ai test.
26 Gennaio 2020
Fonte: qui
LA “POLMONITE DI WUHAN”: “DURANTE IL PERIODO DI INCUBAZIONE I SINTOMI SONO ASSOLUTAMENTE ASSENTI, COME ASSENTE È LA FEBBRE, DOPO DI CHE LA MALATTIA ESPLODE CON TUTTO IL SUO COROLLARIO”
“IL VIRUS PATOGENO NON È STATO ANCORA INDIVIDUATO CON CERTEZZA NÉ TIPIZZATO, GLI ESPERTI CINESI DANNO POCHE E SCARSE NOTIZIE, SE NON CHE È STATO CHIAMATO CON LA SIGLA “NCOV”, ED È…”
Virus cinese, allarme di Pechino: ''Puo' mutare e propagarsi''
Melania Rizzoli per “Libero Quotidiano”
È un nuovo virus, fino ad oggi sconosciuto, causa di una nuova sindrome respiratoria acuta, con febbre e sintomi parainfluenzali, che su persone anziane o debilitate ha prodotto gravi polmoniti, in alcuni casi letali. La nuova patologia è chiamata “Polmonite di Wuhan”, dal tipo di organo colpito e dal nome della città cinese dove è stato individuato il primo focolaio, ed è attribuita ad un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, aggressivo e mai individuato prima, sviluppatosi per la prima volta in un mercato del pesce, che ha già contagiato ad oggi circa 1.900 persone in Cina, come sostiene un documento degli epidemiologi dell’Imperial College di Londra, che smentisce le autorità cinesi le quali, fino alla settimana scorsa, riducevano a 45 il numero dei contagiati e a 7 il numero dei decessi.
La notizia è che questo nuovo virus dagli occhi a mandorla sta diventando un caso politico internazionale, sia per l’ incerta identificazione di questo inedito agente virale, sia per l’impennata delle segnalazioni che arrivano dalla popolazione locale, al ritmo di 200 all’ora, ed anche perché, essendo iniziate le vacanze del Capodanno lunare, si prevedono decine di milioni di cinesi pronti ad andare in vacanza all’estero, per cui le autorità sanitarie statunitensi hanno lanciato l’allarme, ritenendo inevitabile che qualche ignaro paziente con la malattia in incubazione possa inconsapevolmente far entrare il nuovo virus negli Usa e in Europa, un rischio moderato ma non improbabile.
Inoltre, un esperto della Commissione della Salute pubblica del Governo di Pechino due giorni fa ha comunicato la notizia che questo misterioso virus si trasmette da uomo ad uomo, anche se ancora non è noto per quale via, se respiratoria o alimentare, per cui nell’incertezza scientifica si diffonde il timore di potersi ritrovare davanti ad una epidemia simile a quella della Sars, una infezione da animale a uomo che tra il 2002 e il 2003 fece oltre 650 morti in Cina e ad Hong Kong, al punto che l’Oms ha convocato a Ginevra un Comitato di emergenza per accertare se tale nuova infezione virale possa rappresentare davvero un’emergenza per la salute pubblica internazionale.
Notizie scarse
Il virus patogeno non è stato ancora individuato con certezza né tipizzato, gli esperti cinesi danno poche e scarse notizie, se non che è stato chiamato con la sigla “nCoV”, ed è stato classificato nella famiglia virale SARS, poiché come la famosa malattia provoca contagio e i gravi sintomi respiratori della grave polmonite bilaterale.
Il paziente 0, cioè il primo individuato affetto da questa nuova malattia emergente, difficilmente associabile a quelle già note, aveva segnalato di essersi ammalato dopo essere venuto in contatto con il mercato del pesce della città di Wuhan nello scorso dicembre (il mercato dove si vendono molluschi e pescato vivo, oltre ad animali selvatici, è stato chiuso il 1 gennaio), ma i molti casi clinici identici, segnalati al di fuori del confine cittadino, e addirittura fuori dalla Cina (Thailandia, Giappone e Corea del Sud), hanno ulteriormente aumentato l’allarme sanitario.
