martedì 23 luglio 2019

Di Maio lancia il "mandato zero" per i consiglieri comunali. E in rete esplode l'ironia


La riorganizzazione del M5S era attesa ma nessuno sapeva che per introdurre l'annunciata deroga al limite del doppio mandato sarebbe stata inventata la formula del "mandato zero". A parlarne per la prima volta è stato oggi il vicepremier grillino Luigi Di Maio, scatenando immediatamente l'ironia della rete, che tra meme e battute, tira in ballo anche il mitico "Amici miei" di Mario Monicelli per definire quella del leader grillino nient'altro che una "supercazzola". «Abbiamo deciso di introdurre il cosiddetto mandato zero. Che cos'è il mandato zero? - spiega Di Maio nel video comparso online - È un mandato, il primo, che non si conta nella regola dei due mandati, cioè un mandato che non vale. Ora voglio essere molto chiaro: il mandato zero e l'eventuale introduzione del mandato zero, se vorrete votarlo come iscritti, varrà solo e soltanto per i consiglieri comunali e per i consiglieri di municipio». Di Maio, per la conferma della riorganizzazione, rimanda comunque al voto degli iscritti.
Lettore video di: Corriere Tv (Informativa sulla privacy)
«Come funziona il mandato zero? Se tu vieni eletto consigliere comunale o di municipio al primo mandato e lo porti avanti tutto e poi decidi di ricandidarti e non diventi né presidente di municipio né sindaco, allora il tuo secondo mandato, quello precedente, cioè il mandato zero, non vale», spiega ancora Di Maio. «Il principio vero è che tante persone, giustamente, decidono di non ricandidarsi la seconda volta al Consiglio comunale come sindaco, perché semplicemente pensano che magari avendo delle armate di sette, otto liste contro, hanno serie difficoltà a riuscire a diventare sindaci e quindi la loro esperienza che hanno maturato nel primo mandato vorrebbero portarla in Parlamento, in Consiglio regionale, e scelgono di non ricandidarsi. Ma ci sono alcuni coraggiosi che invece in questi anni ci hanno provato comunque, sempre e comunque, e queste persone come tutte quelle che verranno che si ricandideranno anche al secondo mandato e magari nel loro secondo mandato finiranno di nuovo in Consiglio comunale perché non ce l'hanno fatta a diventare sindaco, potranno ricandidarsi in altri livelli, in Regione o in Parlamento perché il mandato zero viene neutralizzato. Se invece ti ricandidi come sindaco e vieni rieletto sindaco, allora a quel punto quello è il tuo secondo mandato e lo fai da sindaco per cambiare la tua città in cinque anni anche grazie all'esperienza che hai maturato nel tuo primo mandato», spiega Di Maio.
Immancabile, sul mandato zero, si è scatenata l'ironia del web. 
«Il Movimento 5 Stelle ci ha sempre detto che “Uno vale uno”. Da oggi uno vale zero, in modo che due possa valere tre», scrive su Twitter @iperborea. Segue a ruota @colvieux: «#Mandatozero la nuova invenzione del #m5s per ovviare alla regola dei due mandati. Vende il prodotto di Propaganda, Giorgio Mastrota. Al primo like una batteria di pentole in regalo».
Più diretto il commento di Giorgia Meloni: Il Movimento 5 Stelle, per aggirare la (loro) regola dei due mandati, introduce il “#mandatozero”. L’hanno chiamato così perché “ennesima presa in giro nei confronti dei nostri elettori per rimanere attaccati alla poltrona” evidentemente era troppo lungo». Fonte: qui

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