martedì 14 maggio 2019

FERMATI 5 NOMADI PER LA RAPINA IN CUI HA PERSO LA VITA L’89ENNE ANNA TOMASINO, NEL QUARTIERE MONTESACRO DI ROMA

UNO DI LORO SI È COSTITUITO, MENTRE I LORO COMPLICI ERANO IN FUGA TRA CUI UN SERBO CHE DOMENICA ERA STATO ARRESTATO A VENTIMIGLIA: ERA STATO ESPULSO DALL'ITALIA MA ERA RIENTRATO 
LA DONNA È STATA COLPITA ALLE SPALLE MENTRE PROVAVA A TELEFONARE ALLA VICINA...

il palazzo di via pizzo bernina, dove viveva anna tomasino 1IL PALAZZO DI VIA PIZZO BERNINA, DOVE VIVEVA ANNA TOMASINO 
Sono stati fermati i 5 presunti autori della rapina culminata con la morte di Anna Tomasino. Sono nomadi. A eseguire i fermi carabinieri e polizia. Secondo quanto si è appreso, tre sono stati fermati nel Lazio, uno a Ventimiglia e l'ultimo a Torino. Due di loro biondini e giovani, uno più alto, sul metro e ottanta, e l'altro più piccoletto.

Capelli corti, il tipo più tarchiato con la sfumatura sui lati. Indossavano giubbotti chiari, sul beige, di un colore simile al palazzo di mattoni su cui si sono arrampicati per entrare nell'appartamento al secondo piano. Una tonalità probabilmente scelta per mimetizzarsi e non essere notati dai vicini. Queste le tracce che hanno seguito gli investigatori.

Ad eseguire i fermi i carabinieri della Compagnia Roma Casilina insieme a personale della Squadra Mobile della Questura di Roma e delle Compagnie Carabinieri di Moncalieri (To) e Ventimiglia (Im). Si tratta di cinque nomadi - quattro di origine serba ed uno di origine bosniaca - di età compresa tra i 20 e 42 anni, ritenuti responsabili di rapina pluriaggravata in concorso e dell'omicidio di Anna Tomasino Anna.

La svolta alle indagini è arrivata quando uno dei componenti del gruppo si è costituito alla stazione carabinieri di Cinecittà. I primi elementi indiziari raccolti hanno consentito di risalire ai suoi complici che nel frattempo, in fuga, si erano allontanati dalla Capitale, ma sono stati rintracciati in poche ore. Uno di loro al campo nomadi di via Salviati, un altro nei pressi della stazione ferroviaria di Pomezia - Santa Palomba ed un terzo in provincia di Torino, grazie alla collaborazione fornita dai Carabinieri della Compagnia di Moncalieri.
il palazzo di via pizzo bernina, dove viveva anna tomasinoIL PALAZZO DI VIA PIZZO BERNINA, DOVE VIVEVA ANNA TOMASINO

Le indagini svolte su un quinto componente della banda, di nazionalità serba, hanno consentito di verificare che domenica mattina era stato arrestato dalla polizia di frontiera di Ventimiglia perché a un controllo era risultato irregolare nel territorio nazionale, nel quale aveva fatto rientro dopo essere stato espulso.

anna tomasino 2ANNA TOMASINO 2
Sarebbe stata colpita alle spalle da uno dei rapinatori mentre dava l'allarme telefonando a una vicina Anna Tomasino, l'anziana morta dopo una rapina nella sua abitazione a Roma. È quanto ricostruito dagli investigatori che oggi hanno fermato i 5 presunti responsabili. Secondo le prime ammissioni rese ai Carabinieri, la sera del 5 maggio scorso i rapinatori dopo aver infranto il vetro di una finestra e aver fatto irruzione hanno sorpreso l'anziana che era riuscita ad allertare una vicina.

Le urla d'aiuto dell'anziana hanno comunque attirato l'attenzione di alcuni vicini che hanno visto due uomini scappare in auto. Nel corso delle operazioni, carabinieri e la polizia hanno recuperato e sequestrato la macchina trovata nella disponibilità di un bosniaco abitante nel campo di via Salviati.

Fonte: qui

MIKI TRAJKOVIC, L'UOMO ACCUSATO DI AVER COLPITO A MORTE L'89ENNE ANNA TOMASINO DURANTE UN FURTO IN CASA, ERA STATO GIÀ ESPULSO ALLA FINE DEL 2017 PERCHÉ IRREGOLARE, MA SI TROVAVA A ROMA DOPO ESSER RIENTRATO ILLEGALMENTE IN ITALIA 
GLI ALTRI MEMBRI DELLA BANDA, CHE VENGONO DAI CAMPI ROM PIU’ PERICOLOSI DI ROMA, HANNO TUTTI PRECEDENTI PENALI ED AGIVANO INDISTURBATI…
Valentina Errante e Camilla Mozzetti per “il Messaggero”
 
Spregiudicati e con una lunga sfilza di precedenti alle spalle nonostante la giovane età di molti di loro. Furti, rapine in appartamento compiute tanto a Roma quanto a Milano fino ai maltrattamenti in famiglia. Non solo. L'uomo accusato di aver colpito a morte Anna Tomasino, Miki Trajkovic, era stato già espulso dall'Italia alla fine del 2017 perché irregolare, ma si trovava a Roma dopo esser rientrato illegalmente nel Paese.