Attualmente in Cina sono quasi mille le persone ricoverate che restano sotto controllo negli ospedali, molte delle quali risultano familiari o conoscenti venuti in contatto con le persone malate, poiché, è stato spiegato, durante il periodo di incubazione di questa malattia, che dura probabilmente una settimana, i sintomi sono assolutamente assenti, come assente è la febbre, dopo di che la malattia esplode con tutto il suo corollario (febbre, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie), ed inoltre, tra i 300 pazienti ospedalizzati sicuramente affetti dalla temibile polmonite, ci sarebbero anche 14 operatori sanitari, cosa che ha fatto immediatamente sospettare il contagio diretto da uomo ad uomo, avvenuto durante le cure al letto del malato.
Una epidemia individuata in tempo può restare circoscritta, ma nel caso in cui i dati confermassero un’estensione del focolaio del nuovo coronavirus, non si escludono misure più importanti a livello internazionale, come la restrizione dei viaggi da e verso la città di Wuhan, dalla quale in Italia arrivano tre voli diretti a settimana.
Maschere e guanti
Hanno destato impressione le immagini postate sul web cinese, dove circolano video di personale in tuta bianca, maschera sul viso e guanti anti-contagio, che salgono sugli aerei prima del decollo per prendere la temperatura a tutti i passeggeri, uno ad uno, e lo stesso avviene da una settimana negli aeroporti di Los Angeles, San Francisco, New York e Fiumicino, su quelli in arrivo con volo diretto dalla città cinese.
Tale misura precauzionale è resa necessaria perché il 25 gennaio in Cina si festeggia il Capodanno, il periodo in cui più di 100milioni di cinesi scelgono di muoversi all’interno del Paese o all’estero, nel più grande esodo di massa al mondo, e quindi un potenziale rischio di contagio su scala globale. Gli specialisti infettivologi internazionali hanno individuato da tempo numerosi coronavirus, ospiti abituali di mammiferi quali cani, gatti, suini, dromedari e pipistrelli, ma anche di specie avicole domestiche come polli e tacchini, tutti microrganismi che però non hanno ancora infettato esseri umani.
Ma quando si scopre un nuovo virus più aggressivo, causa di una nuova malattia umana mai studiata prima, tutto il mondo scientifico si allarma e lo tiene d’occhio, come successe negli anni Ottanta per il virus dell’Aids, e la prima cosa su cui si focalizza l’attenzione è la modalità di trasmissione e la sua portata del contagio, per valutare il rischio concreto di epidemia, il suo evolversi nel tempo, per poter riconoscere, circoscrivere e tamponare l’infezione.
I mercati di carne animale sono da sempre luoghi affollati in cui si hanno molteplici occasioni di contatto diretto tra uomo e animale infetto, vivo o morto che sia, molto dipende dalle misure igieniche adottate tra i banchi e dallo stato di conservazione delle carni in vendita, ed è necessario ricordare che i coronavirus nell’ospite umano hanno sempre dimostrato un potenziale patogeno rilevante, con tassi di mortalità tra il 10 e il 30%, considerando il paragone con l’influenza virale, la quale ha una mortalità inferiore all’1%.
Sintomi sospetti
Il Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) ha alzato la classificazione del rischio di epidemia da “basso” a “moderato”, anche perché questo virus ha scelto il momento peggiore per saltare fuori, quello di maggior traffico aereo da e per la Cina. Comunque dalla settimanale scorsa chi si imbarca all’aeroporto Tianhe di Wuhan viene sottoposto per decreto ministeriale internazionale al controllo della temperatura, e a chi vengono riscontrati sintomi sospetti viene quindi impedito di imbarcarsi, come avviene anche nelle tre principali stazioni ferroviarie locali.
Quello del maiale, che si chiuderà domani, è stato un anno difficilissimo per la Cina: guerre commerciali con l’amministrazione Trump, proteste in piazza a HongKong, economia in decrescita. Segnali certamente infausti, ma dal prossimo 25 gennaio ricomincia un ciclo, con il topo, il primo dei dodici animali che compongono lo zodiaco cinese, associato fin dai tempi antichi a ricchezza e abbondanza, ed oggi ad una epidemia minacciosa pur se ancora circoscritta, che si spera non dilaghi nel resto del mondo.
È un nuovo virus, fino ad oggi sconosciuto, causa di una nuova sindrome respiratoria acuta, con febbre e sintomi parainfluenzali, che su persone anziane o debilitate ha prodotto gravi polmoniti, in alcuni casi letali. La nuova patologia è chiamata “Polmonite di Wuhan”, dal tipo di organo colpito e dal nome della città cinese dove è stato individuato il primo focolaio, ed è attribuita ad un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, aggressivo e mai individuato prima, sviluppatosi per la prima volta in un mercato del pesce, che ha già contagiato ad oggi circa 1.900 persone in Cina, come sostiene un documento degli epidemiologi dell’Imperial College di Londra, che smentisce le autorità cinesi le quali, fino alla settimana scorsa, riducevano a 45 il numero dei contagiati e a 7 il numero dei decessi.
