STASERA DI MAIO GLI CHIUDE LA MANO NELLA PORTA: ''ATLANTIA NON C'È SE NON VEDO LE CARTE, CIOÈ FINCHÉ NON MANDANO UNA RICHIESTA FORMALE DI ENTRARE NELLA PARTITA''. IERI CASTELLUCCI HA FATTO IL PREZIOSO, MA LA TRATTATIVA VA AVANTI: OVVIAMENTE IN BALLO C'È LA CONCESSIONE DI AUTOSTRADE.
SE IL GOVERNO SMETTE DI FARE LA GUERRA (MEDIATICA) AI BENETTON, LORO APRONO IL PORTAFOGLIO PER IL CARROZZONE
ALITALIA: TONINELLI,NON VA MISCHIATA CON PONTE MORANDI
(ANSA) - "Dire che abbiamo cambiato atteggiamento su Atlantia non sta né in cielo nè in terra". Lo afferma il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, parlando a Radio 24 del possibile coinvolgimento della società della famiglia Benetton in Alitalia. "Abbiamo un vantaggio quello di non mischiare le cose: quando lo fai - sottolinea - sei ricattabile o devi fare compromessi al ribasso. La questione Alitalia è gestita dai Commissari e da Fs. Altro ambito è il Ponte Morandi, con la Commissione ad hoc al Mit. Sono due cose diverse, due dossier che vengono valutati singolarmente".
"Gli investitori e i finanziatori ci sono, ne manca uno", ha proseguito il ministro, confermando le parole di Luigi Di Maio, secondo cui all'appello per il controllo della newco Alitalia mancherebbe un ultimo 15%, ancora da assegnare. "I Commissari e le Ferrovie ci stanno lavorando. Dateci tempo fiducia per chiudere un dossier che non è affatto semplice. Ci sono interlocuzioni e trattative importanti", ha insistito, ribadendo che al centro dell'attenzione del governo ci sono i dipendenti e l'immagine di Alitalia.
Alitalia, sì del Carroccio all' ingresso di Atlantia
I soci coperti di Di Maio
Giorgetti: «C' è una coerenza industriale» Ma Castellucci frena: «Troppi fronti aperti» Il ministro in tv annuncia che all' appello mancherebbe soltanto il 15% del capitale.
ALITALIA:DI MAIO, ATLANTIA NON C'È SE NON VEDO CARTE
(ANSA) - "Ho letto anche io le dichiarazioni di Castellucci (l'a.d. di Atlantia, ndr) che diceva che non se lo potevano permettere, finché non leggo le carte, cioè finché non inviano i soggetti interessati una richiesta formale per me non sono a bordo. Poi leggeremo le carte. La situazione è complessa". Così il vicepremier Luigi Di Maio, intervenendo a Zapping, ha commentato la posizione dell'holding dei Benetton sulla partita per Alitalia.
Di Maio ha poi smentito che vengano ancora utilizzati soldi dei contribuenti per il salvataggio della compagnia aerea perché, ha spiegato "il Mef ce li aveva messi negli ultimi due anni, quindi converte i prestiti in azioni". Per il ministro, in ogni caso, "il personale va tutelato, per questo ho voluto che lo Stato ci fosse dentro senza soldi degli italiani".
Rosario Dimito per “il Messaggero”
La Lega rompe gli indugi su Alitalia ed apre ad Atlantia.
Si profila così un nuovo scenario politico più favorevole all' intervento del gruppo autostradale. Che però, dal canto suo, ieri ha ribadito la posizione già espressa durante l' ultima assemblea di «non voler aprire un altro fronte dopo i tanti già aperti». Molti però pensano che si tratti di una mossa tattica.
