UNO STOP BEN PIÙ SERIO DI QUANTO SI ASPETTAVANO GLI ANALISTI. MARCATO CALO DELL'INDUSTRIA E DELL'AGRICOLTURA
IL PIL DELL'EUROZONA CRESCE DELLO 0,1% NELLO STESSO PERIODO
(ANSA) - Il Prodotto interno lordo nel quarto trimestre del 2019 scende dello 0,3% rispetto al terzo trimestre mentre rimane fermo, invariato, su base annua. Lo rileva l'Istat diffondendo la stima preliminare del Pil (espresso in valori concatenati e corretto per il calendario e la stagionalità). Il trimestre precedente aveva invece registrato un aumento dello 0,1% congiunturale e dello 0,5% tendenziale. In particolare il calo trimestrale dello 0,3% è il più forte dal primo trimestre del 2013, ovvero da quasi sette anni.
(ANSA) - Nel quarto trimestre del 2019, secondo la stima preliminare, la dinamica del Pil ha subito una battuta di arresto". Lo scrive l'Istat nel commento ai dati. Il calo congiunturale dello 0,3%, spiega, "ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell'arco dei quattro trimestri precedenti". La contrazione trimestre su trimestre, prosegue l'Istituto, "determina un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che scende a zero dallo 0,5% del trimestre precedente".
(ANSA) - Nel quarto trimestre del 2019 il valore aggiunto in termini congiunturali "segna un calo marcato nell'industria e in agricoltura, a fronte di un sostanziale ristagno per l'insieme del terziario". Lo scrive l'Istat nel commento ai dati sulla stima preliminare del Pil.
(ANSA) - Il 2019 lascia un'eredità negativa in termini di Pil. "La variazione acquisita per il 2020 è pari a -0,2%", scrive l'Istat. Si tratta del dato che si otterrebbe nel caso in cui in tutti i trimestri dell'anno si registrasse una crescita congiunturale pari a zero.
(ANSA) - Il calo congiunturale dello 0,3% nell'ultimo trimestre del 2019 arriva dopo quattro trimestri positivi anche se sia nel terzo che nel secondo non si era andati oltre lo 0,1%. L'Istat ha invece rivisto al rialzo il dato del primo trimestre 2019: da +0,1% a +0,2%. E' stata confermata la crescita di un decimo di punto pure per il quarto trimestre del 2018. Quanto alla recessione tecnica che si è verificata nel mezzo di quell'anno, l'Istat segna sempre un -0,1% per il secondo trimestre del 2018 mentre il terzo è stato corretto al ribasso: da -0,1% a -0,2%.
Guardando al tendenziale, il dato del terzo trimestre del 2019 è stato alzato da +0,3% a +0,5%. Tornando al quarto trimestre del 2019, "dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta", spiega l'Istituto di statistica. Viene poi ricordato come il trimestre abbia avuto 2 giornate lavorative in meno rispetto al precedente mentre su base annua non c'è scarto.
(ANSA) - La contrazione congiunturale del Pil nel quarto trimestre del 2019, pari al -0,3%, si discosta da gran parte delle previsioni. Molti analisi, come rilevato anche dal consensus raccolto dall'agenzia Bloomberg, attendevano un altro segno più, pur se debole, in scia ai risultati dei trimestri precedenti. Le aspettative si concentravano infatti su un +0,1%. Ma nell'ultimo periodo c'era anche chi aveva captato la possibilità di una flessione del Prodotto interno lordo o almeno di una sua stasi.
E' il caso della Banca d'Italia, che nel bollettino economico diffuso il 17 gennaio parlava di un dato che probabilmente sarebbe rimasto pressoché stazionario, avvertendo che però la stima poteva essere soggetta a rischi al ribasso. Ora l'Istat segna un calo netto, anche se, tiene a precisare l'Istituto, si tratta di una "stima preliminare" che "ha, come sempre, natura provvisoria e si basa sulla valutazione dell'andamento delle componenti dell'offerta e su un insieme ridotto di indicatori congiunturali".
(ANSA) - Nell'ultimo trimestre del 2019 il Pil della zona euro e della Ue-28 è cresciuto dello 0,1%. Lo comunica Eurostat nella sua stima flash. Nel terzo trimestre il Pil era cresciuto di 0,3% in entrambe le zone. Secondo una prima stima della crescita annua, nel 2019 il Pil è salito di 1,2% nella zona euro e di 1,4% nella Ue-28. Fonte: qui
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