La notizia è che questo nuovo virus dagli occhi a mandorla sta diventando un caso politico internazionale, sia per l’ incerta identificazione di questo inedito agente virale, sia per l’impennata delle segnalazioni che arrivano dalla popolazione locale, al ritmo di 200 all’ora, ed anche perché, essendo iniziate le vacanze del Capodanno lunare, si prevedono decine di milioni di cinesi pronti ad andare in vacanza all’estero, per cui le autorità sanitarie statunitensi hanno lanciato l’allarme, ritenendo inevitabile che qualche ignaro paziente con la malattia in incubazione possa inconsapevolmente far entrare il nuovo virus negli Usa e in Europa, un rischio moderato ma non improbabile.
Inoltre, un esperto della Commissione della Salute pubblica del Governo di Pechino due giorni fa ha comunicato la notizia che questo misterioso virus si trasmette da uomo ad uomo, anche se ancora non è noto per quale via, se respiratoria o alimentare, per cui nell’incertezza scientifica si diffonde il timore di potersi ritrovare davanti ad una epidemia simile a quella della Sars, una infezione da animale a uomo che tra il 2002 e il 2003 fece oltre 650 morti in Cina e ad Hong Kong, al punto che l’Oms ha convocato a Ginevra un Comitato di emergenza per accertare se tale nuova infezione virale possa rappresentare davvero un’emergenza per la salute pubblica internazionale.
Notizie scarse
Il virus patogeno non è stato ancora individuato con certezza né tipizzato, gli esperti cinesi danno poche e scarse notizie, se non che è stato chiamato con la sigla “nCoV”, ed è stato classificato nella famiglia virale SARS, poiché come la famosa malattia provoca contagio e i gravi sintomi respiratori della grave polmonite bilaterale.
Il paziente 0, cioè il primo individuato affetto da questa nuova malattia emergente, difficilmente associabile a quelle già note, aveva segnalato di essersi ammalato dopo essere venuto in contatto con il mercato del pesce della città di Wuhan nello scorso dicembre (il mercato dove si vendono molluschi e pescato vivo, oltre ad animali selvatici, è stato chiuso il 1 gennaio), ma i molti casi clinici identici, segnalati al di fuori del confine cittadino, e addirittura fuori dalla Cina (Thailandia, Giappone e Corea del Sud), hanno ulteriormente aumentato l’allarme sanitario.
Attualmente in Cina sono quasi mille le persone ricoverate che restano sotto controllo negli ospedali, molte delle quali risultano familiari o conoscenti venuti in contatto con le persone malate, poiché, è stato spiegato, durante il periodo di incubazione di questa malattia, che dura probabilmente una settimana, i sintomi sono assolutamente assenti, come assente è la febbre, dopo di che la malattia esplode con tutto il suo corollario (febbre, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie), ed inoltre, tra i 300 pazienti ospedalizzati sicuramente affetti dalla temibile polmonite, ci sarebbero anche 14 operatori sanitari, cosa che ha fatto immediatamente sospettare il contagio diretto da uomo ad uomo, avvenuto durante le cure al letto del malato.
Una epidemia individuata in tempo può restare circoscritta, ma nel caso in cui i dati confermassero un’estensione del focolaio del nuovo coronavirus, non si escludono misure più importanti a livello internazionale, come la restrizione dei viaggi da e verso la città di Wuhan, dalla quale in Italia arrivano tre voli diretti a settimana.
Maschere e guanti
Hanno destato impressione le immagini postate sul web cinese, dove circolano video di personale in tuta bianca, maschera sul viso e guanti anti-contagio, che salgono sugli aerei prima del decollo per prendere la temperatura a tutti i passeggeri, uno ad uno, e lo stesso avviene da una settimana negli aeroporti di Los Angeles, San Francisco, New York e Fiumicino, su quelli in arrivo con volo diretto dalla città cinese.