Tutto accade mentre filtra l' ipotesi che i commissari siano stati autorizzati dal Mise ad allungare al 15 (o al 31 maggio) il termine concesso alle Ferrovie per fare l' offerta. A complicare tutto ci ha pensato poi Luigi Di Maio che, intervistato su La7, ha delineato un nuovo scenario: «Ci sono Fs, Delta e ci sarà il Mef, ci sono tre soggetti, ne manca uno, ma non manca il 40%, bensì il 15%». Parole che hanno lasciato di stucco tutti i soggetti coinvolti. Siccome Mef e Delta hanno già deciso di rilevare un 15% a testa, l' unica chiave di lettura possibile è che Di Maio pensi a un portage di Fs o Tesoro: aumentare le loro quote salvo trovare un altro partner in seguito.
Una fonte ministeriale autorevole, interpellata dopo le parole di Di Maio, spiega: «Siamo ancora in una fase interlocutoria».
IL BUIO SULLE MOSSE
I commissari sono all' oscuro di tutto, compresa la nuova proroga, e questo contribuisce da un lato ad alimentare la tensione specie da parte sindacale per il timore possa rifarsi avanti Lufthansa, e dall' altra suona come ulteriore insipienza politica perché al di là delle enunciazioni, mancano i fatti concreti, benché Giuseppe Conte due settimane fa, avesse promesso l' apertura di un tavolo a Palazzo Chigi. Non se ne è saputo più nulla. Chi invece è venuto allo scoperto, come detto, è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti. «Atlantia», ha detto il primo maggio, «in quanto concessionario autostradale secondo me non dovrebbe entrare in Alitalia, ma Atlantia come proprietaria di Aeroporti di Roma ha un interesse concreto di tipo industriale».
Giorgetti ha rimarcato come, sulle vicende di Atlantia, anche dopo la tragedia di Genova, la Lega abbia sempre avuto un atteggiamento «presente e razionale», differenziandosi da M5S che invece ha preso di punta la società autostradale con una polemica che alla fine si sta rivelando deleteria anche per il rilancio della compagnia. L' esponente di governo ha ricordato che chi entra in Alitalia lo deve fare «con un obiettivo preciso non per barcamenarsi o permettere ad Alitalia di proseguire due anni soltanto.
Deve dare prospettive a lungo termine e una linea di galleggiamento per quanto riguarda reddito e utili e non perdite». E poi: «Dobbiamo essere ottimisti. Il lavoro va avanti, anche se parliamo di un business complicato - ha proseguito Giorgetti - Non credo che quello delle compagnie aeree sia un mondo dove si facciano utili. Ci sono tante difficoltà che influiscono sulla tipologia di business. L' Italia è un Paese che per il turismo, una sua compagnia aerea dovrebbe essere in grado di mantenerla».
Fin qui una parte della politica che con maggiore senso di realtà prova ad accelerare i tempi per il rilancio. Finora lo schema di lavoro prevede che Fs, Delta e Mef sottoscrivano fino al 60-65% della Newco, manca la quota residua ma non è facile trovare un soggetto idoneo. E Atlantia, che sarebbe pronta, deve tenere il punto anche rispetto alla legittimazione incassata dalla Lega. «Abbiamo tanti fronti aperti al momento che non possiamo pensare di impegnarci su un altro fronte così complesso come Alitalia», ha sottolineato sempre ieri l' ad Giovanni Castellucci. Il manager ha anche sottolineato che «Adr ha un appeal a livello globale e quindi il suo futuro non è cosi determinato dalle vicende di Alitalia».
Eppure continuano i contatti tra Atlantia, Fs e Mediobanca per rientrare nella gara regolata da una procedura tecnicamente interrotta martedì 30 aprile. Dal Mise ieri sera sarebbe trapelata l' indicazione si spostare i termini a metà o anche a fine maggio. Sembra che lo studio Laghi abbia predisposto la bozza di lettera da inviare a Fs con la quarta proroga. Prima però va sottoposta a Di Maio: due pagine in cui si dice è stato raggiunto l' accordo con Delta e sono in corso colloqui con investitori. Fs comunque continua a lavorare al progetto: ieri pomeriggio a Roma vertice con gli emissari legali di Delta arrivati da Atlanta, Mediobanca, Credit Suisse, EY, Kpmg, studi Cleary Gottlieb, BonelliErede.
Fonte: qui
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