«Sono rom, saranno tutti espulsi commentava subito dopo l'arresto il ministro dell' Interno Matteo Salvini li mandiamo fuori dall' Italia perché di questa gente ne abbiamo piene le scatole». Ma se un decreto di allontanamento c'era prima dell' omicidio, adesso è chiaro che i cinque responsabili della rapina e della drammatica fine di Anna, non potranno lasciare il Paese. Come prevede il codice, li aspetta un lungo processo (tutti i gradi di giudizio) e poi sconteranno una pena, che certo non sarà leggera, in Italia. Non ci sarebbe alcun motivo per estradarli. L'espulsione è dunque esclusa.

I PRECEDENTI
il palazzo di via pizzo bernina, dove viveva anna tomasino 1IL PALAZZO DI VIA PIZZO BERNINA, DOVE VIVEVA ANNA TOMASINO 
La lista di reati, accertati scrupolosamente dai carabinieri della compagnia Casilino, che la banda si porta dietro è lunga e datata ma non ha impedito ai cinque uomini, nomadi e provenienti per lo più da due dei campi più pericolosi della Capitale (quello di via Salviati e di via dei Gordiani), di tentare ancora il colpo. Questa volta è morta anche una donna, Anna Tomasino, 89 anni, a causa delle percosse e dei colpi inferti da uno dei due ladri, entrati nel suo appartamento nel quartiere di Montesacro, mentre gli altri tre erano fuori a fare il palo.

OMICIDIO DI ANNA TOMASINO - MIKI TRAJKOVICOMICIDIO DI ANNA TOMASINO - MIKI TRAJKOVIC


Darko Kostic, 31 anni, l'uomo che si è poi consegnato ai carabinieri della compagnia Casilino, quando ha capito che non sarebbe potuto scappare, era stato raggiunto mesi fa da un divieto di avvicinamento alla compagna, residente nel campo di via dei Gordiani, con l' accusa di maltrattamenti in famiglia. Dylan Trajkovic, appena 20enne, conta invece diversi precedenti per furto, alcuni dei quali compiuti anche a Milano e nel suo hinterland. E a rubare aveva imparato fin da ragazzino a tal punto da rapinare, ancora minorenne, un coetaneo.

Con lo stesso passato, in cui si contano anche diversi furti di automobili, anche Dennis Trajkovic che è stato fermato a Moncalieri. Più esperti nelle rapine in appartamento perché avevano già messo a segno diversi colpi Bidam Sulejmanovic e Miki Trajkovic.

Quest'ultimo già espulso dal territorio nazionale perché irregolare ma rientrato illegalmente è stato fermato a Ventimiglia ed è accusato di aver inferto il colpo, rivelatosi poi mortale, all'89enne che lo aveva sorpreso in casa insieme al suo complice Darko Kostic mentre gli altri tre erano rimasti fuori a controllare che nessuno arrivasse. Spavaldi e arroganti si mostrano nelle foto di alcuni profili Facebook con orologi costosi ai polsi o vestiti all' ultima moda.

IL COLPO
il palazzo di via pizzo bernina, dove viveva anna tomasinoIL PALAZZO DI VIA PIZZO BERNINA, DOVE VIVEVA ANNA TOMASINO
La rapina in quella casa al secondo piano di una palazzina borghese non era stata studiata a tavolino. I cinque membri della banda, lo scorso 5 maggio, si erano ritrovati insieme nel campo nomade di via Salviati, dove vivono parenti e amici, per festeggiare San Giorgio il patrono dei nomadi. Cibo e alcol hanno scandito la loro mattinata fino a quando, nel pomeriggio, decidono di salire tutti insieme sulla Volkswagen Bora grigia. Per andare dove? Alla ricerca di una casa da rapinare.

Così arrivano a Montesacro, vedono quella finestra aperta in casa della signora Tomasino, la luce è spenta, pensano non ci sia nessuno. Non ci vuole poi molto ad entrare, anche se il piano è alto, e si spartiscono i ruoli: tre in strada Dennis, Dylan e Bidam al volante dell' auto e gli altri due nell' appartamento.

LA MORTE DI ANNA TOMASINO - LA BANDA ROM DI MONTESACROLA MORTE DI ANNA TOMASINO - LA BANDA ROM DI MONTESACRO
«Eravamo riusciti ad entrare racconterà Darko ai militari ci siamo accorti della donna e ho detto a Miki di andare via, io sono fuggito lui no, poi ho sentito le urla». La banda litiga, ma poi riesce a fuggire fino a quando, a uno a uno, i militari non stringono ai loro polsi le manette. Due vengono trovati proprio nel campo di via Salviati, gli altri a Pomezia, Moncalieri e Ventimiglia. Interrogati dal pm Edmondo De Gregorio, che ha chiesto la convalida al gip, Kostic, Sulejmanovic e Trajkovic, hanno tentato di difendersi, attribuendo ai compagni l' omicidio. Oggi si terrà l' udienza di convalida del fermo. Dovranno rispondere di omicidio volontario, concorso in omicidio volontario e rapina aggravata. Fonte: qui

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