Tale misura precauzionale è resa necessaria perché il 25 gennaio in Cina si festeggia il Capodanno, il periodo in cui più di 100milioni di cinesi scelgono di muoversi all’interno del Paese o all’estero, nel più grande esodo di massa al mondo, e quindi un potenziale rischio di contagio su scala globale. Gli specialisti infettivologi internazionali hanno individuato da tempo numerosi coronavirus, ospiti abituali di mammiferi quali cani, gatti, suini, dromedari e pipistrelli, ma anche di specie avicole domestiche come polli e tacchini, tutti microrganismi che però non hanno ancora infettato esseri umani.
Ma quando si scopre un nuovo virus più aggressivo, causa di una nuova malattia umana mai studiata prima, tutto il mondo scientifico si allarma e lo tiene d’occhio, come successe negli anni Ottanta per il virus dell’Aids, e la prima cosa su cui si focalizza l’attenzione è la modalità di trasmissione e la sua portata del contagio, per valutare il rischio concreto di epidemia, il suo evolversi nel tempo, per poter riconoscere, circoscrivere e tamponare l’infezione.
I mercati di carne animale sono da sempre luoghi affollati in cui si hanno molteplici occasioni di contatto diretto tra uomo e animale infetto, vivo o morto che sia, molto dipende dalle misure igieniche adottate tra i banchi e dallo stato di conservazione delle carni in vendita, ed è necessario ricordare che i coronavirus nell’ospite umano hanno sempre dimostrato un potenziale patogeno rilevante, con tassi di mortalità tra il 10 e il 30%, considerando il paragone con l’influenza virale, la quale ha una mortalità inferiore all’1%.
Sintomi sospetti
Il Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) ha alzato la classificazione del rischio di epidemia da “basso” a “moderato”, anche perché questo virus ha scelto il momento peggiore per saltare fuori, quello di maggior traffico aereo da e per la Cina. Comunque dalla settimanale scorsa chi si imbarca all’aeroporto Tianhe di Wuhan viene sottoposto per decreto ministeriale internazionale al controllo della temperatura, e a chi vengono riscontrati sintomi sospetti viene quindi impedito di imbarcarsi, come avviene anche nelle tre principali stazioni ferroviarie locali.
Quello del maiale, che si chiuderà domani, è stato un anno difficilissimo per la Cina: guerre commerciali con l’amministrazione Trump, proteste in piazza a HongKong, economia in decrescita. Segnali certamente infausti, ma dal prossimo 25 gennaio ricomincia un ciclo, con il topo, il primo dei dodici animali che compongono lo zodiaco cinese, associato fin dai tempi antichi a ricchezza e abbondanza, ed oggi ad una epidemia minacciosa pur se ancora circoscritta, che si spera non dilaghi nel resto del mondo.
Fonte: qui
IL VIRUS È IN ITALIA? IL POLICLINICO DI BARI NON PUÒ ESCLUDERE CHE LA DONNA ARRIVATA DALLA CINA SIA POSITIVA AL ''NCOV''
L'ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ ECCEDE IN CAUTELA E NON DICHIARA L'EMERGENZA INTERNAZIONALE: ''PER ORA CONTAGIO UOMO-UOMO SOLO IN CINA'', DOVE I MORTI ARRIVANO A 25 E I CONTAGIATI SONO CLAMOROSAMENTE SOTTOSTIMATI
TRASPORTI BLOCCATI IN 9 CITTÀ, CHIUDE PURE DISNEYLAND
- VIRUS CINA: POLICLINICO BARI, DONNA POSITIVA A MICOPLASMA
(ANSA) - "In base agli esami microbiologici effettuati è stata individuata una positività per micoplasma. Tale diagnosi è clinicamente compatibile con la sintomatologia presentata dalla paziente e non dissimile dalla malattia causata dal coronavirus. Si resta in attesa comunque degli ulteriori accertamenti in corso per la precisazione diagnostica definitiva". Lo comunica in una nota il Policlinico di Bari con riferimento al sospetto caso di coronavirus 2019-nCoV in una donna barese tornata dalla Cina da pochi giorni e ricoverata da ieri sera in isolamento.
- VIRUS CINA: BRUSAFERRO (ISS), NON C'È CONFERMA PER CASO BARI
(ANSA) - "In base alle analisi effettuate presso il Policlinico di Bari non è confermato al momento che la paziente abbia una infezione da corona virus 2019-nCoV. I servizi diagnostici hanno isolato un diverso agente etiologico noto per causare la patologia in atto": a spiegarlo e' Silvio Brusaferro, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità riguardo al primo caso sospetto in Italia di virus cinese per una donna di Bari.
