LA RAGGI INSULTATA A CASAL BRUCIATO, DIFENDE L’ASSEGNAZIONE DELLA CASA ALLA FAMIGLIA ROM: “RESTANO, NE HANNO DIRITTO"
DI MAIO IRRITATO PER L'INIZIATIVA DELLA SINDACA, CHE È ANDATA NEL QUARTIERE TEATRO DI TENSIONI DA GIORNI PER L'ASSEGNAZIONE DI UN ALLOGGIO POPOLARE A UNA FAMIGLIA BOSNIACA
LA SINDACA COSTRETTA A USCIRE SCORTATA – VIDEO
"Questa famiglia risulta legittima assegnataria di un alloggio. Ha diritto di entrare e la legge si rispetta. Siamo andati a conoscerli e sono terrorizzati. Abbiamo avuto modo di far conoscere questa famiglia ad alcuni condomini. Chi insulta i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere". Sono le parole che ha pronunciato la sindaca uscendo dalla casa popolare assegnata alla famiglia nomade a Casal Bruciato dove è stata accolta da una raffica di insulti e offese sessiste da parte dei residenti che da due giorni protestano contro l'assegnazione del Comune di un alloggio popolare a una famiglia bosniaca di 14 persone.
Momenti di tensione quando Raggi è stata letteralmente scortata da due cordoni del reparto mobile della polizia all'interno del piazzale condominiale dove si trova l'appartamento assegnato martedì scorso a una famiglia rom. Insieme a lei, ci sono alcuni vicini di casa, il direttore della Caritas diocesana di Roma, don Benoni Ambarus, e un delegato del vicariato. L'iniziativa della sindaca è stata accolta con una certa
irritazione dal vicepremier Luigi Di Maio, a quanto apprende l'ANSA. Prima si aiutano i romani, gli italiani, poi tutti gli altri, è il senso del ragionamento del leader M5S irritato - si apprende ancora - anche per la tempistica con cui la sindaca, in un giorno particolarmente importante per il M5S al governo, ha scelto di mettere in campo la sua iniziativa.
Raggi è stata contestata da circa una trentina di persone che hanno seguito il cordone di polizia che accompagnava la prima cittadina. I cittadini si erano radunati in strada poco prima per l'arrivo della presidente del municipio IV, Roberta della Casa. I cittadini urlano e chiedono principalmente legalità, rispetto e trasparenza nell'assegnazione delle case popolari. "Salvini, Salvini" ha urlato un gruppetto
Intanto sono al vaglio della Digos le immagini degli insulti alla donna nomade, tra cui la frase 'ti stupro', al suo ingresso ieri nella palazzina di Casal Bruciato a Roma scortata dalla polizia. Gli investigatori sono al lavoro per accertare con esattezza l'accaduto e stabilire eventuali responsabilità. "Purtroppo ancora oggi, in molti Paesi d'Europa - anche in Italia, nella stessa città di Roma - assistiamo a episodi di riprovevole violenza, che costituiscono il sintomo di un progressivo arretramento dei presidi di civiltà, di un drammatico affievolimento della sensibilità collettiva di fronte all'emersione di antiche e nuove forme di razzismo, spesso di matrice antisemita", ha detto il premier Giuseppe Conte incontrando 800 ragazzi russi, di origine ebraica, nel Tempio Maggiore di Roma.
"Quello che è successo ieri, di aver detto a quella signora rom, quello che tutti i giornali scrivono, ovvero che le avrei detto 'ti stupro', io non lo ho mai detto - si difende Daniele, il giovane cui è stata attribuita la frase - Gli ho detto tante altre brutte parole e mi scuso con lei per averle dette, il momento era quello che era, non si ragionava tanto bene. Io non appartengo a CasaPound, a nessun loro movimento, non sono iscritto, stavo lì da semplice cittadino. Ho preso parte a determinate iniziative con loro ma io non sono un militante di CasaPound, ma ho partecipato ad alcune loro iniziative" come dimostrano alcune immagini diffuse in Rete che lo ritrraggono col giubbotto con i simboli di CasaPound e al fianco di esponenti del movimento di estrema destra.
"Le scene di ieri sono terribili, sentir gridare "vi impicchiamo" e soprattutto "ti stupriamo" rivolto ad una mamma con la bimba in braccio sono di una gravità incommensurabile. Ho certezza che la questura si muoverà oggi, il presidio sarà allontanato dal cortile", ha commentato l'assessore capitolino al Patrimonio Rosalba Castiglione intervistata da 'Radio In Blu'.
Non si placa la rabbia del quartiere. "Ho tre figli di 12, 10 e 3 anni e ho presentato la prima di quattro domande per un alloggio popolare nel 2007. Al Comune risulta che io abbia punteggio 0 perché sto con mio padre che ha lo sfratto esecutivo, come dovrei stare sapendo che una famiglia rom ha avuto casa dopo due soli due anni in lista?". Racconta Stefania Martelloni, residente di Casal Bruciato, all'Adnkronos. "Sono stata costretta a occupare, mi ci hanno portato, tra l'altro proprio in via Smith davanti al campo nomadi - conclude - Siamo circondati".
"In questa situazione non reggiamo, così meglio tornare al campo o andare altrove". Queste le parole della famiglia rom di casal bruciato asserragliata nell'appartamento al secondo piano di via Satta. A riferirle è il direttore della Caritas: "Sono molto spaventati - riferisce don Ambarus - stanno cercando di capire cosa succederà. Sperano di poter resistere.
Ci hanno detto che speravano iniziasse finalmente una nuova vita per loro dopo 20 anni nei campi. L'invito a tutti è torniamo alla ragionevolezza", ha sottolineato il direttore della Caritas.
Oggi pomeriggio è previsto un altro presidio. "A partire dalle 16, parteciperemo al presidio antifascista organizzato in via Satta", ha spiegato la Cgil di Roma e del Lazio. "Imed, Senada e la loro famiglia - continua il comunicato - hanno diritto, come tutti, a una casa così come a un lavoro e un'istruzione. L'emergenza abitativa e il clima di intolleranza che si respira in tutto il paese vanno affrontati quanto prima con l'obiettivo dell'inclusione e garantendo alle famiglie assegnatarie tutela dalle aggressioni neofasciste. È inaccettabile la possibilità d'azione che a questi gruppi viene concessa. Dovunque ci saranno episodi di intolleranza e aggressioni di stampo razzista e xenofobo saremo in piazza per difendere i valori di eguaglianza e inclusione sanciti nella nostra Costituzione". 'Gridate, insultate, minacciate una donna e la sua bambina. Roma è meglio di voi. I romani non sono questo schifo. Contro questa barbarie ci vediamo tutti oggi alle 16 a Casal Bruciato. Così su Twitter Matteo Orfini, deputato del Pd.
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