HANNO APPICCATO IL FUOCO E…
Rosa Scognamiglio per "www.ilgiornale.it"
Almeno 57 morti e 16 decapitati. È questo l'ultimo aggiornamento circa il bilancio delle vittime degli scontri nel carcere di Altamira.
Il dato è stato comunicato dalla Susipe, la sovraintendenza dei servizi penitenziari di Stato che, da ieri, sta provvedendo a fornire informazioni concernenti la rivolta sanguinaria consumatasi tra due gang criminali dentro le mura penitenziarie del piccola città carioca.
È durato più di 5 ore il truce conflitto tra i membri di due fazioni rivali nelle prigioni di Altamira mietendo un numero di vittime davvero impressionante e rabbrividente. Tutto è cominciato verso le ore 07.00 del mattino quando i miliziani dei Cartelli della droga, in combutta per il “corridoio d'oro dell'Amazzonia”, hanno cominciato ad azzannarsi come cani randagi dietro le sbarre.
Pochi oggetti di fortuna, quali spazzolini da denti, lacci in pelle e corde, trasformati in veri e propri pugnali affilati, letali più di un colpo di pistola alle tempie. È stato peggio di un conflitto a fuoco. Corpi smembrati al pavimento e gole sgozzate. Alla fine degli scontri, sono rimasti a terra 57 uomini, di cui, 16 decapitati. Una stesa criminale in piena regola.
Si tratta del secondo gravissimo massacro avvenuto nelle carceri carioche, tra le regioni del Parà e quella dell'Amazonas, a partire da 2017 fino ad oggi. Soltanto maggio del 2019, in ben altre quattro prigioni degli stati settentrionali del Brasile, si sono verificate rivolte sanguinarie attestanti complessivamente la morte di 52 detenuti. Un bollettino di guerra in aggiornamento continuo, insomma.
Ora, resta da capire, come il ministro della Giustizia Sergio Moro intenda far fronte a questa guerriglia dilagante tra miliziani dei Cartelli. Intanto, quanto ai recenti scontri, le autorità penitenziarie di Altamira, hanno fatto sapere che 10 dei 46 prigionieri superstiti saranno trasferiti in strutture federali più rigorose. Fonte: qui
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