"La gestione di questo caso conferma come il sistema di sorveglianza nel nostro paese per affrontare i casi di coronavirus è pienamente attivo ed efficiente. E' importante mantenere l'attenzione sul rischio ma anche considerare che la definizione di caso adottata a livello internazionale considera come potenzialmente a rischio le persone con sintomatologia legata ad infezioni delle alte vie respiratorie come tosse, febbre che negli ultimi 15 giorni sono state a Wuhan", ha concluso Brusaferro.
- VIRUS CINA: GOVERNO, 25 MORTI E 830 CASI ACCERTATI
(ANSA-AFP) - Il governo cinese ha confermato il bilancio di 25 morti da coronavirus aumentando il numero dei casi accertati a 830. Le autorità locali avevano parlato ieri di 25 morti e 616 contagi. La Commissione sanitaria nazionale ha aggiunto che i casi sospetti al momento all'esame sono 1.072.
- VIRUS CINA: GOVERNO, 25 MORTI E 830 CASI ACCERTATI
(ANSA-AFP) - Il governo cinese ha confermato il bilancio di 25 morti da coronavirus aumentando il numero dei casi accertati a 830. Le autorità locali avevano parlato ieri di 25 morti e 616 contagi. La Commissione sanitaria nazionale ha aggiunto che i casi sospetti al momento all'esame sono 1.072.
- VIRUS CINA: STOP TRASPORTI IN 9 CITTÀ, 32MLN COINVOLTI
(ANSA-AFP) - Le autorità cinesi hanno imposto il blocco ai trasporti pubblici in una nona città. Salgono così a 32 milioni i cittadini coinvolti dai blocchi nel Paese a seguito dell'epidemia di coronavirus. Le autorità di Jingzhou, nella provincia di Hubei - culla dell'epidemia di coronavirus - hanno imposto lo stop al traffico ferroviario in uscita dalla città, ai trasporti pubblici, ai bus turistici, traghetti e ogni altro tipo di imbarcazione.
- VIRUS CINA: CHIUDE DISNEYLAND SHANGHAI
(ANSA) - Disneyland Shanghai chiude temporaneamente i battenti al fine di "garantire la salute e la sicurezza dei nostri ospiti" a seguito dell'epidemia di coronavirus scoppiata nel Paese. Lo annuncia la stessa Disneyland Shanghai. La chiusura di tutte le strutture inizierà a partire da domani.
- OMS, NON È EMERGENZA. CONTAGIO UOMO-UOMO SOLO IN CINA
(ANSA) - L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha deciso che "non è il momento" di dichiarare un'emergenza di salute pubblica internazionale per l'epidemia causata dal nuovo coronavirus (2019-nCoV) in Cina che per il momento non ha causato contagi uomo-uomo fuori dal paese. Per ora l'Oms non raccomanda ampie restrizioni ai viaggi e al commercio. "Non dichiaro un'emergenza di salute pubblica internazionale", ha affermato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus al termine di una nuova riunione, dopo quella di ieri, del Comitato d'emergenza indetta per valutare la portata dell'epidemia del nuovo virus.
Per il presidente del Comitato dell'Oms, Didier Houssin, è troppo presto "per considerare questo evento come un'emergenza globale". Il Comitato, che come ieri era diviso, è tuttavia pronto a riunirsi non appena l'evoluzione dell'epidemia lo richiederà. "Sappiamo che esiste una trasmissione da uomo a uomo in Cina, ma per ora sembra limitata ai gruppi familiari e agli operatori sanitari che si prendono cura dei pazienti infetti. Al momento, non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo al di fuori della Cina, ma ciò non significa che non accadrà", ha detto il direttore generale dell'Oms.
Per Tedros, "si tratta di un'emergenza in Cina ma non è ancora diventata un'emergenza globale. Tuttavia potrebbe diventarla", ha aggiunto, ricordando che 584 casi sono stati riferiti all'Oms, inclusi 17 morti, e che casi sono segnati in Giappone, Corea, Singapore, Tailandia,Usa e Vietnam. Il Comitato, piuttosto che una visione binaria tra emergenza globale e no, ha raccomandato un "sistema più sfumato", per consentire un livello intermedio di allerta per favorire un migliore coordinamento internazionale, compresi gli sforzi di ricerca per lo sviluppo di contromisure mediche.
L'Oms ha chiesto alla Cina di continuare ad operare in trasparenza, rafforzare le misure per la gestione dei rischi e continuare a collaborare con l'Oms. La comunità internazionale deve inoltre prepararsi alla potenziale evoluzione dell'epidemia.
Fonte: qui
"Questa volta sono pietrificato": il virologo che ha aiutato a scoprire la SARS offre una sensazione agghiacciante contro l'epidemia di coronavirus
Se hai letto le notizie sul micidiale coronavirus che sta investendo la Cina (e quasi altri 10 paesi), probabilmente hai sentito che viene confrontato con lo scoppio della SARS del 2002-2003 che ha ucciso oltre 800 persone.
Nessun problema, vero? Siamo sopravvissuti alla SARS, quindi sopravviveremo a questo nuovo focolaio, giusto?
Non proprio. Uno dei virologi che hanno scoperto la SARS - che ha anche avuto origine da un coronavirus in Cina - dipinge una storia molto più cupa dell'ultimo focolaio rispetto a quanto accaduto nel 2003, secondo Yahoo News .
Dopo che il virologo, Guan Yi del Laboratorio chiave statale delle malattie infettive emergenti dell'Università di Hong Kong, ha visitato Wuhan, afferma di non aver visto "abbastanza" per combattere la nuova epidemia. Ha detto che a causa del nuovo anno, la gente era fuori al mercato senza maschere e senza "senso dell'epidemia".
Ha anche sottolineato che gli aeroporti non venivano disinfettati e che i governi locali non stavano nemmeno "distribuendo guide di quarantena alle persone che stavano lasciando la città".
La città alla fine disinfettò il mercato in cui era stato rintracciato il virus, ma Guan disse che questo poteva effettivamente danneggiare le possibilità dei ricercatori di scoprire da dove proveniva il virus, avvertendo che ciò che abbiamo visto finora è solo l'inizio ...
"Un focolaio più grande è certo", ha detto Guan Yi, un virologo che ha contribuito a identificare la sindrome respiratoria acuta grave (SARS) nel 2003.Ha stimato - "conservativamente", ha detto - che questo focolaio potrebbe essere 10 volte più grande dell'epidemia di SARS perché quel virus è stato trasmesso solo da alcuni "super-spargitori" in una parte più definita del paese."Abbiamo attraversato il" periodo d'oro "per la prevenzione e il controllo", ha detto alla rivista Caixin dalla quarantena autoimposta dopo aver visitato Wuhan. "Inoltre, abbiamo la corsa al traffico delle vacanze e l'abbandono del dovere da parte di determinati funzionari."
E se questo non fosse abbastanza per mandarti un brivido lungo la schiena, dai un'occhiata a cos'altro aveva da dire ...
“Ho visto tutto: influenza aviaria, SARS, influenza A, peste suina e il resto. Ma la polmonite di Wuhan mi fa sentire estremamente impotente ", ha detto a Caixin."La maggior parte delle epidemie passate erano controllabili, ma questa volta sono pietrificato".
Come abbiamo aggiornato venerdì mattina , 40 milioni di persone sono state messe in quarantena e 900 sono state infettate dal virus. Venerdì 26 è stata segnalata una morte e due morti sono state riportate al di fuori di Wuhan. Inoltre, gli ospedali di Wuhan hanno chiesto disperatamente aiuto e provviste, poiché alcuni pazienti che manifestano sintomi vengono addirittura allontanati dagli ospedali.
Proprio come ci aspettavamo, una carenza di maschere che ha ispirato l'accaparramento e la riduzione dei prezzi a Hong Kong si è ora diffusa in tutta l'Asia, secondo il Japan Times .
Di nuovo a Wuhan, il centro dell'epidemia, le condizioni si stanno deteriorando rapidamente. Il video che mostra presumibilmente che l'ospedale al centro dell'epidemia dipinge un quadro di miseria diffusa mentre gli operatori sanitari collassano in piedi, i tassi di infezione esplodono anche tra i responsabili del trattamento dei pazienti. I media locali hanno anche riferito che non ci sono abbastanza kit di test e operatori sanitari disponibili per diagnosticare nuovi casi.
La prossima settimana o due sarà un momento assolutamente critico. Fonte: qui
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